BERLINGUER

TI VOGLIO BENE

Regia: Giuseppe Bertolucci

Cast: Roberto Benigni (Cioni Mario), Alida Valli (Mammina), Carlo Monni (Bozzone), Mario Pachi (Gnorante), Giovanni Nannini (Don Valdemaro), Sergio Forconi (Vladimiro Tegoloni).

Trama: Sensazionale film di Giuseppe Bertolucci, tratto dalla pièce teatrale di Bertolucci e Roberto Benigni "Cioni Mario di Gaspare fu Giulia". Inutile esporre qui la trama, data la sua frammentazione. Meglio ricordare lo spirito di un film che cerca, e riesce in pieno a riprodurre sulla pellicola un mondo reale, quello suburbano pratese degli anni settanta, utilizzando materialità e surrealismo a un tempo. Impossibile, anche per un toscano non pratese, cogliere ogni singola sfumatura verbale e no, dell'opera, ma lo stile asciutto di Bertolucci ci consegna un documento straordinario di comicità e storicità. Menzione particolare per Alida Valli, grande star del cinema italiano, e così intelligente da capire il valore di questo film, anche a rischio di critiche per aver interpretato un ruolo così ardito per la sua figura.

Trascrizione a cura di: http://be-boptango.blogspot.com



REGISTA: Azione!
MAGDA: Che cos'hai? Che posso fare per te?
MAX: Eh, niente. Versami un altro goccio di scotch.
MAGDA: Scotch, gin, vodka, non sai chiedere altro. Non ti riconosco più. Tu non sei più tu. Cosa posso fare per te?
MAX: Eh...
MAGDA: è bello qui, il mare, il vento... oh, guarda, è caduta una stella! Una vecchia leggenda qui da noi in Sassonia vuole che ogni stella che cade un desiderio si avveri. Esprimiamolo insieme, vuoi?
MAX: Non desidero niente, Magda, sono un poeta, lo sai. I miei sono sogni impossibili.
MAGDA: Nulla è impossibile, Max, per due che si amano. Ma tu tremi! Stai male! Parla, che c'è, dio mio, posso fare qualcosa per te? Ti amo Max, ti ho sempre amato, ti supplico, cosa posso fare per te?
CIONI: Fammi una sega!
MAGDA: Tu sei stanco di me, Max, che c'è?
BOZZONE: E un mi si rizza più.
MAGDA: Che caldo fa qui.
CIONI: Ho un cazzo pare un ghiacciolo.
GNORANTE: L'ha i' marchese!
MAGDA: Che ti prende, Max?
BUIO: No.
MAGDA: Che cos'ho che non va?
CIONI: Eh sì, bada che mutande gonfie! L'ha una fica pare un cazzo!
MAGDA: Max!
BOZZONE: I' marchese.
MAGDA: Mi spoglio per te, Max.
BOZZONE: Un la chiaverei nemmeno...
MAGDA: Mmm... mmm...
BUIO: Oh che l'ha bell'e trombata?
GNORANTE: E ora la ritromba. L'ha detto i' Casalieri. La tromba tre volte.
MAGDA: Max, per l'ultima volta, il mio corpo non fa che attenderti, prendimi, sono tua.
BUIO: Sì.
MAGDA: Tua, Max, prendimi, Max, prendimi.
BUIO: Ah. Oh. Ih. Uh.
MAX: Magda, Magda, no, non posso!
BUIO: Uh.
MAX: No, Magda, vattene!
CIONI: No, allora l'è buco! Oh finocchiaccio! L'è i' colmo ragazzi, o che son film? Max i' donnaiolo? Max i' bucaiolo, vedi! Un film con il protagonista finocchio l'è... l'è maleducazione de' popolo italiano!
I SPETTATRICE: Piantala!
II SPETTATRICE: Oh, siediti, facci vedé l'esito!
CIONI: L'esito? Eh! L'esito un gli si rizza, icchè tu voi vedere! Poi no, poi io vocio quanto mi pare! Un c'è mia scritto: attori parlanti spettatori silenzio!
SPETTATORE: Eh sta' un pochinino zitto!
GNORANTE: Sta' zitto, Cioni.
CIONI: Io posso parlare quanto mi pare.
SPETTATORE: Chetati.
BOZZONE: Sta' bono Cioni.
CIONI: Vediamo come va a finire.
MAGDA: Max, ti supplico.
MAX: Vattene Magda, rivestiti.
CIONI: Ma vaffanculo!
SPETTATORE: Silenzio!
CIONI: Silenzio sto par di coglioni! Io voc... vocio quanto mi pare! In quanto sono ne'... ne' diritto de' de' cittadinanza di di non pote' piacemmi qualsiasi firme, capito? Qualsiasi! Specialmente se i' protagonista l'è finocchio! Capito? Ah, si eh? A te ti piace i' firme eh? Ho capito sai perché ti piace! Ti piace i' firme eh? Uu-hh-u! Come gli piace guardare! Ho bell'e capito, che hai capito?
MAX: Vedi Magda, è difficile.
GNORANTE: E t'insegno io!
IV SPETTATORE: Oeh, se un vi garba andae via!
CIONI: E si va! Siamo venuti apposta, siamo venuti pe' andar via, sicchè. Io son proprio entrato, dico entro e vo via, sicchè! 'Gnamo! Oh, gnamo! 'Gnamo, oh! allora, possibile tu sia sempre, gnamo forza. Che credi che non sappia scalare?
MAX: Magda, il dottor Trinning per una volta è stato sincero, gli analisi del sangue parlano chiaro. Non mi restano che, c'è poche settimane di vita.
MAGDA: Nooo! No! No! No!
BUIO: Forse un la tromba perché l'è su sorella.
CIONI: Che c'entra? Se l'era la su sorella l'era intitolato Max i' parente, no Max i' donnaiolo. Che discorsi tu fai?


CIONI: Eh. I' cinema, i' cinema è una fregatura, è una fregatura. Ma la g io comunque io non ci torno più! Ma la gente come ci va! Sempre pieni, sempre pieni!
BIGLIETTAIA: Ah, ah, ah, ah, ah!
CIONI: Tutti i cinema, andate andate a i' cinema imbecilli a spendere. Mille lire pe' sentire iheuh...
BIGLIETTAIA: Ah, ah, ah, ah, ah!
CIONI: Fanno finta eh, i' bello è che fanno finta! Poi facci vedere, una volta facci vedere qualcosa che non s'è visto nella vita regolare no? Facci vedere una donna qui! L'hai mai vista una donna qui? Faccela vedere, no? Una donna ignuda, no? Metti una donna ignuda sdraiata in terra! Fanno vedere un flipper, i' tavolino, questo l'ho visto! Eh, eh, scusa, che vo a vedere, pago per vedere icchè... eh, scusa allora? Fai parlare un po' come si deve! Quando arrivi laggiù e tu senti dìano dice... perchè io c'è i' duro, no? Signorina vorrei parlare. Parlare? Te tu vòi ma trombare! E vorrebbe dire voglio trombare mica parlare scusa, eh eh, perché non glielo fanno dire. Quando stanno per fare all'amore arrìa una bella fia 'n terra, tà! Arrìa i' censuraio, come si chiama i' co i' censore, e taglia la scena. Allora lo lo seguirei! Seguiamo i' censuratore, eh? Seguirei a casa mentre gliè gliè lì a pisciare, censura non si può vedere! Tac, tagliare! Quando tu hai fatto fare all'amore tu ci hai messo un orologio? Ti metto un orologio a i' posto, o tromba con la lancetta se ti riesce! O vediamo indò tu vai a finire, voglio vedè se gli riesce a loro!
BOZZONE: A te i' cinema ti fa incazzare! E a me invece e mi fa carmare! E allora?
GNORANTE: I' cine l'è la cammommilla dell'omo, e carma!
BUIO: La vit...
GNORANTE: E i' mondo l'è i' caffè dell'omo, e fa incazzare!
BUIO: La vita l'è un bar.
CIONI: Guarda che briòsce! Eh? 'donna!
GNORANTE: Se le donne le fosseno briòsce e sare' sempre a fa' colazione!
BOZZONE: Bada che classe! Bello lo sporte eh?
CIONI: Bello eh?
BUIO: Bello sì, ma per me la fica è la cosa più bella che ci sia, oggi in Italia.
GNORANTE: Ptù! Domenica del cazzo!
BOZZONE: Uno lavora tutta la settimana pe' aspetta' la domenica pe' divertissi, e la domenica un vede l'ora di arrivare ai' lunedì pe' lavorare. Bella soddisfazione!
GNORANTE: E un attro, si tira le seghe tutta la settimana tanto dice, domenica chiavo, e invece arrìa la domenica, nisba! E tanto dice domani l'è lunedì, mi tiro una sega!
BOZZONE: Mmh.
CIONI: Non esiste l'amor / è soltanto una favola...
BOZZONE: Bravo Cioni! T'ha fatto bene a veni' co' noi! Si 'a a vedè se si rimorchia ai' liscio, 'gnamo!
