Alla fine di luglio del 1909 pervenne al Sindaco di Tortona un telegramma da parte della Compagnia di Navigazione inglese Cairns, Noble & C. che annunciava l'intenzione di chiamare 'Tortona' una nave destinata ad esser varata il 18 agosto successivo.
La cosa desto' non poca perplessita' nel Gabinetto del Sindaco poiche' quella era una notizia del tutto inaspettata ed insolita.
Poiche' mancavano maggiori informazioni fu interessato della cosa il Ministro della Marina che era allora il tortonese Ammiraglio Mirabello.
La risposta non si fece attendere: la Societa' di Navigazione Cairns, Noble & C. esisteva veramente ed era una societa' stimata e conosciuta con sede a Newcastle On Tyne, Inghilterra.
A maggior chiarimento arrivo' anche una nota, datata 5 agosto, del Direttore generale della Marina Mercantile, interessato dal Ministro, che recitava cosi':
"...La Thomson Lines sotto il quale nome e' commercialmente conosciuta la Cairns and Noble Company, detta pure Cairns Line Company Steamships Ltd., e' una societa' di navigazione inglese con sede a Londra e Newcastle On Tyne, la quale possiede 16 piroscafi. Il suo agente per l'Italia e' il sig. Spanier, residente a Napoli.
Il nome di Tortona sara' stato forse scelto per euritmia con gli altri nomi con desinenza in -ona gia' compresi nell'elenco dei piroscafi, come Cervona, Devona, Fremona, Jacona, Cairnrona ecc.
Da una recente pubblicazione sul Canada risulta che la Thomson Line con partenze da Londra senza scalo all' Havre esercita attivo servizio fra l'Inghilterra ed il Canada facendo viva concorrenza alla Allan Line che e' la piu' importante fra i servizi regolari fra i porti canadesi e britannici e che riceve una forte sovvenzione dal Governo Federale del Canada (200.000 dollari l'anno).
Un telegramma all'Agente Consolare a Newcastle On Tyne, sig. Montaldi, conferma la previsione dei motivi della scelta del nome Tortona......Questa Compagnia ha deciso di iniziare una linea di navigazione diretta fra l'Italia ed il Canada ed ha chiesto anzi la patente di vettore di emigranti.
Su tale domanda non si e' ancora pronunciato il Consiglio di Emigrazione.
La Thomson Line ha dichiarato che avrebbe intendimento di esercitare la linea Genova-Palermo-Napoli per Quebec o Montreal nella stagione di navigazione aperta sul fiume S.Lorenzo e per Boston o Portland, Halifax o St.John (N.B. Nell'inverno).
La linea fra l'Italia ed il Canada sarebbe iniziata dal piroscafo Tortona che sara' varato il 18 agosto e che avra' le seguenti caratteristiche:
Tonnellate di registro lorde 6210
Tonnellate di registro nette 4020
Velocita' nodi 13-14
Bandiera Britannica
Numero di emigranti di trasporto 1038
La prima partenza del Tortona dovrebbe avvenire da Napoli.".
La nave Tortona
La cosa lusingo' non poco la Giunta Tortonese che decise di nominare come rappresentante della citta' al varo l'Agente Consolare a Newcastle sig. Montaldi (il Sindaco declino' cortesemente l'invito) e di offrire a nome della cittadinanza una bandiera alla nuova nave.
A riguardo fu contattata la ditta Ved. Multedo e Figli di Genova che assicuro' che sarebbe stata prodotta nel piu' breve tempo possibile una bandiera italiana recante lo stemma di Savoia e quello di Tortona destinata a sventolare sulla nuova nave.
Il varo avvenne festosamente nel pomeriggio del 18 agosto 1909, cosi' come viene ricordato dal mensile di lingua italiana Londra-Roma del 20 settembre 1909 che qui pressoche' integralmente riportiamo:
Nell'ultimo nostro numero, abbiamo promesso di dare ampi ragguagli sul varo che teste' ebbe luogo del transatlantico Tortona nei cantieri di Wallsend dei signori Swan, Hunter & Wigham Richardson, Limited.
