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Indice della presentazione:

Note introduttive;

La visione di fondo;

I pilastri del metodo Feuerstein:

I- La Teoria della Modificabilità Cognitiva

Strutturale,

II- L'Esperienza di Apprendimento Mediato;

Le specificità del metodo;

Alcune riflessioni:

I- Implicazioni etiche e pedagogiche,

II- L'importanza della verbalizzazione.

Appendici: 

Indicazioni bibliografiche;

Mini-guida 

alle risorse in rete.

Approfondimenti: 

Il Programma di Arricchimento Strumentale (P.A.S.).

Una via per educare al ragionamento, 

superare le difficoltà di apprendimento e

 potenziare il funzionamento cognitivo di

qualsiasi individuo, anche diversamente abile;

Il P.A.S.-basic.

Lavorare sui prerequisiti e 

prevenire le difficoltà cognitive;

L.P.A.D.,

La valutazione dinamica 

della propensione ad apprendere 

e del potenziale di apprendimento;

L.P.A.D.-basic.

La valutazione dinamica delle 

funzioni cognitive di base e della capacità di

 apprendere per bambini (4-10 anni) e per

 ragazzi con gravi problemi cognitivi.

 

 

NOTE INTRODUTTIVE 

Il metodo Feuerstein, un interessante approccio meta-cognitvo alle complesse problematiche dell'apprendimento, prende il nome dallo psicologo e pedagogista Reuven Feuerstein, docente di psicologia dell'educazione all'Università di Bar Ilan di Tel Aviv e presso il George Peabody College della Vanderbilt University di Nashville in Tennessee.

Nato a Botosan (Romania) nel 1921, il professor Feuerstein in passato ha lavorato a stretto contatto con Piaget, in Svizzera, e da tempo vive in Israele, dove ha fondato l’ICELP - a un tempo scuola ed ente di ricerca. 

Il metodo da lui ideato punta a sviluppare una capacità caratteristica del soggetto umano: quella di modificarsi, avvantaggiandosi delle opportunità di apprendimento offerte dall'ambiente, opportunamente mediate da altri soggetti (genitori, insegnanti e altri).

Originariamente applicato al recupero di persone con problemi cognitivi connessi alla detenzione nei campi di concentramento, il metodo Feuerstein è stato poi utilizzato per migliorare le prestazioni scolastiche di bambini culturalmente deprivati, che stentavano ad ambientarsi nel contesto dello Stato di Israele, e al recupero dei soggetti portatori di grave ritardo mentale. 

In seguito tale metodo ha trovato molti altri campi d'applicazione, tra cui la formazione aziendale. 

Tuttora se ne stanno studiando nuove possibilità d'applicazione, soprattutto in relazione a fasce d'età prima non prese in specifica considerazione: bambini di età prescolare e anziani. 

 

LA VISIONE DI FONDO 

Il metodo Feuerstein si pone come obiettivo il potenziamento delle abilità cognitive dell'individuo - di qualunque individuo - in base alla convinzione che esiste sempre uno scarto tra le potenzialità di un individuo e l’effettiva realizzazione di tali potenzialità.

In altri termini, vi è sempre un’area, una zona di ulteriore sviluppo sulla quale è possibile lavorare. Ed è proprio per questo che il metodo Feuerstein viene applicato in ambiti - e a livelli - estremamente diversificati: dal recupero di gravi ritardi mentali alla formazione dei dirigenti di azienda.

Questo modo di vedere presenta notevoli affinità con quello di Vygotskij, analogamente caratterizzato dall’interesse e dalla curiosità per quello che l’individuo può conoscere e apprendere, piuttosto che per ciò che l'individuo ha già conosciuto e appreso.

Vygotskij parla di "zona di sviluppo prossimale", per riferirsi a quelle funzioni dell’individuo non ancora mature (presenti dunque allo stato embrionale), che solo in un’adeguata situazione di apprendimento e interazione sociale possono maturare: l’apprendimento può risvegliare una varietà di processi evolutivi interni.

In breve, sia per Feuerstein che per Vygotskij, ciò che conta è la capacità dell’individuo di modificarsi (in tutte le dimensioni della sua personalità, a partire da quella cognitiva) traendo vantaggio dalle opportunità di apprendimento offerte dall’ambiente.