GNORANTE: C'è tutt'anziane lì, si tromba facile!
BUIO: Trombata anziana, trombata sana!
CIONI: Io m'ammazzo!
BOZZONE: Anch'io!
CIONI: 'Ta zitto Bozzone! O perché tu vòi piglia' pe' i' culo! Ai'mmeno l'omo che patisce vòle rispettosità! Ai'mmeno dall'individuo amico. No? Guarda là che bella famiglia! Hai visto? Babbo, mamma e du' figlioli, sai! Almeno du' volte l'ha trombata di sicuro! Ora mangiano, cacano, poi via in macchina a casa, i figlioli dormano e loro trombano come lucciole, poi s'alzano, mangiano, cacano, mangiano, questa l'è vita, vedi! Mica io. Senza sorelle, senza fratelli, un omo senza parenti stretti.
BOZZONE: Oh la tu mamma?
CIONI: 'Ta zitto Bozzone!
GNORANTE: O che la sta, male?
CIONI: Sta ma bene, anche troppo!
BOZZONE: O che la fa?
CIONI: O sta' bono, quella non è una mamma umana, è un rospo di natura, io non lo so... sono arrivato a i' limite de' sopportamento de' figliolo normale. T t t tirchia, non mangerebbe pe' non cacare, poi arriv'a casa la sera, dice, dico mamma, stai zitto! Stai bono! Vai di qua, accendi la radio, ora si ragiona un po' insieme, fai compagnia alla tu' mammina, dico mamma ora vado ai' cinema no? dice vai vai perché vai ai' cine vai a spendere, lasciala sola la tu mammina che quando tu torni tu la trovi morta e la...
BOZZONE: O la mi' mamma la un fa uguale.
BUIO: Le son donne.
GNORANTE: Le son donne senza l'omo. Perché la tu mamma la faceva così co' i' tu babbo e ora la lo fa con te.
BUIO: Ma i' tu babbo la metteva a pecora a cazzo ritto, godi maiala.
BOZZONE: Ma te!
GNORANTE: Perché la donna che gl'è morto l'omo, gli andrebbe bene anche i' cazzo di' figliolo, ma la un pole. Allora non potendo avello in culo, la ci ragiona.
CIONI: So 'na sega!
BIGLIETTAIO: Vai.
RAGAZZA: Biglietto?
BIGLIETTAIO: Solo coppia.
RAGAZZA: Ma io voglio un biglietto!
BIGLIETTAIO: Solo coppia! Solo coppia!
RAGAZZA: Via, mi faccia un biglietto!
BIGLIETTAIO: La non mi rompi tanto i coglioni pe' piacere!
RAGAZZA: Ma un biglietto!
BIGLIETTAIO: Le va via pe' piacere?
CIONI: Oh! eh, eh, eh! Allora, a che ora tu sei arrivata! Io boh, eh, e è un monte che glie'... a coppia no?
BIGLIETTAIO: Allora... coppia! Tremilalire! Dummila l'omo, mille la donna!
CIONI: Eccole qui, e ho portato... grazie
BIGLIETTAIO: Un' e due!
CIONI: Eh, 'gnamo, scusi eh?
BUIO: Tre biglietti.
ROMEO: ... Domani, come oggi sarà / la vita sempre pallida sarà / domani come oggi sarà / la vita sempre pallida sarà / domani come oggi sarà / la vita sempre più pallida sarà /domani come oggi sarà / la vita sempre più pallida sarà.
CIONI: Che vogliono? Che coppia sarebbe? Sono in tre. Vieni, cocca, andiamo, ecco! Ohi! Bada qua! Trombata anziana rombata sana? Ma qui ragazzi l'è trombata in fin di vita! Stai calma aspetta a spogliammi, sta bona fammi vede' i' locale, vedi?
RAGAZZA: Aspettami! CIONI: C'ho da immedesimare.
RAGAZZA: Aspettami! CIONI: Donna si balla? 'ellini, c'è più vene varicose che mattonelle qui! mmm... mmm... 'ellino i' nonnino!
GNORANTE: O come si fa?
BOZZONE: Forza forza, facciamo alla svelta, 'gnamo!
CIONI: Ieri, tu vorrai dire, eh... domani, allora, domani? Domani insomma, proprio domani, domani è anche i' caso che insomma e non si ci arrivi, vero?, eh?
RAGAZZA: Si balla? Balliamo per benino!
CIONI: Sta' bona! Tu vòi balla' con me, tu sei arta un metro e un cazzo, va' via!
RAGAZZA: Ma allora tu se' buo!
CIONI: Stai bona, un mi rompere i coglioni!
RAGAZZA: Mah!
CIONI: Dammi una coca-cola. Tanto m'imbriaco e vo a letto. Tanto ho bell'e visto qui, sembra d'essere all'asta. Mobili de' '500. Siccome io invece c'ho una bell'asta, mobile, de' '900, capito tegolone? Mhh? Eh eh, 'lla roba, godi maiala, ecco.
VECCHIO: M'andrebbe bene anch'una bucaiola / Mi va bene le spose e le ragazze / C'ho sempre i' letto da una piazza sola / Sarebbe l'ora avello da du' piazze.
ROMEO: Che sarà la vita mia senza di te / come quel fiume lì / come quel fiume lì davanti a me / Correvo giù / dai monti verso di te / e tu eri lì / e gli occhi tuoi davanti a me / Che sarà la vita mia senza di te / come quel fiume lì / come quel fiume lì davanti a me
ALTOPARLANTE: Cioni Mario è desiderato alla cassa!
ROMEO: Correvo giù / dai monti verso di te / e tu eri lì, e gli occhi tuoi davanti a me / Non piove più / l'amore mio non ha l'acqua dare a te / Non sento più / l'anima sua dentro di me
ALTOPARLANTE: Cioni Mario urgentemente alla cassa!
ROMEO: Che sarà / la vita mia senza di te / come quel fiume lì / come quel fiume lì davanti a me. Un annuncio, prego! Cioni Mario, 'n si capisce una sega, deve correre subito a casa perché gli è morta la mamma. Cioni Mario deve correre subito a casa perché gli è morta la mamma.
GNORANTE: Oh Mario!
BOZZONE: Oh Cioni!
GNORANTE: Oh Mario!
BOZZONE: Oh!
CIONI: La, l-la merda della maiala de degli stronzoli ne' culo de' le poppe pien di piscio con con gl con gli con gli stronzoli che escan dalle poppe de de' budelli de de vitelli con l con l con l le cosce della sposa che gl che gli sorte fra l fra le cosce troppe troppi e seghe dentro i'ccazzo tro troppi tr troppi troppi cazzi dentro i' culo che che gli spuntan dalle cosce che gl che gli tornan dal dalle dal dalle gambe con la mamma ne' pompino el del della nonna che gl che gli sc che gli sch schianta dal dalle da da i' su corpo che gli glgl gli leccano la schiena poi gli gli spu gli spunta ne' coglioni e gn e gni lecca ni' groppone co c gl schiantasse tra le zolle che si striscia trai trai tral tra mezz'all'erba che che coi' be b mamme tutte gnude che si s struscian dall dalle file e si s si sgruppan con con la schiena con le poppe sbatacchiate su su co' co' senza latte che si scopran tral tra le mucche che che s che nfila gn e gni sorte in mezz'all'erba che che gngn e gn gni e gni gira mezz'a' denti e ci sputan quand'è in terra e e gli mettano le seghe ne nella fica e es e si gode e co u tutti insieme si e si gode tu tutti insieme e le ee ec e lo e lo guardan da lontano tu co coi groppone insudiciato gl e l e le cosce no si sposa co i' marito i parente gn gn gne le gne le sc gne le schianta gn gni ripiglian'i' parente ma chi chi lo piglia 'sto parente co con la carne de dentr'i 'corpo co' i' corpo de la de la carne e e la mamma co' co' sdraiata tra le zolle che che gl gl gli rimena le le zolle e ritornan gli tornan sulla terra e gli schiantano i parenti gllglg gli ne levano tre vorte gni sortan di sotto...
CIONI: Morta. Morta la mamma. Io sono vivo, io sono il figliolo vivo di una mamma morta. Dove sarà andata? Inferno, purgatorio, paradiso, uno due x. Bestem l'inferno, te tu bestemmi e i' diavolo gode, bestemmio io e dio s'incazza. Te sotto terra e i' diavolo ragiona, e io sotto i' ponte e dio zitto. Silenzio. Silenzio no n, dio non non discute. Te all'inferno co co' i' caldo de' diavolo e io co' i' freddo de' dio. Ora, paradiso uno uno sta tutta la vita tutta la vita senza tirassi seghe pe pe andare in paradiso, poi tu mori tu ci vai, dice oh ora mi potrò fare du du' o tre seghe in pace, son morto dalla voglia, arriva iddio magari dice alt! vietato! seghe ci si tirano all'inferno! No allora scusa allora, allora ho sbagliato, no io volevo, son venuto qui pe'... sbagliato, son morto. Dalla mamma, bada qui me mi tiro, ora mi tiro 700 seghe, prima di morire poi vo all'inferno gli dico a i' diavolo, guarda ier sera prima di morire mi tirai 700 seghe. Dice bravo, pe' premio ti fo un pompino, godi. tzè, e' gode. Ci vo davvero. Via. Ai' mmeno vo dalla mamma. Ora parto, comincio. Ai' mmeno vo dalla mamma, dio bono, tanto che m'importa. Via con la prima sega, capito?
