IL PRESIDENTE DEL TONNO PANNONIA
C'e' un po' di contestazione sulla proposta di un'elezione.
In questo racconto compare per la prima volta
Skatolone, destinato a divenire il Gran Sire di Pannonia
C'era maretta nella tranquilla Pannonia.
Una delle attivita' piu' fiorenti di quel felice paese e' la produzione di scatolette di tonno. Il Tonno Pannonia e' richiestissimo dai buongustai che tralasciano bonariamente di chiedersi come puo' esser ragionevole e credibile un'industria ittica in un paese a 2000 Km dal mare.
La fabbrica e' gestita da un Consiglio di Ammnistrazione composto da 20 cospicui cittadini che, ogni anno, eleggono il Presidente, carica molto ambita.
Quell'anno si presentarono per la nomina GianLurido e Skatolone.
GianLurido fece un discorso di autopromozione veemente, appassionato pur se ai limiti del buongusto: al sesto 'Ca@@oo!!!" le vecchie Abelarda e Trombetta svennero per la volgarita' e furono ricoverate. Nonostante questo il rude guerriero piacque per la genuinita' e l'entusiasmo.
Skatolone fece invece un discorso in cui sosteneva tutto ed il contrario di tutto, avvoltolava gli argomenti e poi li dipanava con maestria da Basso Impero. Alla fine ogni ascoltatore era convinto di aver capito una cosa mentre il suo vicino l'altra, e quindi, complessivamente, l'oratore non piacque molto al Consiglio di Amministrazione.
La domenica stabilita per l'elezione, comunque, un buon numero dei componenti del C.d.A. decise di infischiarsene dell'elezione e di andare al mare (in Pannonia chi decide di andare al mare fa testamento e prevede un'assenza di circa due mesi per via dei pericoli e delle distanze). Coloro che restarono a casa (in tutto nove) votarono pubblicamente per GianLurido.
Il rude barbaro gia' gongolava ma l'amico e mentore Guglielmo Scuotilancia gli raffreddo' l'entusiasmo:
"Mi sembri scemo, Gian, possibile che tu non capiska mai una mazza? Guarda laggiu', c'e' Skatolone che sta per parlare alla folla e proclamare il nuovo Presidente, guarda e soprattutto impara, hi hi hi..."
"Signore e si fa per dire Signori - disse Skatolone - Ho qui i risultati della votazione.
Hanno votato per GianLurido i seguenti barbari:
Balanzone, Chicchevacche, Fiordilama, Brunilde, Caramella, Loreto, GianBrusco, Mazzabella e Tuttipeli. In totale, nove!
Hanno invece votato per Skatolone i seguenti barbari:
Schiantaquercia, Suolavecchia, Fiordirapa, Automedonte, Sara Cinesca, Zampa di Quaglia, Prugnasecca, i gemelli Mordi, Rosicchia e Divora e naturalmente il sottoscritto. In totale, undici!
Quindi io, Skatolone, mi dichiaro eletto! Siete vivamente pregati di applaudire!"
"Ca@@@oooo!!!! Un momento!! - grido' furente Gianlurido - Ma se tutti quelli che dici che ti hanno dato quel ca@@o di voto se ne son andati a quel ca@@@ooo di maaareee!!! Nemmeno io ho votato mentre tu ti sei votato!!! ecchecca@@@oooo!!!"
"E che c'entra? questo dubbio non ti fa onore - gli rispose serafico Skatolone - Posso giurare che, prima di partire, mi hanno fatto pervenire anonimamente i loro voti, quanto a me e' ovvio che in un'elezione importante come questa anch'io debba esternare la mia idea. Su su, ora, vediamo di non andare a cercare il pelo nell'uovo e datevi tutti una scossa. A lavorare, fannulloni! Ci sono i tonni da inscatolare!! Avete gia' battuto abbastanza la fiacca!! Se aveste bisogno del vostro nuovo Presidente sappiate che sono quell'amaca laggiu'."
Tocco' a Guglielmo consolare GianLurido: "Eddai, non fare cosi', sara' per un altr'anno.."
"Uhm.. forse, pero'..... senti Guglielmo... secondo te Skatolone ha barato per ottenere quello che voleva?"
"Ahem, Gian, questo lo sanno solo gli dei....." gli rispose sogghignando Guglielmo Scuotilancia, il Gran Bardo.
Il sole stava iniziando a scomparire dal meraviglioso cielo dell'incontaminata Pannonia e la luna cominciava a rischiarare fiocamente le sciagure umane.
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