Eccoci ora a mantenere la parola data, rilevando avanti tutto che il suddetto varo segna un importantissimo punto nella storia dei piroscafi della CAIRN LINE, essendo la nuova nave destinata ad inaugurare un servizio diretto per l'emigrazione dall'Italia al Canada, ed e' per tale scopo il primo piroscafo britannico.
Il Tortona e' un vero modello del suo genere: conta quattro alberi, con eliche gemelle per girare prontamente di bordo, e ponte interamente coperto; misura una lunghezza totale di 464 piedi ed una larghezza massima alla costa maestra di 54 piedi e 2 oncie, con 40 piedi di immersione dal ponte di coperta.
Costruito secondo le ultime perfezioni suggerite dal Lloyd's ed in accordo alle regole del Comitato di commercio britannico, delle Leggi d'America e di quelle italiane sull' Emigrazione, il piroscafo alberga comodamente 37 passeggeri di prima classe e 1082 di terza. I passeggeri di prima classe sono accomodati in grandi cabine di due, tre e quattro posti sul ponte di coperta ed in cabine sul ponte di comando (Non si chieda della seconda classe! Il giornale non la cita. N. d. A.).
La sala da pranzo di prima classe trovasi da una parte sul ponte di coperta, con eleganti salotti per fumare e per signore, con accesso dalI'entrata principale; e dall'altra parte, per i passeggeri di terza classe, sonvi i compartimenti, muniti di letti in ferro galvanizzato, con materassi a molla.
Tre sono le sale da pranzo per la terza classe, e sono situate nel centro dei due ponti sotto coperta, con altre comodita', alle quali si ha accesso con facili scale.
In caso di urgente bisogno apposite scale danno agevolmente adito ai boccaporti.
Ben inteso, le cucine furono oggetto di speciale considerazione, tenuto conto della loro importanza in un piroscafo recante si' cospicuo numero di persone. Due cucine sono adibite alla terza classe, ed un' altra molto spaziosa pei passeggeri della prima e per gli ufficiali dell'equipaggio.
I forni per la cottura del pane sono abbondantemente dotati di quanto e' necessario pel regolare loro funzionamento. Le provviste soggette a deperimento sono tenute fra i due ponti in locali appartati per pesci, carni, latticini, legumi, ghiaccio. ecc. e attigui a loro tutti gli altri generi alimentari.
All'estremita' del ponte sta l'Ospedale ordinario per uomini e donne, con camere per la chirurgia, pel dispensario e personale di servizio. L'Ospedale per le infezioni e' completamente isolato dalle cabine, ed ogni cura e' stata scrupolosamente presa per quanto riguarda la sanita' tanto dei passeggeri che dell'equipaggio, e secondo quanto prescrivono in proposito le Leggi inglesi, americane ed italiane.
L'equipaggio sara' composto di 140 persone; il piroscafo avra' un carico lordo di 8300 tonnellate, con 4 gru giranti, di cui una per alzare 20 tonnellate, due per alzarne 8 e le altre undici per alzarne 5 ciascuna, oltre a 12 molinelli a vapore, costruiti dalla Ditta Clarke, Chapman & Co.
Siccome una parte del carico proveniente dal Canada' e' di natura deperibile, una buona porzione dello spazio fra i due ponti venne isolata, con una temperatura di 40 gradi sul sistema ad aria fredda, oltre ad altri locali tenuti freschi con una temperatura da 10 a 15 gradi sul sistema dei tubi ad acqua marina.
Il macchinario refrigerante e' opera della Liverpool Refrigerating Co., Ltd. Speciale attenzione fu consacrata alla ventilazione, di cui quella naturale sara' assistita da sette ventagli di esaurimento del tipo Sirocco, dei quali cinque a elettricita' e due a vapore.
