MARIA, SPOSA DELLO SPIRITO SANTO
CANTO INIZIALE: Madre della speranza
A volte la vita ci appare molto piccola perché sperimentiamo la nostra fragilità umana e non abbiamo abbastanza fede da credere all’azione onnipotente di Dio in nostro favore. Ci sembra che non sia poi così evidente il fatto che siamo stati fatti "a sua immagine e somiglianza", tanto potere ha la tentazione su di noi e tanto debole è la nostra capacità di reazione. A confronto con l’immagine dolcissima di Maria, Madre nostra, recuperiamo tutta la certezza della nostra dignità: in Lei, Immacolata, il Signore ha mostrato al mondo quale era il suo progetto originale su ogni creatura; in Lei vediamo la bellezza, la purezza, la grandezza della vita e, con Lei accanto, torna in noi il sogno di poter essere liberi e nuovi nel cuore. con il suo esempio, anche per noi diventa possibile incarnare quel progetto iniziale che ci vuole pieni di dignità e di libertà. Maria è accanto a ciascuno di noi e ci aiuta, con l’esempio della sua vita, che è tutto un "sì" e con le sue stupende parole nel "Magnificat", a fare della nostra storia un "rendimento di grazie" nell’adesione totale al progetto di Dio. Possiamo anche noi scoprire un orizzonte nuovo se impariamo a sentirla nostra Madre e se, come fece Francesco, la nominiamo nostra Avvocata.
Incontrare il volto di Maria significa ritrovare la certezza dell’amore e della provvidenza di Dio. In Maria il Signore ha fatto grandi cose; lo stesso può e vuole fare in noi. Lo Spirito che ha agito in Maria fino a farla "tabernacolo di Dio" opera anche in noi per liberarci da ogni paura e confermarci nella certezza del nostro destino di gloria eterna. In cammino nella Chiesa, abbiamo Maria con noi, proprio come lo fu accanto agli apostoli in giorno di Pentecoste; nella Chiesa, di cui è Madre, Maria continua ad esercitare il suo ruolo di modello e guida. La storia che Dio ha fatto in Lei la compie nella Chiesa; il destino che è stato di Maria sarà il destino della Chiesa e, quindi di ciascuno di noi. La speranza, allora, non è solo una idea vaga o un sogno che rischia di essere frustrato: per noi il domani ha un nome ed un volto concreto: l’esperienza di Maria! Certi della sua materna protezione, camminiamo ogni giorno nella gioia e nella pace, portando attorno a noi la serenità di chi sa dove sta andando, certi che il bene vince e vincerà sempre.
Segno di croce, saluto del celebrante ed orazione iniziale (Antifona in onore di Maria)
Santa Maria Vergine, non vi è alcuna simile a Te, nata nel mondo, fra le donne, figlia e ancella dell’Altissimo Re, il Padre celeste, Madre del santissimo Signore nostro Gesù Cristo, sposa dello Spirito Santo; prega per noi con san Michele arcangelo e con tutte le virtù dei cieli, e con tutti i santi, presso il Tuo santissimo Figlio diletto, nostro Signore e Maestro.
(Ufficio della Passione)
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano (FF 786)
Francesco circondava di un amore indicibile la Madre di Gesù, perché aveva reso nostro fratello il Signore della maestà. A suo onore cantava lodi particolari, innalzava preghiere, offriva affetti tanti e tali che lingua umana non potrebbe esprimere. Ma ciò che maggiormente riempie di gioia, la costituì Avvocata dell'ordine e pose sotto le sue ali i figli, che egli stava per lasciare, perché vi trovassero calore e protezione sino alla fine.
Orsù, Avvocata dei poveri! Adempi verso di noi il tuo ufficio di Protettrice fino al tempo prestabilito dal Padre.
A lode di Gesù Cristo
Amen!
Dal Vangelo di Luca (1, 26-55)
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te". A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo". Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo partì da lei. In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore". Allora Maria disse:
"L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre".
CANONE: Magnificat anima mea Dominum.
LA RIFLESSIONE
* "Nulla è impossibile a Dio!"... La certezza della fede di Maria poggia sull’esperienza viva di un Dio a cui nulla è impossibile. Lei è il segno più grande di un Dio che si manifesta con potenza e realizza in pienezza il suo disegno, anche contro l’evidenza della storia di peccato in cui l’umanità vive. Ho viva in me questa fede in un Dio che può trasformare la mia vita in una meraviglia?
