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Uno
chissā se riusciremo intanto
a riscoprire la tessitura
della tua memoria, a schianti
e lamenti, addobbi questi vasi
intonsi, e indietro pigiare
gli anni a seguire il filo
di luce, l'incarnato di mattoni,
il giallo piano della faccia
a rapidi scarti, sfuma nella
rimbombante pienezza di questo
pomeriggio visto come all'indietro
quando ogni giorno odora nuovo
e la sfatta, verticale illusione
di traslucere in affondi di foglie
sfugge in un alito di desiderio,
ebbene allora, una fine occhiata
basta, un rammendo di ore,
a fasci a braccia č un ripiombare,
un catino, un'acquosa unitā
09/02/2002