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Subito
e vado riponendo e separando le pieghe
del mattino e il cartoccio del pane
rivoltato sul tavolo si accende e pigola
vicino alle arance che scotta d'andare
che mi prende a correre neppure sei buona
di fermagli accuso d'insanabili risse
le parole calda di capelli la lingua
rintracciare e assolvere le passeggiate
scomparse e chiodarle d'ira e d'aceto
sottobanco gli effluvi misti di funghi
e bosco e tormento di occhi e di borse
della spesa che vedo l'ora di evacuare
magari č passato poco due nuvole
manco di stupirmi e il cielo mi segue
dandomi le spalle e virtų di compiacenza
dalla finestra č pių d'un cane ad abbaiare
26/11/2003