Articolo GAZZETTA DI PARMA
ELETTROSMOG–Il Comune non fa marcia indietro. Il gestore: «Decisione illegittima» |
Omnitel, «spenta» l'antenna |
Disattivato l'impianto di via Goldoni. Verso un black-out nel centro storico |
Telefonini Omnitel? Voce a singhiozzo e linea a intermittenza in centro storico: tutta colpa di un segnale che sarà debolissimo o addirittura inesistente. Nessun sabotaggio o problema tecnico dell'azienda, semplicemente il Comune è passato dalle carte bollate ai fatti: l'impianto sul palazzo di via Goldoni 2, all'angolo con via Mazzini, è stato disattivato ieri pomeriggio. Cinque minuti di lavoro, un'operazione banalissima: due tecnici dell'Amps sono scesi nelle cantine del condominio e hanno chiuso il contatore dell'elettricità. Stop al segnale. E fine delle emissioni elettromagnetiche. Nessuna discussione. I due tecnici dell'Omnitel, inviati dall'azienda per assistere al «procurato black-out», si sono limitati ad osservare, facendosi consegnare dal personale Amps una copia dell'ordine di lavoro. E adesso? «Almeno per oggi (ieri, ndr) _ spiega Vittorio Noli, responsabile tecnico dell'Omnitel per l'Emilia _ il segnale arriverà ancora, perché rimangono attive le batterie che alimentano l'impianto. Poi ci saranno grossi problemi: all'interno delle abitazioni sarà quasi impossibile fare e ricevere telefonate. Ma anche all'esterno la situazione sarà difficile: il segnale sarà debolissimo e la linea cadrà spesso». Brutte notizie, insomma, per i clienti. Giornata da ricordare, invece, per il Comitato per il risanamento ambientale di via Mazzini e dintorni, che da anni si batte per lo spostamento degli impianti radio-tv e telefonici. I residenti avevano registrato il primo successo venerdì scorso, quando i tecnici dell'Amps avevano piombato i contatori collegati agli impianti di Antenna Uno, Radio Radicale, Italia Radio, Punto Radio, Radio Dimensione Suono, Radio Italia, Sesta Rete & Rete Otto, collocati sopra il palazzo dell'Upim. «Esprimo la grande gratitudine di tutto il Comitato all'amministrazione comunale per avere preso questa decisione a tutela della salute dei cittadini _ dice la presidente Andreina Chiari Branchi _ Vorrei invitare anche tutti i cittadini interessati al problema a partecipare alla riunione che si terrà giovedì, alle 18,30, nell'aula Cavalieri dell'Università». Il grande attacco all'inquinamento elettromagnetico era stato sferrato dal Comune lo scorso novembre: il sindaco Elvio Ubaldi aveva firmato un'ordinanza urgente che predisponeva la disattivazione degli impianti radio-tv di via Mazzini e delle antenne di via Goldoni. Secondo le due rilevazioni effettuate dall'Arpa, infatti, le emissioni dell'insieme degli impianti avevano superato i limiti consentiti dalla legge. Alcuni gestori _ Punto Radio, Sesta Rete & Rete Otto, Radio Italia, Radio Dimensione Suono e Radio Italia _ hanno poi fatto ricorso al Tar, incassando però nei giorni scorsi la «bocciatura» da parte del tribunale amministrativo. E ora è Omnitel a passare al contrattacco. «Anche noi abbiamo fatto ricorso al Tar _ precisa l'Ufficio comunicazione di Omnitel _ ma il tribunale non si è ancora pronunciato. Tuttavia, vorremmo precisare che non c'era alcuna necessità di interrompere il servizio, perché, come è stato verificato dall'Arpa, i nostri impianti non hanno mai superato i valori di legge. Inoltre, il 22 dicembre scorso il ministero delle Comunicazioni ha inviato una lettera al sindaco, in cui si precisava che non sussistevano i requisiti di legge per disattivare l'impianto. Non solo. Il 25 gennaio il ministero ha scritto anche al prefetto, facendo presente che la disattivazione era un'interruzione di pubblico servizio». Gli impianti «tacciono», ma la polemica non si placa. Il Comune conferma di aver ricevuto la lettera del ministero, ma rilancia la propria decisione. «Al ministero abbiamo risposto _ dice l'assessore all'Ambiente, Pietro Vignali _ che il procedimento era stato avviato nel giugno scorso, dopo che per un anno e mezzo erano stati superati i limiti consentiti. E' vero che le emissioni di Omnitel erano nella norma, ma l'insieme delle emissioni delle antenne della zona era troppo elevato. Già nello scorso maggio avevamo chiesto a tutti i gestori di predisporre un piano di risanamento, ma non è stato fatto. Per questo abbiamo deciso di disattivare gli impianti, che rimarranno spenti finché non sarà presentato un progetto. La nostra strada è stata ritenuta corretta dal Tar, che è il solo organo deputato ad esprimersi sulla legittimità dell'ordinanza firmata dal sindaco». G. Az. |