* Per un approfondimento sui rapporti tra Feuerstein, e Vygotskij, cliccare qui! *

 

I PILASTRI DEL METODO FEUERSTEIN 

- I -

Il primo pilastro del metodo è la teoria della Modificabilità Cognitiva Strutturale.

Ogni individuo è modificabile e l’intelligenza non è un elemento biologico statico, un patrimonio non incrementabile, dato una volta per tutte alla nascita: essa può essere insegnata e quindi anche imparata.

Fare educazione cognitiva e più precisamente meta-cognitiva (cioè educazione indirizzata alla formazione di quelle abilità mentali superiori che vanno al di là dei processi cognitivi primari - quali leggere, calcolare, ricordare - e permettono di divenire consapevoli di ciò che si sta facendo, del perché e del come lo si sta facendo) significa appunto ritenere possibile "insegnare a imparare" e quindi anche "imparare a imparare".

In altre parole, si possono insegnare, e si possono acquisire, le strategie di pensiero necessarie per associare, collegare, integrare, organizzare le informazioni provenienti dall’ambiente, e non vi è alcun limite predefinito alle possibilità di sviluppo delle funzioni cognitive.

Non vi è neppure un limite temporale, ossia un’età critica, al di là della quale non è più possibile compiere determinate acquisizioni (e in questo Feuerstein si differenzia dal suo maestro Piaget).

 

Quanto all'aggettivo "strutturale", esso chiarisce che la modificabilità cognitiva non è circoscritta a singole funzioni mentali del soggetto.

Feuerstein - come Piaget - ritiene che il cambiamento che avviene in una parte possa influenzare il tutto, e mette a punto strategie d'intervento che mirano a realizzare questa possibilità.

* Per un approfondimento sui rapporti tra Feuerstein e Piaget, cliccare qui! *

Se infatti i singoli strumenti del suo Programma di Arricchimento Strumentale del prof. Feuerstein sono prevalentemente focalizzati su determinate funzioni mentali, essi si caratterizzano tuttavia in modo peculiare per il modo in cui si richiamano l'un l'altro. Inoltre essi vengono sempre proposti attraverso una mediazione che (consapevole della complessità del campo) mira a sollecitare anche:

  • la flessibilità del soggetto, 

  • la capacità di generalizzare le acquisizioni compiute e di applicarle in ambiti diversi (a cominciare da quelli di più immediata rilevanza per la vita del soggetto stesso). 

Secondo Feuerstein il cambiamento strutturale va ricercato anche perché - in quanto attiva nel soggetto sia processi che questi può richiamare in nuovi contesti e autonomamente gestire, sia una propensione a lasciarsi coinvolgere in ulteriori processi di trasformazione - non è passeggero, ma permane nel tempo: si "autoperpetua".

 

- II -

Il secondo pilastro del metodo Feuerstein è la Esperienza di Apprendimento Mediato.

Secondo Feuerstein, nello sviluppo cognitivo degli individui la mediazione sociale svolge un ruolo fondamentale. Infatti l'apprendimento non avviene tanto in seguito all'esposizione diretta del soggetto agli stimoli - esposizione che potrebbe anche non lasciar traccia alcuna, quanto piuttosto attraverso l'azione di un mediatore, e dunque nell'ambito di un rapporto educativo coinvolgente ed efficace.

In altre parole, le competenze cognitive vengono organizzate dal soggetto sulla base di esperienze di apprendimento, che risultano adeguate se ben "mediate" da un altro essere umano (generalmente un adulto). Questi, interponendosi tra il soggetto e l’ambiente, interpreta la realtà, e così favorisce la trasmissione di determinate modalità di organizzazione delle conoscenze, oltre che quella di determinati significati culturali (non intrinseci allo stimolo). 

A sostegno di questa sua posizione, Feuerstein cita innumerevoli esempi tratti dalla sua esperienza o da quella dei suoi collaboratori, con individui provenienti da ogni regione del mondo e appartenenti alle culture più diverse. Una molteplicità di casi che mostrano come gli individui cresciuti in ambienti caratterizzati da una notevole ricchezza di rapporti interpersonali sviluppino capacità di apprendimento molto superiori rispetto a coloro che non hanno goduto di tale opportunità.