Gli attrezzi del timone sono collocati all'estremita' della poppa, e sono azionati da un apparecchio telemotore nel centro del piroscafo, secondo gli ultimi ritrovati di Wilson Pirrie e posti in campo da John Hastie e C., ed i i tubi per l' estinzione degli incendi sono in comunicazlone con tutte le stive.
Il piroscafo e' completamente illuminato a luce elettrica. Il macchinario propulsore, costruito dalla Palmers' Shipbuilding Iron Co. Ltd., consiste in due serie di macchine, a triplice espansione, con cilindri da pollici 25 1/2, 41 e 68 di diametro, con colpi di 48 pollici.
Costituiscono la potenza delle macchine quattro caldaie, aventi in totale 16 fornaci ed una corrente calorifera di circa 13,200 piedi quadrati. Si calcola che la velocita' del Tortona superera' di molto le richieste del Governo d'Italia; e molto probabilmente il piroscafo sara' munito di un completo sistema della telegrafia senza fili.
Mr. Noble
Nel corso di un interessante colloquio, il signor W. T. Noble, il ben noto socio seniore della Ditta Cairns, Noble & Co., proprietaria e amministratrice del Tortona, recentemente spiego' ad un rappresentante del CANADIAN MAIL che la Thomson Line tiene un regolare servizio settimanale fra Montreal e Londra, come pure fra Montreal ed i porti sulle coste nordest della Gran Bretagna.
Le sue relazioni col commercio fra l'Italia ed il Canada' s' iniziarono cinquant'anni or sono; e la decisione di inaugurare un servizio per passeggeri non e' altro che un naturale sviluppo di questo vetusto e vigoroso commercio. II primo bastimento di questo nuovo servizio e' il Tortona, splendido piroscafo a eliche gemelle della portata di 9000 tonnellate, costruito a bella posta onde pienamente corrispondere alle piu' recenti esigenze del Governo d'Italia; esso e' percio' la piu' moderna e la piu' perfetta nave in fatto di facilitare il movimento migratorio.
Continuando il suo colloquio o intervista, come si dice (non sappiamo se bene o male) nel gergo giornalistico, l'egregio sig. Noble cosi si espresse:
" Un altro piroscafo, di piu' forti di dimensioni ancora, ben tosto seguira' il Tortona per lo stesso scopo, ed e' molto probabile che ad esso terra' dietro la costruzione di altri transatlantici pel medesimo importante commercio ".
In risposta poi ad analoga domanda del suo curioso (e ben inteso si capisce) intervistatore, l' esimio sig. Noble parlo' in questi termini:
Dal 1902, l'emigrazione dalla Italia per gli Stati Uniti d'America fu la seguente:
1902 . . . . 191,767
1903 . . . . 214,767
1904 . . . . 142,327
1905 . . . . 252,521
1906 . . . . 292,055
1907 . . . . 283,671
1908 . . . . 70,608
Per i primi sei mesi del corrente 1909 l'emigrazione italiana supero' i 200.000, con un aumento percio di ben 151.506 sul corrispondente periodo dell'anno scorso.
Queste cifre danno qualche idea dell'importanza e delle possibilita dell'emigrazione italiana, la quale, io credo, potrebbe essere di grandissimo valore pel Dominio del Canada ".
" E dove basa lei siffatte sue ragioni ? " domando' il nostro confratello del Canadian Mail.
" Quest'anno - cosi' rispose il sullodato signor Noble - io feci un vasto giro in Italia, e rimasi del tutto convinto che gl'Italiani sono gli emigranti piu' adatti e piu' desiderabili pel Canada. Oltre di essere gentili e di buone maniere, essi sono frugali economici e molto industriosi, e, in generale, con nessun altro desiderio che quello di conservarsi buoni cittadini e migliorare la propria sorte. V
Fui molto colpito dall'innato raffinamento della razza Latina, che ha felicemente ereditato una civilta' e cultura di molti secoli, e la quale si segnala in molti modi, perfino nel piu' umile lavoratore di estrazione contadinesca.
Gl'Italiani amano il loro focolare domestico, la loro moglie e la loro prole, e sono molto ambiziosi di renderli prosperi e felici.
