"QUEL CHE È GENERATO IN LEI VIENE DALLO
SPIRITO SANTO"

Canto d'inizio: Madre della speranza

Saluto del presidente

INTRODUZIONE

In tempo di Avvento sentiamo il bisogno di trovare accanto a noi la presenza di una guida: Maria e Giuseppe sono le persone più autorevoli per accompagnarci all’incontro con Gesù; vogliamo permettergli di prenderci per mano per incominciare anche noi il coraggioso cammino della liberazione che ci è richiesto perché il cuore sia libero per l’incontro con il Signore che viene. Maria ha vissuto la più alta esperienza di Dio che sia stata concessa a creatura umana: Figlia di Dio Padre, Sposa di Dio Spirito Santo, Madre di Dio Figlio! Nessuno più di lei può indicarci la strada della Vita. Dio l’ha scelta proprio per questo compito: portare al mondo Gesù. E lei, fedelissima, continua ancora oggi a portarLo nel cuore di chi attende, di chi spera, di chi cerca... Noi siamo tra questa gente affamata di luce e di salvezza; lei vuole essere nostra Mamma nella fede e nostra sorella nell’esperienza della vita nuova. Ci affidiamo alla sua tenerezza di Madre e vogliamo chiederle l’aiuto per veder chiaro in noi stessi, così che anche in noi scaturisca quel "sì" che fa incarnare la presenza di Dio. Maria e Giuseppe ci richiamano le parole forti di questo tempo santo di attesa: vigilate, pregate, appianate la strada... Abbiamo davvero bisogno di riscoprire questo messaggio per essere pronti davanti alla proposta che Gesù viene a farci. Se siamo addormentati non saremo puntuali all’appuntamento. Se non preghiamo viviamo ancora nella presunzione di salvarci da soli, rendendo inutile la Sua venuta. Se continuiamo a difendere le nostre strade tortuose e spesso sbarrate, impediamo che si compia il miracolo. Alla scuola della Santa Famiglia di Nazaret ci sentiremo sostenuti dalla loro fede e dal loro amore. E sarà bello aspettare che la promessa si compia anche nel nostro cuore.

CONFRONTIAMOCI CON SAN FRANCESCO

Dalla "Vita prima" di Tommaso da Celano (84-85; FF 467-469)

Francesco meditava continuamente le parole del Signore e non perdeva mai di vista le Sue opere. Ma soprattutto l’umiltà dell’Incarnazione e la carità della Passione aveva impresse così profondamente nella sua memoria, che difficilmente gli riusciva di pensare ad altro. A questo proposito è degno di perenne memoria e di devota celebrazione quello che il Santo realizzò, tre anni prima della sua gloriosa morte, a Greccio, il giorno del Natale del Signore nostro Gesù Cristo.

C’era in quella contrada un uomo di nome Giovanni; Francesco lo chiamò a sé e gli disse: "Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello".

E giunse il giorno della letizia, il tempo dell’esultanza! Per l’occasione uomini e donne arrivano festanti dai casolari della regione, portando, ciascuno secondo le sue possibilità, ceri e fiaccole per illuminare quella notte. Arriva alla fine Francesco, vede che tutto è predisposto secondo il suo desiderio, ed è raggiante di letizia. Ora si accomoda la greppia, vi si pone il fieno e si introducono il bue e l’asinello. In quella scena commovente risplende la semplicità evangelica, si loda la povertà, si raccomanda l’umiltà. Greccio è divenuta come una nuova Betlemme. Il Santo è lì estatico di fronte al presepio, pieno di sospiri, lo spirito vibrante di compunzione e di gaudio ineffabile. Poi il sacerdote celebra solennemente l’Eucaristia sul presepio e lui stesso assapora una consolazione mai gustata prima.

A laude di Gesù Cristo

Amen!

Canone: Magnificat anima mea Dominum!

Silenzio di riflessione

Dalle "Omelie sulla Madonna" di san Bernardo

Hai udito, Vergine, che concepirai e partorirai un figlio; hai udito che questo avverrà non per opera di un uomo, ma per opera dello Spirito Santo. L'angelo aspetta la risposta: deve fare ritorno a Dio che l'ha inviato. Aspettiamo, o Signora, una parola di compassione anche noi, noi oppressi miseramente da una sentenza di dannazione. Ecco che ti viene offerto il prezzo della nostra salvezza: se tu acconsenti, saremo subito liberati. Noi tutti fummo creati nel Verbo eterno di Dio, ma ora siamo soggetti alla morte: per la tua breve risposta dobbiamo essere rinnovati e richiamati in vita. Tutto il mondo è in attesa, prostrato alle tue ginocchia: dalla tua bocca dipende la consolazione dei miseri, la redenzione dei prigionieri, la liberazione dei condannati, la salvezza di tutti i figli di Adamo, di tutto il genere umano. O Vergine, da' presto la risposta. Rispondi sollecitamente all'angelo, anzi, attraverso l'angelo, al Signore. Rispondi la tua parola e accogli la Parola: di' la tua parola umana e concepisci la Parola divina, emetti la parola che passa e ricevi la Parola eterna.

