ASSOCIAZIONI E COMITATI
IN LOTTA CONTRO L’ELETTROSMOG
(A.L.C.E.)
Coordinamento nazionale
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ELETTROSMOG:
NUOCE GRAVEMENTE
ALLA SALUTE
La posizione di ALCE per una normativa URGENTE
di tutela sanitaria e per l’avvio immediato del risanamento
L’inquinamento elettromagnetico è diventato, soprattutto in questi ultimi anni, uno tra i temi che maggiormente preoccupano l’opinione pubblica, specie in seguito all’enorme proliferazione di antenne radiotelevisive e ripetitori per telefonia mobile e per gli innumerevoli elettrodotti.
Per dare una dimensione globale del problema, si consideri che solo nel 1950 si rilevavano al suolo dei paesi occidentali appena 10 pW/cm nello spettro di frequenze da 100 kHz a 300 GHz, mentre attualmente si misurano valori da un milione a un miliardo di volte più alti, a causa del rapido sviluppo delle telecomunicazioni.
Basti pensare inoltre che il nostro Paese ha raggiunto il non invidiabile primato, se rapportato all’estensione del territorio ed alla popolazione, di circa 60.000 antenne radiotelevisive, laddove, ad esempio, negli Stati Uniti il numero delle antenne è di circa di 10.000 unità.
Attorno a questo grave problema sanitario ed ambientale sono nati spontaneamente migliaia di comitati di cittadini estremamente attivi e preoccupati che stanno caratterizzando la battaglia contro questo inquinamento "invisibile" con una forza propulsiva senza precedenti.
Molti studi scientifici sono stati finalizzati alla determinazione di un nesso causale tra campi elettromagnetici e patologie tumorali; la stragrande maggioranza di queste ricerche dimostrano l’esistenza di un danno biologico indotto dalle onde elettromagnetiche generate da linee elettriche e/o altre installazioni per la telecomunicazione.
L'Istituto Superiore della Sanità (ISS) in un rapporto del 1995 intitolato " Rischio cancerogeno associato ai campi elettromagnetici a 50/60 Hz ", come è noto, cita testualmente: " ll quadro che emerge dalla letteratura scientifica esaminata depone nel complesso a favore di una associazione positiva fra esposizione a campi a 50/60 Hz e leucemia infantile ". Nel rapporto viene inoltre individuato nel valore di 0.2 m T il limite oltre il quale si determina un aumento del rischio di leucemia infantile.
Recenti acquisizioni scientifiche rappresentate in Italia in numerose conferenze da ricercatori indipendenti quali il Dr. Cherry (Nuova Zelanda), il Prof. Kundi (Università di Vienna), il Prof. Szmigielski (Polonia), il Dr. Grimaldi (CNR) confermano tali connessioni sia nel campo della frequenza di rete che in quello delle radiofrequenze e microoonde e suggeriscono l’adozione di limiti massimi di esposizione molto più restrittivi di quelli finora considerati.
E’ pertanto necessario, non risultando determinato un valore di soglia per l’esposizione al di sotto del quale si possano escludere gli effetti nocivi alla salute, applicare sin da subito il principio di precauzione, cioè si devono assumere norme di sicurezza, limiti di esposizione, valori di attenzione ed obiettivi di qualità che mettano la società in condizione di tutelare in primo luogo la vita : la salute dei cittadini, l’ambiente e la biodiversità.
In un paese che si appresta a vivere una nuova stagione a rischio determinata dalla gara per i nuovi telefonini UMTS che aggiungeranno un ulteriore carico inquinante al capitolo elettrosmog, con in aggiunta un flusso di denaro di oltre 50.000 miliardi di lire: la proposta dei gestori di suddividere i proventi delle licenze UMTS tra lo stato e le amministrazioni locali in cambio della accettazione supina alla installazione della ulteriore rete di antenne che sarà necessaria (senza cioè alcun rispetto delle norme, peraltro carenti, a tutela della salute e dell’ambiente) appare un vergognoso ricatto che il movimento dovrà attivarsi per respingere.
J J J Di fronte a questo quadro ALCE (COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE ASSOCIAZIONI E DEI COMITATI IN LOTTA CONTRO L’ELETTROSMOG) ritiene fondamentale la promulgazione della Legge Quadro in discussione in Parlamento entro la XIII legislatura, nonché l’emanazione dei due decreti già predisposti in bozza dal Governo in data 11 Novembre 1999 e di quelli ancora mancanti in modo da predisporre la intera normativa di settore.
I due decreti di cui uno relativo ai limiti di esposizione, ai valori di attenzione e agli obiettivi di qualità per la tutela della salute della popolazione e l’altro similmente avente per oggetto la tutela della salute dei lavoratori professionalmente esposti, possono essere varati anticipando la legge quadro, con riferimento agli articoli 4 della legge 23 dicembre 1978 e articolo 2 della legge 8 luglio 1986, n° 349 che attribuiscono al Ministro dell’Ambiente, di concerto con il Ministro della Sanità, il compito di proporre dei limiti massimi di accettabilità delle concentrazioni e dei limiti massimi di esposizione relativi ad inquinamenti di natura chimica, fisica e biologica ed emissioni sonore.
Nel sottolineare la necessità di avere al più presto la promulgazione di tali decreti, anche indipendentemente dalla sorti della legge quadro, si sottolineano alcuni elementi di modifica, già notificati da ALCE al Governo ed alle forze politiche, quali:
tipologie di impianti fissi non contemplate nel DM 381/98 (radar, varchi magnetici, onde
convogliate).
J J J E’ necessario approvare e varare i suddetti decreti con le modifiche ed integrazioni necessarie (le Commissioni Ambiente di Camera e Senato stanno approvando risoluzioni e ordini del giorno in tal senso) entro e non oltre il 31 luglio 2000. E’ altresì necessario che la Legge Quadro n° 4273 torni alla Camera dei Deputati entro la fine di Giugno 2000 per essere approvata in via definitiva (terza lettura) entro e non oltre il 30 settembre 2000.
ALCE inoltre chiede al Governo , nell’ambito del progetto TAV, di predisporre anche per i cantieri in corso le valutazioni di impatto elettromagnetico delle tratte ad alta velocità, prendendo in considerazione l’ipotesi dell’utilizzo di macchinari alimentati a 3000 Volts in corrente continua, abbandonando definitivamente il costoso progetto a 25.000 Volts in corrente alternata, fonte di elevatissimo inquinamento elettromagnetico per utenti e lavoratori del trasporto su rotaia. ALCE richiede altresì al Governo di predisporre immediatamente una etichettatura cautelativa su tutti gli apparecchi per telefonia mobile, nonché sugli elettrodotti ed antenne recante la frase: "PUO’ NUOCERE GRAVEMENTE ALLA SALUTE" per informare correttamente il cittadino dei potenziali rischi dell’elettrosmog.
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ALCE comunica sin d’ora di avere in programma lo svolgimento nel prossimo mese di ottobre di una nuova conferenza nazionale sull’elettrosmog (dopo quella del 1° giugno 1999 a Roma) che ci auguriamo possa sancire vittoriosamente il lungo ciclo di lotte popolari durato ormai circa 10 anni e di cui le associazioni ed i comitati raccolti intorno ad ALCE hanno innegabilmente dato un contributo decisivo.Roma, 7 giugno 2000