LA MORATORIA BEFFA
Ai cittadini di Bologna e all’Assessore alla Sanità del Comune di Bologna Prof. Salvioli.
Scriviamo in relazione ai recenti avvenimenti legati all’installazione di alcune antenne per la radiotelefonia mobile ed in particolare per quella che da pochi giorni è stata installata in via Barbieri di proprietà della Blu, che brevemente riassumiamo:
al fine di evitare l’installazione dell’antenna al civico 113, il comitato contro l’elettrosmog di via Barbieri aveva attuato una resistenza passiva nei giorni 06, 07 e 08 aprile 2000; in conseguenza del clamore suscitato anche grazie alla rilevanza data sui quotidiani locali (Carlino Bologna e Repubblica Bologna del 07 aprile 2000) ed alla manifestazione svoltasi presso la Sala del Consiglio Comunale del 10 aprile u.s., finalmente il 17 aprile il Consiglio Comunale approvava all’unanimità (due soli astenuti) due ordini del giorno (uno presentato dai Ds e dai Democratici e sottoscritto dai Comunisti Italiani, Verdi e Rifondazione, e uno presentato da An) che impegnavano, tra l’altro, la Giunta ad "individuare tutti i possibili percorsi atti ad operare un’immediata sospensione dell’installazione e messa in funzione di antenne ed impianti fonti di emissioni elettriche, magnetiche ed elettromagnnetiche, anche se già licenziate, di almeno quattro mesi a partire da oggi".
Il giorno dopo gli operai addetti all’installazione dell’antenna continuavano tranquillamente a lavorare e noi cittadini preoccupati abbiamo chiamato sia i Vigili Urbani che i Carabinieri allo scopo di far rispettare la delibera Comunale. Lei, neo-assessore all’ambiente, veniva personalmente in via Barbieri a rassicurarci sul fatto che il gestore, da Lei interpellato, si era impegnato a sospendere i lavori. Per farla breve nel giro di tre o quattro giorni, approfittando tra l’altro delle vacanze pasquali, l’antenna è stata montata ed è pronta a trasmettere. Cosa era dunque successo. La Giunta ha firmato una delibera diversa da quella che il Consiglio aveva votato all’unanimità e questo perché Lei si è letteralmente spaventato all’idea di esporre se stesso e il Comune a "contenziosi giudiziari destinati a trascinarsi per molto tempo e con esito incerto" (Repubblica Bologna del 26 aprile 2000).
Ecco maturata la beffa. Il Comune di Bologna si spaventa di attivare un contenzioso giudiziario con le potenti lobby dei gestori della radiotelefonia mobile e Lei non si vuole esporre in prima persona.
A questo punto Prof. Salvioli, sicuramente più recettivo del suo predecessore Cantelli Forti, noi crediamo che mettersi al servizio del prossimo significhi anche assumersi le proprie responsabilità, che nel caso in questione avrebbe significato la non installazione di tante antenne che in questi giorni vengono sparse sui tetti della nostra città e avrebbe evitato il mettere in atto uno stato di presunto pericolo in tante zone densamente popolate e con presenza di scuole frequentate dai nostri figli.
Siamo consapevoli del fatto che la delibera firmata dalla Giunta contiene alcune delle nostre richieste (che i comitati e le altre associazioni di tutela dei diritti dei cittadini e dell’ambiente partecipino alla scelta dei siti ed ai procedimenti amministrativi relativi all’installazione di qualsiasi impianto fonte di onde elettromagnetiche; che vengano individuati sistemi di monitoraggio continui e credibili, funzionali e consultabili da chiunque atti ad individuare il superamento dei valori fissati e che in tali casi gli impianti vengano chiusi; che i gestori della telefonia mobile si costituiscano in consorzi allo scopo di utilizzare le antenne sinora installate; che i vecchi impianti fonti di onde elettromagnetiche che non saranno a norma con la nuova normativa vengano immediatamente chiusi), ma resta il profondo amaro in bocca e la "presa per i fondelli" per il clamoroso retromarcia fatto dall’attuale Amministrazione che Lei rappresenta, la quale si era (all’epoca delle ultime elezioni amministrative) presentata come molto attenta ai problemi dei cittadini. Il Comitato di via Barbieri è, per usare un eufemismo, molto deluso di come sono andate le cose, ma continuerà a lottare contro l’elettrosmog con tutti i mezzi legali a disposizione (sono state raccolte gia’ un migliaio di firme) e, tra gli altri, con l’obiettivo che venga, in tempi ragionevoli, effettuata una ricerca epidemiologica seria sui possibili danni sull’uomo prodotti dalle onde elettromagnetiche ad alta frequenza, e che tale ricerca sia finanziata anche e soprattutto dagli attuali e dai nuovi gestori della radiotelefonia mobile, e che venga predisposta ed approvata una nuova normativa che sia più restrittiva nel fissare i limiti di esposizione della popolazione e la distanza da scuole, ospedali e popolazione a rischio.
Comitato contro l’Elettrosmog di via Barbieri