MOLTO LONTANO DA CASA
>>Infine lo scenario intravisto dal Galluzzi e' realistico ma puo' essere
>>evitato se la giustizia e' comunque gestita con sobrieta' e classe.
Chicchevacche l'Avventuriero rabbrividi' e si strinse ancora piu' addosso il suo mantello.
Faceva freddo e stava per scendere la sera, nel centro della citta' cominciava a nevicare ed i piu' avveduti si erano gia' rintanati nel calore delle taverne e delle locande a sorseggiare vino di Thalos ed a raccontarsi leggende ed aneddoti.
Il guerriero che veniva da molto lontano attraverso' lentamente la grande piazza mentre le sue impronte cominciavano a disegnarsi con nitidezza sul terreno. Il suo sguardo fu attratto dal cadavere che penzolava dal patibolo eretto al centro, visibile dai quattri lati.
L'impiccato pendeva mollemente oscillando ad ogni refolo di vento. Era li' gia' da qualche giorno ed i processi di disfacimento avevano avuto modo di iniziare pur se ora erano bloccati dal gelo. La lingua pendeva orribilmente viola e tumida fuori dalla bocca aperta per l'ultimo ed inutile grido di addio alla vita. Prima di essere giustiziato il reo era stato nerbato senza pieta' e in molte parti la pelle si era aperta mostrando muscoli e cartilagini, in altre parti era sollevata in bolle putrescenti e fetide.
Il sangue si era rappreso ovunque sul corpo ed in una nera pozza a terra.
Gli occhi erano enormi, strabuzzavano fuori dalle orbite e recavano i segni delle beccate dei corvi che avevano facile e gratuito banchetto.
Altri avrebbero guardato quella scena di barbarie con orrore e disgusto ma Chicchevacche, ben memore di cio' che gli Antichi Dei avevano tramandato alla sua gente, si senti' pervaso da un senso di serenita' e di soddisfazione perche' la giustizia era stata gestita con sobrieta' e classe.
La luce del sole tramontava lentamente in mezzo ai fiocchi di neve su quello strano mondo retto da quegli strani dei.
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