CARO DIARIO
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Regia: Nanni Moretti
Cast: Nanni Moretti, Renato Carpentieri
(Gerardo),
Antonio Neiwiller (Sindaco)
Trama: Affidando alle pagine del proprio
diario le testimonianze di tre momenti di vita, Nanni Moretti fissa
sullo schermo tre riflessioni sulla realtà, attraversate da
accenti amari ed ironici.
NANNI MORETTI: D'estate a Roma i cinema
sono tutti chiusi, oppure ci sono film come "Sesso amore e pastorizia",
"Desideri bestiali", "Biancaneve e i sette negri", oppure qualche film
dell'orrore come "Henry", oppure qualche film italiano.
ANTONIO PETROCELLI: Ormai ho
paura di rimettermi in gioco. Sono un vigliacco. Ma cos'è
successo in tutti questi anni, ditemelo voi, io non lo so più.
SEBASTIANO NARDONE: Ti si stanno imbiancando le tempie.
ANTONIO: Incominciano a pesare le sconfitte.
GIOVANNA BOZZOLO: Una serie ininterrotta di sconfitte.
SEBASTIANO: La nostra generazione, che cosa siamo diventati? Siamo
diventati pubblicitari, architetti, agenti di borsa, deputati,
assessori, giornalisti. Siamo tanto cambiati, tutti peggiorati, oggi
siamo tutti complici.
MORETTI: Ma perché tutti? Questa fissazione, tutti uguali,tutti
compromessi, siamo tutti complici.
GIOVANNA: Non c'è niente di concreto nella mia vita.
Quand'è l'ultima volta che abbiamo fatto una passeggiata? Ormai
noi due stiamo insieme solo per abitudine.
ANTONIO: Tu ti vergogni di me. Che mal di testa, anche gli Optalidon
non sono più gli stessi. Ti ricordi il tintinnio rassicurante
del vecchio tubetto? Ora è tutto cambiato. Ora è
veramente tutto cambiato.
GIOVANNA: Sai una cosa Antonio? Sei peggiorato. Non riesci più a
provare un sentimento autentico.
SEBASTIANO: Siamo invecchiati, siamo inaciditi, siamo disonesti nel
nostro lavoro. Gridavamo cose orrende, violentissime, nei nostri
cortei, e ora guarda come siamo tutti imbruttiti.
MORETTI: Voi gridavate cose orrende e violentissime, e voi siete
imbruttiti. Io gridavo cose giuste, e ora sono uno splendido
quarantenne. Sì, la cosa che mi piace più di tutte
è vedere le case, vedere i quartieri, e il quartiere che mi
piace più di tutti è la Garbatella. E me ne vado in giro
per i lotti popolari. Però non mi piace vedere solo le case
dall'esterno, ogni tanto mi piace vedere anche come sono fatte dentro.
E allora suono un citofono, e faccio finta di fare un sopralluogo, e
dico che sto preparando un film. Il padrone di casa mi chiede: "Di che
parla questo film?". E io non so che dire. Cos'è questo film?
È la storia di un pasticcere, trotzkista... Un pasticcere
trotzkista nell'ltalia degli anni '50, è un film musicale. Un
musical. Però, mica male il musical sul pasticcere trotzkista
nell'ltalia conformista degli anni '50. E andando in Vespa mi piace
anche fermarmi a guardare gli attici dove mi piacerebbe abitare. Mi
immagino di ristrutturare appartamenti su in alto che vedo dalla
strada, ma appartamenti che i proprietari non hanno nessuna intenzione
di vendere. Un giorno poi un attico che mi sembrava più
accessibile di altri io e Silvia siamo anche saliti a vederlo. Abbiamo
chiesto quanto costava e ci hanno risposto dieci milioni a metro
quadro. Come dieci milioni al metro quadro? E dice, sì ma non si
può fare un discorso di tanto a metro quadro perché via
Dandolo è una via storica, ha detto il proprietario, qui
Garibaldi ci ha fatto la resistenza. Non lo so, non riesco a capire,
sarò malato, ma io amo questo ponte. Ci devo passare almeno due
volte al giorno. Sa cosa stavo pensando? Io stavo pensando una cosa
molto triste. Cioè che io, anche in una società
più decente di questa, mi ritroverò sempre con una
minoranza di persone. Ma non nel senso di quei film dove c'è un
uomo e una donna che si odiano, si sbranano su un'isola deserta
perché il regista non crede nelle persone... Io credo nelle
persone. Però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa
che mi troverò sempre d'accordo e a mio agio con una
minoranza....
AUTOMOBILISTA: Vabbé, auguri.
MORETTI: ... e qui...
MORETTI: In realtà il
mio sogno è sempre stato quello di saper ballare bene.
Flashdance si chiamava quel film che mi ha cambiato definitivamente la
vita. Era un film solo sul ballo. Saper ballare. E invece alla fine mi
riduco sempre a guardare, che è anche bello, però
è tutt'un'altra cosa.
GRUPPO DIAPASON: ... Buscando visa para un sueño. /
El sol quemándoles la entraña, / un formulario de
consuelo / con una foto dos por cuatro / que se derrite en el silencio.
/ Eran las 9.00 de la mañana / Santo Domingo, ocho de Enero /
con la paciencia que se acaba / pues ya no hay visa para un
sueño.
MORETTI: Buscando visa para un sueño / Buscando visa
para un sueño
DIAPASON: Buscando visa de cemento y cal / y en el asfalto quién
me va a encontrar.
MORETTI: Buscando visa para un sueño / Buscando visa
para un sueño
DIAPASON: Buscando visa, la razón de ser / buscando visa para no
volver. / Buscando visa para un sueño / buscando visa para un
sueño.
MORETTI: Sa qual è il mio sogno? Il mio sogno è sempre
stato quello di saper ballare. Io non sono stato più lo stesso
dopo che ho visto quel film, Flashdance, con Jennifer Beals. Quella
ballerina laggiù è Jennifer Beals?
ASTANTE: No.
MORETTI: Come li invidio! Lei è Jennifer Beals?
ASTANTE: No.
DIAPASON: ... qué mas puedo hacer / Buscando visa, para
naufragar / buscando visa, carne de la mar / buscando visa, la
razón de ser / buscando visa, para no volver...
MORETTI: Spinaceto, un
quartiere costruito di recente. Viene sempre inserito nei discorsi per
parlarne male. "Vabbè, ma qui mica siamo a Spinaceto!". "Ma dove
abiti? A Spinaceto?". E poi mi ricordo che un giorno ho letto anche un
soggetto che si chiamava "Fuga da Spinaceto". Parlava di un ragazzo che
scappava da quel quartiere, scappava di casa, e non tornava mai
più. E allora, andiamo a vedere Spinaceto. Beh, Spinaceto,
pensavo peggio. Non è per niente male.
RAGAZZO SUL MURETTO: Ma infatti, lo sai che ci stavo pensando?
MORETTI: Ciao.
RAGAZZO SUL MURETTO: Ciao.
MORETTI: Casalpalocco. Passando accanto a queste case sento tutto un
odore di tute indossate al posto dei vestiti, un odore di
videocassette, cani in giardino a far la guardia e pizze già
pronte dentro scatole di cartone. Ma perché sono venuti
quaggiù trent'anni fa? Scusi! Ma perché siete venuti ad
abitare qui a Casalpalocco?
ABITANTE DI CASALPALOCCO: Ma guardi che verde, la
tranquillità....