" In Inghilterra non si ha un'esatta idea della fortissima influenza che tale migrazione ha avuto ed avra' nello sviluppo interno del Canada; e si puo' qui menzionare che la percentuale di nascita o parentado straniero e' grandissima nelle regioni nord-occidentali degli Stati Uniti.
L' emigrazione dall'Italia e' quasi interamente composta di gente della campagna; ben pochi emigrano dalle citta.
Mi risulta da buona fonte, e specie dai miei colloqui con l'on. Frank Oliver, Ministro per l'Interno del Dominio del Canada, che il suddetto paese desidera sopratutto immigranti agricoltori.
Milioni di acri dei piu' fertili del mondo stanno semplicemente aspettando l'aratro.
Gli agricoltori italiani sono riusciti con successo ovunque li hanno occupati in tale loro qualita'.
Essi non conosceranno forse la lingua del paese, ma e' certo che conoscono la lingua del suolo; essi sono nati agricoltori, e di piu' sono lavoratori infaticabili.
Se le Ferrovie del Canada seriamente s'interesseranno del soggetto e coopereranno con le Linee di Navigazione, non v'ha alcuna ragione perche', unitamente al Governo di Sir Wilfrid Laurier, tutti insieme non si riesca a sviluppare il Canada si' presto come il Nord-Ovest degli Stati Uniti, sicuro come sono che gli emigranti italiani riusciranno per bene sia nei tenimenti frultiferi dai 20 acri nella Provincia di Ontario, oppure nei poderi da 50 a 100 acri nelle province marittime di Quebec, New Brunswick, Nova Scotia e Prince Edward Island, come eziandio in quelli piu' vasti di 160 acri nelle Prairie Provinces di Manitoba, Saskatchewan e Alberta".
Il bravo sig. Noble cosi' concluse il pratico, interessantissimo suo colloquio: " Io credo, e cosi' molti direttori della nostra Linea che parecchi milioni di emigranti attraverseranno l'Atlantico ne' prossimi pochi anni allo scopo di stabilirsi nella coltivazione delle terre del Dotninio del Canada, ed e' intenzione della Thompson Line, nell'inaugurare questo nuovo servizio di passeggeri, di fare tutto quello ch'e' in suo potere onde favorire il popolo italiano, desideroso di trarre vantaggio dalle pregevoli opportunita del suolo Canadese, per impiantarvi una stabile, sicura, felice dimora per se stessi e per la diletta loro famiglia".
La tradizionale cerimonia del battesimo del Tortona fu graziosamente compiuta dalla signorina Stephenson, figlia di Sir William Stephenson, uno dei direttori della Cairn Line, e l'enorme piroscafo, senza il menomo inconveniente, discese felicemente nelle acque, fra i piu' entusiastici applausi, l'allegro sventolare dei fazzoletti e l' agitare dei cappelli da parte dei numerosi spettatori.
Fra le distinte persone che accettarono il cortese invito di assistere alla cerimonia menzioniamo ...... (Segue un elenco di 150 nomi. N.d.A.)
Compiuta la cerimonia del battesimo del Tortona, tutta la compagnia recossi al Mould Loft, ed allo spumante Sciampagna, il presidente del lieto simposio, Ald. G. B. Hunter, direttore della Casa Swan, Hunter e Wighan Richardson, Ltd., nel propinare alla salute di Re Edoardo VII, disse che il popolo Britannico sia qui che all'Estero, nonostante il Budget ed altre piccole questioni, era interamente unito e tutte le classi riconoscevano gli eminenti servigi resi dal Re Edoardo all'lmpero, come pure alle amichevoli relazioni internazionali ed alla pace del mondo.
Nessun Re o Kaiser era piu' amato e rispettato del re Edoardo VI dal suo popolo, e ne' piu' di lui stimato da tutte le altre Nazioni (vivissimi unanimi applausi).
