LONDRA — Non si arriverà, almeno per ora, a scritte 'terroristiche'
sulle confezioni come sui pacchetti di sigarette. Ma l'avvertenza è
chiara: usare troppo il cellulare può far male, specialmente ai
bambini. E' il primo allarme ufficiale sugli ipotetici rischi dei telefonini.
La novità riguarda la Gran Bretagna: per Natale, il ministero della
Sanità di Sua Maestà distribuirà un volantino — in
ogni confezione di cellulari in vendita — che informerà di studi
in corso sull'eventuale pericolosità delle radiazioni emesse dai
portatili, consiglierà ai giovani di non eccedere in telefonate
lunghe e indicherà un tempo massimo di uso giornaliero. E in Italia,
Codacons e Wwf affilano già le armi. I primi ricordano il regolamento
ministeriale del '95 che impone di usare il portatile a 20 centimetri dall'orecchio;
i secondi chiedono al ministro della Sanità, Umberto Veronesi, di
fare un regalo di Natale ai cittadini, imponendo avvertenze su scatole
e 'gusci' dei portatili: «Nuoce gravemente alla salute». An
invita Veronesi «a seguire l'esempio del collega britannico»,
e il Codacons afferma: «Noi chiediamo da mesi un intervento analogo:
Veronesi non ci ha mai risposto». Nel Regno Unito, il comunicato
sarà distribuito nel periodo natalizio, durante le settimane di
shopping sfrenato nelle quali i telefonini fanno la parte del leone. In
Gran Bretagna gli utenti sono 25 milioni, e ogni giorno si vendono 40.000
apparecchi. Un quarto degli utenti sono ragazzini. Il volantino fa esultare
le associazioni dei consumatori, e le industrie storcono il naso stizzite.
Mister Hedman, portavoce Nokia, annucia provocatorio che non avrebbe problemi
a far usare tutto il giorno il cellulare ai suoi figli di 10 e 8 anni.
Ma è recente la decisione della Disney di non prestare i propri
personaggi per decorare o pubblicizzare i telefonini, fino a quando la
scienza non dirà una parola più chiara sull'argomento cellulari-bambini.
Che rimane controverso, come dimostra una ricerca pubblicata sulla prestigiosa
rivista medica Lancet. L'università di Warwick indica in perdita
di memoria, mal di testa e insonnia i disturbi ai quali va incontro chi
abusa del portatile. E i bambini sarebbero particolarmente esposti alle
radiazioni a bassa intensità. Che fare? Spaventarsi o far finta
di nulla? Molti, in Gran Bretagna come altrove, in attesa di dati inconfutabili
si rifugiano nel vecchio, sano buon senso: sì al telefonino, ma
con giudizio.
(Ulteriori approfondimenti su www.quotidiano.net)
di Simone Boldi dal quotidiano "il Resto del Carlino" del 28 Nov
2000 pag. 6
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Il ministro e l'allarme cellulari: "Non fanno male, gli inglesi
sbagliano"
Veronesi ha definito "bizzarra" la scelta del governo di Londra
che imporrà di allegare ai telefonini un volantino per avvisare
dei rischi per la salute
GENOVA, 28 NOVEMBRE - L'allarme inglese sulla natura dannosa per
l'uso dei telefonini è «bizzarro». Lo ha detto il ministro
della sanità Umberto Veronesi a margine della terza conferenza governativa
sulle tossicodipendenze.
Veronesi si è detto «sorpreso» dalla presa di
posizione inglese perché finora - sostiene - tutti gli studi avevano
indicato che non ci sono rischi nell'uso del telefonino.
In Gran Bretagna, in realtà, da molti mesi si combatte una battaglia fra consumatori e case produttrici, col governo pressato da entrambe le parti, sulla pericolosità delle radiazioni emesse dai cellulari. Gli uni e gli altri fanno leva su studi ad hoc: la potente associazione dei consumatori britannici, forte di una ricerca specifica, ha messo sotto accusa anche gli auricolari, sostenendo che accresco il volume delle radiazioni. Il governo e il parlamento britannici, a loro volta, hanno analizzato la questione consultando tecnici ed esperti. Alla fine il ministero della Sanità ha deciso di allegare ai nuovi telefonini venduti un 'volantino' con le avvertenze sulla pericolosità dei cellulari.
