Il calendario giuliano e gregoriano
L'attuale riforma dell'anno trae origine dalla riforma
introdotta da Giulio Cesare nel 46 a.C. (anno 708 dalla fondazione di Roma),
con la quale veniva previsto un anno di 366 giorni (bisestile) ogni 4 anni.
In tal modo veniva ridotta la differenza esistente fra la durata dell'anno
tropico (365,2422 giorni) e la durata media dell'anno del calendario che
da 365 giorni passava a 365,25.
Per ridurre ancora di più tale scarto, nel 1582 Papa Gregorio XIII introdusse
la sua riforma ripartendo in modo più ottimale gli anni bisestili nel corso
dei secoli. Venne stabilito che gli anni secolari, eccetto quelli multipli
di 400, non fossero più bisestili ottenendo così una durata media dell'anno
di 365,2425 giorni.
Inoltre, poiché con l'uso del Calendario Giuliano si era accumulata una
differenza di 10 giorni tra l'inizio vero delle stagioni e quello indicato
sul calendario, si decise di passare direttamente da giovedì 4 ottobre
1582 a venerdì 16 ottobre 1582. Tale differenza ha ora raggiunto 13 giorni,
non essendo stati bisestili gli anni 1700 1800 e 1900.
E' da precisare che il Calendario Gregoriano fu adottato dalle varie nazioni
solo nel corso dei secoli, determinando differenze cronologiche di cui
è necessario tener conto nello studio di documenti storici.