L'egregio oratore propose quindi il brindisi al nostro Re, dicendo che il nome del piroscafo or ora varato era quello di una citta in Italia, e che la prosperita' del medesimo dipendeva in massima parte dal commercio della Gran Brettagna e del nostro Paese con la potente Colonia del Canada.
Aggiunse che il Re Vittorio Emanuele non era qui conosciuto come il Re Edoardo, ma si sapeva benissimo la profonda sua devozione al dovere ed al benessere del suo popolo, come eziandio il suo coraggio in tempo di sciagura e di pericolo.
Alludendo poscia al nobile esempio addimostrato dal Re e dalla Regina d' Italia all'epoca del terremoto di Messina e Calabria, l'Ald. Hunter ebbe al loro indirizzo calde e felici parole di ammirazione, concludendo col dire che il Re d'Italia, a capo di una grande ed amica Nazione godeva tutta la stima e l'affetto del Re Edoardo di Inghilterra (fragoroso, unanime scoppio di applausi, con reiterate grida di Evviva l'Italia ! Evviva il suo Re !).
II Visconte Horwick propose quindi il brindisi pel continuo successo dei proprietari del Tortona.
Egli prediceva che questo estenderebbe la fama della Cairn Line nel commercio fra l'Italia ed il Canada.
I suoi proprietari, capitanavano una delle piu' importanti linee in partenza da questa costa nord est, linea di cui tutti gli abitanti sulle rive del Tyne erano giustamente orgogliosi.
Annettendosi ora la Thompson Line, essa diveniva una delle linee piu' vetuste.
Nessuna Compagnia sorpasso' la Thompson Line nella bonta' del suo servizio, e la presente Compagnia era destinata a rappresentare una cospicua parte nel futuro.
"Benche' noi udiamo - disse - ogni giorno parlare di politiche preferenze e di altri mezzi onde stringere sempre piu' le relazioni fra le Colonie e l'Inghilterra, cio' che noi realmente abbisogniamo sono le comunicazioni fra i due Paesi.
Se le medesime saran buone e mantenute sotto i migliori auspici e le migliori tradizioni, noi possiamo essere sicuri di godere ogni prosperita' ".
A nome dei costruttori l'oratore continuo' esprimendo la speranza che i proprietari del Tortona troveranno ogni soddisfazione in qualsiasi atto dell'ultimo loro neonato.
Egli inoltre li ringraziava per l' importanza del lavoro ordinato in tempi cosi' critici.
Un'altra cosa il Visconte Horwick amava ricordare nella amalgamazione di queste linee, ed e' che la bandiera della Thompson Line era la piu' anziana nella Marina mercantile di questo Paese; nella presente sua forma, essa ha esistito (sic) per ben 250 anni, ed era conosciuta sotto il nome di Betsy Nichols (bravo ! bene !)
....
Il sig. T. H. Bainbridge propose un voto di ringraziamento alla signorina Stephenson pel grazioso modo con cui essa aveva battezzato il Tortona. Il varo di un bastimento, egli disse, e' come uno sposalizio: e' un'epoca di sentimenti ottimistici, e tutto e' dipinto al color di rosa. Ci sono rocce e pericoli a prua, ma e' meglio ignorarli.
Tutti ardentemente speravano che la carriera del piroscafo sarebbe stata prospera e felice; e se ne avevano le migliori ragioni.
Tre grandi nomi i erano indissolubilmente uniti col Tortona: Cairns, Thompson, Swan & . Hunter.
Egli non conosceva altri nomi piu' degni onde porli in testa della colonna dei costruttori di navi.
Le presenti forti armate permanenti sono un incubo per la prosperita' commerciale, e la meta del Tortona e' invece di trasportare emigranti nel Canada, ove essi possono trovare adeguato lavoro: e' quindi un'opera filantropica.
Il signor Bainbridge chiuse il suo discorso, alludendo ai bastimenti stati costruiti dalla Ditta di Wallsend per le acque del Canada, e dei quali i Canadesi sono giustamente fieri, poiche', in fatto di velocita', superano tutte le navi d'America (battimani ed evviva).