MORETTI: Sì, il verde, ma voi... Sono sicuro una trentina d'anni
fa, no?, siete venuti qua, Sessantuno...
ABITANTE DI CASALPALOCCO: Sessantadue.
MORETTI: Ecco, trent'anni fa Roma era una città meravigliosa...
ABITANTE DI CASALPALOCCO: Ma qui è diverso.
MORETTI: Sì, è diverso, anche ora, ma Roma allora era
bellissima, capisce? Questo che mi spaventa: cani dietro ai cancelli,
videocassette, pantofole...
MORETTI: Jennifer Beals?
Jennifer Beals?
JENNIFER BEALS: Here we go...
MORETTI: Jennifer Beals?
BEALS: Sì?
MORETTI: Di Flashdance?
BEALS: Sì.
ALEXANDRE ROCKWELL: Who's this guy?
BEALS: I don't know.
MORETTI: Cos'ha detto?
BEALS: Ah... Chi è lei.
MORETTI: Ah, perché a me sarebbe piaciuto sempre poter danzare.
Ma, per esempio, se fossi stato in Emilia Romagna, dove ci sono centri
per anziani, ospedali che funzionano, strutture, servizi, scuole di
ballo, tango, merengue, cha-cha-cha, mambo, allora quando vado a
sentire musica, potrei ora ballare, e non veder ballare. Eh,
però quelle scarpe sono molto comode, così semplici,
eppure... beh, devono stare molto a loro agio i piedi, eh?
BEALS: Sì, sono molto comode. I think... I think this guy
must be a, you know, a... a feet maniac.
ROCKWELL: Then let's go.
BEALS: No, we have to be calm, he's just a little off.
MORETTI: Cos'ha detto? Tipo pazzo?
BEALS: No. No, no.
MORETTI: Non era crazy?
BEALS: No... Off.
MORETTI: Cosa vuol dire?
BEALS: Vuol dire speciale, particolare, verso pazzo ma non... ma non
ancora. Isn't it right? I mean, off... off is the right thing... not
really crazy but... you know, troubled.
ROCKWELL: Ah, you mean like off-centre.
BEALS: Yeah, like off-centre, but... but... Something more precise, I
think, it must be something more precise... maybe whimsical.
Whimsical...
MORETTI: Whimsical?
BEALS: Quasi scemo. Quasi scemo.
MORETTI: Anche quando vado nelle altre città l'unica cosa che mi
piace fare è guardare le case. Che bello sarebbe un film fatto
solo di case, panoramiche su case. Garbatella, 1927. Villaggio
Olimpico, 1960. Tufello, 1960. Vigne Nuove, 1987. Monteverde, 1939.
I ATTORE: Cos'è,
tartaglio? Fuori 50 dollari e andate al diavolo!
HENRY: Eccoli i tuoi 50 dollari!
I ATTORE: Aaah! Aaah!
II ATTORE: Serve una mano, gente?
HENRY: Otis, ti serve una mano oppure pensi di farcela da solo?
OTIS: Eh, eh, eh! Ah, ah, ah, ah! Ih, ih, ih!
MORETTI: Per alcune ore vago per la città, cercando di
ricordarmi chi aveva parlato bene di questo film. Io avevo letto una
recensione su un giornale, avevo letto qualcosa di positivo su Henry.
Improvvisamente mi viene in mente, trovo l'articolo e lo voglio proprio
copiare sul mio diario. Eccolo qua: "Henry uccide la gente, ma è
quasi un buono, di poche parole, contano i fatti. Invece il suo amico,
Otis, è una carogna. Henry vive una pazzesca solidarietà
con le sue vittime, è un principe sangue blu dell'annientamento,
e promette una morte pietosa. Otis no. Il regista risveglia il suo
pubblico in un incubo ancora peggiore con una doccia finale di
splatter. Occhi infilzati, carne martoriata: l'abominio. Henry è
forse il primo a violare e vilipendere con tale lucidità la
filosofia criminale dei lombrosiani di Hollywood. Ecco, penso, ma chi
scrive queste cose, non è che la sera, magari prima di
addormentarsi, ha un momento di rimorso? Ma quando è cominciato?
Quando è cominciato tutto questo?
CRITICO: Non lo so.
MORETTI: Eh? Forse quando hai scritto: "Quel film coreano era un
melodramma in costume, vestiti e soprattutto cappelli deliranti, e
Superfemminista, fiammeggiante e demoniaco? Girato come se fosse un
trip alla Spielberg, entrato nei ritmi e negli spazi futuristi. E
c'è poi il "Pasto nudo" di Cronenberg, puro pus underground ad
alto costo...
CRITICO: Basta! Basta!
MORETTI: ... un vero cult movie!
CRITICO: Basta!
MORETTI: Non è che le donne per Jonathan Demme siano migliori o
equivalgano solo a quello che per Lin Piao erano i proletari e i
sottoproletari dei tre mondi accerchianti, ma è certo che solo
le sue donne hanno la stoffa per sostenere dalla parte giusta la guerra
dell'immaginario reparto "operazioni chirurgiche". E infatti, prima che
Lula e Sailor si riabbraccino in happy end, sussurrando "love me
tender", fioccheranno altri anni di galera per Sailor. Voleranno teste
umane frantumate, cani randagi acchiapperanno mani mozzate, fumeranno
in bella vista centinaia di sigarette Kool, Merit, e Marlboro.
MORETTI: Non so
perché, ma non ero mai stato nel posto dove è stato
ammazzato Pasolini.
MORETTI: La nave sta
arrivando a Lipari. Vado a trovare un mio amico che si è
ritirato lì undici anni fa. Da allora sta studiando solamente
l'"Ulisse" di Joyce. Io sto cominciando a scrivere il mio film, e mi
sono portato dietro tutti i miei ritagli che mi servono per il lavoro,
e che ho conservato negli ultimi anni. Sono sicuro che a Lipari
combinerò qualcosa. Buongiorno.
BARISTA: Buongiorno.
MORETTI: Per piacere, mi fa una spremuta d'arancia...
BARISTA: Sì.
MORETTI: ... e un panino...
VOCE DALLA TELEVISIONE: Per forza, hanno i soldi!
MORETTI: ... mozzarella...
VOCE DALLA TELEVISIONE: Se tutti andassero a piedi come me di disgrazie
ne succederebbero molte meno.
MORETTI: Un panino mozzarella e pomodoro. Grazie. Parapà,
parapà parapà... Parapà, parapà
parapà... Parapà, parapà parapà...
Parapà, parapà parapà...
CANTANTE: Ya viene el negro zumbon / Bailando alegre el baion / Que
pica la acompanando a la mujer / Ya viene el negro zumbon / Bailando
alegre el baion / Que pica la acompanando a la mujer
SILVANA MANGANO: Tengo ganas de bailar el baion, cumpa / A quien todos
cuando me ven pasar
"Chica, donde vas?" / "Me voy a bailar el baion!"
CANTANTE: Ya viene el negro zumbon / Bailando alegre el baion / Que
pica la acompanando a la mujer / Ya viene el negro zumbon / Bailando
alegre el baion / Que pica la acompanando a la mujer
MANGANO: Tengo ganas...
GERARDO: Che cosa stavi guardando?
MORETTI: Quando?
GERARDO: Dentro, in televisione.
MORETTI: Quella non era televisione. Quello era un film strano. C'era
la Mangano che prima è suora, poi balla in mezzo... Beh, ogni
tanto capiterà anche a te....
