L' INIQUO "PROCESSO" CONTRO I TEMPLARI DEL REGNO DI NAPOLI CELEBRATO NELL’ AGOSTO 1310 A BRINDISI IN S. MARIA DEL CASALE


 

 

Il processo a tutti i Templari del Regno di Napoli fu celebrato a Brindisi, dove dovette essere trasferito tutto l’apparato della "Giustizia". Probabilmente la scelta di tale sede é segno che Brindisi doveva rappresentare, nel Regno, il luogo di maggiore attività e di maggiore frequenza di quei Cavalieri, come del resto lo dimostrano numerose altre circostanze.

 

I Templari a Brindisi precedettero i Gerosolimitani e la loro presenza ed attività é accertata come anteriore all'anno 1244. Tra l'altro edificarono le chiese, a pianta circolare come tutte quelle dei Templari, di San Giovanni al Sepolcro nel cuore della città e di Gallico fuori le mura, verso gli ultimi anni del 1100.

 

Che il processo fu celebrato in S. Maria del Casale, non significa necessariamente che lo fu dentro la attuale Chiesa (che non esisteva in quanto edificata nel 1322 da Caterina di Valois Principessa di Taranto, incorporandovi nell'interno un'antica Cappella), ma piuttosto in qualche convento o edificio adiacente che dal titolo della Cappella prendeva nome.

 

Quanto alla circostanza che per la celebrazione dell'infame processo fosse stato scelto un luogo solitario in aperta campagna, ciò si spiegherebbe col fatto che si trattava di un "processo" (?) che, per le assurde cose che si sarebbero dette e per le palesi ingiustizie di procedura e di sostanza che si sarebbero consumate, sembrò piú opportuno agli organizzatori (Carlo II D'Angió Re di Napoli e suo cugino Filippo il Bello Re di Francia) di tenere il più lontano possibile da occhi che vedessero e da orecchie che ascoltassero.

 

Sul processo ai Templari a Brindisi, la migliore fonte é lo studio specialistico del Guerrieri (Giovanni Guerrieri, I Cavalieri Templari nel Regno di Sicilia, Ed. Vecchi Trani, 1909).

 

Furono architettati ben 127 capi delle accuse piú assurde e con le piú evidenti calunnie, fatte sostenere da falsi testimoni prezzolati, nonché con pretese confessioni estorte con la tortura. L'autorità papale del debole Clemente V non ebbe energia sufficiente per infrenare e tener testa a tanta ignominia. Gli Arcivescovi di Brindisi e di Benevento, che erano stati officiati tra i giudici, solo trovarono la forza di rifiutarsi di intervenire al processo.

 

Gli inquisitori si insediarono a Brindisi in S. Maria del Casale il giorno 15 maggio 1310 e procedettero alla sentenza contro gli indifesi Templari, detenuti e torturati nel Castello di Barletta, impediti di prendere parte al processo che si svolgeva a loro insaputa. Gli imputati furono condannati, i beni incamerati e tutto l'ordine dovette essere ben presto soppresso.


 

 Sintesi di Gianfranco Perri,
dal libro "200 pagine di storia brindisina"; di Giuseppe Roma

Edizioni Brindisine, 1968

 

Torna a Templari in Italia