I SIGNORINA: Stamattina son scappata di casa. Quel merdaiolo del mi' babbo 'n mi voleva fa' usci' con te. Dice, tu un ci devi usci' con quella maiala!
II SIGNORINA: Con chi ce l'aveva?
I SIGNORINA: Con te, no?
II SIGNORINA: Tu hai fatto bene a veni' via, t'un ci devi torna' più in quella casa! Vien' a sta' con me! Ti lecco la fica dalla mattina alla sera!
I SIGNORINA: Mmmmh
II SIGNORINA: Tu mi fa' 'mpazza' Fabiana!
CIONI: Siete amiche? Che s'è fatta male? S'è fatta male a i' corpo, signorina?
I SIGNORINA: Chi è?
II SIGNORINA: So 'na sega! Fa schifo! Un lo 'edi 'ant'è brutto?
CIONI: Eh, s'è fatta male?
I SIGNORINA: ... Ti metto un dito in culo!
II SIGNORINA: Ah, ah, ah!
CIONI: Eh insomma il braccio eeh... eh... e come l'ha fatto a fassi male mmn a fassi male a i' braccio?
I SIGNORINA: A farmi una sega!
CIONI: Ah! Eh, ih, ih! Ah, eh... e come l'ha fatto, non capisco, come l'ha fatto eh?
II SIGNORINA: Un rompere i coglioni, vai, birillino!
CIONI: No, che c'entra! Eh, no no... eh via no grazie...
I SIGNORINA: Dicevi?
CIONI: Si balla?
III SIGNORINA: Oh, mi scusi sa!
CIONI: Niente pardon ehh
III SIGNORINA: Mi dispiace, mi scusi ancora!
CIONI: eccon'un'altra! ' dagli un bacio ne' collo ci vole lo scalpello! Trombata a presa rapida! Quest'attra volta vengo a balla' con la betoniera!
BAMBINA: Signore! Signore!
CIONI: Euh!
BAMBINA: Euh!
CIONI: Euh, che c'e?
BAMBINA: Scusi volevo passare.
CIONI: Eh, e passa no?
BAMBINA: C'è l'acqua!
CIONI: E allora?
BAMBINA: E allora! Se passo mi bagno! Mi aiuta pe' piacere?
CIONI: Si, e e mi bagno io!
BAMBINA: Che mi frega!
CIONI: Oh!
BAMBINA: Sollevami con le tue robuste braccia come solo tu sai fare! Hai un bel collo ma la cravatta di pessimo gusto! Corri cavallino! Corri cavallino! Corri cavallino! Corri cavallino! Corri cavallino! Corri cavallino! Corri cavallino! Corri cavallino! Corri cavallino! Corri cavallino! Corri cavallino!
CIONI: Oh, quanto tu pesi!
BAMBINA: Quanto mi pare!
CIONI: Oh!
BAMBINA: Tu mi fai girar / tu mi fai girar / come fossi una bambola! Maiale cosa guardi, potrei essere tua madre!
CIONI: Oh, la mi' mamma l'è morta ier sera!
BAMBINA: L'hai ammazzata tu?
CIONI: Che sei grulla?
BAMBINA: Tu mi fai girar / tu mi fai girar / come fossi una bambola / Tu mi fai girar / tu mi fai girar... Assassino!
MAMMINA: Rospo schifoso cane! Pezzo di merda! Vieni qua sciagura della mi' vita terrestre! Maledetto il cazzo che mi mise in cinta! Tutta la notte con le puttane a divertitti a leccagli il culo! Con le troie brutte zozzone tutta la notte!
CIONI: Credevo mamma tu fossi morta, davvero! Davvero, mammina!
MAMMINA: Morta una sega! Ho sotterrato il tu' babbo gli venisse un canchero che di già un l'ha avuto, ho sotterrato la tu sorellina l'era un angelo, dio la benedica! E ora lo sai chi mi rimane da sotterrare?
CIONI: Ho capito mammina, ho capito mmm-m
MAMMINA: Chi? Chi?
CIONI: C-Cioni Mario.
MAMMINA: Bravo, ci sei!
BUIO: Ooh! Oh! Oh! Oh!
BOZZONE: Oh, allora, t'un vieni a lavora' con noi oggi?
BUIO: Mamma mia un si po' più scherzare, dopotutto la tu' mamma l'è viva!
BOZZONE: La un ti s'è mica ammazzata davvero! Poi, guarda, la vòi sape' la verità? Sa' chi è stato a fatti lo scherzo? E' stato Gnorante! Oh! Gnamo.
MAMMINA: Mario!
CIONI: Eh icchè!
MAMMINA: Tu sei tanto imbecille, pòera creatura!
CIONI: Eh, e lo so!
MAMMINA: Tu fai schifo a guardatti!
CIONI: E lo so!
MAMMINA: Tu sei brutto e scemo, tu fai ribrezzo a i' popolo de' mondo!
CIONI: E lo so!
MAMMINA: Mario te un tu sei un omo, tu sei un lombrico!
CIONI: E e lo so, mam...
MAMMINA: Mario!
CIONI: Mammina!
MAMMINA: Puttana Eva, tu mi fai effetto all'intestino! Anche iddio unn'è punto giusto! M'ha portato via a quattr'anni la tu sorellina, l'era la mi felicità, l'era un angelo! Te, le provai tutte pe' abortire, un ci fu verso! Tu sei voluto nascere per forza! Ecco, sei contento? E tu sei i' mi' patimento, tu sei la mi' lamentela a il cielo! Tu sei il soffrimento della mi' giornata, il sogno brutto della mi' nottata! Tu sei l'obbrobrio della vista mia! Dio del cielo trattienimi dalla tentazione di affogallo perché la voglia l'è tanta! Mario tu fai schifo! Tu metti in subbuglio il mi' sistema di donna sensibile! Un ti sopporto, un ti sopporto! Tu mi fai rivoltare i budelli!
CIONI: Bella fica te.
BOZZONE: Pe' forza! Noi semo quella razza che non sta troppo bene, che di giorno sarta ' fossi e la sera le cene,
CIONI: Eh!
BOZZONE: lo posso grida' forte fino a diventa' fioco, noi semo quella razza che tromba tanto poco,
CIONI: Eheh!
BOZZONE: noi semo quella razza che a i' cinema s'intasa pe' vede' donne 'gnude e fassi seg'a casa
CIONI: Eh!
BOZZONE: Eppure la natura c'insegna sia su' monti sia a valle, che si po' nasce bruchi pe' diventa' farfalle
CIONI: Eh, eh!
BOZZONE: Ecco! Noi semo quella razza che l'è fra le più strane, che bruchi semo nati e bruchi si rimane,
CIONI: Eheh eh!
BOZZONE: Quella razza semo noi, l'è inutile fa' finta, c'ha trombato la miseria e semo rimasti incinta!
CIONI: Eheh, bella... ma male...
BOZZONE: Ti garba?
CIONI: E lo so, ma mi sento male, mi fa male la testa!
BOZZONE: La testa?
CIONI: La testa.
BOZZONE: O come la testa?
CIONI: La testa.
BOZZONE: La testa?
CIONI: La testa.
BOZZONE: Che vòi la guidi io la bicicletta tu duri meno fatica? Vai cionino, vai.
CIONI: ahea guidare? Grazie.
BOZZONE: E la guido io.
CIONI: Mi fa male la testa.
BOZZONE: La testa? La test' icchè?
CIONI: La testa.
BOZZONE: Come?
CIONI: Pppfff... madunna che puzzo! Un si lava mai un si lava. Pppfff. Che lampi! Senti che tuoni! Qui c'è da fassela addosso davvero. Pppff. Fffu, si soffoca qui! Ma, ma meglio i' puzzo di una mamma che i' profumo di nessuno. 'nsomm... Madonna, o icchè c'è le fogne?
MAMMINA: O che è? Ci piove? Senti qui! Che sei grullo, Mario?
CIONI: No, mamma eh oh...
MAMMINA: o che si piscia ne' letto della mamma?
CIONI: Ho paura piove!
MAMMINA: Da domani te i metto a te questi lenzuoli.
CIONI: E ho paura a dormi' solo mamma, c'è...
MAMMINA: E a me tu mi fai schifo a dormi' in due, lombrico. Che c'è Mario? Su su vien qua dalla tu' mammina!
CIONI: No, no, fer, no mamma dai ferm, no tu puzzi un po' mmh.
MAMMINA: Tu hai paura a dormi' solo, eh, bambino mio? Eh? Ma la tu mammina lo sa lei come fare. Domani, domani Mario ho invitato qui il Martini con la su figliola.