GERARDO: Mai.
MORETTI: Non guardi mai la televisione.
GERARDO: Mai. Sono trent'anni che non la guardo più.
MORETTI: Però.
GERARDO: Sai cosa dice Hans Magnus Enzensberger?
MORETTI: Eh?
GERARDO: Sono d'accordo con lui. Ciao, ciao. Buonasera. Non ci crederai
ma è la prima volta, in tanti anni che sono qui, che c'è
questa confusione. Non ci credi?
MORETTI: Sì, sì...
GERARDO: Quei ritagli sono notizie divertenti, cose curiose?
MORETTI: Curiose, eh... Alla fine, nel corso degli anni accumulo solo
notizie sceme, articoli stupidi, personaggi sgradevoli. Evidentemente
sono attratto da... queste cose qui.
MORETTI: Troppo rumore,
troppa confusione a Lipari. Decidiamo di partire e andare a Salina,
un'isola più tranquilla, più familiare. Lì ci sono
degli amici di Gerardo che hanno dei figli, anzi hanno un figlio,
perché mi sembra che a Salina tutti abbiano solamente un figlio.
Lì staremo senz'altro tranquilli e riusciremo a combinare
qualcosa.
I ATTRICE: Beh, non mi inviti ad entrare?
II ATTRICE: Solo se è proprio necessario.
I ATTRICE: Oh, andiamo, non sei molto cortese, considerando che sono
venuta per dare a te e a Jack il vostro regalo di nozze.
II ATTRICE: Oh, davvero? Che gentile!
III ATTRICE: Oh!
I ATTORE: Bene, guarda chi c'è!
III ATTRICE: Oh!
I ATTORE: Non riuscirai a far chiudere il casinò.
III ATTRICE: Perché tanto astio?
I ATTORE: Te lo dico io il perché. Perché odio
profondamente la gente come te. Illudi le persone alimentando false
speranze, e quando ottieni ciò che vuoi le getti nel fango.
II ATTORE: Perché non vai a casa e cerchi di calmarti?
III ATTORE: Voglio dirti una cosa. Questa tua cattedrale non
vedrà mai la luce del giorno. Almeno per quanto mi riguarda.
IV ATTRICE: Ciao.
IV ATTORE: Ciao.
IV ATTRICE: Finalmente sei tornato.
IV ATTORE: Perché?
IV ATTRICE: Eh... C'è una cosa che voglio dirti.
IV ATTORE: Spero sia una buona notizia, ne ho già abbastanza
oggi.
IV ATTRICE: Ecco, non sono sicura che sia attendibile, ma... ho visto
Geena oggi, e mi ha detto che Keat vuole vendicarsi di te, a tutti i
costi.
IV ATTORE: Beh, questa non è una novità.
IV ATTRICE: Tempo fa anche lui mi disse la stessa cosa.
MARCO: Guarda questo!
RAFFAELLA: Non ci posso pensare che per Pietro questi primissimi
anni non significheranno mai nulla. Perché lui non lo
saprà mai. Lui non si potrà ricordare questo periodo di
intimità, di vicinanza, in cui ha avuto così bisogno di
me.
MARCO: Questa settimana c'è stata una grandissima svolta: si
è tolto il pannolino. Pensavamo, ci prendiamo due settimane di
ferie e impariamo a fare la pipì.
PIETRO: Mamma...
MARCO: E invece se l'è tolto lui.
RAFFAELLA: Se l'è tolto lui da solo. E non ne ha sbagliata una.
E ha cominciato a comportarsi come una persona adulta. E il primo
giorno all'asilo? Noi ci siamo svegliati la notte, eravamo
preoccupatissimi, agitati.
MORETTI: Beh, l'agitazione del primo giorno di scuola, certo.
RAFFAELLA: L'agitazione del primo giorno di scuola. Pietro invece
dormiva. Non sapeva niente. Come poteva immaginarsi che il giorno dopo
per lui sarebbe cambiata la vita? Dorme? Pietro ora sta attraversando
una fase un po' complicata, anche se transitoria. È passato da
un regime in cui aveva un rapporto solo con noi a un regime in cui va
all'asilo, e vede tant... No! Sta dormendo, è il volume giusto.
In cui vede tanti bambini, tante persone.
LORENZO: Daniele? Daniele!
MORETTI: Che ha?
LORENZO: Niente! Daniele!
GERARDO: Ieri sera ho guardato la televisione, e c'era un programma
niente male.
LORENZO: Sì, "Chi l'ha visto".
GERARDO: Buono.
LORENZO: Eh...! Eh, eh eh, eh, eh!
GERARDO: Solo che non ho afferrato tutto, perché....
MORETTI: In quella famiglia hanno l'abitudine....
LORENZO: Vi siete spaventati.
MORETTI: Un po' sì, perché il sonoro...
LORENZO: No! Sono esagerati con Pietro.
CLAUDIA: No, ma noi con Daniele abbiamo un rapporto completamente
diverso
LORENZO: Sì.
CLAUDIA: Infatti noi lo vogliamo un altro figlio, è solo che
abbiamo paura che Daniele la prenda molto male. E spesso glielo
chiediamo, no?
LORENZO: Ogni due o tre anni gli diciamo "Daniele, lo vuoi un
fratellino, una sorellina"? Ma lui s'incazza. Paura. Abbiamo paura.
SARA: Come va?
LORENZO: Sara, sono Lorenzo, il papà di Daniele, sì. Ti
ricordi? Senti, mi passi papà, per favore? Il micio? Come fa il
micio? Miao miao, eh, eh.
SARA: Come fa il grillo?
LORENZO: Eh, ma il grillo fa cri cri, lo sai, no? Sì, sì.
No, tu adesso passami papà.
SARA: Come fa la pecora?
LORENZO: La pecora fa bee. Il gallo fa chicchirichì.
SARA: Come fa...
LORENZO: Sara ti prego, passami il papà. Iii-ooo, l'asinello fa
iii-ooo. Lo sai questo, no? Ma non li conosco tutti.
MORETTI: Da anni ormai Salina era dominata dai figli unici. Ogni
famiglia....
LORENZO: Pio pio, il pulcino fa pio pio.
MORETTI: Ogni famiglia aveva un figlio, un figlio solamente, a cui
veniva affidato il comando della situazione. Ormai era praticamente
impossibile comunicare per telefono, perché nelle case gli
apparecchi venivano subito intercettati dai bambini, che per ore....
ROSANNA: Ciao sono Rosanna, mi passi la mamma o il papà? Ci sono?
BIMBO: Ora ti passo papà, ciao.
MAMMA: Paolo?
PAPA': Giovanni?
FRANCO: Leandro, mi riconosci, come mi chiamo?
PAOLO: Pronto chi parla? Io sono Paolo.
MORETTI: Come ti chiami? Quanti anni hai? Mi riconosci? Come mi chiamo?
FRANCO: Mi chiamo Franco.
PAOLO: Come fa il maialino?
PAPA': E l'ippopotamo come fa?
MORETTI: La giraffa non lo so. Grunf grunf, grunf grunf, il maialino.
Grunf grunf, grunf grunf. La giraffa non la so, la rondine non la so.
MAMMA: Senti, chi c'è a casa, mamma o papà?
PAOLO: Mamma e papà sono in casa, però io adesso ti
racconto una favola. Allora....
MAMMA: Capisci quello che dico?
PAPA': Va bene, sì, racconta.
