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59790:/2000/08/11:
11 Ago 2000 18:09
INTERNET & TECNOLOGIA
Chi usa il cellulare uccide anche te: vietato sui
treni
giapponesi
Una compagnia nipponica lancia la moda: aree libere
dai telefonini: "le
onde magnetiche possono arrecare danni alla salute", è
la motivazione
ufficiale
TOKYO, 1 AGOSTO -
Finché era
uno status symbol,
nessuno (o
quasi) se ne lamentava.
Usarlo a
tavola, sfoderarlo in
viaggio,
brandirlo nei salotti,
accarezzarlo
appassionatamente
in pubblico, stringerlo
forte a sè:
nulla faceva scandalo,
riguardo
al cellulare.
Ora no, ora che il cellulare lo hanno tutti è divenuto
esso stesso
l'ultima apocalisse, il simbolo del male, l'oggetto su
cui lungamente
disquisire al fine di trovare l'esatta complicatissima
formula
alchemico-comportamentale adatta al suo uso, con
interi galatei e
puntate e puntate di rubriche settimanali da scriverci
sopra.
E' il cellulare il simbolo del male. Come le
sigarette, anzi forse di
più. Il cellulare dà fastidio e danneggia la salute. A
cena, a teatro.
Ovunque. Ma soprattutto in treno.
Ed è di oggi la grande notizia. Una compagnia
ferroviaria giapponese
ha annunciato stamattina la creazione sui treni di
aree dove sarà
vietato l'uso dei telefonini. È la prima volta che un
obbligo di questo
tipo viene imposto in Giappone, che è il secondo Paese
nel mondo,
dopo gli Stati Uniti, per il numero di possessori di
un cellulare, 59
milioni e 419mila alla fine del giugno scorso.
Al momento della partenza nei treni nipponici, in
genere molto
affollati, viene sempre chiesto ai passeggeri di non
usare il telefonino,
ma il consiglio è raramente seguito. In un'inchiesta
condotta di
recente dalla Keio, una società ferroviaria privata
attiva nell'area di
Tokyo, il 78,3% dei passeggeri muniti di un cellulare
ha ammesso di
averlo usato durante il tragitto in treno. Proprio la
Keio ha deciso oggi
di passare all'attacco: a partire dal 21 agosto
prossimo, in tutti i suoi
vagoni sarà vietato fare uso del cellulare nell'area
dove sono già
presenti i posti riservati per gli anziani e gli
handicappati.
La decisione è stata presa, sottolineano alla Keio,
"perchè le onde
magnetiche dei cellulari possono arrecare dei danni
alla salute, in
particolare a chi ha un pace-maker": perché chi usa il
cellulare uccide
anche te, e gli va detto di smettere. Nel resto dei
vagoni la società
continuerà a chiedere di non usare il telefonino,
tranne che per
consultare eventuali messaggi.
Il primo passo è stato fatto. L'importante ora è che
non lo vengano
a sapere quelli che di mestiere tengono le rubriche su
settimanali in
uscita ogni venerdì.
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11 Ago 2000 18:09
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80362:/2000/08/11:
Contrordine: l'auricolare del cellulare non fa male
Uno studio del governo britannico sostiene che riduce
l'esposizione
alle radiazioni. Ma il test non convince tutti
LONDRA, 8 AGOSTO - Chi usa abitualmente un telefonino
cellulare può
limitare l'esposizione alle radiazioni collegandovi
auricolari o kit "viva
voce". È quanto emerge da uno studio condotto in Gran
Bretagna per
conto del ministero del Commercio e dell'Industria
britannico, secondo
il quale vi sono "sostanziali riduzioni"
all'esposizione di radiazioni
quando i cellulari vengono tenuti lontani dal corpo e
dalle orecchie.
L'Associazione dei Consumatori inglesi però ha subito
contestato
le conclusioni del rapporto e la metodologia
utilizzata nel corso della
ricerca. Uno studio dell'Associazione Consumatori,
reso noto alcune
settimane fa, dopo l'esame di due modelli di
auricolari e antenne della
Philips e della Ericcson, aveva portato a un risultato
completamente
opposto: gli auricolari e i kit viva voce
funzionerebbero in pratica da
antenne fino a triplicare la quantità di radiazioni
inviate al cervello di
un possessore di cellulare.
Secondo il ministro delle Telecomunicazioni, Partricia
Hewitt, lo
sudio del governo dimostra "chiaramente e senza
ambiguità" che gli
apparecchi che consentono di utilizzare i cellulari
con le mani libere
"offrono una sostanziale riduzione nell'esposizione
alle radiazioni
rispetto all'uso normale del telefonino". Ma come
detto, i consumatori
organizzati di Sua Maestà britannica non sono affatto
convinti e i
portavoce dell'associazione rilanciano i dubbi sugli
auricolari
affermando che i test del ministero sono diversi dai
loro, e che in ogni
caso i nuovi risultati "non sono assolutamente da
considerare come
definitivi".
In particolare, l'Associazione Consumatori sostiene
che originariamente
gli esperimenti governativi erano indirizzati sui
telefonini e non sui kit,
con una differenza di metodo sostanziale rispetto alla
loro ricerca di
quattro mesi, che aveva allarmato non poco chi pensava
fino a quel
momento che infilarsi un auricolare nell'orecchio era
una sorta di
assicurazione sulla vita.
La ricerca sponsorizzata dai consumatori inglesi, e
condotta da
scienziati definiti 'indipendenti', era stata
confutata prima da
ricercatori israeliani, quindi dagli esperti italiani
dell'Enea. Uno di loro ,
il dottor Giorgio Lovisolo, pur precisando che i test
dell'Enea erano
ancora in corso, aveva affermato che l'auricolare
riduce l'assorbimento
di radiazioni dall'orecchio al cervello da 10 a 20
volte rispetto all'uso
del cellulare senza l'accessorio.
I due fronti del dibattito, in Gran Bretagna come
altrove nel mondo,
sono d'accordo solo su un punto: che le prossime
ricerche su
eventuali rischi nell'uso di cellulari e accessori per
essere attendibili
dovranno fondarsi su test universalmente accettati.
Ma allora, è l'inevitabile domanda, in attesa di dati
scientifici certi
e indiscutibili, cosa deve fare un consumatore-utente
di telefonino? La
cosa più semplice, rispondono gli esperti ricorrendo
al buon vecchio
buon senso, nell'impossibilità di spegnere del tutto
il cellulare è usarlo
lo stretto indispensabile. Alcune precauzioni da
osservare: evitare il
contatto diretto del telefonino con il corpo, far sì
che il cavo
dell'auricolare sia libero di pendere dall'orecchio ,
allontanare il più
possibile il filo dall'antenna, e se il telefonino è
portato alla cintura o in
una tasca stare attenti che la tastiera sia rivolta
verso il corpo.
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