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cultural magazine
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The theological culture.



11 November, 2001     The village of Agello.

Today there is a great debate about the so-called religious extremism. Generally we say that western culture is a lay culture,and that this is a step forward with respect to the culture of the Middle Ages.
But the roots of our culture are in the Middle Ages, with Dante Alighieri in the literature and we turn to the painter Giotto for religious enlightenment.
Following is an editorial by Professor Franco Mancini (The University of Perugia) 80 years old, an italian philologist and expert of the Middle Ages.

A theological and teleological culture is typical of the Middle Ages, and was developled side by side with our modern languages, for example italian.
Moreover the culture of the Middle Ages stems from a millenarian life experience, that derives from the ancient pagan culture.
Therefore, it is a theocratic and secular culture at the same time, as it is possible to see in the Divina Commedia of Dante Alighieri.
Thus the culture of the Middle Ages is a composite, practical culture, without extremist elements.
So do we mean that the so called lay culture lay outside these ancient cultural roots?
Is it natural to relegate the theological culture to a private dimension nowadays?

La cultura teologica è tipica del periodo medioevale e si è sviluppata parallelamente alla nascita delle lingue moderne ( per esempio la lingua italiana).
La cultura medioevale a sua volta si nutre anche di esperienze di vita millenarie, originarie della vecchia cultura pagana.
Ci troviamo così di fronte a una cultura in tanto teocratica in quanto fondamentalmente profana.
Come ben si evince dalla testimonianza della Divina Commedia in cui le radici profane sono connaturate all'alta teologia.
Vediamo così che questa cultura medioevale era molto composita e tutt'altro che avulsa dal quotidiano.
Un cultura insomma aperta a istanze varie:quali sono testimoniate dalla varietà di vicende proprie della Divina Commedia.
Anche quindi rifacendosi a una cultura tipicamente teologica , presente nella nostra tradizione medioevale, questa non ha voluto significare un integralismo interpretativo.
E' lecito quindi intendere la così detta cultura laica come avulsa da queste antecedenti?
Cosi stando le cose il nostro pensiero deve necessariamente prescindere dalla cultura teologica?
Una cultura che si è visto ben lontana da una visione integralista.
E pertanto ben lontana da una concezione moderna che tende a relegare il teologico a una dimensione esclusivamente privata.



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