MAMMA: Mi capisci quando parlo?
PAPA': Sì. Ecco.
MAMMA: Mi passi la mamma?
PAPA': E non puoi andare a chiamare la mamma?
MAMMA: La mamma.
MORETTI: Il maialino. Il maialino grunf grunf, grunf grunf. Grunf grunf.
PAPA': Basta, ti prego, passami la mamma!
MORETTI: No, no.
LORENZO: Sveglia! Sveglia!
MORETTI: No, la luce! La luce!
CLAUDIA: Gerardo...
LORENZO: Sveglia!
CLAUDIA: Gerardo, svegliati! Daniele l'abbiamo già svegliato.
Sta di là che ci aspetta.
LORENZO: Fra un quarto d'ora è il momento peggiore della
giornata.
MORETTI: Perché?
LORENZO: Tra un quarto d'ora sono le tre.
CLAUDIA: E svegliati!
LORENZO: È l'ora del lupo.
CLAUDIA: L'ora del lupo, l'ora più brutta. È l'ora in cui
si è più soli, è l'ora in cui si è
più soli, l'ora in cui s'è più soli.
LORENZO: Da dodici anni, Daniele alle tre lo prendiamo e lo portiamo
sempre al lettone con con noi. Dai, venite anche voi, no?
MORETTI: Permesso?
LORENZO: Entrate, entrate. Allora Daniele, come va? Come sta andando
questa notte?
DANIELE: Bene.
LORENZO: Hai paura?
DANIELE: No.
LORENZO: Lo vedi quanti siamo a farti compagnia? Sotto le coperte, via!
Via! Ah, ah, ah! Sicuro che non hai paura?
DANIELE: Sì! Sì!
CLAUDIA: Ma lo sai che Daniele non ha mai avuto una baby-sitter?
MORETTI: No? Perché?
CLAUDIA: Perché noi tutti questi anni sempre siamo rimasti con
lui.
LORENZO: Sempre.
MORETTI: Siete mai usciti?
LORENZO: Mai. E allora ci siamo letti tutto.
CLAUDIA: Abbiamo letto Von Kleinst....
LORENZO: Hegel....
CLAUDIA: Spinoza....
LORENZO: Abbiamo letto... Federico Tozzi....
CLAUDIA: Abbiamo letto Senofonte, tutto Senofonte....
LORENZO: Svevo....
CLAUDIA: E poi abbiamo... Erodoto....
LORENZO: Poi?
DANIELE: Tacito!
CLAUDIA E LORENZO: Tutto Tacito! Tacito tutto!
CLAUDIA: Poi... abbiamo...
LORENZO: Sant'Agostino.
CLAUDIA: Sant'Agostino, Delfini, Meneghello e Capitini.
LORENZO: Cicerone, letto e riletto.
CLAUDIA: E Rousseau... e Leibniz....
LORENZO: Wittgenstein.
MORETTI: Caro diario,
passiamo davanti all'isola di Panarea. Gerardo dice che non c'è
mai stato, però mi indica uno per uno i locali, le discoteche, i
ristoranti, le birrerie. Decidiamo che è meglio non scendere a
Panarea e proseguiamo per Stromboli, dove siamo sicuri che finalmente
riusciremo...
GERARDO: Mi sono venuti in mente dei versi di Tibullio che descrivono
esattamente la situazione in cui ci troviamo quando guardiamo la
televisione. Quam juvat... quant'è bello. Mentre stiamo
stravaccati a letto o in poltrona... cubantem.... Ascoltare i venti
impetuosi... immites ventos, darsi battaglia fra loro. Me li sono
ricordati grazie alla trasmissione "Una rotonda sul mare".
MORETTI: Dammi il biglietto!
GERARDO: Fermo!
MORETTI: Dammi il biglietto che ti avevo dato...
GERARDO: Fermo!
MORETTI: ... le cose che mi devi obbligare a fare. Allora, guarda! Non
devo perdere tempo, mai! Sì, me l'avevano detto tutti appena
arrivati a Stromboli si sente subito la presenza minacciosa del
vulcano. Gerardo ed io cominciammo subito a litigare. Perché non
mi ha ricordato che io sono qui per lavorare? Gli avevo dato tutto un
programma di cose che dovevo fare, e invece non ho fatto altro che
perdere tempo da quando sono qui.
SINDACO: Sono il sindaco, che piacere! Professore! Buongiorno. Dovete
essere nostri ospiti.
GERARDO: No, grazie, pensavamo a un albergo. Vorremmo concentrarci...
MORETTI: Sì, sì.
GERARDO: ... stare tranquilli...
SINDACO: C'è una casa di amici adatta a voi, venite! Sta per
arrivare dal Giappone l'agronomo responsabile dei 28 mila ettari che
circondano Tokio. Vuole parlare con me, dei miei progetti.
MORETTI: Ah!
SINDACO: Riccardo! Vuole capire il segreto del nostro equilibrio tra
crescita e benessere. Riccardo, sono io! Ma no, guarda che ho
abbandonato il progetto del vialone con le palme importate da Los
Angeles. Io vorrei dare a quest'isola l'identità e le tradizioni
che loro hanno smarrito. E allora piazze, strade, giardini, fontane,
teatri... Riccardo, guarda che loro non hanno da dormire!
RICCARDO: Basta!
SINDACO: Scusate, eh... È che io ho tanti di quei progetti, ma
vanno tutti a finir male. Qua sono tutti così ostili.
Perché sono così ostili? Ci sarebbero questi due amici da
ospitare, se lei volesse essere così... Tutto il contrario di
Amsterdam. Dove la notte cammini, ma in realtà passeggi tra
tavoli da pranzo, salotti, camere da letto, tutti illuminati, tutti
visibili. Una vita senza tendine. Ma sono il sindaco! Non mi potete
trattare così! Si devono concentrare per tre o quattro giorni!
Non collaborano, non collaborano, non c'è niente da fare.
Sarà la presenza minacciosa del vulcano. Eppure il materiale
umano ci sarebbe. Qui a Stromboli c'è una contaminazione tra
italiani e tedeschi molto interessante. Le famiglie sono numerose, qui
non è come a Salina, crescita zero. Io per esempio ho tre figli.
Tante potenzialità che vanno sprecate. Che peccato! Ecco, da qui
potete proseguire soltanto a piedi.
GERARDO: Andiamo per questo sentiero nel canneto?
SINDACO: Seguite il sentiero, con passo regolare, senza forzare.
Scusate, mi aspetta la telefonata dell'agronomo giapponese,
responsabile dei 28 mila ettari che circondano Tokio.
MORETTI: Benissimo. Arrivederci, eh. A domani, allora. Grazie.
GERARDO: C'è qualcosa di ipnotico.
MORETTI: Hm.
GERARDO: Un antico legame tra... Non ti voltare! Non ti voltare!
MORETTI: Che c'è?
GERARDO: Un gruppo di americani, al rifugio. Ho bisogno di un favore,
io mi vergogno. Vorrei sapere...
MORETTI: Hm.
GERARDO: ... se Sally Spectra ha detto o no al marito che sta
aspettando un figlio. Beautiful.
MORETTI: Ah!
GERARDO: No, in America sono andati più avanti con le puntate.
MORETTI: Ah, sono avanti con le puntate, sì.
GERARDO: E poi se Stephany ha saputo nulla, dopo aver messo i microfoni
nella casa della nuova moglie del suo ex marito.
