Nel Marzo del 1988 l'esercito iraniano la occupava, scatenando la controffensiva delle forze aeronautiche irakene, che ricorrevano all'utilizzo di gas nervino e idrogeno cianogeno.
Il gas brucia gli occhi e la pelle e, respirato, brucia i polmoni.
7.000 persone vengono colpite, 5.000 muoiono immobilizzate d'improvviso negli atti quotidiani o nell'atto di un'impossibile fuga dall'impalpabile nemico.
E' una nuova innaturale Pompei.
Il 18 Marzo, data dell'attacco, verra' proposto come giornata internazionale di protesta contro l'uso di armi chimiche.
schizzo
di progetto
Il progetto proposto materializza alcuni versi dello "Shah - Nameh" del poeta Firdusi in cui si descrive un'epica battaglia, come una terribile nube mortifera che oscura improvvisamente la vista degli uomini ed il cielo.
I versi sono incisi su un muro rettilineo in pietra che sorregge una "nube" in cemento (gunitato su una rete in acciaio). I visitatori possono attraversare il monumento al di sotto della "nube" lungo il muro, sfiorando le figure in cemento pietrificato.
schizzo di
progetto
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particolare del prospetto
particolare della sezione
particolare della planimetria
vedi anche: HALABJA (a cura di Alex Atroushi) |