Conseguentemente, l’applicazione del metodo Feuerstein comporta molto più della semplice esecuzione degli esercizi del P.A.S.: importantissimo è il modo in cui il mediatore (in questo caso, un esperto formato all’applicazione di questo metodo) propone gli strumenti; fondamentali sono tutte le attività di generalizzazione, esemplificazione, discussione, confronto di strategie cognitive e risolutive che egli mette in atto e stimola negli allievi a partire dall’esecuzione degli esercizi.

 

LE SPECIFICITA' DEL METODO 

Tra le tante metodologie metacognitive, il metodo Feuerstein si distingue quindi per avere: 

  1. un convincente quadro teorico di riferimento (la teoria della Modificabilità Cognitiva Strutturale):

  2. una solida struttura metodologica (l’Esperienza di Apprendimento Mediato);

  3. un completo sistema operativo, che consiste 

* nel Piano di Valutazione del Potenziale di Apprendimento (in inglese, Learning Potential Assessment Device: L.P.A.D.) e

* nel Programma di Arricchimento Strumentale (P.A.S.) - ora disponibile anche nella versione basic, destinata a bambini in età prescolare o a soggetti in cui le funzioni cognitive di base siamo inadeguate, immature o fortemente compromesse.

In breve, Feuerstein individua nella scarsità di esperienze mediate l’origine di processi di pensiero impoveriti, che a loro volta riducono la possibilità del soggetto di apprendere qualcosa da ulteriori esperienze dirette.

Egli ritiene però che sia possibile porre rimedio a tale situazione. Feuerstein contesta infatti le valutazioni statiche degli individui, e la predittività a lungo termine dei tradizionali test d’intelligenza.

Egli propone piuttosto:

  • una valutazione dinamica dell’individuo (l’L.P.A.D.), che si basi sul suo potenziale di apprendimento e non su ciò che egli ha già appreso o non appreso (a causa di una serie di fattori, tra i quali il tipo e la qualità delle esperienze mediate a cui è stato esposto). 

Naturalmente, una simile valutazione richiede anche una modificazione del ruolo dell’esaminatore. Questi viene infatti trasformato da osservatore, che deve solo registrare risposte, a soggetto attivamente coinvolto nella modificazione delle funzioni cognitive dell’esaminato.

* Per una presentazione dettagliata dell' L.P.A.D., nella sua versione standard,  cliccare qui *

* Per una presentazione dell' L.P.A.D., nella sua versione basic,  cliccare qui! *

  • un Programma di Arricchimento Strumentale (il P.A.S.), pensato per compensare le carenze e sviluppare le potenzialità attraverso un’intensiva e intenzionale esperienza di apprendimento mediato (dall’adulto educatore). 

Tale esperienza è centrata sui prerequisiti funzionali dell’intelligenza. Il pieno e stabile possesso di tali prerequisiti è infatti ciò che permette ulteriori, autonomi, apprendimenti dall’esperienza.

* Per una presentazione dettagliata del P.A.S., nella sua versione standard,  cliccare qui! *

* Per una presentazione dettagliata del P.A.S., nella sua versione basic,  cliccare qui! *

 

ALCUNE RIFLESSIONI 

A conclusione di questa presentazione del metodo Feuerstein ci sembra di doverne mettere in evidenza almeno due aspetti.

- I -

Il primo concerne le modalità d'intervento con individui aventi disabilità mentali, o gravi difficoltà di apprendimento

Coerentemente con l'impostazione generale, anche in questi casi il metodo Feuerstein si propone di far crescere le capacità degli individui verso livelli più alti, piuttosto che ripiegarle su ciò essi sono già in grado di fare.

Questo metodo rifiuta pertanto quella pedagogia puramente relazionale (molto diffusa), che, davanti alle difficoltà, sceglie (per così dire) la via più semplice: sacrificare la dimensione cognitiva ed enfatizzare oltre misura la dimensione del vissuto, della socializzazione.

Una simile pedagogia disconosce l’importanza vitale rivestita dai processi cognitivi, ai fini della strutturazione della personalità dell’individuo e del raggiungimento di una soddisfacente qualità di vita.