MORETTI: Ma... Nancy, di chi è la moglie, Nancy?
GERARDO: Di Thorn!
MORETTI: Ma Stephany, dove aveva messo i microfoni?
GERARDO: Nella casa della nuova moglie del suo ex marito!
MORETTI: E perché?
GERARDO: Perché è gelosa!
MORETTI: Hallo! Excuse me, good morning. Excuse me. Could you tell me
if Sally Sp... Qual era il problema di Sally Spectra?
GERARDO: Aspetta un figlio, il marito lo sa o no?
MORETTI: Ecco. Eh... If Sally Spectra has told her husband that she is
pregnant?
TURISTA: Ehm... Sally Spectra from "Bold and the Beautiful"?
MORETTI: Beautiful.
TURISTA: Yes, she has.
MORETTI: Glielo ha detto! The last question: if Thorn is working on
fixing his marriage or is Nancy in love with her tennis instructor?
TURISTA: Right now, Nancy is madly in love with the tennis instructor.
MORETTI: Now, at this moment?
TURISTA: Yes.
MORETTI: Queste puntate... In questa fase, Nancy è pazza d'amore
per il maestro di tennis! Non ci sono speranze per Thorn!
SINDACO: Sono tanto invidioso della musica che c'è in
continuazione a Panarea. Che dite? Vorrei chiedere a Ennio Morricone
una musica da diffondere per tutto il giorno come colonna sonora del
paese. Eh?
MORETTI: Potrebbe essere un'idea.
SINDACO: Come quel western, come fa?
MORETTI: Scion scion?
GERARDO E SINDACO: Eh! Scion scion!
SINDACO: Esatto! Benissimo.
MORETTI: Auguri, per questo e per tutto, eh, auguri.
SINDACO: Grazie.
MORETTI: Magari non ci vediamo più, però...
SINDACO: E la luce dell'isola a cura di un grande direttore della
fotografia. Storaro che cura l'illuminazione e i tramonti di Stromboli!
Ricostruire da zero Stromboli! Ricostruire da zero l'ltalia! Un nuovo
modo di vivere, con una nuova luce, nuovi abiti, nuovi suoni, un nuovo
modo di parlare, nuovi colori, nuovi sapori... tutto nuovo! Scion
scion. Scion scion...
MORETTI: No, guarda, andiamo
a Panarea. Andiamo a Panarea.
REGINA: Benvenuti! Scusami. Benvenuti a Panarea. Da dove venite?
MORETTI: Stromboli.
REGINA: Che noia. Io sto preparando una bellissima festa in omaggio al
cattivo gusto. Ci ho messo quasi un anno ad organizzarla. Helmut Berger
ha detto che viene direttamente in mutande. E poi sabato, sabato ci
sarà la festa della separazione, per il mio divorzio.
GERARDO: Lei organizza sempre cose di questo genere?
REGINA: Mah, il mio studio offre un po' di tutto. Cocktail, cene
d'affari, viaggi, ambientazioni... Posso trovarvi un elefante bianco
per una cena esotica o un fotografo sorprendente per un matrimonio o un
vatusso, per animare una serata mondana. Idee, creatività,
atmosfere, contatti...
MORETTI E GERARDO: Arrivederci e grazie!
MORETTI: Caro diario, sono
felice solo in mare, nel tragitto tra un'isola che ho appena lasciato e
un'altra che devo ancora raggiungere. Ora siamo diretti ad Alicudi,
l'isola più lontana, l'isola più selvaggia.
GERARDO: Sono sicuro che lei è una di quelle persone contraria
alla trasmissione "Chi l'ha visto?". Vogliamo negare a Ulisse, dopo la
caduta di Troia, il diritto di girovagare un po' per il mondo,
fermandosi da Circe, da Calypso, da Nausicaa? Certamente no. Se lo
facessimo non avremmo l'Odissea. E contemporaneamente vogliamo negare
il diritto ai familiari rimasti a Itaca di cercarlo? Ed ecco che
Telemaco va in giro per le isole della Grecia a chiedere notizie di suo
padre. E la domanda è: chi l'ha visto?
MORETTI: Buongiorno.
UOMO: Non c'è salvezza per l'ltalia. Lui vi sta aspettando.
MORETTI: Lui chi?
UOMO: Un uomo che ha rifiutato il successo e la gloria. Lui odia il
narcisismo. Tutti su quest'isola odiamo il narcisismo. E Alicudi
accoglie soltanto chi la pensa come lei. Qui trovi le energie per il
tuo lavoro. Alicudi ti dà qualcosa che le altre isole non ti
danno.
MORETTI: Lo so, me l'hanno detto. C'è ancora molto?
UOMO: Eh, sì.
MORETTI: Non ci sono altre strade?
UOMO: Non ci sono proprio strade qui.
MORETTI: Non ci sono proprio strade qui, eh...
GERARDO: Ah, ecco...
MORETTI: Sì. Senti, e questa persona...
UOMO: Lucio.
MORETTI: Che ci aspetta, sì...
UOMO: Eh, ha scritto un libro di grande successo qualche anno fa.
Troppo successo.
MORETTI: Troppo successo.
UOMO: Ed è venuto qui a espiare il troppo successo.
MORETTI: Ah.
UOMO: Alicudi è l'isola più isola di tutte.
MORETTI: Eh, lo so.
UOMO: Le altre isole non mi piacciono. Sono tutti compromessi. Non
sanno stare da soli.
MORETTI: Insomma...
UOMO: Qui tutti viviamo da soli.
GERARDO: Enzensberger...
MORETTI: Sì?
GERARDO: ... dice che la televisione è il nulla.
MORETTI: Mh...
GERARDO: Va bene, però dimostrami che la partita che abbiamo
visto qualche giorno fa, Honduras-Belgio 3 a 2, con cinque
rovesciamenti di fronte, equivale al nulla.
MORETTI: lnfatti...
GERARDO: A me quel nulla è sembrato tanto. E pure a te.
MORETTI: Va bene, pure a me.
GERARDO: Un calcio di rigore parato all'ultimo...
MORETTI: No, senti, guarda, io devo risolvere questo problema che non
ci sono le persiane, eh? Perché io poi lo so che domani all'alba
mi sveglio. Riesco a dormire solo
con il buio completo.
GERARDO: Sì, lo ammetto.
MORETTI: Che cosa?
GERARDO: Forse in questi giorni ho esagerato un po' con la
televisione...
MORETTI: E va bene, dai, va...
GERARDO: Però adesso mi è passata.
MORETTI: Ma infatti. Siamo qui, tranquilli, no?, su quest'isola... Ah,
sei qui.
LUCIO: Io non esco mai. Perché gli uomini sono spaventosi.
MORETTI: Sì, io non riesco a dormire con la luce. Siccome non ci
sono persiane non è che hai dello scotch?
LUCIO: Prova a guardare lì.
MORETTI: Sì, volevo attrezzare....
LUCIO: Certo.
MORETTI: Perché avevo preso i cartoni, e allora....
LUCIO: Io voglio vivere qui senza radici. Le nostre radici sono troppo
pesanti. In tutti questi anni ho avuto vergogna dell'ltalia e della sua
gente. Ho avuto vergogna delle altre isole: così avide, grasse,
ignoranti, narcisiste. Dove vive gente che non si sente in colpa. Noi
ci siamo ritirati qui per pensare agli altri. Gli italiani sono uno dei
popoli più condizionati e volgari del mondo. Questo Paese ha
cosi sfrenatamente voglia di ridere. Che cosa c'è da ridere?