* "Beata colei che ha creduto!"... La beatitudine vera, la sorgente, cioè, della gioia che non finisce e non si logora nel tempo, è l’affidamento alla volontà di Dio. Ho mai sperimentato questa dimensione della gioia, oppure la mia vita poggia ancora sulle mie certezze, sulle mie speranze, sui miei sogni? Ho il coraggio di dire "credo" anche quando il buio sembra vincere sulla luce?
* "Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente"... Maria loda e benedice Dio per ciò che ha compiuto nella sua vita; anche nella nostra storia il Signore è forte con la sua presenza e con la sua opera. So dire grazie, in ogni circostanza, anche quando le cose non vanno come vorrei io, oppure contesto l’azione misteriosa di Dio?
* "Ha ricolmato di beni gli affamati"... Maria ci educa con la sua esperienza e ci invita a credere in un Dio che provvede, fa giustizia alla vita, dona a tutti la sua grazia; ma questa esperienza è condizionata dalla coscienza della nostra situazione, dall’ammettere, cioè, di aver fame e sete di giustizia. È Dio l’avvocato della mia vita, oppure credo nella giustizia degli uomini e nel loro potere di soddisfare le mie esigenze più profonde?
Saluto alla Vergine (FF 259) – tutti assieme
Ti saluto, Signora santa, Regina santissima, Madre di Dio, Maria,
che sempre sei Vergine, eletta dal santissimo Padre celeste
e da Lui col santissimo Figlio diletto e con lo Spirito Santo Paraclito, consacrata.
Tu in cui fu ed è ogni pienezza di grazia e ogni bene.
Ti saluto , Suo palazzo. Ti saluto, Sua tenda.
Ti saluto, Sua casa. Ti saluto, Suo vestimento.
Ti saluto, Sua ancella. Ti saluto, Sua madre.
E saluto voi tutte, sante virtù, che per grazia e lume dello Spirito Santo
siete infuse nei cuori dei fedeli, affinché li rendiate, da infedeli, fedeli a Dio.
BREVE PAUSA DI SILENZIO
Dai "Discorsi" del Beato Aelredo abate
Accostiamoci alla sua sposa del Signore, accostiamoci alla sua madre; accostiamoci all’ottima sua serva. Tutto questo è la beata Maria. Ma che cosa faremo per lei? Quali doni le offriremo? Potessimo almeno darle quello che dobbiamo per debito! Noi le dobbiamo onore, noi le dobbiamo servizio, noi le dobbiamo amore, noi le dobbiamo lode. Noi le dobbiamo onore perché è madre di nostro Signore. Infatti colui che non onora la madre, senza dubbio disonora il figlio. La Scrittura dice: "Onora tuo padre e tua madre" (Lv 20, 12, ecc.). Che cosa diremo dunque, fratelli? Non è forse ella nostra madre? Certo, fratelli, ella è veramente nostra madre. Per lei infatti siamo nati non al mondo, ma a Dio. Tutti noi, come ben sapete e credete, siamo stati nella morte, nella decrepitezza, nelle tenebre, nella miseria. Nella morte, perché avevamo perduto il Signore; nella decrepitezza perché eravamo nella corruzione; nelle tenebre perché avevamo perduto la luce della sapienza e così eravamo del tutto perduti. Ma per mezzo della beata Vergine Maria siamo nati molto meglio che non per mezzo di Eva, per il fatto che Cristo è nato da lei. Invece della decrepitezza abbiamo riacquistato la freschezza; invece della corruzione l’incorruzione; invece delle tenebre la luce. Ella è nostra madre, madre della nostra vita, madre della nostra incorruzione, madre della nostra luce. Dice l’Apostolo riguardo a nostro Signore: "Egli è diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione" (1 Cor 1, 30). Ella dunque, che è madre di Cristo, è madre della nostra sapienza, madre della nostra giustizia, madre della nostra santificazione, madre della nostra redenzione; perciò è per noi più madre della madre nostra secondo la carne. Dunque da lei abbiamo una natività migliore, perché da lei è la nostra santità, la nostra sapienza, la nostra giustizia, la nostra santificazione, la nostra redenzione. Dice la Scrittura: "Lodate il Signore nei suoi santi" (SaI 150, 1). Se nostro Signore si deve lodare per quei santi per mezzo dei quali opera miracoli e prodigi, quanto più è da lodare in colei nella quale fece se stesso, che è mirabile su tutte le cose mirabili.
A lode di Gesù Cristo
Amen!
