Comitato Regionale Pugliese
STOP AD ANTENNA SELVAGGIA
LA
REGIONE PUGLIA APPROVA LA LEGGE SULL’INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO
ACCOLTE IN PARTE LE OSSERVAZIONI DELLA LEGAMBIENTE PUGLIA
“L’approvazione della legge
regionale contro l’elettrosmog,
anche se con qualche inevitabile limite, rappresenta
per la nostra regione un fondamentale passo in avanti nella tutela della salute
e dell’ambiente, ponendo norme certe soprattutto per i Comuni impegnati, in questi
ultimi tempi, in questioni di localizzazioni di antenne per telefonia
cellulare, con un parallelo e crescente intervento del contenzioso davanti al
giudice amministrativo” sostiene
Francesco Tarantini responsabile regionale del settore elettrosmog della
Legambiente Puglia. “Anche il Tribunale Regionale Amministrativo per la
Puglia sede di Bari – continua Francesco
Tarantini – ha dato, in questi ultimi tempi, un importante contributo nella
tutela dall’inquinamento elettromagnetico esprimendosi sulla necessità della
concessione edilizia e della positiva Valutazione di Impatto Ambientale da
parte della Regione per l’installazione delle antenne per telefonia cellulare”
.
Le osservazioni proposte dalla
Legambiente Puglia e accolte dalla 5^Commissione Consiliare
riguardano : l’introduzione fra le definizioni
previste di quella di aree sensibili , la necessità di concessione
edilizia per installare e/o
modificare gli impianti radiotelevisivi o per telefonia cellulare , la necessità di autorizzazione con allegata relazione tecnica per l’installazione degli impianti con potenza inferiore o pari a 5 watt (microantenne) e l’inserimento fra gli organi che eseguono i controlli anche dell’Istituto Superiore per la Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro ( I.S.P.E.S.L. ) .
Invece tutte le nuove osservazioni, tranne una, che la
Legambiente Puglia aveva inviato
successivamente all’Assessore Regionale all’Ambiente non sono state accolte.
“Tra queste c’era – continua Francesco Tarantini – una proposta, a nostro avviso molto importante, quella di dare la possibilità ai Comuni di adeguare i Regolamenti che avevano approvato in materia di elettrosmog entro 120 dall’entrata in vigore della Legge Regionale” .
La Legge Regionale si compone di 15 articoli
ed entrando brevemente nel merito questo è quello che prevede .
Nei primi articoli viene enunciato l’obiettivo che la Legge perseguirà,
vengono elencate le definizioni dei
termini più significativi che caratterizzano la disciplina regionale e vengono
elencate le apparecchiature esentate
quali quelle delle forze dell’ordine, delle forze armate, dei radioamatori e
quelle domestiche ed individuali .
Gli artt. 4, 5 e 6 individuano le competenze regionali, provinciali e
comunali in materia. Fra le competenze
dei Comuni c’è l’adozione di regolamenti
per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale delle
antenne e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi
elettromagnetici, “soluzione – sostiene
Massimiliano Schiralli presidente regionale della Legambiente Puglia - per cui ci siamo sempre battuti di fronte al
dilagare delle antenne dovuto soprattutto alla liberalizzazione del servizio di
telefonia cellulare” .
L’art .7 prevede la predisposizione del “Piano annuale di installazione” e dei
relativi “Piani stralcio comunali” .
L’art. 8 sancisce il
regime autorizzatorio . Viene stabilito che l’installazione degli impianti
radiotelevisivi e per telefonia cellulare è subordinata al rilascio della concessione edilizia previo parere
sanitario e procedura di Valutazione di
Impatto Ambientale favorevole .
L’art. 9
definisce le procedure di valutazione
di impatto ambientale, nonché la documentazione
tecnica richiesta ai gestori .
L’art. 10 detta i divieti di installazione, diversificati
per i sistemi di emittenza radiotelevisiva e per i sistemi di telefonia
cellulare, salvaguardando ospedali,
case di cura e di riposo, scuole e asili nidi nonché le aree vincolate dalla
legge n°490 del 29
ottobre 1999, quelle
classificate di interesse storico-architettonico e di pregio storico, culturale
e testimoniale . E’ fatto divieto
anche nei parchi naturali e aree protette .
Con l’entrata in
vigore della Legge le antenne
radiotelevisive dovranno essere
distanti dagli ospedali, case di cura, di riposo, scuole e asili nido
almeno 200 metri, mentre le antenne per telefonia cellulare almeno 100 metri .
Gli ultimi articoli riguardano : l’istituzione del catasto regionale
degli impianti, la disciplina di vigilanza e controllo
affidata ai Comuni, le sanzioni
amministrative
graduate in relazione
ai diversi casi di violazione della legge e il piano di risanamento che riguarda l’adeguamento degli impianti
esistenti e la loro possibile delocalizzazione in siti conformi .
I limiti di esposizione della
popolazione a cui fa riferimento la proposta di Legge Regionale sono quelli
previsti dal Decreto Ministeriale n. 381/98 sino all’emanazione dei decreti
attuativi della Legge Quadro Nazionale .
Ora la Giunta della Regione Puglia deve, entro
120 giorni dall’entrata in vigore della presente Legge, con atto deliberativo
definire i criteri tecnici per l’attuazione delle azioni di
risanamento, per lo svolgimento dei controlli sanitari e per la gestione del
catasto regionale degli impianti . Questo è un limite che rende farraginosa la
Legge.
“La Legambiente Regione Puglia metterà a
disposizione la sua pluriennale esperienza in materia di elettrosmog – conclude
Francesco Tarantini – attivando a partire dai primi giorni del mese di luglio
uno sportello informativo sugli aspetti tecnici e giuridici inerenti
all’inquinamento elettromagnetico rivolto ai cittadini e ai Comuni che dovranno
districarsi fra le norme nazionali e le nuove norme regionali” .
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