MORETTI: Ti spiace se prendo la crosta?
LUCIO: Fai.
MORETTI: E siamo ad Alicudi già da diversi giorni. È
veramente un'isola diversa dalle altre, dove finalmente riusciamo a
concentrarci. Qui c'è molta calma. Una calma terribile.
LUCIO: State lavorando?
MORETTI: Sì, io ora sto scrivendo il mio diario, però,
insomma, in questi giorni....
GERARDO: lo sto scrivendo una lettera al Papa perché ha
scomunicato le telenovelas. Dice che sono un pericolo per
l'unità della famiglia. Ve la leggo. "Caro Santo Padre, mi
perdoni, ma lei sta sbagliando. Le nostre famiglie sono sempre
più chiuse nel loro egoismo, ma grazie alle telenovelas
esprimiamo curiosità e interesse per altre famiglie lontane di
cui condividiamo i guai, i drammi, i problemi, le gioie. "Ines, una
segretaria", ore 10.30.
"Sentieri", 12.50. "Quando si ama", 14.00."Maria", 14.25. "Santa
Barbara", stessa ora ma su un altro canale. "Celeste", 16.25.
"Beautiful", 19.15. È un po' di giorni che non vedo la
televisione, ma non ne sento la mancanza.
LUCIO: Comunque in quest'isola....
GERARDO: In quest'isola?
LUCIO: Non c'è elettricità.
GERARDO: E allora?
LUCIO: Non ci sono televisori ad Alicudi.
GERARDO: Televisione! Ascensore! Telefono! Acqua calda! Aspettatemi!
Televisione! Eeeh! Ma come fate a vivere senza televisione? Ferma!
Fermi! Hans Magnus Enzensberger mi fa pena quando dice che la
televisione trasmette il nulla. Aaah! Ferma! Karl Popper, hai torto
marcio! Non è vero che la televisione è un mostro che
corrompe i bambini! Anzi, i bambini non si rincretiniscono davanti alla
televisione, ma sognano ad occhi aperti, come un tempo sognavano
ascoltando le fiabe e le leggende!
MORETTI: Caro diario, ho
tenuto tutte le ricette accumulate nel corso di un anno, e ho tenuto
anche tutti gli appunti che di volta in volta prendevo quando
incontravo i medici, quindi nulla di questo capitolo è
inventato: prescrizioni di farmaci, incontri con i medici,
conversazioni con loro. Sì, dopo l'una e mezza a casa, va bene,
grazie. Ciao. Dopo l'una e mezza a casa, allora la rifacciamo. Questa
è la mia ultima seduta di chemioterapia, la cura che si fa
quando si ha un tumore. E ho deciso di filmarla. Eh, eh, eh, eh... Ah,
ah, ah... Beh, però è un po'... però, eh,
inevitabilmente. No, beh, quello è vero, però. No, no,
quello è vero. Attenzione all'orecchio.
DOTTORESSA: È ancora bassa?
MORETTI: No, no, andate, andate.
DOTTORESSA: È stretta a sufficienza? Scivola sui capelli.
MORETTI: Va bene? Dottoressa?
DOTTORESSA: Sì?
MORETTI: C'è il Deticene?
DOTTORESSA: Sì, ah, ah, ma non è meglio che non lo
sappia? Pizzica?
MORETTI: No, no, poco poco. Per ora lasciamolo, però, insomma,
state qua.
MORETTI: Un giorno cominciai
ad avere prurito, soprattutto la notte. Io la chiamavo orticaria,
però non era orticaria, non c'entrava niente. Ho sempre sentito
parlare a Roma di un istituto dermatologico molto famoso. Fin dall'alba
ci sono molte persone, anche da fuori Roma, che arrivano, si prenotano
e aspettano.
I MEDICO: Moretti, Giovanni, nato a Brunico il 19/8/1953, abitante a
Roma. È mai stato curato per la stessa malattia per cui viene
qui?
MORETTI: No, è la prima volta.
I MEDICO: Di che cosa è malato?
MORETTI: Ho un prurito molto forte.
I MEDICO: Da quanto tempo?
MORETTI: Qualche settimana, quasi un mese.
I MEDICO: Dove?
MORETTI: Ai piedi e alle braccia.
I MEDICO: E quand'è che ne ha di più?
MORETTI: Di notte, soprattutto di notte.
I MEDICO: La pelle è un po' secca, vediamo qui.
MORETTI: Sì.
I MEDICO: Tenga lei.
MORETTI: Sì. Sa, all'inizio temevo fosse scabbia, anche...
I MEDICO: No, è una malattia che di solito riguarda altri strati
sociali. Sì, c'è reazione. Lei ha avuto l'epatite?
MORETTI: Sì, molto tempo fa.
I MEDICO: Altre malattie importanti?
MORETTI: No. No.
I MEDICO: Mangia?
MORETTI: Come, mangio?
I MEDICO: Ha appetito?
MORETTI: Sì, sì, ho appetito.
I MEDICO: Dovrebbe andare in un posto caldo, al mare. D'inverno la
pelle diventa secca e il freddo aumenta questo tipo di sintomi.
MORETTI: Va bene.
I MEDICO: Allora, guardi, io le do: Histamen compresse un'ora prima di
cena.
MORETTI: Sì.
I MEDICO: Flantadin una compressa al mattino per una settimana, mezza
compressa sempre al mattino per la seconda settimana.
MORETTI: Prendo tutte le medicine che il medico mi ha prescritto, ma il
prurito non passa. Ritorno nello stesso istituto, però quel
giorno non c'è il medico che ho incontrato la prima volta, e
allora un altro medico mi visita.
II MEDICO: Lei ci ha una pelle molto secca, che va nutrita.
MORETTI: Eh, lo so.
II MEDICO: Senta, si trova per caso in tasca una moneta?
MORETTI: Una moneta?
II MEDICO: Una qualsiasi.
MORETTI: Qualsiasi. Attenzione ai nei.
II MEDICO: Sì, sì.
MORETTI: Grazie.
II MEDICO: C'è un dermografismo molto evidente, segno - credo -
di un'allergia di carattere alimentare. Si può rivestire.
MORETTI: Sì.
II MEDICO: E può anche darsi si tratti di un problema nervoso,
di stress, della vita che facciamo, che fa lei, signor Moretti.
MORETTI: Sì, vabbè, comunque, ecco, questa è la
ricetta che mi aveva dato il suo collega: Histamen, Fitamid. Insomma,
continuo a prendere questi...
II MEDICO: No, no, lei mi fa le analisi del sangue, emocromo, Ves, poi
gliele prescrivo tutte. E poi le do: Fristamin, una compressa ogni
mattina ogni mattina per un mese, Prazene gocce...
MORETTI: Determinazione del valore ematocrito 46, tasso emoglobinico
16,3 uguale 102, globuli rossi cinque milioni... Faccio le analisi del
sangue, e le analisi sono buone, però il prurito continua, anzi,
continua ad aumentare, e allora mi ricordo che a Roma si parla sempre
di un famoso dermatologo, una specie di Principe dei dermatologi, e
allora telefono allo studio del Principe. Buongiorno, per cortesia,
vorrei un appuntamento con il Professore. Come non è possibile
prima di tre mesi? È una cosa urgente, signorina, ho un prurito
molto forte... Chi è il sostituto? L'assistente del professore?