CIONI: No!
MAMMINA: Sì invece! L'è proprio bellina, sempre pettinata! Sembra fatta apposta per te, vero Mario?
CIONI: Mamma l'è zoppa...
MAMMINA: E che c'entra? O che donne tu vòi Mario, con tutte le gambe? Eh, via! Ti sembra d'esse' sano a te figliolo mio? Lo vedi, tu pisci a letto. Almeno tu gli pisci dalla parte della gamba zoppa la un sente nulla. Da' retta, sposala. Almeno tu dormi in due! La viene a sta qui di casa, l'ha detto anche i' su babbo davvero, così anch'io mi riposo un po', Mario, so' vecchia, fallo per me, su, bambino mio, eh! Fai conto di sposa' la tu mammina povera creatura.
CIONI: E' piove.
MARTINI: Cammina lumaca l'è tardi!
ADELINA: Babbo l'è scemo!
MARTINI: Sta' zitta Adelina moviti!
ADELINA: Babbo l'è brutto!
MARTINI: O chi vòi Marlon Brando?
ADELINA: Babbo andiamo a casa!
MARTINI: Sta zitta sennò ti rompo anche quell'attra gamba! E infine che vòi! Lui è un bravo ragazzo, un lavoratore, quando more la su mamma ilc il campo la casa son suoi, falla amministrare a me 'sta faccenda. E poi chi ti piglia, se 'n ti prende lui, tu dei morì vergine!
ADELINA: Piuttosto mi fo sora!
MARTINI: Ti do uno schiaffo ti spoglio! Tanto tu vedi son di fon famiglia moritura, il babbo l'è morto, la sorella l'è morta a quattr'anni, la mamma camperà tre cacate, lui la fica 'n l'ha sentita mai di sicuro, tu lo fai tromba' tre volte, ti more sopra, si fa un be' funerale, il campo l'è nostro e si va 'n culo a i'mondo. O no?
CIONI: Ohiohi ma è possibile tutte le vorte
MAMMINA: Come si dice?
CIONI: Si... ehh
MAMMINA: signorina...
CIONI: ... io avrei fatto conto di fidanzammi con lei presente, di mia spontaneamente perché...
MAMMINA: Bellino tu sei proprio bellino.
CIONI: Oh guarda che oh mamma sembro un sanguinaccio e poi un la voglio, è zoppa o come...
MAMMINA: Bada te lo taglio!
CIONI: No aspetta, eh tanto capir...
MAMMINA: Allora vien qua. Io porto il su babbo a vede il campo. E te lascio solo a ragiona' con lei. Mi raccomando, digli, oh, com'è bella signorina, che me garba tanto, che facilmente ch'io m'innamori, che modestamente a parte son pronto per questo passo, no! Anzi, passo no! un gli rammenta' mai che è zoppa. Un gli rammenta' mai che è zoppa, non gli parla' mai de gambe, de de de ballare, de de stampelle de salta' i fossi, capito? Ah! Se ti scappa de cacare falla ora che dopo sta male con lei in casa. Eccoli son loro! Mi raccomando... Oh, Martini, che sorpresa! V'aspettavo più tardi! Eh... non ho neanche preparato niente, c'ho tutta la casa sottosopra, comunque ormai vada signorina il mi' bambino l'aspetta, eh ecco eh Martini...
MARTINI: Signora come sta di salute?
MAMMINA: Eh, bene.
MARTINI: E i' campo...?
MAMMINA: Eh, si fa du' passi glielo faccio vedere!
ADELINA: Aaaaaaaaaaaah!
MAMMINA: Vieni qua sciagura della mia vita terrestre! Nuvolone che mi offuschi la bontà della mi' persona di sole! Dente bacato che mi porti dolore nella masticazione dei giorni! Gobba di peccati che mi insudici il groppone della mi' verginità cattolica! Rospo!
DON VALDEMARO: Chi c'è! Chi vocia! Eh? Ti pigliass' un corpo alle corde vocali! Questa l'è una chiesa no un casino!
MAMMINA: Priore moio, moio, priore!
DON VALDEMARO: Icchè ce'è?
MAMMINA: Don Valdemaro un me lo faccia dire un me lo faccia dire, guardi guardi qui, venticinquanni fa schifo a vedello, io un so più come comportammi, gl' aveo trovato una bella ragazzina, me l'ha fatta scappare, mi vien da piangere, gli sta tutto il giorno chiuso al cesso con quei giornali con le donne ignude a tir... un me lo faccia dire un me lo faccia dire! Lo faccia smettere gli dia qualcosa, mi ringrullisce, gli dia qualcosa, gli dia un... ostia!
DON VALDEMARO: Mario! Ti veniss' una paralis' a' coglioni! Ha visto Ennio? Eh? Prima gl'era guercio, poi, tira tira seghe, gli hanno ingessato anche una gamba, poi, tira tira seghe un bel giorno tu vai pe' tirartela, e un tu ci trovi più nulla! E si consuma! E si consuma! Guarda la tu mamma, tira tira seghe, la unn'ha più nulla. Smettila! Smettila!
MAMMINA: Don Valdemaro, moio, moio, don Valdemaro.
DON VALDEMARO: Icchè fa ancora?
MAMMINA: Questa è l'impersonazione del demonio Belzebù, l'incarnato de Lucifero, l'imbarazzo del mi' giorno spontaneo, sempre a parla' male de dio, della madonna, dei santi, degli apostoli, di tutto l'apparato divino cristiano!
DON VALDEMARO: Ti venisse le vene varicose all'uccello! Che se' scemo, eh? Qui un si bestemmia! Puttana Eva! Tu la devi smettere! Tu la devi smettere!
MAMMINA: Priore moio, moio, e moio, priore
DON VALDEMARO: Icchè c'è ancora?
MAMMINA: Invece di fa' compagnia a me che son la su mamma legittima, gli sta tutto il giorno a ragiona' con Berlinguer nel campo, un ci cresce più nulla!
DON VALDEMARO: Mario! Mario! Ti venisse un canchero internazionale! Eh, grullo! Tu sei un grullo!
CIONI: L'orecchio!
BOZZONE: L'orecchio?
CIONI: L'orecchio!
BOZZONE: O come l'orecchio!
CIONI: Oh, l'orecchio!
BOZZONE: O come l'orecchio!
CIONI: Oh l'orecchio? L'orecchio l'orecchio, oh!
BOZZONE: Sì, oh l'orecch' icché!
CIONI: Oh l'orecchio icchè! L'orecchio!
BOZZONE: O come l'orecchio!
CIONI: Oh sempre l'orecchio! Ti sto dicendo che non solo l'operaio, ma anch' i' padrone c'ha i' su' rischio! Eh oh!
BOZZONE: I' rischio d' icchè ch' ha i' padrone?
CIONI: Ah i' rischio c'ha! Quello che che gli rapirono i' figliolo, e poi gli tagliarono l'orecchio, a vent'anni!
BOZZONE: L'orecchio eh?
CIONI: L'orecchio!
BOZZONE: A lui gli avranno tagliato l'orecchio a vent'anni, ma a noi ce l'hanno messo 'n culo da quando siamo nati!
GNORANTE: Basta! Accident'alle colonne che reggan' i' mondo intero della terra! La scoppiasse con Plutone! Accidenta a i' sistema solare della Luna. S'incastrasse la via rospa dell'Eva Lattea co' gli anelli bucaiola la miseria di Plutone, cane!
BUIO: Oh icchè c'è!
GNORANTE: Domandami come sto e ti rispondo: male.
BOZZONE: E allora perché t'un vieni a lavora' con noi!
GNORANTE: Sie! Tanto voi vu stae bene, eh! Ho visto ieri la ricetta di' medico di Buio. L'ha la depressione con scarso neurovegetativo. Tra due o tre mesi potrebbe diventare anche scemo, vero. Io da parte mia, aspetto che mi venga una crisi su i' religioso.
BOZZONE: Iddio? Lascia fare iddio!
GNORANTE: Oh icchè t'hai?
BOZZONE: 'ta fermo!
GNORANTE: Oh icchè t'hai?
BOZZONE: E unne posso senti' parlare!
GNORANTE: Che t'ha fatto?
BOZZONE: L'unica furbizia de' dio sai qual è? Che un c'è! E qui è stato furbo, un c'è! Perché se c'era, e m'incontrava me, gli era in difficortà! L'era in difficoltà! Te lo dico io!
CIONI: Certo ragazzi qui, siamo sempre a bestemmiare, se s'è sbagliato noi, e' siamo messi male, eh?
BOZZONE: Bisogna esse' rivoltosi ragazzi. Ci vole la dittatura de' popolo.
BUIO: Mmhh
BOZZONE: Ci vorrebbe proprio la dittatura de' popolo a anarchia.
BUIO: Ma l'è sempre una dittatura.
BOZZONE: Eh, l'è sempre una dittatura ma intanto si va avanti duemila anni, po' si vedrà.