L’approccio di Feuerstein muove, al contrario, dalla convinzione che, in assenza di strumenti verbali e concettuali, non sia possibile l’elaborazione del vissuto (elaborazione necessaria affinché il vissuto stesso sia veramente fatto proprio dall’individuo, e possa divenire fattore di crescita). Analogamente, non risulta possibile entrare in relazione con gli altri in qualità di individui autonomi.

Allo stesso tempo, il metodo Feuerstein è fortemente critico nei confronti di una pedagogia esclusivamente contenutistica, che si avvale di strumentazioni e tecniche connesse unicamente ai contenuti da trasmettere, o da assumere.

Anche in presenza di gravi deficit, l'attenzione deve infatti essere puntata non sui prodotti cognitivi, ma, al contrario, sui processi cognitivi dell'individuo: anche un micro-cambiamento a questo livello (ossia un cambiamento piccolo, così piccolo da passare - purtroppo - il più delle volte inosservato, e tuttavia strutturale) può comportare - con una sorta di "effetto pioggia" - notevoli miglioramenti nella capacità dell'individuo di sfruttare le sue potenzialità e nella qualità della sua interazione con l'ambiente. 

 

In base a quanto sopra detto, il metodo Feuerstein appare animato da una notevole tensione etica: esso rifiuta quelle forme di "tolleranza" che divengono un comodo alibi per l’emarginazione.

Uno dei testi più importanti di Feuerstein: Non accettarmi come sono. Un approccio nuovo alla sindrome di Down, risulta molto significativo in questo senso, fin dal suo titolo, volutamente provocatorio. Un titolo simile può infatti dare l’impressione che si vogliano negare valori forti, quali appunto la tolleranza, la solidarietà, ma in realtà esso esprime piuttosto la volontà di battersi contro quell’ingiustizia che consiste nella semplice accettazione (di comodo) della disabilità mentale. Che è un’ingiustizia verso l’individuo (affetto da sindrome di Down o comunque in difficoltà) e verso la qualità della sua vita futura.

 

- II -

Un secondo, non meno importante, aspetto del metodo Feuerstein che ci sembra opportuno estrapolare è l'ipotesi che il linguaggio influisca fortemente sul pensiero: sulla sua formazione, sulla sua qualità, persino sulla sua tipologia.

Il metodo Feuerstein dà infatti grandissima importanza alla verbalizzazione, come mezzo per sviluppare le facoltà mentali superiori e favorire l’insight (ossia la capacità di "vedere dentro" una situazione e dentro se stessi, e dunque la percezione chiara - e la consapevolezza - dei propri processi interni).

Se già un’esperienza comune - come quella di vedere la nostra comprensione di un dato argomento aumentare a seguito di una discussione centrata su quell’argomento - può farci intuire le ragioni di questa impostazione (in quanto fornisce una prova di come la verbalizzazione aiuti il pensiero a formarsi), gli studi di Vygotskij e della psicolinguistica ci permettono di comprenderla più in profondità.

Vygotskij ritiene che il linguaggio plasmi il pensiero, poiché il pensiero non sarebbe altro che il linguaggio interiorizzato: nel bambino, la prima regolazione del comportamento si compie tramite il linguaggio degli altri (i genitori, gli adulti, coloro che dicono al bambino cosa fare e cosa non fare); più tardi è il bambino stesso a dirsi cosa deve fare, dapprima parlandosi a voce alta (ad esempio si dice "no" nel bloccarsi prima di compiere qualche azione proibita), in seguito "parlandosi nella mente", con un linguaggio interiore che dà appunto vita al pensiero.

Quanto alla psicolinguistica, essa studia come una popolazione che parla una certa lingua sia portata con maggiore facilità a certi tipi di ragionamento piuttosto che ad altri.

* Per un approfondimento sui rapporti tra Feuerstein, Piaget e Vygotskij, cliccare qui! *

 

 

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Per qualsiasi altro uso del materiale pubblicato su questo sito si deve contattare GaiaMente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bisogna porre maggiore attenzione all'insegnamento delle discipline, alla trasmissione di più unità di informazione, allo sviluppo di maggiori abilità nelle scienze e nella tecnologia... in breve, più attenzione a conoscenze ed abilità? 