Ah. Ah, praticamente vengono mandati da lui i pazienti in eccedenza. Va
bene, mi dia il telefono del sostituto. 3-2... Grazie, arrivederci.
SOSTITUTO: Lei sta
attraversando un periodo particolare di stress?
MORETTI: Sì, però a causa del prurito.
SOSTITUTO: Lei beve molti caffè, molti tè?
MORETTI: Bevo molto tè.
SOSTITUTO: Vede? Lei può bere al giorno al massimo o un
tè, o un caffè o una coca-cola.
MORETTI: Ho capito. Queste comunque sono le medicine che mi avevano
dato gli altri medici.
SOSTITUTO: Sì, li conosco, sono dei colleghi in gamba,
però io le do altre cose. Io le do: Anfo 3 per la doccia, poi,
dopo la doccia deve prendere Idroskin, poi Infloran, una compressa alla
mattina, a digiuno. Poi Atarax, una compressa al mattino e una al
pomeriggio.
MORETTI: Sì, a me piace molto prendere le medicine...
SOSTITUTO: Levudin...
MORETTI: e credere che fanno bene, però il sostituto era troppo
in imbarazzo, e anche con la massima buona volontà io non
riuscivo a credergli. Quella fu l'unica volta che non andai in farmacia
a comprare le medicine.
MORETTI: E allora torno
nell'istituto dermatologico, però non nel reparto dermatologia,
ma nel reparto allergologia.
ALLERGOLOGO: Con questi test...
MORETTI: Attenzione ai nei.
ALLERGOLOGO: Sì, sì. Capiremo se lei è allergico,
come io credo. Prima ci orienteremo per grandi gruppi: alimenti,
polveri, pollini, e poi andremo a individuare le singole sostanze.
MORETTI: Per una settimana mi fanno trenta punture sulla schiena ogni
giorno. Per ora sono risultato allergico a grandi gruppi, come latte e
derivati, noci e semi, pesce, carne di maiale. Poi, i giorni
successivi, vengono individuati tutti quei cibi a cui risulto
allergico, e che per ora asolutamente non posso mangiare. Eh... sono
risultato allergico a molti cibi e mi hanno detto che devo ordinare un
vaccino, insomma, ecco. Questi cibi sono: mais, orzo, avena, aglio,
cipolle, senape, mandorle, fagioli, soia, piselli, fave,
ceci, prezzemolo, carciofi, lattuga, tè, olio di lino, luppolo,
pepe, castagne, salmone, sardine, tonno, lattoalbumina di mucca,
caseina di mucca, caseina di capra, gruviera, gorgonzola, parmigiano,
provolone, formaggio olandese e suini. Il prurito continua, però
grazie alla raccomandazione di un amico finalmente riesco ad avere un
appuntamento dal Principe dei dermatologi proprio gli ultimi giorni
prima delle vacanze.
PRINCIPE DEI DERMATOLOGI:
Colopten tre volte al giorno
MORETTI: Sì
PRINCIPE: Cinazyn venti gocce dopo i pasti, Caprolisin una fialetta
alle diciotto.
MORETTI: Sì
PRINCIPE: E dopo cena, prima di andare a letto, alternare Fenistil
retard, Xanax e Atarax.
MORETTI: Una sera uno e una sera l'altro.
PRINCIPE: Alternare.
MORETTI: Benissimo.
PRINCIPE: Per gambe e braccia i quattro prodotti che abbiamo scritto
qui, e per il prurito in testa l'Escoval Scalp, tre o quattro gocce la
sera. E ricordarsi di lavare i capelli quotidianamente, alternando
questi tre tipi di shampoo che abbiamo segnato qui.
MORETTI: Ogni giorno.
PRINCIPE: Ogni giorno.
MORETTI: Va bene.
PRINCIPE: Moretti, lei mi deve aiutare. Noi in famiglia siamo suoi
sostenitori.
MORETTI: Grazie.
PRINCIPE: E mi deve aiutare perché, anche se adesso è
estate e fa molto caldo, lei deve indossare sempre delle calze di
cotone lunghe fino al ginocchio. Perché io vedo che lei le calze
non le porta.
MORETTI: No, d'estate no.
PRINCIPE: Calze lunghe al ginocchio, di cotone, e camicie con le
maniche lunghe, anche in spiaggia. È importante che la pelle sia
sempre a contatto con il cotone. E adesso qui le segno il mio numero
del mare.
MORETTI: Grazie.
PRINCIPE: Vedrà che quando torna dalle vacanze si sentirà
già meglio.
MORETTI: Speriamo, scusi se sono venuto all'improvviso....
PRINCIPE: Signorina, per il signor Moretti facciamo un prezzo speciale.
FARMACISTA: Caprolisin, Ecoval, e Cinazyn...
MORETTI: Sì. Poi anche delle creme. Allora,
Ictyane, Akerat...
FARMACISTA: Enterogermina e Colopten.
MORETTI: Sì, anche Ictyane crema, Akerat, e Soagen corpo
FARMACISTA: Va bene.
MORETTI: sì, e Fargan pomata...
FARMACISTA: Sì.
MORETTI: ... e dello shampoo, Factan, Apolar e Mavigen.
FARMACISTA: Tutti e tre?
MORETTI: Sì, li devo alternare, una volta l'uno... Allora:
Colopten, Enterogermina, Ecoval, Cinazyn, Atarax, Caprolisin, Xarax,
Fenistil.
FARMACISTA: Ictyane, Fargan, Alderal, Apolar...
MORETTI: Finché un giorno non decido di leggere i fogliettini
allegati alle medicine. Non lo faccio mai. Caprolisin. Caprolisin,
allora: "antiemorragico, indicato in tutte le sindromi emorragiche da
esaltata fibrinolisi, emorragie internistiche". Allora: Caprolisin
antiemorragico, via. Poi, allora: Cinazyn. Cinazyn: "aiuta la
circolazione, aumenta il flusso sanguigno, turbe dell'irrorazione
cerebrale". Allora, Cinazyn aiuta la circolazione, via. Caro diario,
sono arrivati i vaccini. Solo per scrupolo voglio chiedere un parere a
un mio amico immunologo. Ciao Guido, sono Nanni. Eh, bene, abbastanza
bene. Senti, io ora non ti sto a spiegare tutto quello... Insomma io,
circa un mese e mezzo fa ha fatto delle prove allergometriche, e sono
risultato allergico a molti cibi. Ho ordinato un vaccino che oggi
è arrivato. Io naturalmente lo... Come lo shock anafilattico? Mi
dice che quel tipo di vaccini sono inutili e c'è anche il
rischio di uno shock anafilattico. Il mio prurito non c'entra con
l'allergia alimentare, quella fa venire orticaria, cioè bolle in
tutto il corpo, e non un semplice prurito.
MORETTI: E ricomincio ad
andare dai dermatologi. C'è un dermatologo, magari non famoso
come il Principe, di cui però mi hanno parlato molto bene e vado
a farmi visitare anche da lui. Oggi la vespa è rotta, e allora
ho dovuto prendere la macchina, più di un'ora di traffico, nel
traffico ti vengono i nervi. Uno va dal medico perché sta male,
paga dei soldi per poi sentirsi dire...
DERMATOLOGO: Io la vedo perdente. Secondo me è più un
fatto psicologico, dipende da lei.
E io... mi dispiace, la vedo perdente. Guardi, guardi adesso:
perché si sta grattando?
MORETTI: Eh, per il prurito.