A nome dei costruttori, l'Ald. Hunter con bel garbo offri' alla signorina Stephenson un magnifico anello con diamanti, a memoria della lieta cerimonia.
Egli aggiunse di sperare che quand' essa scorgeva quel ricordo, avrebbe pensato al Tortona, e che qualche volta nelle sue preghiere avrebbe recitato una prece a favore dei passeggeri del piroscafo (viva commozione, con forti applausi).
Nel vivamente ringraziare i bravi costruttori pel gentile dono, la signorina Stephesson dichiarossi ben lieta della compiuta cerimonia, e di tutto cuore augurava al piroscafo ogni fortuna, ogni successo (brava ! bene!).
Il signor W. J. Noble, capo della Cairn Line, propose il brindisi alla salute del Sindaco di Tortona ed al benessere di quell'antica citta.
Quando la Compagnia decise di battezzare il piroscafo col nome di detta citta', s'invito' il suo Sindaco al varo; pero' egli , con rincrescimento, rispose non potervi essere presente, ma che delegava a rappresentarlo il Cav. V. A. Montaldi, R. Console d'Italia a Newcastle on Tyne.
Il Tortona, cosi' continuo' l' oratore, e' il nono piroscafo britannico che abbia la licenza dal Governo italiano , pel trasporto degli emigranti.
Esso e' secondo lui, il piu' bel bastimento che trasportera' gli emigranti attraverso l'Atlantico.
Quest'asserzione sembrera' forse un po' straordinaria a coloro che non hanno veduto il Tortona ed altri bastimenti congeneri; ma quando egli fa loro presente che le altre navi che portano emigranti consacrano le piu' grandi comodita' ai passeggeri di prima e seconda classe, mentre al contrario questa Compagnia ha la piu' assidua cura per gli emigranti, tutti apprezzeranno al vero cio' ch'egli gia' disse a pro del Tortona.
E siffatta sua assertazione venne ampiamente confermata dai periti inviati dal Governo d'Italia a ispezionare il piroscafo.
II commercio fra l'Italia ed il Canada data da molti anni; ma l'emigrazione cola' fu finora proibita dal Governo italiano. Questi e' pero' ora di un altro avviso, e rilsacia passaporti per gli emigranti al Canada, e cio' grazie a speciali richieste della Cairn Line.
Il Dominio del Canada ha estremo bisogno di popolazione, e precisamente la classe che l' Italia puo' fornire. Non e' quindi solo un servizio che si fa alla Cairn Line provvedendo i passeggeri ai suoi piroscafi di tale genere, ma si compie eziandio un solenne dovere nell' aiutare lo sviluppo della piu' grande Colonia dell'Impero britannico (calorosi, unanimi applausi).
A nome del Sindaco di Tortona, di quel Consiglio Comunale e degli Enti commerciali d'ltalia, il Cav. Uff. Vittorio Amedeo Montaldi felicemente espresse ai sigg. Cairns, Noble & Co. i piu' vivi e cordiali auguri pel successo dello stupendo loro piroscafo teste' varato, e cosi' graziosamente battezzato dalla sig.na Stephenson.
Continuando poi nel suo discorso, il distinto Regio Console d'Italia a Newcastle cosi' opportunamente traccio' la storia di Tortona, ch' egli allora aveva l'alto onore di rappresentare.
Nel cuore dei contrafforti degli Appennini, che separano le pianure Padane dalle spiagge Liguri e Tirrene, Brenno, 2300 anni fa, formo' un campo, da cui egli mosse al sud col potente suo esercito Gallico contro Roma. La sua vittoria sul fiume Allia lo fece ben tosto padrone della capitale; ma quel Dies Alliensis fu vendicato, e lo stesso campo scelto dal Principe Gallicano divenne la Dertona dei Romani, e piu' tardi la Tortona degli Italiani.
Due volte le mura di Tortona vennero distrutte e la stessa citta' fu, come milano, rasa al suolo dallo Imperatore Teutonico, Federico I (Barbarossa); ma i suoi cittadini arditamente continuarono la lotta.