Ma tutto questo per Veronesi è "bizzarro": "Credere che il telefonino faccia male - ha detto il nostro ministro della Sanità - solo perché scalda l'orecchio è un errore". Secondo Veronesi il cellulare è pericoloso semmai per un altro motivo: "Molta gente - ha aggiunto - lo usa mentre è in macchina e questo a volte provoca degli incidenti stradali».
dal quotidiano "il Resto del Carlino" del 28 Nov 2000
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Telefonini 'marchiati': attenzione, fanno male In Gran Bretagna
per Natale un volantino per ogni cellulare venduto: avvertirà sui
rischi dell'uso prolungato, specie per i bambini
FIRENZE, 27 NOVEMBRE - Non si arriverà, almeno per adesso, a vere e proprie scritte 'terroristiche' sulle scatole come avviene sui pacchetti di sigarette. Ma l'avvertenza è chiara, netta, esplicita: usare troppo il cellulare può far male, specialmente alla salute dei bambini.
E' il primo allarme ufficiale sugli ipotetici rischi dei telefonini. La novità riguarda la Gran Bretagna, a partire dagli imminenti acquisti natalizi, e non è da escludere che presto o tardi sbarchi oltre Manica, Italia in prima fila. Il ministero della Sanità di Sua Maestà britannica sta mettendo a punto il testo di un comunicato che entro breve, a mo' di volantino, verrà distribuito con ogni confezione di cellulari in vendita nel Regno Unito. Il volantino, anticipano due giornali inglesi che citano fonti del ministero, informerà gli acquirenti di studi in atto sull'eventuale pericolosità delle radiazioni emesse dai portatili, consiglierà ai più giovani di non eccedere con le telefonate lunghe, e indicherà un tempo massimo di uso giornaliero dell'apparecchio. Insomma, un ammonimento in perfetto stile inglese, severo e sintetico, soft e distaccato, sobrio però sufficientemente eloquente: chi vuol intendere, dunque, intenda.
Il volantino, se il progetto non subirà qualche imprevisto stop, verrà distribuito nel periodo natalizio, quello tradizionalmente riservato allo shopping più sfrenato e durante il quale i telefonini, a Londra come ovunque, da anni fanno la parte del leone. In Gran Bretagna gli utenti sono 25 milioni, quasi la metà della popolazione, e ogni giorno vengono venduti 40mila apparecchi. Un quarto degli utenti sono ragazzi e ragazzini, e c'è da giurare che passata la sbornia dei regali di Natale la percentuale salirà sensibilmente: soprattutto per l'attrattiva costituta dalla 'messaggio-mania' e dalle mascherine-involucro sempre più accattivanti e modaiole, colorate e intercambiabili .
L'intendimento del ministero della Sanità ha suscitato polemiche. Esultano le associazioni dei consumatori - che nei mesi scorsi avevano lanciato l'allarme-auricolare, poi smentito da altri studi (contestati anch'essi) - , storcono il naso le industrie inglesi di produzione e commercializzazione cellulari: "I timori sulla salute non hanno assolutamente rallentato il mercato - reagisce stizzita una fonte industriale - la gente sa che corre più rischi di essere investita da un bus che di star male per colpa di un telefonino":
Per il portavoce della Nokia, Tapio Hedman, citato dal quotidiano Guardian, il volantino è inutile: le perplessità riguardanti telefonini e bambini sono così infondate che lui stesso non avrebbe problemi a farlo usare tutto il giorno ai suoi due figli di 10 e 8 anni. E aggiunge: "Ormai tutti i modelli disponibili sono dotati ormai dei migliori dispositivi di protezione, e rispettano gli standard di sicurezza internazionali e quelli imposti dalle singole nazioni".
Ma è di pochissimi giorni fa la notizia che la Disney ha deciso di congelare i rapporti con l'industria dei portatili. Proprio a causa dei timori sulle conseguenze per la salute dei più piccoli, la multinazionale di Topolino ha deciso di non 'prestare' i propri personaggi per decorare o pubblicizzare i telefonini, almeno fino a quando la scienza non dirà una parola più chiara e definitiva sull'argomento. Che è e rimane controverso, come dimostrano due recenti ricerche pubblicate sulla prestigiosa rivista medica Lancet. Quella diretta dal dr. Gerard Hyland dell'università di Warwick (Gb) indica in perdita di memoria, mal di testa e insonnia i disturbi ai quali va incontro chi ha fatto del telefonino un'appendice elettronica del proprio orecchio. E le cose peggiorerebbero via via che scende l'età dell'utente.