GNORANTE: Quello che mi preoccupa a me, l'è Berlinguer. Recentemente mi pareva un po' lento, vero.
CIONI: Berlinguer? Berlinguer icchè? Berlinguer non è lento, Gnorante, Berlinguer ci vo' bene.
BOZZONE: Anch'io gli voglio bene a Berlinguer, Ma i' problema unnè mica quello di fidanzassi con Berlinguer. Gl'è quello di fa' la rivoluzione!
CIONI: E' si fa, ... oluzione! Ci si fa! L'unica cosa dovrebbe fare Berlinguer, è quella di dacci i' via, basta, l'unica. Lui ci d, si dovrebbe presentare in televisione. Alla zitta. Senza di' niente a nessuno, la sera alle nove, no? Piano piano entrare tutti pronti davanti e lui arrivare alla zitta, buonasera ehhh compagni, via! Eh? Eh, ecco cosa dovr...
BUIO: E perché un ci dà i' via?
CIONI: Perché, ehh... eh c'ha c'ha da fare, c'ha famiglia.
GNORANTE: Via, via, ragazzi si va a fa' una partitina vai.
CIONI: Poi i' comunismo viene da se anche senza Berlinguer vero? Il comunismo è come... come prima di fassi la prima sega, che si viene a letto da sé, si fa, dio bono cosa m'è successo? Niente, o fanciullo, sei venuto, quello che non funzionava ora funziona. Godi, eh. Eh, comunismo così i' popolo si, è come un ragazzo prima di fassi la prima sega tà, sa so s'arriverà la mattina da sé, si dice arriva te co' cosa c'è successo? Niente popolo sei venuto, quello che non funzionava ora funzione, godi ecco, comunismo è, è la la sega prima di fassi la prima sega. Si viene da sé spontaneo.
ALTOPARLANTE: Stasera alle nove dopo cena alla casa del popolo Majakovskij, si terrà un dibattito sul tema "Pole la donna permettessi di pareggiare con l'omo?". Parlerà il compagno locale Vladimiro Tegoloni. Cittadini di campagna intervenite e garantite una partecipazione eccessiva.
BOZZONE: Poker di gobbi.
CIONI: Ragazzi, ma t' hai un culo ti si vede le tonsille, basta no, basta, e un gioco più, quanto perdo, son pari no?
GNORANTE: A me tu m' ha pagato.
CIONI: Eh.
BUIO: Io un avanzo nulla.
CIONI: Son pari.
BOZZONE: T' hai da dare quattromila lire a me.
CIONI: Quattromila lire?
BOZZONE: Eh.
CIONI: E e eh, e un ce l'ho.
BOZZONE: Pagamento subitaneo.
CIONI: Eh, un posso se un ce l'ho.
BOZZONE: Pagare, biondino.
CIONI: Oh, e che oh. Tu potrai aspettare qualche giorno, vien via.
BOZZONE: No no, po' me ne scordo.
CIONI: 'Gnamo! Quattromilalire!
BUIO: Quant' andare a puttana.
GNORANTE: Senti Cioni, ma, la tu mamma, come l'è messa?
CIONI: Cos'è, cos cosa sarebbe, cos...
GNORANTE: Si, come l'è messa a roba pe' sotto, a stimolo dell'ovaia, insomma.
BOZZONE: Eh, l'è una bella sposina. Senti Cioni, tu gli dici, mamma, scus' i' termine, Bozzone gl' avanza quattromilalire. Su per giù, le puttane da quattromilalire le son come te, stasera viene, tu gnene fa' mettere un po' a bagnomaria.
BUIO: Se la fosse una mamma moderna la dovrebbe dire, Mario per l'amor de' dio, se t' ha bisogno...
CIONI: Eh, eh, scherzate, eh, no s'incazza poi dai oh.
BOZZONE: E m'incazzo io!
GNORANTE: Vien via, Cioni, icchè ti costa? E un te lo butta mìa in culo a te, alla tu mamma!
CIONI: E, e no e se un ci sta, 'gnamo.
BOZZONE: Senti biondino.
CIONI: Che?
BOZZONE: Io ora vo a casa. Mi lavo e me lo sciacquo bene. Uscirò gaudioso, per l'atto matriale che vado a sperimentare. Non pretendo, vero, per quattromilalire, un fisso connubio, con quest'ultima, la quale, non voglio rinvivere in te persona i' ricordo del tuo babbo morto schiantato. Ma rinvivere in lei femmina, per una notte, il brivido blu d'una trombata di trent'anni fa.
BUIO: Bravo Bozzone, questa è la bontà dell'uomo.
GNORANTE: Be' discordo Bozzone, tu parevi Kennedy, ti credevo più ignorante, eh?
BOZZONE: C'ho i' me stile.
BOZZONE: Allora, Cioni.
CIONI: Eh.
BOZZONE: Ci si vediamo, stasera, dopo il telegiornale.
GNORANTE: Bona!
BUIO: Bona, Cioni!
CIONI: La veggo buia.
CIONI: Scusate, che, andate in su, scusate perché ho g grazie, eh. Eh, grazie. Scusate eh, se ho chiesto un passaggio, vestito così ma, e' ho perso l'autobusse scusate.
MARTA: Senti io mi chiamo Marta.
ESTER: E io Ester.
CIONI: Ah, piacere.
MARTA: E te?
CIONI: Io? Eh, Mario, scusate.
MARTA & ESTER: Senti...
MARTA: Noi dobbiamo andare alla casa del popolo Majakovskij, va bene la strada?
ESTER: Te sei sposato?
CIONI: Si, no! Eh, no, no, sto con la mi' mamma, non siamo sposati. Scusate.
ESTER: Ah. Ti regalo una conchiglina.
CIONI: Una? Conchigl... ah.
ESTER: Vuoi?
CIONI: Eh, grazie.
ESTER: Qu te lo metti all'orecchio senti il mare.
CIONI: Ah, grazie, il mare, ah, grazie. Ffffsssh, senti qua, davvero, che roba... una rotonda su i' mare... Eh, eh! Scusate!
ESTER: Niente!
CIONI: M'è venuto da cantare la, scusate. La posso tenere?
ESTER: E certo, te l'ho regalata! Se la metti all'orecchio senti il mare e poi pensi, a me e al mare.
CIONI: Io e lei a i' mare? Scusi eh, scusi se mi permetto...
ESTER: Niente!
CIONI: ... questa combinazione, scherzo.
ESTER: Ah, senti, siccome noi si va spesso in comiti una comitivòla, al mare, se vuoi, tu mi dai il tuo numero, anzi io ti do il mio, ce l'hai un pezzo di carta?
CIONI: No, non ce l'ho proprio...
ESTER: Te lo volevo s te lo volevo scrivere, così mi chiami e andiamo insieme!
CIONI: Sulla ma sulla mano, qui.
ESTER: Ah, si.
CIONI: Grazie, eh? Guarda che bel numero, eh, bel numero davvero, senta, grazie, eh.
ESTER: E tu che pensi delle donne?
CIONI: Io? Io no nn nulla, no no, per me le donne son omini anche loro.
COMPAGNO: Ottantanove, dodici, ventitre, quarantasette, diciassette, cinquantotto, novanta, settantasette, tre, nove, novan novan quarantacinque, due, sessantacinque, cinquantanove, trentanove, sessantasette, dodici, ottanta, settantotto, trentotto, venticinque, trentaquattro, ventiquattro...
CIONI: Tombola!
COMPAGNO: Basta con la tombola! Basta con la tombola! Sospensione di' ricreativo, principia a avviare i' curturale. Seduti per dio! Present' a' i' pubblico indispensabile i' titolo e i' tema di' dibattito. E dopo, anche in base a i' famoso proverbio, tira più un pelo di fica che du' paia di bovi, do la parola alle signorine. Ecch' i' tema! Pole la donna permettisi di pareggiare coll'omo? No.
MARTA: Sì.
COMPAGNO: S'apre i' dibattito. La parola a Cioni Mario.
CIONI: No, e vole' e volevo la tombola.
COMPAGNO: Vieni vieni buco di culo. Scusin' i' termine, eh?
ESTER: No, non è che...
CIONI: Ciao.
ESTER: Ciao.
CIONI: Ciao.
ESTER: Non volevamo fare una conferenza, volevamo solo...
PUBBLICO: Leccamelo!
COMPAGNO: I' primo che risento dire leccamelo lo sfondo! Scusino, vadian' avanti.
ESTER: Noi si voleva solo fare una chiacchierata con voi, sui problemi della donna, poi alla fine tireremo le conclusioni.
COMPAGNO: O Cioni, pe' piacere, va' a pìglia da bere alle signorine!
CIONI: Volete, va bene vado io vado giù.
I SPETTATORE: Scusi, scusi, io ho seguito un po' la questione, le donne 'ncazzate, e via e via. Ma insomma, la donna la donna la donna, o l'omo?
CIONI: Eh bella! Dammi da bere pe' le femministe son du' mie amiche arreggimi le conosco tutt'e due quelle, le conosco tutte quelle vengano a marzo, son du' mie amiche proprio. Portami de' vino dammi eh si vai. Quando perché un tu n'hai mai voluto provare con me i' g g gòdere vero de de dell'omo oggi in i i i in Italia.