Nuove trincee furono rialzate al confluente del Bormida e Tanaro, non molto lungi dalla nuova citta', il che diede tempo di accorrere in loro aiuto alle alleate libere citta' consorelle del Piemonte, della Lombardia ed altre.
II cosidetto Santo Romano Imperatore Barbarossa dovette ritirarsi poco dopo la segnalata vittoria riportata dalle milizie della Lega Lombarda contro di lui sui campi di Legnano il 29 maggio 1176, vittoria che segna una delle pagine piu' gloriose della storia italiana.
La bravura dei cittadini di Tortona assicuro' alle alleate lilbere citta' circa due secoli di liberta' e di pace, durante il quale periodo tutti noi sappiamo quali nobili esempi essi abbiano dato di abilita' intellettuale, economica e commerciale.
Quelle storiche colline (una volta coperte da fortificazioni e castella) formicolano ora di molini e officine industriali, di cospicue cascine pittorescamente circondate da floridi vigneti, ubertosi campi, ecc., e tutti i viaggiatori non possono fare a meno di non sentire alti sensi di ammirazione pel glorioso passato della citta' di Tortona (calorose, unanimi approvaziont; con forti grida di - Evviva Tortona !).
" Newcastle, Wallsend e Tortona - cosi' continuo' l'esimio oratore - sono di discendenza Romana. La Pons Aelii, la Segodunum erano citta' sorelle, orgogliose l'una dell'altra.
Tutte e tre erano piazze forti, coperte di baluardi, in quei torbidi tempi di guerre e di invasioni.
Ora, sul medesimo luogo ove stavano eretti castella e mura difensive, sonvi ricche ferriere e potenti officine industriali, vasti cantieri ed arsenali; e qui in questo stabilimento di rinomanza universale, a pochi passi soltanto dal luogo di nascita del Tortona, proprio all'estremita' del Muro Adriano, fu di recente presentata al mondo una meraviglia di architettura navale: il maestoso leviathan Mauretania. Io spero che la nuova linea diretta transatlantica fra l'Italia ed il Canada della quale il piroscafo Tortona e' il degno pioniere, possa prosperare ed accrescere talmente d'importanza da richiedere non solo uno, ma parecchi Mauretania ! (acclamazioni generali, vivissime, prolungate).
Terminati discorsi e cerimonie il rappresentante Consolare si affretto' a scrivere un resoconto corredato di articoli di giornale al Sindaco ed alla Giunta di Tortona che, per parte loro, sollecitarono la ditta genovese a consegnare la bandiera ordinata per i primi di settembre in modo che potesse essere inviata in Inghilterrra per essere consegnata alla Noble e Cairns giusto il 20 settembre, in occasione della ricorrenza della presa di Porta Pia.
A riguardo abbiamo una lettera del Cavalier Montaldi che riferisce della cerimonia organizzata nella sede del Consolato Italiano a Newcastle in cui la bandiera (arrivata giusto nella mattinata del 20 settembre) fu consegnata ai rappresentanti della Compagnia di Navigazione ed al comandante del Tortona, il capitano Gibson.
Montaldi, prudentemente, aveva comunque procurato un'altra bandiera italiana che gli aveva cucito la moglie: se quella originale tortonese non fosse giunta in tempo, la cerimonia della consegna avrebbe avuto lo stesso luogo!
In tale occasione fu letto un messaggio del Sindaco di Tortona, pubblicato poi in traduzione inglese sul Newcastle Daily Chronicle del 21 settembre 1909 che ricordava la promessa della citta' di inviare la bandiera descritta in segno di riconoscenza per aver voluto chiamare Tortona la nuova nave.
Ricordava la fausta data del 20 settembre come affermazione della volonta' nazionale che volle Roma Capitale e concludeva facendo i piu' fervidi auguri alla laboriosita' ed allo spirito di intraprendenza dei due popoli.