Secondo il dr. Hyland, i bambini sono particolarmente esposti alle
radiazioni a bassa intensità, in quanto il loro sistema immunitario
non è ancora pienamente sviluppato. Un altro studio su possibili
tumori al cervello o altre neoplasie sviluppate dai radiomobili, coordinato
dal dr. Kenneth Rothman di un istituto di studi epidemiologici di Boston,
conclude al contrario che "la cosa più pericolosa per la salute
pubblica sono e rimangono gli incidenti stradali: anche se sono in corso
molti studi per determinare i danni delle radiofrequenze sul cervello,
l'attuale incidenza del rischio è probabilmente troppo bassa e non
può essere comparata con quella degli incidenti d'auto". A chi credere?
Allarmarsi fino a gettare il telefono o far finta di nulla con una bella
alzata di spalle? Molti, in Gran Bretagna come altrove, in attesa di dati
inconfutabili si rifugiano nel vecchio, sano buon senso: sì al telefonino,
ma con giudizio.
di Simone Boldi
dal quotidiano "il Resto del Carlino" del 28 Nov 2000
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Un anello salva radiazioni
Secondo alcuni ricercatori inglesi è possibile ridurre le
emissioni elettromagnetiche dei telefonini con la ferrite
10 NOVEMBRE - Quanto fanno male i telefonini? Gli atteggiamenti di milioni di utenti a fronte delle emissioni di microonde in direzione del cervello da parte degli inseparabili "compagni di vita" delle nostre orecchie sono i più vari: dalla fobia all'indifferenza si contano le reazioni più disparate.
I laboratori di ricerca sul controllo delle emissioni ogni tanto sfornano una nuova teoria e mentre i produttori negli ultimi anni hanno assestato il tiro sulla potenza emessa (dieci anni fa c'erano anche grossi portatili da 4 watt), oggi si tende a non sottovalutare l'apporto degli ormai diffusissimi auricolari.
Mesi fa c'è stato il grido di allarme: l'auricolare fa malissimo. Poi sono arrivate le smentite: non fa male perché non convoglia le onde verso la testa dell'utente, ma la disperde.
Insomma, come stanno le cose? L'ultima parola (che non sarà definitiva) viene da una ricerca britannica, diffusa in un articolo del New Scientist, secondo la quale applicando un piccolo anello di ferrite nell'auricolare, è possibile mascherare le radiazioni.
La ricerca, annunciata dall'Associazione consumatori britannici, avrebbe dimostrato che le onde elettromagnetiche veicolate dall'auricolare, verrebbero rispedite verso il telefono, senza scaricarsi sulla testa, nel caso in cui viene applicato l'anello di ferrite. La soluzione proposta - che ha il vantaggio di essere economica - ha anche dei precedenti, perché la ferrite era già utilizzata nei computer per schermare impulsi ed onde elettromagnetiche.
Secondo i dati dell'Associazione Consumatori Britannici, i test fatti su cinque diversi tipi di telefonino e dieci diversi tipi di auricolare, avrebbero dimostrato che questi ultimi sono in grado di irradiare una quantità di onde elettromagnetiche tre volte e mezzo superiore a quella del telefono da solo. Il livello di radiazioni non è costante, perché varia in base alla posizione del cavo al momento della telefonata. Da altri esperimenti dell'inglese Era Technology, si è poi visto che in certe condizioni la radiazione può scendere anche a zero (cosa che non avviene mai con il telefono attaccato all'orecchio), ma gli utenti dovrebbero fare spesso delle contorsioni per giungere ad una posizione di equilibrio che porti a tale risultato.
I rilievi condotti in laboratorio presentano non poche difficoltà, visto che gli strumenti a volte vengono influenzati anche da altri fattori, quali la presenza di altri campi magnetici, che vanno dai computer accesi ai ripetitori televisivi e radiofonici.
Questi ultimi studi britannici non hanno però soddisfatto l'intera comunità scientifica. Secondo molti l'auricolare rimane un ottimo elemento per ridurre le onde (la pensa così anche l'Associazione dei consumatori australiani) e in ogni caso gli esperimenti condotti di recente, andrebbero ripetuti in altri laboratori. Sempre con una ferma condizione: seguire il metodo scientifico e non farsi prendere dalla fobia antitecnologica che va dilagando.
di Giovanni Lani
dal quotidiano "il Resto del Carlino" del 28 Nov 2000