RIFLESSIONE DEL CELEBRANTE
CANONE: Magnificat anima mea Dominum.
LA RIFLESSIONE
* Immacolata: Maria è stata preservata dal peccato originale perché fosse completamente aperta al Mistero che doveva vederla come protagonista. Noi, al contrario, siamo feriti dentro e ci portiamo nel cuore tutta la contraddizione di chi è tentato di vivere facendo a meno di Dio, rinunciando alla grazia ed alla salvezza. In che misura sento il bisogno di essere liberato dai miei limiti? Credo di potercela fare da solo o vivo nell’umiltà di chi attende?
* La Vergine: abbiamo paura della libertà, per questo siamo tentati di misconoscere la ricchezza dell’esperienza di Maria, interamente consacrata alla volontà di Dio... Sentiamo nostalgia di un cuore così puro da poter riflettere la presenza di Dio?
"La Vergine Maria, umile serva del Signore, disponibile alla sua parola e a tutti i suoi appelli, fu circondata da Francesco d’indicibile amore e fu designata Protettrice e Avvocata della sua famiglia (2 Cel, 198). I francescani secolari testimonino a Lei il loro ardente amore, con l'imitazione della sua incondizionata disponibilità e nella effusione di una fiduciosa e cosciente preghiera" (Reg. OFS 9). "Maria, madre di Gesù, è modello nell'ascolto della Parola e nella fedeltà della vocazione: in Lei, come Francesco, vediamo realizzate tutte le virtù evangeliche (Saluto alla B.V. Maria: FF 259-260). I fratelli coltivino l'amore intenso alla Vergine Santissima, l'imitazione, la preghiera e l'abbandono filiale. Manifestino la propria devozione con espressioni di fede genuina nelle forme accettate dalla Chiesa. Maria è modello d’amore fecondo e fedele per tutta la comunità ecclesiale. I Francescani Secolari e le Fraternità cerchino di vivere l'esperienza di Francesco, che fece della Vergine la guida della sua opera; con lei, come i discepoli nella Pentecoste, accolgano lo Spirito per realizzarsi in comunità d'amore (Cfr. 2 Cel 198: FF 786)" (CCGG OFS 16).
Maria è presente nella mia vita di cristiano e di francescano?
Con quali forme esprimo la mia devozione a Maria? Sono formule incisive che mi aiutano a crescere? Il Rosario, recitato individualmente ed in comune, ha veramente il carattere contemplativo insegnato da Paolo VI?
Maria "serva" del Signore, "martire" sul Calvario, "regina" della Famiglia Francescana è veramente madre e modello mio e della mia Fraternità?
Risonanze e preghiere spontanee
* Per la Chiesa, perché senta Maria come suo modello sulla strada della volontà di Dio e come Lei sia sempre pronta a mettersi in cammino...
* Per i giovani, perché sappiano riconoscere la vera Luce...
* Per le famiglie, perché sappiano accogliere Gesù nella vita quotidiana...
* Per chi è malato nel corpo e nello spirito, perché in Maria trovi una Mamma premurosa, pronta sempre ad intercedere la grazia di Dio e perché attendano perseveranti la salvezza.
* Per ciascuno di noi, perché ci apriamo sempre più alla manifestazione dell’Onnipotenza dello Spirito Santo, Signore nella nostra vita...
* Per i governanti, perché si facciano strumenti tra le mani di Dio per innalzare gli umili e difendere la dignità di ogni uomo...
CANTO DEL PADRE NOSTRO
Orazione finale
Vergine Maria, sposa e tempio vero dello Spirito Santo, tu lo hai accolto con animo aperto e pronto. Lo hai accolto con la fede, credendo alla sua azione meravigliosa nel tuo grembo. Non hai mai cessato di accoglierlo durante tutta la vita, ascoltando la sua voce msiteriosa, seguendo tutte le sue ispirazioni. Insegna amche a noi a riceverlo con la stessa disposizione di mente e di cuore. Aiutaci ad accogliere le sue ispirazioni ed i suoi consigli. Ravviva il nostro desiderio di ricevere tutto quello che lo Spirito Santo vuole darci. Per Cristo nostro Signore.
Amen!
BENEDIZIONE
CANTO FINALE: Francesco va’
Preghiera di San Francesco (tutti assieme – in ginocchio): Ti adoriamo, Signore Gesù Cristo, qui e in tutte le tue chiese che sono nel mondo intero, e ti benediciamo perché con la tua santa croce hai redento il mondo.