IL MULITA
Gianfranco Galluzzi apparteneva ad una generazione precedente la mia. Persona conosciuta e stimata, fu anche Sindaco di Tortona..
Ad onta dell'omonimia era solo un mio lontano parente. Egli scrisse poesie e racconti che nascevano da un'indubbia vena poetica mediata dal profondo amore per la sua terra.
Mi piace ricordarlo in questo 'Mulita' che Roberto Galluzzi, suo figlio, ha saputo procurarmi con grande gentilezza.
Per chi tortonese non e' giova ricordare che il 'Mulita' era una figura caratteristica della nostra zona fino ai primissimi anni Cinquanta. Era l'arrotino ambulante che con la sua mola sul carrettino o sul triciclo si poteva trovare per i mercati e per le strade della citta' e si faceva notare per l'ossessivo grido 'Muliiiiitaaa' ripetuto all'infinito ovviamente in crescendo od in calando a seconda che si avvicinasse o si allontanasse.
Gia' che siamo in tema di ricordi citiamo anche il 'Magnano', cioe' lo stagnino, il riparatore ambulante di pentole ed arnesi di stagno che pero', vassapere, godeva di fama piu' sinistra :-)))
Molti bimbi di allora (me compreso) ricordano ancora infatti il perentorio ammonimento materno in dialetto: "Guarda che se non stai bravo chiamo il Magnano che ti porta via!"
Clessidre d'angoscia
su seni pendenti
abusati.
La donna vecchia
guata dalle persiane
verdi:
non passa piu'
sulla strada triste
lo stagnino,
non sale piu';
le scale lunghe
l'ombrellaio,
non stride piu'
la lama scintillante
sulla ruota
del "mulita".
Anche il sole
precipita
nell'orizzonte
nascondendosi, triste,
nel fumo
della grande fabbrica.
La vecchia donna
Si siede
alla tavola, sola,
a masticare, lenta,
gengive di pane.
Gianfranco Galluzzi
Da "PAESI MIEI" (1976)
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