DERMATOLOGO: Non c'è un bisogno così urgente. Però
lei si gratta. Comunque: Trimeton fiale, una intramuscolo la sera per
sette giorni. Fenistil retard, un confetto dopo cena, e Legederm crema,
quando occorre.
MORETTI: Grazie.
DERMATOLOGO: Io le medicine gliele ho date, però si ricordi,
dipende da lei.
MORETTI: Oggi mi sono convinto che la causa del mio prurito è
solo di natura psicologica. Dipende da me, è colpa mia, è
solo colpa mia. Cerco di ricordarmi cos'ho fatto, cosa è
successo otto mesi fa, quando è cominciato il prurito. Tutto
dipende da me, il medico mi dice che devo collaborare, che mi devo
sforzare di non grattarmi. Tutto dipende da me, e se dipende da me sono
sicuro che non ce la farò. Mia madre mi ha anche regalato un
pigiama di seta e lenzuola di lino per attenuare il prurito.
Però ormai la notte non è solo una questione di prurito.
Mi addormento ma dopo mezz'ora sono sveglio, e dormo di media un'ora e
mezza, due ore.
RIFLESSOLOGA: Sa,
perché sono già alcune volte che faccio terapia a una
signora e dopo qualche seduta le si è abbassato il colesterolo.
Son cose che, insomma, danno soddisfazione.
MORETTI: Sì, però sa, col prurito non so più cosa
fare.
RIFLESSOLOGA: Eh, prurito, deve evitare assolutamente i cibi rossi,
pomodori, carote, arance, fragole. Proprio i cibi rossi, zero.
MORETTI: Bene, no perché questa notte proprio non... mi sono
grattato tutto il tempo.
RIFLESSOLOGA: Lo vedo che c'è una ferita sull'alluce, qua.
L'alluce è la testa: lei si è voluto far male alla testa
questa notte.
MORETTI: Eh, lo so. E che ci si mette, una crema?
RIFLESSOLOGA: Si fa degli impacchi con le foglie di cavolo. Lei prende
le foglie di cavolo, le scotta appena nell'acqua bollente e poi si fa
degli impacchi. È molto meglio, guardi.
MORETTI: Ho capito, perfetto. Perfetto. Mah. Non sapevo se quei
massaggi m'avrebbero fatto bene o no. Male certo non m'avrebbero fatto.
E comunque era bello, piacevole, e quella mezz'ora lì mi
rilassava molto. La riflessologa mi ha prescritto, oltre alla crema
alla calendula, il ribes nigrum e le gocce di tilia tomentosa. Poi mi
ha detto di fare dei bagni con la crusca di grano tenero.
MORETTI: Continuo a dimagrire
e di notte comincio a sudare. Decido di andare in un centro di medicina
cinese. Mi visitano due medici, Chu Hu e Yang. Mi sentono il polso, poi
a un certo punto si scambiano il posto.
DOTTOR YANG: Ha preso molto vento?
MORETTI: Vento? Insomma, io vado spesso... vado spesso in vespa,
però non è che a Roma ci sia tutto qu...
INTERPRETE: No, nella medicina tradizionale cinese al prurito
corrisponde al vento nel sangue.
MORETTI: Capito.
DOTTOR YANG: Tira fuori la lingua? È bianco, appiccicoso.
Abbassamento di reni?
MORETTI: Abbassamento di reni?
INTERPRETE: Il dottor Yang vorrebbe sapere se l'anno scorso ha avuto
eccessi sessuali.
MORETTI: No. Ehi. Ehi, ehi, ehi.
DOTTOR YANG: Fatto male?
Moretti: Un po'.
DOTTOR YANG: Questa è ultimi due, eh?
MORETTI: Sì.
DOTTOR YANG: Ecco, bravo.
MORETTI: Il dottor Yang mi lascia solo nella stanza.
Mi lascia solo per un quarto d'ora, venti minuti, e io mi addormento
anche un po'. Poi a un certo punto ritorna.
DOTTOR YANG: Come va?
MORETTI: Bene.
DOTTOR YANG: Sente un po' di calore?
MORETTI: Sì. Per ora l'agopuntura non ha avuto
alcun effetto, né sul prurito, né sull'insonnia.
Però nel centro di medicina cinese sono tutti gentili,
l'atmosfera è simpatica e allora faccio anche altri tentativi.
DOTTOR YANG: Stringa bene, forte, eh, così. Come va?
MORETTI: Bene.
DOTTOR YANG: Fa male?
MORETTI: Sì.
DOTTOR YANG: Posso aumentare?
MORETTI: Sì. Per curarmi il prurito tentano anche una specie di
agopuntura elettrica con uno strumento chiamato "ago del fiore di
prugno". Ma il dott. Yang sente che ho molta tosse e dice che questa
cura non va bene, non è giusta, e per lui la cosa migliore in
questo momento è fare una radiografia al torace.
I RADIOLOGO: Deve togliere la
giacca.
MORETTI: Tolgo tutto, anche la maglietta sotto?
I RADIOLOGO: No, no, soltanto la giacca perché ci sono i
bottoni. Poi deve abbracciare la cassetta, legg... il mento leggermente
sollevato. Allora: faccia un respiro, trattenga. Fermo, senza respirare.
MORETTI: Il tecnico che mi fa la radiografia sviluppa
subito la lastra. Ne parla con Silvia, e dice che c'è qualcosa
intorno al polmone, una massa, e consiglia di fare subito una TAC in
clinica.
SILVIA: Com'è? Fa schifo?
MORETTI: No, sa di anice.
SILVIA: Ah, beh, allora!
II RADIOLOGO: Fermo, non respiri, fermo. Respiri. Non respiri, fermo.
Respiri. Fermo, non respiri, fermo. Respiri.
MORETTI: Mentre io faccio la TAC alla testa, il radiologo della clinica
ha davanti a sé già la TAC al torace, e ne parla con
Silvia e Angelo. Dice che io, secondo lui, ho un sarcoma al polmone.
Gli domandano cos'è e lui risponde: un cancro al polmone. E dice
che, secondo lui, la mia situazione è incompatibile con
qualsiasi tipo di cura. Oh, per fortuna il radiologo non ci ha
indovinato. Mi operano due giorni dopo questa TAC. E il mio amico
medico, a cui chiedo di assistere all'operazione, poi mi dirà
che il chirurgo, durante l'intervento, guardando in un vetrino un
pezzetto che mi avevano appena asportato, aveva detto: "Mi gioco una
palla che questo è un linfoma Hodgkin. Due no, ma una
sì". Il linfoma Hodgkin è un tumore al sistema linfatico,
un tumore curabile. Poi, un giorno, a casa, sfoglio un manuale, che si
chiama "Enciclopedia Medica Garzanti", e alla voce linfomi c'è
scritto: "i sintomi sono: prurito, dimagramento, sudorazione".
MORETTI: Una cosa però
l'ho imparata da tutta questa vicenda, no, anzi, due. La prima è
che i medici sanno parlare però non sanno ascoltare, e ora sono
circondato da tutte le medicine inutili che ho preso nel corso di un
anno. La seconda cosa che ho imparato è che la mattina, prima
della colazione, fa bene bere un bicchier d'acqua. Mi hanno detto che
fa bene ai reni, mi sembra, o a qualcos'altro. Insomma, fa bene.
Allora, per piacere, un latte macchiato e un cornetto, grazie. E anche
un bicchiere d'acqua. Grazie.
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(2007)
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