II SPETTATORE: Io sono pe' i' pareggio dell'omo e delle donne. A parte a me che sono troppo superiore e la mi' moglie la tengo sottomessa, ma gli attri le donne le potrebbero lasciare un po' più libere, ovvia.
ESTER: Va bene chi deve parlare adesso?
III SPETTATORE: In certi casi sì. Però anche l'omo e c'ha i' su' patire. Come me, che andao a fa' l'amore con una d'Aiolo, i' martedì, i' giovedì, i' sabato, senza macchina dieci chilometri a piedi, e quarche vorta anche sotto l'acqua. O perchè la un veniva lei a fa' l'amore a casa mia quella bucaiola quarche vorta.
MARTA: Eh?
COMPAGNO: Eh, eh, eh!
CIONI: certo Vanda anche te l'è quattro mesi che tu sei sposata e ancora un tu sei incinta. O tu sei stitica, o o o un tu trombi mai, vero. Come sta qui la fa... Bah, tu sei andata a sposare lì que que quella mezza sega di Moreno. Pe' forza! M mi piace Moreno, ih, voglio Moreno! Ih mmhmh 11 Vaffanculo te e Moreno. Dai vo su vai. 'gnamo.
I SPETTATORE: Insomma, i' femminismo, le questioni femminili, la femmina la femmina la femmina, o i' maschio?
CIONI: Ecco ve l'ho portata.
ESTER: Grazie.
GNORANTE: Quesito!
CIONI: Sono sceso giù.
GNORANTE: Quattro amici maschi pe' combinazione giocano alle carte. Si vince si perde, si vince si perde. Tre vincano, uno perde. Paga! Non ho sòrdi. Pagare! E io sòrdi non avere. Debiti di gioco, debiti d'onore, tu ci darai quarcosa in natura. Ora, la mucca un ce l'ha. I' vitello l'è scappato, eh, tu ci dara' la tu' mamma. E i' debito è pagato. Quesito: La mamma la mamma la mamma, o 'l babbo?
UOMO: Sono stato a San Morriz.
CIONI: No!
UOMO: Sì, in Isvizzera.
CIONI: Ah.
PERSONAGGIO: Vedessi che fiche, tutta roba snob. Sigarette a i' mentolo, champagne. Quelle dell'albergo l'ho trombate quasi tutte. C'era du' attrice, le mi guardavano, eh, piacere! Sono un'attrice. Oh leccami questa comparsa! L'ho sdraiata e l'ho trombata.
CIONI: Eh, eh, eh!
MAMMINA: Tu ridi eh? Che ti fa ridere la minestra? Eh, eh, eh son minestre comiche. Anche il tu babbo sai, quando s'era sposini, mi guardava mangiare la minestra e rideva, poi mi diceva, brutta maiala, a vedetti mangia' mi si rizza. Poi si sbottonava, io glielo pigliavo in bocca che avevo appena finito di mangiare la minestra calda. Ohioia diceva, senti che bocca calda. Poi l'è morto. Su mangia Mario apri la bocca.
CIONI: Senti mamma, te lo ricordi quando i' babbo, prima de che gli venisse i' cancro, che mi raccontava sempre la novella dell'omo senza i i' cazzo?
MAMMINA: Ehee già l'era bella eh?
CIONI: Eh, come faceva?
MAMMINA: Allora, l'uomo senza il cazzo gli domandò al babbo, scusi, dove si trovano i cazzi? Eh, e il tu babbo gli disse: nel paese dei culi rotti. E da che parte vo? Vai, vai dritto, e tu troverai una muraglia di fiche, non le guardare, poi giri verso il mare, e troverai l'albero delle palle, non le cogliere perché sono acerbe. Poi più avanti troverai le merde, tu segui l'erba verde e in fondo c'è il paese dei culi rotti, dove vendono i cazzi.
CIONI: Grazie!
MAMMINA: Ehehh grazie gli disse, ma quando s'incamminò gli incominciò a scappare la piscia, e non la poteva fare. Gli scappava sempre di più, sempre di più, che alla fine scoppiò, e fece in terra un lago di piscio. E la gente che passava diceva: madonna guarda che pisciata c'è qui! Quello che l'ha fatta deve avere un cazzo grosso come un portombrelli. E invece un ce l'aveva punto! Eh, eh, eh!
CIONI: Ah, ah, eh, senti, mamma, io forse no non non sono, senti io forse non sono meritorio di n non lo so, pe però io e e ti voglio bene. Sì. Sì davvero. No davvero guarda qua guarda quando mi dissero che tu eri morta ci rimasi indelebile. Ci... Eh, mi dis mi dis, davvero perché se a me, se metti se viene uno no? mi mi d dice dice Mario! mi fa. Oh! gli dico, no? dice Mario ti do mezz mezza mezz'africa qui, me la dai la tu mamma?
BOZZONE: Si pole?
MAMMINA: Oh Bozzone! Scus' i' sudiciume! Ora pulisco poi si va a letto.
CIONI: Eh, ora pulisce poi si va a letto.
BOZZONE: Bravo Cioni. Do-do-do-dodo-do / abbiamo fatto un be' go-kart! / Du-du-du-du-du / Con il tuo cuore dell'amore! / Du-du-du-du-du! / Oh com'è bello sul go-kart! / Du-du-du-du-du / Viaggiare più di cent' all'ora! / Go-kart! / Go-kart! / E pensa che felicità! / Du-du-du
MAMMINA: la la la la la la la la / la la la la la la la la / la la la la la la la / la l'America / la la la la la l'America!
BOZZONE: Ha' finito di pulire?
MAMMINA: La la la la la la la la la... Mario!
BOZZONE: Se tu lo vo' chiama' Mario!
MAMMINA: Oh icchè l'è?
BOZZONE: Un disco volante! Tu mi garbi, antilopa!
MAMMINA: Tu tu, poche confidenze!
BOZZONE: 'gnamo! Anatrona!
MAMMINA: Ohioia, ohioia.
BOZZONE: I' tempo l'è breve e i cazzo gliè lungo, smetti di ragionare e ingurgita, cingnalona!
CIONI: Oh! guarda! Tu fa' piangere una mamma!
BOZZONE: e ora fo godere i' figliolo!
CIONI: Oh!
BOZZONE: Ignudati te lo butto 'n culo!
CIONI: Oh! Oh!
MAMMINA: Ohioia, ohioia...
CIONI: Tu fa tu fai piangere una mamma, ricordatelo!
BOZZONE: E allora dammi i miei soldi!
CIONI: I, non ce l'ho.
MAMMINA: Ohioia, ohioia...
BOZZONE: Eh!
MAMMINA: Ohioia, ohioiaoioioioia...
BOZZONE: Allora, signorina
MAMMINA: No!
BOZZONE: Non c'è scampo.
MAMMINA: Ohioia, ohioia!
BOZZONE: Chiudi gli occhi e apri la fica, ippopotama.
MAMMINA: Ohia! ohioia
BOZZONE: Si pole?
MAMMINA: Ohioia ohioia...
CIONI: Oh! oh! tu fai piang, Bozzone! tu fai schifo!
BOZZONE: O indove tu tu se' nascosta! Tacchina!
CIONI: Tu fai schifo Bozzone tu, mamma, Bozzone tu fai sch, Bozzone tu fai schifo Bozzone tu tu fai schifo Bozzone tu fai schifo Bozzone tu fai schifo tu fai...
CIONI: Bozzone tu fai schifo Bozzone tu fai tu fai schifo Bozzone tu fai schifo
PUTTANIERE: Oh che vai di corsa tu?
CIONI: Che hai visto Bozzone?
PUTTANIERE: no un l'ho visto.
CIONI: Senti, c'è la Rita?
PUTTANIERE: No, c'è n'è una nova, bona. Da divertissi.
CIONI: Ccidenti guarda qui che come be' giubbotto, bello eh che roba è, foca?
PUTTANIERE: Peli di fica! Eccola va! Cioni!
CIONI: Gra...
PUTTANIERE: Bona, ciao!
