"Niente energia a Radio Vaticana"
Indagine CirmMinistero dell'Ambiente: l'80 % degli
intervistati d'accordo con Bordon il sondaggio
ROMA - La stragrande maggioranza degli italiani è
d'accordo con il ministro dell'Ambiente Willer Bordon
sul caso delle
antenne della Radio Vaticana. Secondo un sondaggio
RepubblicaCirm su un campione di 603 persone con più di
18 anni di
età, il 79 per cento appoggia la decisione del ministro
di far interrompere l'erogazione elettrica alla
emittente pontificia se entro
15 giorni il livello delle emissioni della radio non
rientreranno nei limiti della legge italiana. In
disaccordo, il 16 per cento; «senza
opinione», il 5. Quanto all'atteggiamento del Vaticano
che ha definito «inaccettabili le parole del ministro
perché contrarie allo
spirito del negoziato e dei Patti Lateranensi: il 78 per
cento non condivide la posizione vaticana; il 14 «molto
o abbastanza», l'8
è senza opinione. Infine, il 68 per cento ha dichiarato
che era al corrente che il rischio di contrarre le
leucemia per i bambini di
Cesano è sei volte superiore rispetto a Roma; il 32 per
cento non lo sapeva. Intanto, sempre in materia di
elettrosmog, un
gruppo di scienziati, in una lettera aperta, dopo
essersi rivolti al presidente della Repubblica, si
appellano ad Amato, Veronesi e
Prodi chiedendo che in Italia la scienza non sia «non
solo incatenata, ma anche calpestata». Tra i primi
firmatari, Tullio Regge,
Franco Battaglia, Argeo Benco, Renato A. Ricci, secondo
i quali le norme sull' elettrosmog sono «destituite di
ogni fondamento
scientifico» e sospettano che si stia commettendo il
reato di «procurato allarme». Gianni Mattioli, ministro
delle Politiche
comunitarie, annuncia invece un passo «per avviare
un'iniziativa italiana in sede europea per favorire una
armonizzazione delle
legislazioni in materia di inquinamento
elettromagnetico». (o.l.r.)
La Repubblica, 22 Marzo 2001 Pagina 26