O non conviene invece investire per rendere l'individuo più capace di usare le sue capacità di crescita così che possa diventare un discente migliore ed un essere più adattabile?

I processi cognitivi, e non, al contrario, i prodotti cognitivi, dovrebbero diventare il centro del nostro interesse (...).

Insegnanti, educatori e psicologi dovrebbero abbandonare quella credenza tanto radicata in un'intelligenza non modificabile, un tratto che non può cambiare, ed accettare invece il concetto di intelligenza come uno stato che è gradatamente modificabile e che è costantemente influenzato dalle tipologie di mediazione che permettono all'individuo di accedere ai prerequisiti dell'apprendimento.

Reuven Feuerstein, 

Introductory note, in Nuove Metodologie per la formazione, l'integrazione e lo sviluppo della persona (a cura di Mario Di Mauro)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli esercizi del P.A.S. sono caratterizzati da un livello di complessità che è stato raramente offerto alle persone con rendimento ritardato. Piuttosto che esercitare le abilità classiche della memoria, il programma richiede capacità di organizzazione e astrazione, uso del pensiero deduttivo, ricerca attiva di strategie da parte dello studente.

Reuven Feuerstein, 

Non accettarmi come sono

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dovendo partite da un punto (...) partiamo dal sapere che riguarda il funzionamento dell'individuo, uomo o donna. E' il sistema vivente di Maturana, che è però in grande debito, e lo riconosce, con Merlau-Ponty.

L'affermazione è che i sistemi viventi sono sistemi cognitivi e vivere è conoscere (...).

Siccome noi viviamo nel linguaggio, un altro aspetto del sapere riguarda linguaggio e comunicazione (....).

Linguaggio e comunicazione sono messi alla prova dall'apprendimento - e dal suo riflesso nello specchio umano: l'insegnamento - e dalla conoscenza come enigma; come evocazione, attualizzazione, previsione ed esplorazione ipotetica, che incontrano il conflitto (socio-cognitivo e affettivo), e che sono valorizzati da questo.

Tutto questo ha a che vedere con quello che abbiamo chiamato Potenziale Individuale di Apprendimento: una struttura complessa, che contiene i processi si appropriazione dovuti alla capacità, o alla necessità, di uscire dal proprio "centro" e di percorrere, con la mente o con il corpo, una strada verso un altrove.

Le connessioni, le differenze, la ricerca partecipata,

a cura di Maria Grazia Berlini e Andrea Canevaro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Il Metodo Feuerstein

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torna all'indice  Qualche indicazione bibliografica 

su metodo Feuerstein e dintorni:

** Testi in italiano **

R. Feuerstein, 

Y. Rand, J.E. Rynders,

Non accettarmi come sono. Un approccio nuovo alla sindrome di Down,

Sansoni editore, Milano.

Per leggere la scheda di presentazione di questo libro, pubblicata dall'editore, cliccare qui.

**

L. Vygotskij,

Storia dello sviluppo delle funzioni psichiche superiori e altri scritti

Giunti Barbera, Firenze

e/o

Pensiero e linguaggio

Laterza, Roma-Bari.

**

 M. Di Mauro 

(a cura di),

Nuove Metodologie per la formazione, l'integrazione e lo sviluppo della persona,

Ministero della Pubblica Istruzione – Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Documentazione (IRFED), 

Anicia, Roma. 

_____________

 

J. Kopciowski Camerini, 

 L’apprendimento mediato. Orientamenti teorici ed esperienze pratiche del metodo Feuerstein

La Scuola, Brescia.

**

F. D'Amato, R. Florian,

 Il programma Feuerstein

Giunti Lisciani, Teramo.

**

P. Vanini, 

Il  metodo Feuerstein: una strada per lo sviluppo del pensiero,

 IRRSAE – ER  Editcomp.

_____________

 

O. Albanese 

(a cura di),

Metacognizione ed educazione

Franco Angeli, Milano.

Per leggere la scheda di presentazione di questo libro, pubblicata dall'editore, clicca qui.

**

M.G. Berlini, A. Canevaro (a cura di),

 Le connessioni, le differenze, la ricerca partecipata,

La nuova Italia, Firenze.

