COMUNICATI STAMPA

Gruppo Consiliare Verdi ........... 28 Febbraio 2000

Dichiarazione del Gruppo Consiliare Verdi della Provincia di Firenze in merito all'approvazione del Piano Provinciale sui rifiuti.

Il piano provinciale per lo smaltimento dei rifiuti si muove in relazione a scelte largamente obbligate, dettate da un lato da leggi nazionali e regionali che, applicate sul nostro territorio, rappresentano comunque una svolta di enorme importanza; dall'altro, da un ritardo grave della nostra collettività in merito ad aspetti decisivi dell'organizzazione della propria vita quali la produzione, la distribuzione, il consumo delle merci.

  • Il decreto Ronchi costringe oggi le Pubbliche Amministrazioni a smaltire i rifiuti all'interno dell'ambito di propria competenza (nel nostro caso, l'ATO n. 6). E' una scelta di civiltà, apprezzata da tutti, che però confligge, nella situazione attuale, con l'avvio ad impianti esterni all'ATO n. 6 di circa il 40% dei rifiuti prodotti.
  • Lo stesso decreto ci obbliga a prevedere la riduzione della quantità dei rifiuti prodotti (del 5% annuo facendo riferimento ai dati 1997) e a differenziare la raccolta differenziata per arrivare ad un complessivo 40/45%.

Ad oggi, l'ATO n. 6 non ha gli impianti necessari per smaltire la totalità dei rifiuti; inoltre, mentre la collettività residente risponde con civiltà ed efficienza alla raccolta differenziata ( la Provincia di Firenze è una delle poche ad aver raggiunto gli obbiettivi di raccolta differenziata) il nostro sistema economico e di consumo va verso un aumento della produzione dei rifiuti: secondo i dati forniti dall'A.R.R. nel corso dell'ultimo Consiglio Provinciale aperto tenuto proprio sul riciclaggio dei rifiuti, nel 1999 l'aumento è stato del 7%.

Occorreva quindi un Piano che:

  1. Desse gli strumenti per diminuire complessivamente la quantità dei rifiuti prodotti.
  2. Desse gli strumenti per raggiungere le quote di raccolta differenziata .
  3. Definisse e localizzasse tutti gli impianti, vecchi e nuovi, necessari per lo smaltimento dei rifiuti.

E' evidente che un fallimento sulla diminuzione della produzione di rifiuti metterebbe in crisi l'intero sistema, ponendo le premesse per un aumento degli impianti di smaltimento, per quantità e per capacità; di più, per i Verdi assumerebbe i connotati di un fallimento politico, perché non possiamo ammettere che la nostra società prosegua su una strada di consumi illimitati e di spreco delle risorse.

E' quindi questo il punto su cui i Verdi chiedono, ed offrono, il massimo impegno: ma quanto di concreto c'è, ad oggi, in questa direzione? Ci preoccupa fortemente il divario tra gli impegni scritti ed una realtà che marcia decisa in senso contrario, tranne i primi, sperimentali accordi con pochissime aziende.

Per questo riteniamo che, da oggi alla decisione definitiva sul piano, sia necessario prevedere accordi di programma tra gli interessati, disincentivi economici potenti per chi produce rifiuti, e controlli molto severi in proposito.

La raccolta differenziata costa molto e rende poco, in termini economici. Per incentivarla dovremo organizzare una conferenza di servizi tra tutti i soggetti, istituzionali e non, per estendere ad altri settori il principio che già la legge regionale prevede sul recupero degli inerti, vale a dire l'obbligatorietà di utilizzare per primi quei prodotti che derivino dal riciclaggio.

Il Piano offre, infine, una mappatura di dove è possibile e di dove non è possibile installare impianti, con alcune indicazioni non esaustive delle necessità.

I Verdi danno indicazione, per il prosieguo del lavoro, di compatibilità ambientale ed economica, nonché della priorità assoluta per la salute dei residenti nelle vicinanze degli impianti.

Per quello che riguarda la termovalorizzazione, i Verdi ritengono che possa essere presa in considerazione solo se la raccolta differenziata e la diminuzione dei rifiuti raggiungeranno gli obbiettivi prefissati: in nessun modo l'incenerimento, sia pure con recupero di energia, potrà e dovrà supplire a carenze che si manifestassero nella strategia di incrementare la raccolta differenziata e di evitare lo spreco di risorse rappresentato dall'aumento dei rifiuti.

Infine, i Verdi ritengono che nell'ATO n. 6 sia proponibile un solo nuovo impianto di termovalorizzazione , per motivi di economia di scala, di controllo delle emissioni, per evitare dispersioni di risorse.

Dal momento che molte questioni restano, con questo Piano, sospese, i Verdi annunciano il loro voto favorevole con riserva, nel prosieguo del lavoro, per ciò che riguarda i punti sopraesposti, vale a dire:

  • Diminuzione effettiva dei rifiuti prodotti;
  • Raggiungimento degli obbiettivi prefissati per la raccolta differenziata;
  • Ipotesi di un solo nuovo termovalorizzazione nell'ATO n. 6, e solo in relazione al raggiungimento degli obbiettivi indicati dai due punti precedenti.

Infine, riguardo alle localizzazioni degli impianti, i Verdi presenteranno le loro osservazioni al riguardo nei tempi previsti.

Il capogruppo Consiliare Verdi, Sergio Gatteschi