DA "LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO del 13.4.2000":
ELETTROSMOG
Il
tribunale respinge i ricorsi di Wind e Alcatel
"Ora basta
con antenna selvaggia"
II Tar dà
ragione al Comune di Bitonto
La sentenza:
manca la valutazione dei danni
BARI – La concessione per l'installazione di impianti per la rete delle
telecomunicazioni è subordinata all'impatto ambientale e può
quindi essere rilasciata solo con uno specifico nulla osta che valuti eventuali danni all’ambiente,
inteso anche come salute pubblica: il principio e stato affermato
il 6 aprile scorso dal Tribunale amministrativo regionale della
Puglia che "modificando il precedente orientamento in
materia" - e scritto nell’ordinanza - ha rigettato due
ricorsi presentati dalla Wind e altri tre dall’Alcatel
contro la decisione con cui il Comune di Bitonto (Bari) aveva
respinto le loro richieste di concessione.
I LEGALI - Secondo gli avvocati dello
studio Lanna&Napoli, che ha assistito il Comune di Bitonto,
"si tratta della prima decisione del genere probabilmente in
Italia in quanto in passato la valutazione sulle concessioni
veniva fatta solo sotto il profilo urbanistico; questa volta
invece - proseguono i legali - si e dato spazio all’impatto
ambientale e quindi alla salute dei cittadini esposti alle onde
elettromagnetiche"; "il problema - aggiungono - da un
piccolo centro della provincia di Bari potrebbe estendersi e
porsi per gli altri impianti italiani ed europei privi di
certificato di valutazione sull’ impatto ambientale".
Anche perche - spiegano allo studio Lanna&Napoli – la
legge italiana recepisce una direttiva europea.
IL MUNICIPIO - Il Comune di Bitonto
aveva respinto le cinque richieste di concessione l'anno
scorso, facendo riferimento a una legge del ’97
secondo cui ogni concessione deve essere accompagnata da
valutazione di impatto ambientale; nel caso specifico - ricorda
il Tribunale amministrativo regionale - la valutazione spetta
alla Regione Puglia in base a una legge regionale del ’98,
ma Wind e Alcatel - ha accertato il tribunale amministrativo -
erano sprovvisti di tale certificazione.
Il CASO - Il problema e stato sollevato
dal dirigente della sezione urbanistica del Comune di Bitonto,
Mario Granieri, il quale ha respinto la concessione in quanto
Wind e Alcatel hanno presentato un certificato della Ausl Bari 4
sul tetto massimo di onde (che in questo caso era rispettato) e
una certificazione sull’impatto ambientale di un esperto
privato. Ma secondo il Comune di Bitonto, la certificazione
privata non e sufficiente e per questo le richieste sono state
respinte: questa tesi e stata accolta anche dal Tar Puglia, che
ha respinto la richiesta di sospensiva presentata da Wind e
Alcatel, spiegando che "nella specie non risulta acquisito
il parere ambientale di competenza regionale".
Da "la repubblica" (12 aprile 2000)
In Puglia, una sentenza che potrebbe estendersi
ad altri casi analoghi nel Paese
Il Tar blocca le antenne Wind
senza valutazione ambientale
Il Tribunale amministrativo dà ragione al comune
di Bitonto che aveva negato l'autorizzazione
di DOMENICO CASTELLANETA
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BARI - Non è possibile installare le antenne per i telefoni cellulari senza la valutazione di impatto ambientale: lo stabilisce un'ordinanza del Tar Puglia che ha modificato un precedente orientamento in materia e ha rigettato due ricorsi presentati dalla Wind e altri tre dall'Alcatel contro la decisione del Comune di Bitonto (50mila abitanti a 15 chilometri da Bari) che a sua volta aveva respinto le loro richieste di concessione. Secondo i legali dello studio barese Lanna-Napoli che ha assistito l'amministrazione comunale "si tratta della prima decisione del genere probabilmente in Italia, in quanto in passato la valutazione sulle concessioni veniva fatta solo sotto il profilo urbanistico; questa volta, invece - sostengono i legali - si è dato spazio all'impatto ambientale e quindi alla salute dei cittadini esposti alle onde elettromagnetiche".
Secondo il Tar pugliese la concessione per l'installazione di impianti per la rete delle telecomunicazioni è subordinata all'impatto ambientale e può essere rilasciata solo con uno specifico nulla osta che valuti eventuali danni all'ambiente, inteso anche cone salute pubblica.