A Tortona la cosa ebbe ancora uno strascico perche' la ditta Multedo presento' un conto di 220 lire e, nel novembre successivo, l' Ufficio del Sindaco fece rilevare che lo stemma del leone non era stato fatto come convenuto in seta ma bensi' in lana e ritenne di dover liquidare in tutto 200 lire.
La Multedo a sua volta ribatte' che fare due stemmi in seta avrebbe reso troppo fragile il tessuto della bandiera e chiese un arrotondamento a 210 lire, purche' ci si fosse ricordati di loro per futuri ordinativi.
Si ignora come fini' la faccenda.
Non si ignora invece come fini' la Tortona.
Terminata nell'anno successivo, arrivo' a Southampton ed inauguro' il servizio della Thomson Line per il Canada il 10 agosto 1910.
Quella sera, in una cena a bordo della nave, il sig. Cairns spiego' le ragioni di quella rotta.
Si era giunti ad un accordo col Governo Francese per lo scambio di merci col Canada attraverso l'Inghilterra, invece della solita via attraverso gli USA.
L'emigrazione italiana non venne nemmeno contemplata, si parlo' al massimo di trasportare emigranti inglesi in Canada: dobbiamo pensare quindi che nel periodo 1909-1910 non si giunse ad alcun accordo con il Governo Italiano per le sovvenzioni di trasporto.
Nel marzo 1911 la Tortona venne venduta alla Cunard Line e cambio' il nome in Ausonia pur continuando il servizio tra Londra, Southampton, Quebec e Montreal.
L'Ausonia fece questo servizio assieme alle navi piu' o meno simili Albania, Ascania, Andania e Alaunia fino al 1914.
Allo scoppio della guerra l'Ausonia fu adibita a trasporto di truppe canadesi in Europa.
L' 11 giugno 1917 essa fu silurata vicino alla costa sud dell'Irlanda ma fortunatamente il gruppo motore rimase intatto e si fu in grado di portarla ad Avonmouth al sicuro.
Circa un anno dopo tale fortuna non si ripete'.
Il 30 maggio 1918 la nave si trovava a 620 miglia a sudovest di Fastnet sulla rotta Liverpool-New York quando venne silurata dal sottomergibile tedesco U55 che successivamente l'affondo' a cannonate.
Non vi erano passeggeri a bordo ma 44 uomini di equipaggio morirono; i superstiti abbandonarono la nave sulle scialuppe e furono tratti in salvo l' 8 giugno dal caccia inglese Zinnia. Essi furono sbarcati a Berhaven il giorno successivo.
NOTE E COMMENTI
Questo lavoro risale al 1995 ed e' opera mia e di mia moglie, Nicoletta Busseti, della Biblioteca Civica di Tortona.
La maggior parte della storia della nave Tortona e' contenuta in un faldone custodito presso la Biblioteca.
In esso sono contenuti i giornali che riferiscono del varo, le lettere della Ditta Multedo, la Delibera della Giunta che si riferisce alla bandiera, i resoconti del Cavalier Montaldi, qualche breve nota manoscritta.
Per la storia successiva della Tortona (e poi Ausonia) ci si e' rivolti per via epistolare e attraverso la quasi allora sconosciuta Internet al British Council di Roma, alla Biblioteca Storica dei Lloyd's, al Maritime Information Centre di Greenwich, alla Navy Record Society ed all'Imperial War Museum di Londra, al Public Records Office di Portsmouth, al Ministero della Marina e quello della Difesa di Berlino.
Da tutti abbiamo avuto notizie sollecite e risposte estremamente professionali: l'Ente che non era in grado di soddisfare le nostre richieste ha sempre provveduto ad indirizzarci ad altro Istituto ritenuto piu' specifico, sia in Germania, sia in Inghilterra.
Da piu' di tre anni siamo invece in silenziosa attesa di una risposta qualsiasi da parte del nostro Ministero della Marina Mercantile che, ricordando probabilmente l'aureo: "Il piu' bel tacer non fu mai scritto", tace, appunto.
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