CIONI: Bona, ciao. Ohe! Sei nova? Vien qua, tontolona! Quanto tu vòi? Eh? Dimmi tutti i prezzi, no così mi regolo. Eh? Pe' una sega? Si allora me la fo da me. Un pompino, eh? O che ch'hai i denti d'oro? Ho belle capito pe' trombatti mi ci vole la mesata. Senti, la Rita mi pigliava meno, sai? Si, mi pigliava proprio parecchio meno. Senti eh, i' culo? Si eho, o come mai a mettivelo in culo volete sempre di più, eh? Forse perché ne' culo c'è passato meno cazzi, eh? Ma c'è passato tanti stronzi ne' culo sai. Senti, certo io, no non ho mai provato a mettilo in culo, mi piacerebbe eh, chissà che effetto fa. A pecora, giù! Noe i' culo i' culo po' essere anche dell'omo perché se ora mi giro magari arriva Bozzone, Bozzone a cazzo ritto me lo butta 'n culo, dice godi Rita, oh sono i' Cioni, l'è uguale. I' culo dell'omo c'avrà due o tre peli in più che tu riconosci ma ma la fica ragazzi, la fica, la fica gli è la fica, l'omo l'omo con la fica l'è l'è un l'è una donna. Vieni qua, b b... Senti certo ne' culo ci sarà passato un più stronzi ma meno cazzi, ma nella fica, tan cazzi, piscio, lingua, mane, marchese, figlioli, giù. Ma io mi fo una sega, davvero. Certo icchè sono venuto a fare a puttana. E eh dice ragazzi vo a puttana a fammi una sega. Vai, se vòi andare... Senti quanto tu avevi detto tu volevi pe' una, pompino? Va bene vieni qua, vai vai forza, bada che testa r rotonda, su i' mare mm, senti quante, come, a già un tu pòi parlare te, eh? E allora io un posso pisciare, oh? quanto come tau ti chiami. Ah, io che la smetti di mugolare oh, uno viene a puttana anche pe' fa' du' chiacchiere co' i' mondo, accidenta.
II VECCHIO: Mentre che i' padrone sta a i' cardo ni' suo palazzo, Qui noi fòri da i' freddo un ci si trov' i' cazzo, credete che son cose che fan rabbrividire, verrà un momento che dovrà finire.
CIONI: Oh, Moreno, che hai visto Bozzone , scusa?
MORENO: E' lavo!
CIONI: Eh?
MORENO: Sciacquamento tazze. Interessante, eh? E qui almeno c'è un po' d'acqua calda, e poi c'è l'autostrada, che un giorno m'incazzo, piglio la macchina e vo a Viterbo.
CIONI: Ah.
MORENO: E poi icchè ci fo a Viterbo, che magari lì mi chiamano anche lo straniero? Allora, io resto qui, e quando viene uno di Viterbo e' lo chiamo io lo straniero. Che qui c'è l'acqua calda e a Viterbo magari c'è anche l'acqua fredda. Ma vaffanculo a Viterbo!
UOMO: E' c'ho i' cancro!
MORENO: A icchè?
UOMO: Allo stomaco! E' sono stato da i' dottore, capito imbecille? Così tu t'impari, un tu c'ha' nulla un tu c'ha' nulla, tu se' bello grasso. E' un son grasso, e' son gonfio! E' son gonfio! E' c'ho i' cancro! C'ho piacere, ai'mmeno tu la smetti, te lo dicevo 'e mi sentivo male. Senti qui, Cioni, senti.
CIONI: Sì.
UOMO: E' c'ho i' cancro! E' c'ho piacere 'e quest'imbecille, almeno tu la smetti, e un son grasso, son gonfio! Senti anche te 'mbecille!
FURIO: Salve, Cioni.
CIONI: Oh.
FURIO: Che t'ha fatto? Un ti vedo troppo legittimo.
CIONI: No, nulla, problemi dell'omo moderno.
FURIO: Io invece no, son buco. Son finocchio.
CIONI: No, via ovvia, oddio, comunque...
FURIO: Comunque un cazzo. T'ho sentito sai la sera anche te al bar. Quando vengo.
CIONI: Io?
FURIO: Sì te. Ecch' i' bucaccio! Dagli i' caffè alla signorina! Signorina una sega! Abbi i' coraggio di dimmelo in faccia.
CIONI: No io non scusa io un te l'ho ma mica mai detto Furio, davvero, io t'ho anzi ho sempre detto tu sei un omo, un...
FURIO: E' son buco, lo vo' capire?
CIONI: Va bene.
FURIO: Dimmi come mi chiamano in paese, tutti.
CIONI: Ti chiam signorina.
FURIO: No, dillo come vu mi chiamate tutti, per bene, dillo per bene.
CIONI: Signorina?
FURIO: Ecco. S'è contento? Lo vedi? Vu parlate senza sapere icchè vu dite. In paese chi c'è? I' prete, lo scemo,e i' buco. Gli altri son pe' fa' numero, icchè contano? Almeno io son buco, ma te?
CIONI: E' lo so.
FURIO: O questo chi l'è?
CIONI: Guarda.
FURIO: Dio che tenerezza! Chissà quante seghe tu ti sei fatto qui davanti, eh, Cioni? Oh, guarda qui!
CIONI: Eh?
FURIO: Guarda qui! Madonna eh l'è di nulla!
CIONI: Fungo. Ce n'è tanti.
FURIO: Eh ma questo l'è micidiale!
CIONI: Eh?
FURIO: Eh!
CIONI: A mangiallo, si si mor s si po' morire...
FURIO: Eh, che scherzi, guarda qui come l'è!
CIONI: Fa schifo.
FURIO: Eh, in questa fredda notte d'inverno meglio esser buco che omo moderno.
CIONI: Furio!
FURIO: Eh.
CIONI: S se tu fossi un omo moderno cosa tu faresti?
FURIO: Bah, sarebbe un problema. Addio Cioni.
MAMMINA: Madonna che dormita! E che sarà? Oh che bellezza riprincipiare a dormire così bene come da piccina! Bah! Madonna ho una fame! E che sarà! Via, via, stamani ho un monte di cose da fare ma son contenta. O i' che sarà! Bada che giornata, e che sarà. Non so più cosa son cosa faccio / or di fuoco ora sono di ghiaccio... Giovani o vecchie che vuol dire? Già che ci siamo al mondo, campiamo da gente furbina, no? c'è il gallo c'è la gallina, la gallina campa per farsi mangiare da noi oh, anche noi si starà al mondo per qualche motivo, no? E che sarà! Vorrei e non vorrei / mi fa tremare il core... Che sarà o che sarà! O-oh buongiorno a lei signor figliolo, diciamo così.
CIONI: Mamma.
MAMMINA: oh.
CIONI: Eh, velenoso, micidiale. Mamma, sta stanotte ho incontrato Furio, te lo ricordi, no. M'ha dato questo fungo, l' hai visto, dice que questo fungo è velenoso, eh, eh, micidiale a mangiallo si more, allora ho de ee detto dammelo, ho voluto provare l'ef l'effetto. Se e esta se era velenoso a quest'ora ero morto no?
MAMMINA: E già!
CIONI: E invece son vivo. E poi che motivo c'ho di morire io, oh c'ho la casa, c'ho gli amici, c'ho la mamma, ehh eh mammina?
MAMMINA: E già!
CIONI: Ci si mise a giocare co' i miei amici, dice io sono pari, io ho perso, io ho vinto, pe' scherzo, tanto poi tra amici non ci si prendono mica i soldi.
MAMMINA: Eh già.
CIONI: Eh, anche anche mmh Bozzo coso là, vinse più di tutti, no? Dice oh, pagare. S era, sì era serio, però scherzava, così, lo vidi, dico io non ci ho soldi, allora vengo. Vieni vieni gli dissi io, vieni vieni, ridi ridi, è è è voluto venire pe' forza, oh.
MAMMINA: Eh già già.
CIONI: Eh. Sei venuto. Va bene. Come sei venuto sei an sei sei an se n'è andato. Oh. Anda e rianda. S'è come è venuto se se n'è an andato.
MAMMINA: Eh già.
CIONI: Scherza quanto tu vòi, però una cosa, lascia stare la mia mamma, perché di mamme ce n'ho una sola. An sì an anche di me ce n'ho una sola, però non lo so perché ma gli voglio più bene alla mia mamma una sola che a me un una sola non lo so io, a me io non è che, non m'interessa niente. A te mamma, invece, com'è venuto se n'è andato, eh?
MAMMINA: Eh già.
CIONI: Se se n'è andato. Eh mamma. Ehi mamma ahah vieni qua, stamattina, con codesti capelli giù, mi sembri la la fata del del che dice guarda che fata, stamattina te mi sembri questa cosa qui. Eh come posso dire, la fata.
MAMMINA: Eh già!
CIONI: Di q di quando si vede le f le fate no?
MAMMINA: Eh già già!
CIONI: Mamma tu sei proprio bella stamani, vieni qua dai, ti do un bacino, vieni qua mamma.
BOZZONE: Si pole?
MAMMINA: Eh già. Via, via, si fa tardi.
CIONI: Bozzone vien qua t'ho da di' una cosa, vieni qua.
BOZZONE: Che ha' parlato con la tu' mamma?
CIONI: gli detto stamani stamattina era lì tu vedessi quand'è scesa giù a io credevo dico ora mi dà una botta, invece dico tututu a che sarà cantava, però ier sera Bozzone tu mi facesti impaurire, eh, a buttatti i pantaloni giù a quella maniera eh l'è una mamma unnè mia una fia via io bono.
BOZZONE: Eh lo so.
CIONI: Scusa eh senti icchè tu vòi, le quattromilalire? Non ce l'ho, se non ce l'avevo ieri non ce le posso avere nemmeno stamani, comunque sta' tranquillo, te li do fra du o tre giorni eh?
