IL MONDO PANNONIKO: L'ESERCITO
PARTE SECONDA
TECNICHE E TATTICHE
PESKA L'ESKA
Lo schema di marcia standard pannoniko tendeva a limitare le sorprese anzi, si cercava di farne al nemico per cui non era raro vedere un solitario barbaro piccolino e gracile e dietro, nascosti e discosti, il maggior numero possibile di barbari terribili e violenti.
In genere i nemici tendevano a prendersela con il piccolo barbaro senza accorgersi che stava arrivando il grosso e solitamente venivano presi a legnate con soddisfazione generale.
Questo schema di marcia veniva chiamato "Peska l'Eska".
Il piccolo barbaro veniva invece chiamato in gergo 'Spekkietto'.
LA LUSINGA AMOROSA
Direttamente derivata dalla precedente la 'Lusinga Amorosa' consisteva nel far trovare al nemico un gruppo di giovani ed avvenenti donzelle si' da inebriarlo ed approfittare della sua debolezza.
Pur cosi' geniale questa tattica ottenne sempre risultati non entusiasmanti dovuti al fatto che un esercito di barbaracci in campagna e' generalmente a corto di avvenenti donzelle.
Fior di Ascia, che si distinse nella III Guerra Kaffelattika, penso', per ottenere lo stesso effetto, di travestire da donna i celeberrimi lancieri del Settimo Pannonia ma lo stratagemma riusci' male perche' una gonna scozzese addosso ad un lanciere ed ad un cavallo turba generalmente poco anche il nemico piu' eccitato.
L'URGUK DI TROIA
Stimolato da Guglielmo Scuotilancia che gli raccontava i poemi di un certo Omero, il famoso re Skatolone volle ripetere i fasti del cavallo di Troia per espugnare le citta' che l'esercito prendeva d'assedio.
Giudicando pero' un po' banale l'idea del cavallo, Skatolone penso' di trasformarlo nell'Urguk di Troia, piu' consono alla tradizione della Pannonia.
Cosi', negli anni, appena l'esercito Pannoniko si presentava davanti ad una citta' da assediare, i soldati si davano affannosamente a costruire un enorme urguk di legno in cui prendevano posto le fanterie d'assalto.
Il problema e' che l'ingegnosa trovata fu presto scoperta e dagli spalti i difensori spesso guardavano sbadigliando le vari fasi della costruzione dell'urguk gridando a volte consigli sul modo migliore di operare. Una volta costruito, l'urguk veniva lasciato davanti alle mura nella vana speranza che i ridacchianti ed annoiati difensori lo portassero dentro.
Dopo un migliaio di tentativi falliti Skatolone dovette tristemente constatare che a volte l'ingegno nulla puo' contro la mancanza di fantasia del nemico.
IL KONTAPEKORA
Tattica macchinosa ma raffinata. Quando capitava che due opposti eserciti si fronteggiassero pronti alla battaglia in qualche piana destinata a diventare leggendaria gli astuti barbari vi conducevano un poderoso gregge di pecore e costruivano in tutta fretta una serie di grandi staccionate.
Ad un segnale convenuto ad una ad una le bestie venivano saltare mentre l'intero esercito si metteva a gridare: "Una pecora! Due pecore! Tre pecore! Quattro pecore e cosi' via......".
Lo scopo era naturalmente quello di far addormentare i nemici ma sovente entrambi gli eserciti si addormentavano con effetti ovviamente nefasti sulla vis pugnandi.
Comunque, a scanso di equivoci, in ogni divisione di fanteria Pannonika era previsto un apposito Reggimento Pecore e Steccati composto da barbari del Genio ed adibito alla bisogna.
LA SEZIONE STIMOLANTE
Qualche volta, nella storia militare Pannonika, capito' che, per una serie di incomprensioni, i valorosi barbari dovettero fare delle ritirate (per altro assai ordinate ed intelligenti) di fronte ad un nemico che avanzava (per altro nel piu' assoluto disordine).
Per evitare cio' Bottadura Senzapaura ebbe una trovata che consisteva nel far seguire l'esercito in battaglia da un apposito palco mobile dove trovavano posto il boia Mammoletta ed i suoi fidi assistenti FrouFrou e Zuzu'. Essi spronavano i combattenti agitando virili e terribili gli strumenti dell'arte loro, spesso dipinti a colori vivaci e squillanti "....per ravvivare un po' l'ambiente".
Generalmente l'idea funzionava e si avevano poche defezioni grazie a questa specie di cheerleaders che, tra l'altro, non tralasciavano di cantare in coro:
"Non sara' sconfitta piu'/Questa maschia gioventu'!"
con disgusto generale dei combattenti.
LA BRIGATA BIANCA
Una delle unita' piu' eroiche di tutto la storia della Pannonia.
Compito della leggendaria Brigata Bianca era quello di entrare in azione solo ed esclusivamente quando la situazione era assolutamente disperata.
In questo caso i valorosissimi uomini dell'unita' spiegavano il loro simbolo, un grande vessillo bianco, e si portavano in fronte al nemico che avanzava (per altro nel piu' assoluto disordine).
Giunti a portata di voce essi intavolavano una fitta rete di trattative e conciliaboli che, nella maggiore parte dei casi, portavano ad un amichevole e soddisfacente trattato di pace che comportava qualche piccola indennita' da pagare (svariati miliardi di ghislanzoni) e qualche altra minore concessione (tipo un'occupazione militare) per i Pannonici ma che non pregiudicava l'onore e la ghirba.
La metodologia della Brigata Bianca Pannonika basata sulla resa al primo sguardo e sul getto immediato della spugna (pero' con grande dignita') ha ancora epigoni moderni in una famosa penisola europea.
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