Nel 2001, come nel 1940, Berlusconi come Mussolini trascina l’Italia in guerra per contare tra le potenze mondiali.

Quanti morti per sedere tra i grandi?

 

Finalmente il governo italiano, appoggiato da larga parte del parlamento, esclusi Verdi, P.d.C. e P.R.C., è riuscito a farsi annettere al massacro del popolo afgano.  Il desiderio di entrare in guerra tanto somiglia a quello del governo fascista prima del secondo conflitto mondiale e sappiamo bene come è andata a finire. 

Quando anche l’Italia piangerà i suoi morti, saremo ancora in grado di rimanere indifferenti a quanto sta succedendo?

Quale senso di perversa giustizia ci può far pensare che sia giusto andare ad uccidere e a morire in un paese già distrutto da più di un secolo di guerre imperialiste tra superpotenze?

L’ipocrisia

L’orrore provato in tutto il mondo di fronte alla strage trasmessa in TV “minuto per minuto” è FALSO se non è accompagnato da un altrettanto analogo orrore per tutti i massacri di umani perpetrati lontano dal cuore delle metropoli occidentali e dall’occhio ossessivo delle telecamere.  

Nella sola giornata di oggi sono morti di fame 35.615 bambini:

Luogo:                                                       Paesi poveri del mondo

Edizioni speciali dei TG:                                ZERO

Articoli sui giornali:                                      ZERO

Messaggi di presidenti della Repubblica:         ZERO

Manifestazioni di solidarietà:                         ZERO

Minuti di silenzio:                                         ZERO

Mobilitazioni di eserciti:                                ZERO

Ipotesi sull’identità dei criminali:                    ZERO                      (G. Federico Much)

 

Chi guadagna?

La fascia più debole del popolo italiano sarà costretta a pagare le spese con pesanti tagli sociali (scuola, sanità, ecc.); altri soldi che entreranno nelle casse della potente industria bellica.  Qualsiasi guerra ammantata di “alti valori” ne ha sempre

nascosto di più ignobili legati al puro profitto.

NON CREDERE a chi usa la parola “libertà” per poter sfruttare gli altri

NON OBBEDIRE a chi ti spinge verso una logica di odio e sopraffazione

NON COMBATTERE una guerra inutile che aiuterà la propaganda fondamentalista sia islamica che occidentale.

Solo nel rispetto delle diversità, della autodeterminazione dei popoli, nella fine di ogni  sfruttamento, nella ridistribuzione delle risorse planetarie può esistere un mondo senza terrore. Quel mondo che restituisce dignità all’uomo nei suoi diritti fondamentali (pace, libertà, giustizia, istruzione, salute, lavoro), possibile e necessario contro ogni guerra.  NO alla guerra. NON NEL NOSTRO NOME.