BOZZONE: No, no.
CIONI: Stai tranquillo.
BOZZONE: E un le voglio Cioni.
CIONI: Sì, te le porto tanto, te le port te le porto io sta' tranquillo ci si vede a i' dancing, vai, ciao.
BOZZONE: Sì, sì, ma aspetto lei. Si va alla cosa.
CIONI: No no, vai te la saluto io sennò magari lei ci ripensa, sai com'è.
BOZZONE: Si va alla messa insieme.
CIONI: Alla messa.
BOZZONE: Sì, Cioni.
CIONI: Te in chiesa.
BOZZONE: Dio esiste.
CIONI: No.
BOZZONE: Sì.
CIONI: No, perché?
BOZZONE: Perché sì.
CIONI: Come.
BOZZONE: Vedi, Cioni, la casa l'ha costruita i' muratore. Ma i' muratore chi l'ha costruito?
CIONI: I' babbo de' i' muratore.
BOZZONE: E i' babbo de' muratore? Chi l'ha costruito?
CIONI: Il babbo de' babbo de' muratore.
BOZZONE: Certamente. E i' babbo de' babbo de' muratore l'ha costruito i' babbo de' babbo de' babbo, e vi' e via. Fin' a i' babbo de' primo muratore. Ma i' primo babbo de' primo muratore, chi l'ha costruito? Dio.
CIONI: No.
BOZZONE: Sì.
CIONI: E e dio, e dio chi l'ha costruito?
BOZZONE: Dio? Non ti preoccupare.
CIONI: No.
MAMMINA: Ovvia. Su andiamo, si fa tardi. Ciao Mario, noi si va.
BOZZONE: Bona, Cioni.
MANIFESTANTI: E ora potere a chi lavora, e ora e ora potere a chi lavora! I' potere dev' esser' operaio, i' potere dev' esser' operaio! I'! Ppotere! Dev' esser' operaio!
MARTA: Io mi chiamo Marta.
ESTER: E io Ester.
CIONI: Ah, piacere.
ESTER: E te?
CIONI: Io? Eh, Mario, scusate.
ESTER: Niente.
CIONI: Grazie.
ESTER: Senti, noi dobbiamo andare alla casa del popolo Majakovskij,
CIONI: Ah.
ESTER: Va bene la strada?
CIONI: Sì, sì sì, vado anch'io laggiù, guarda che con c'avete voi dei parenti?
ESTER: No. Sei sposato?
CIONI: Si, no! no, eh scusi, eh sto con la mi' mamma non siamo sposati. Scusate.
ESTER: Senti ti voglio fare un regalino. Te lo metti all'orecchio senti il mare.
CIONI: Ah, grazie eh cos'è una conchigl ffffsssh, senti qua! Il mare! una rotonda su i' mare... Eheh Scusate! M'è venuto da cantare. Scusate. La posso tenere?
ESTER: E certo, te l'ho regalata!
CIONI: Grazie.
ESTER: Anzi, così tutte le volte che te la metti all'orecchio pensi a me e al mare.
CIONI: No, ma eh ma un me la son mica presa. Per te! Più che più che altro era per te perché io, a me anche guarda, ave avello alzato di più, c'avevo portato l'ultima volta, o istro un po'... nella... stagioni, me l'ha fatto un pochino riverente, no no un' ho mica avuto paura, figurati, io paura? è stato quello che m'è tornato di più tutto 'ncazzato, sa ... aveo detto 'ncazzati 'ncazzati, tanto tanto gua io g un inciampo quasi mai, son stati proprio bene, te te lo pòi riportare, eh? Senti, no no, e forse un pochino più noioso e... era noioso, eh era noioso ma e aspetta no non è mica... e...
CIONI: Mamma l'è zozza mamma l'è zoppa un la voglio l'è zoppa un la voglio mamma.
MAMMINA: Mario, o che tu hai? O che tu dormi tutto il giorno? Via, già siamo in due, se poi tu dormi siamo uno. Io, insomma o non tu ci sei, o tu dormi. La vita è esserci, svegli! Almeno si fosse in tre, dorme uno gli altri due ragionano, ma se in due uno dorme, è come essere uno solo sveglio.
CIONI: E se uno è so... è solo e dorme?
MAMMINA: Appunto, almeno si fosse in tre.
CIONI: No. No. No. No.
MAMMINA: Uno dorme quanto gli pare tanto gli altri due lo guardano.
CIONI: In tre no, mammina, allora non dormo più. Fammi un caffè.
MAMMINA: No via, te lo fo dopo, ora si mangia.
CIONI: No, fammelo ora, dai sùbito, su. Fammelo in quella da dodici. Dai, io, lo bevo tutto, vendo i' i' letto, compro... compro d dieci caffettiere. Quando, non dormo più, quando sto per addormentarmi, quando sto per addormentarmi, mi accen accendo i' gas. Psssssssss. Ah. Mi sveglio, mi sveglio sùbito. Come va mammina? Vieni qua, non dormo più, io e te, io te, io e te, e i' caffè. Vieni qua, vieni qua ti do un bacino.
MAMMINA: Mario Mario, un te li ho mai dati quando tu eri piccino di baci, ora tu li vòi che tu sei grande. I baci da grande si danno al marito. Mica al figliolo.
CIONI: Uno solo.
MAMMINA: L'ultimo eh? Via.
BOZZONE: Si pole? Scusate, ho fatto tardi. Ho portato, modestamente a parte, queste due o tre paste.
MAMMINA: Grazie Bozzone!
CIONI: Per chi tu l'hai portate?
BOZZONE: Per i maiali. Per noi, no?
MAMMINA: Grazie, Bozzone!
CIONI: Per noi, per noi chi?
BOZZONE: Per noi loro. Per noi noi, per me, per la signora e per te. Son tre paste.
MAMMINA: Grazie, Bozzone!
CIONI: A ah, allora, mangia la tua e vai via, perché noi si mangiano dopo desinare.
BOZZONE: Anch'io la mangio dopo desinare.
CIONI: Ah, ma mangiano a quest'ora anche a casa tua?
BOZZONE: Eh, giù per su.
CIONI: Allora vai, no? Sennò magari fai tardi.
BOZZONE: Resto un menuto a farvi compagnia.
MAMMINA: Grazie, Bozzone!
CIONI: Mamma ce l'ho i' piatto io.
BOZZONE: Ma un ce l'ho io!
MAMMINA: Suvvia mangiate! O di paglia o di fieno fa' che il corpo sia pieno! Su, Mario, sta' su per benino su!
BOZZONE: Bono, i' mangiare. Secondariamente, io penso, che la donna la c'abbi i' su' stile. Anche lei. E i' risparmio anche ci vole. Perché io son pe' la libertà. Libertà fino a un certo punto, vero. Come quelli che si fissano, caccia, pesca, gioco, no no, io son pe' la famiglia. Oddio, la ricotta e lo yogurte unnè che l'ami troppo, se quarche vorta c'è da uscire oh, un be' firme garba a tutti. Eh. Come maglioni a collo alto, io non gli sopporto! Come che quando son malato, non voglio sape' di pasticche. I' male come gli ha fatto a venire così deve fare a anda' via! Oh. Anch' i' governo prima o poi cambierà eh, e verrà dalla parte de' popolo! Come le macchine, con tutti gli incidenti succede, o se l'è tanto comoda anche l'autobusse!
MAMMINA: Ma, eri te che parlavi, o ero io, eh, Bozzone? Io l'avrei detto un po' più alla, malamente ma, come idee siamo uguali, spiccicati, due gemelli!
BOZZONE: Quest'amore così gaio così felice, così bello, così disperato, quest'amore bello come il giorno, cattivo come il tempo (quando il tempo è cattivo), quest'amore così gaio, così felice, e così beffardo, tremante di paura come un bambino al buio, e così sicuro di sé come un uomo tranquillo nel cuore della notte, quest'amore che faceva paura a tutti, che li faceva parlare e impallidire, quest'amore spiato (perché noi lo spiavamo), perseguitato, ferito! Cioni, Cioni, eppure quande te t'eri pe' faccela co' una donna, io t'ho sempre aiutato. Tu mi dirai l'è la mi' mamma, semo parenti. Eh lo so. Ma per me è una donna, e gli sto pe' faccela. Guarda, Cioni, con lei io mi son trovato bene per tutto, anche stamani, in chiesa, quando la s'è alzata a fa' la comunione, mi s'è rizzato a guardalla. Allora mi son detto tra me e me, se con questa donna io ci posso insieme ridere, scherzare, toccare, parlare, sempre tutt' i' giorno insieme, allora è anche vero che c'è un dio. Ci dev' esse' pe' forza! Ci dev' esse' pe' forza, Cioni! Guarda, io e son contento, e e son contento, pe' piacere, non fa' l'imbecille, Cioni, non fa' l'imbecille, sennò m'incazzo davvero eh!
CIONI: No!
BOZZONE: Ptù! Lo vedi? Tu sei anche sporco. Cazzo che vento.
REGISTA: Stop!

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(2007)

 

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