Apri, Vergine beata, il cuore alla fede, le labbra all'assenso, il grembo al Creatore. Ecco che colui al quale è volto il desiderio di tutte le genti, batte fuori alla porta. Non sia che mentre tu sei titubante, egli passi oltre e tu debba, dolente, ricominciare a cercare colui che ami. Lèvati su, corri, apri! Lèvati con la fede, corri con la devozione, apri con il tuo assenso.

A laude di Gesù Cristo

Amen!

Canone: Magnificat anima mea Dominum!

Silenzio di riflessione

Dal Salmo 88 (20-38)

Un tempo parlasti in visione ai tuoi santi dicendo:

"Ho portato aiuto a un prode,

ho innalzato un eletto tra il mio popolo.

Ho trovato Davide, mio servo,

con il mio santo olio l'ho consacrato;

la mia mano è il suo sostegno,

il mio braccio è la sua forza.

Su di lui non trionferà il nemico,

né l'opprimerà l'iniquo.

Annienterò davanti a lui i suoi nemici

e colpirò quelli che lo odiano.

La mia fedeltà e la mia grazia saranno con lui

e nel mio nome si innalzerà la sua potenza.

Stenderò sul mare la sua mano

e sui fiumi la sua destra.

Egli mi invocherà: Tu sei mio padre,

mio Dio e roccia della mia salvezza.

Io lo costituirò mio primogenito,

il più alto tra i re della terra.

Gli conserverò sempre la mia grazia,

la mia alleanza gli sarà fedele.

Stabilirò per sempre la sua discendenza,

il suo trono come i giorni del cielo.

Se i suoi figli abbandoneranno la mia legge

e non seguiranno i miei decreti,

se violeranno i miei statuti

e non osserveranno i miei comandi,

punirò con la verga il loro peccato

e con flagelli la loro colpa.

Ma non gli toglierò la mia grazia

e alla mia fedeltà non verrò mai meno.

Non violerò la mia alleanza,

non muterò la mia promessa.

Sulla mia santità ho giurato una volta per sempre:

certo non mentirò a Davide.

In eterno durerà la sua discendenza,

il suo trono davanti a me quanto il sole,

sempre saldo come la luna,

testimone fedele nel cielo".

Dal Vangelo secondo Matteo (1, 18-25)

Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati". Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: "Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele che significa Dio-con-noi". Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.

Parola del Signore

Lode a Te, o Cristo

Riflessione del presidente

Canone: Magnificat anima mea Dominum!

Silenzio di riflessione

Risonanze e preghiere spontanee

Canto del Padre Nostro

Orazione ("Preghiera della famiglia" di Giovanni Paolo II)

Dio, dal quale proviene ogni paternità in cielo ed in terra, Padre che sei Amore e Vita, fa’ che ogni famiglia umana sulla terra diventi, mediante il Tuo Figlio Gesù Cristo "nato da donna", e mediante lo Spirito Santo, sorgente di divina carità, un vero santuario della vita e dell’amore per le generazioni che sempre si rinnovano.

Fa’ che la Tua grazia guidi i pensieri e le opere dei coniugi verso il bene delle loro famiglie e di tutte le famiglie del mondo.

Fa’ che le giovani generazioni trovino nella famiglia un forte sostegno per la loro umanità e per la loro crescita nella verità e nell’amore.

Fa’ che l’amore, rafforzato dalla grazia del sacramento del matrimonio, si dimostri più forte di ogni debolezza e di ogni crisi, attraverso le quali, a volte, passano le nostre famiglie.

Fa’, infine, Te lo chiediamo per intercessione della Santa Famiglia di Nazaret, che la Chiesa in mezzo a tutte le nazioni della terra possa compiere fruttuosamente la sua missione nella famiglia e mediante la famiglia.

Tu che sei la Vita, la Verità e l’Amore, nell’unità del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen

Canto finale: Per i colli e le vallate

Per i colli e le vallate questo canto annuncerà:

oggi è nato il Salvatore, la Sua luce splenderà.

Gloria in excelsis Deo! (2 volte)

Oggi è nato il Salvatore, l’universo esulterà.

Chi Lo cerca con amore il Suo volto scoprirà.

Oggi è nato il Salvatore, ogni uomo canterà.

Chi è ferito dal dolore alla gioia nascerà.