_____________

 

G. Bonansea, 

S. Damnotti, A. Picco,

 Oltre l'insuccesso scolastico

S.E.I., Torino.

Per leggere una breve presentazione di questo libro cliccare qui.

**

S. Damnotti, 

Come si può insegnare l’intelligenza

Giunti Lisciani, Teramo.

Una breve presentazione di questo libro è inclusa nella pagina web qui linkata.

**

A. Oliverio, 

L’arte di imparare,

Rizzoli, Milano.

**

N. Laniado, 

Come insegnare l’intelligenza ai vostri bambini

Red edizioni, Novara.

Su questo sito è disponibile una 

scheda di presentazione di questo libro.

_____________

_____________

 

** Testi in lingua **

R. Feuerstein, 

P.S. Klein, 

A.J. Tannenbaum,

 Mediated Learning Experience (MLE): Theoretical,

Psychosocial and Learning Implications,

 Freund, London.

**

R. Feuerstein, 

Y. Rand,

M. Hoffman,

R. Miller, 

Instrumental Enrichment: 

an Intervention 

Program for Cognitive Modifiability,

University Park Press, Baltimore.

**

R. Feuerstein, 

Y. Rand, M.R. Jensen, 

S. Kaniel,  D. Tzuriel,

The Dynamic Assessment of Structural Cognitive Modifiability: 

the Learning Potential Assessment Device - a Paradigm, a Theory and an Applied System

in 

C. Lidz, 

Dynamic Assessment: an Interactional Approach to Evaluating Learning Potential

Guilford, New York.

_____________

 

A. Kozulin,

 B. Presseisen,

Mediated Learning Experience and Psychological

Tools: Vygotsky's and Feuerstein’s Perspectives,

in 

A Study of Student Learning, Educational

Psychologist, 

Vol.30 (2), 

San Francisco CA.

**

D. Sasson, 

From Structural Change to a Positive Self Image

in

M. Martinez, 

J. Lebeer, G. Garbo, 

Is Intelligence Modifiable?

Bruño, Madrid.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

    Mini-guida alle 

risorse in rete:

Dal 2000, l'ICELP - International Center for the Enhancement of Learning Potential, ossia il centro fondato e diretto da Reuven Feuerstein a Gerusalemme, 

è anche on-line:

http://www.icelp.org.

Questo sito permette di tenersi aggiornati sulle 

proposte teorico-pratiche

 elaborate dal Centro 

e di entrare in contatto 

con i ricercatori che 

vi lavorano.

 

Al di fuori di Israele, 

in numerosi Paesi, esistono 

Centri autorizzati 

alla formazione di applicatori 

e di formatori.

 

Segnaliamo qui i siti di alcuni di questi Centri, attivi in Italia:

(con sede a Milano)

ASTRI - Associazione Studio e Terapie Riabilitative Italiana,

Fondazione Mariani,

(con sede a Rimini)

CAM - Centro per l'Apprendimento Mediato, 

(con sede a Torino 

e Treviso)

 Mediation A.R.R.C.A - Associazione non a fini di lucro per l'Educabilità Cognitiva e l'Apprendimento Mediato. 

Questo sito è più 

ricco degli altri; 

alla pagina "links

si trovano sintetiche presentazioni di 

altri siti 

- soprattutto stranieri - che offrono risorse per

l'insegnamento, l'apprendimento e lo sviluppo cognitivo.



Per segnalarci ulteriori siti interessanti, attinenti questo campo, inviare un messaggio di posta elettronica, contenente indirizzo del sito 

e recensione

 (di massimo 10 righe)

 all' indirizzo: gaiamente@tiscali.it  scrivendo nella casella "oggetto":

Risorse in rete.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Avviso ai naviganti:

in questa pagina 

si sono usate parole

 che ricorrono 

molto frequentemente

 in ambito cognitivo, 

e in particolar modo

 nell'applicazione del

 metodo Feuerstein;

 parole come:

 intelligenza,

pensiero,

astrazione,

concetto,

conoscenza

metodo.

Per chi desiderasse

 scandagliarne 

il significato,

 consigliamo una visita

 al glossario espanso

 (nella sezione 

"Un momento..c'è di più" 

di questo sito) .

 

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