Il caso nasce quando il Comune di Bitonto l'anno scorso decide di respingere cinque richieste di concessione. Il Comune s'appella a una legge del '97 secondo la quale ogni concessione deve essere accompagnata da valutazione di impatto ambientale. Nel caso specifico la valutazione spetta alla Regione Puglia in base a una legge regionale del '98.
Wind e Alcatel hanno una certificazione, ma non di questo tipo. Il problema viene così sollevato dal dirigente della sezione urbanistica del Comune, Mario Granieri che alla fine decide di negare la concessione in quanto Wind e Alcatel presentano un certificato della Ausl Bari 4 sul tetto massimo di onde (che in questo caso era rispettato) e una certificazione sull'impatto ambientale di un esperto privato. Ma, secondo il Comune, questa documentazione non è sufficiente per ottenere l'autorizzazione a installare le antenne. E così la richiesta è respinta. Wind e Alcatel non ci stanno e presentano ricorso al Tar al quale chiedono la sospensiva del provvedimento dell'amministrazione comunale.
E il Tribunale amministrativo dà ragione al Comune affermado che [ab]nella specie non risulta acquisito il parere ambientale di competenza regionale[bb]. E adesso? La partita non è chiusa. Secondo gli avvocati del Comune [ab]il problema, da un piccolo centro della provincia di Bari, potrebbe estendersi e porsi per gli altri impianti italiani ed europei privi di certificato di valutazione sull'impatto ambientale. Anche perchè - concludono i legali - la legge italiana recepisce una direttiva europea[bb].
Dal "IL Resto del Carlino" 11 Apr 2000 23:52
Allarme dei medici: "Tenete i bambini lontani dai telefonini"
Il caso sollevato ad Israele, dopo il lavoro di una commissione governativa
TEL AVIV, 11 APRILE - "Tenete i bambini lontani dai cellulari". Non è la raccomandazione di un pedagogo, ma del ministro della sanità di Israele, che ha letto per primo uno studio sull'argomento, commissionato dal Parlamento.
Per i telefonini non c'è pace. Prima c'è stato l'allarme per l'assorbimento delle onde elettromagnetiche da parte del cervello. Sono arrivati i primi "rimedi". Custodie in grado di schermare le emissioni, coccinelle che si appiccicavano agli apparecchi. Alla fine è scoppiata la moda dell'auricolare. Anche questo è stato però messo in cattiva luce da uno studio, ed anche se qualcuno tenta di riabilitarlo il popolo degli scettici aumenta.
L'allarme per i bambini è l'ultima novità. E' vero che sull'argomento si è parlato spesso in preda ad isterismi, ma in questo caso pare che ci siano motivi più che fondati nel limitare l'uso dei cellulari da parte dei bambini. Prima di raggiungere l'età adulta, pre-adolescenti e adolescenti sono molto più sensibili alle emissioni e all'assorbimento delle onde elettromagnetiche, i cui effetti non sono ancora del tutto chiariti. I bambini, si sono accorti i ricercatori, fanno un abuso nell'utilizzo dei telefonini e quindi sarebbe meglio "tenerli al sicuro, specialmente per il fatto che ci sono rischi ancora sconosciuti". Il dottor Eli Richter, dell'università di Gerusalemme, sostiene che i "cellulari in tante occasioni possono essere utilissimi, ma c'è la tendenza, specialmente tra i bambini, a farne un abuso".
Il timore di medici e scienziati è che le onde elettromagnetiche dei telefonini possano in qualche modo agevolare la predisposizione al tumore. Ma di dati certi, fino ad ora, se ne hanno pochi. Il dottor Segal Sedski, del Tel Hashomes Hospital, ricorda che gli esperimenti sono appena iniziati e che i risultati si vedranno tra due o tre anni. Per studi approfonditi sugli effetti dei telefonini c'è anche una commissione di studio che comprende dodici paesi e che investirà sull'argomento l'equivalente di 24 miliardi di lire. Le compagnie produttrici si dicono pronte a collaborare soprattutto per rendere sicuri gli apparecchi che altrimenti verrebbero venduti con maggiori difficoltà.
Stando lontani dai cellulari non è poi certo che i rischi da inquinamento elettromagnetico siano ridotti a zero. Alcune zone sono particolarmente "inquinate". A Israele sono poi numerosi gli impianti radar militari e civili, ai quali si aggiungono i normali ripetitori di televisioni e radio. La presenza massiccia di tante fonti di emissione in un'area ridotta come lo Stato di Israele, può provocare "sovraesposizioni" che - se aggiunte all'uso dei telefonini - non fanno certo bene ai bambini.
Foto: un "monumento al telefonino" a Shangai (Ap)
