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GaiaMente                

Centro Per Il Potenziamento Cognitivo       

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Marzo 2004                                                                          

   Cari genitori di bambini e ragazzi con problemi scolastici e difficoltà di apprendimento… ma anche di bambini e ragazzi che non hanno tali problemi e tali difficoltà, cari insegnanti di questi bambini e ragazzi, questo sito - nato come occasione di collaborazione e scambio di conoscenze tra esperti e operatori -  è anche per voi.

Vi troverete informazioni di carattere generale (metodi d’intervento, nominativi di persone ed enti cui rivolgervi), possibili percorsi di approfondimento, inviti a collaborare mettendo in comune esperienze e riflessioni.

Anzitutto puntualizziamo: che cosa significa avere difficoltà di apprendimento? Perché si hanno problemi scolastici?

Ci possono essere dei problemi neurologici, lievi o anche gravi. Ci può essere un problema cognitivo, di intelligenza.

Ma, paradossalmente, ci può essere un problema scolastico anche per eccesso di intelligenza da parte dell’alunno, per mancanza o scarsezza di stimoli adeguati ed iper-semplificazione da parte di chi insegna, per noia.

Che cosa fare in tutti questi casi?

Per i problemi evidenti di handicap si ricorre al neurologo e ai vari medici o psicologi. Anch’essi, però, non sempre sanno dare indicazioni pratiche, fattive, che magari tolgano un po’ d’ansia sia a genitori che a insegnanti, offrendo una prospettiva, l’idea di poter fare davvero qualcosa (qualcosa di chiaramente formulato, ben sperimentato, solidamente fondato dal punto di vista teorico).

Spesso infatti, davanti alla “domanda di tutte le domande” (che cosa fare?), ci si ritrova solo con una diagnosi e nessuna risposta.

Talvolta sembra non ci siano soluzioni neppure per i casi più semplici, per le difficoltà lievi. E allora gli insegnanti propongono più studio (che certo potrebbe essere utile - in alcuni casi, almeno - ma spesso rimane un’utopia), e magari la famiglia interviene mandando il ragazzo a ripetizione (ma quante ore di ripetizione sono state davvero efficaci, se non affiancate da un altro tipo d’intervento?).

Se manca la motivazione dei ragazzi, la fiducia in se stessi (che spesso la scuola toglie, anziché dare - soprattutto in presenza di problemi cognitivi), se manca la capacità di organizzare il proprio lavoro, la consapevolezza delle proprie difficoltà e la conoscenza di modi per affrontarle e superarle, a che cosa servono ore in più delle stesse materie, che già sono vissute come un peso?

Apprendere deve essere un’attività piacevolmente stimolante: è l’unica garanzia che quanto s’impara rimanga nel proprio patrimonio costitutivo, venga interiorizzato, fatto proprio in modo indelebile, aiuti a crescere.

Ecco, il metodo Feuerstein cerca di  far sì che tutto questo avvenga e per questo lo abbiamo posto al centro degli interventi che proponiamo, per diverse tipologie di problemi e/o di obiettivi.

                                       

 

 

                                                                                                  

Ma che cos’è esattamente questo metodo Feuerstein?  

È un metodo di intervento basato sul P.A.S.- Programma di Arricchimento Strumentale,  studiato dal Professor Reuven Feuerstein (uno studioso di psicologia e di metodologia dell’apprendimento, che ha lavorato a stretto contatto con Piaget in Svizzera, e che attualmente vive in Israele, dove ha fondato l’ICELP, una scuola e un ente di ricerca allo stesso tempo, nel quale si studiano tutte le problematiche relative all'apprendimento).

Tale programma è attualmente in uso in settanta paesi  del mondo come complemento delle discipline scolastiche o come potenziamento delle capacità cognitive, sia per alunni svantaggiati o disabili, che per persone normodotate.

Qual è la sua specificità?

Gli esercizi proposti dal P.A.S. sono molto ben strutturati, per difficoltà crescente. L’attenzione alla gradualità del processo caratterizza infatti sia la struttura interna di ciascuno dei 14 strumenti che costituiscono il programma, sia la successione di tali strumenti, raggruppati in tre livelli di difficoltà.

Tali esercizi non hanno poi un contenuto specifico, riconducibile a una particolare materia scolastica o disciplina, ma servono per sollecitare le stesse capacità, le stesse aree cognitive che vengono esercitate con le normali attività scolastiche: l'orientamento nello spazio, l’orientamento nel tempo, la comprensione delle relazioni numeriche, transitive, causali, la percezione analitica, la comparazione, la classificazione, la capacità di sintesi, la verbalizzazione chiara e precisa, il ragionamento logico, ipotetico-deduttivo.

Il vantaggio di tali esercizi, rispetto alle discipline scolastiche è che essi non necessitano, per essere eseguiti, delle preconoscenze necessarie per affrontare, per esempio, un problema geometrico o un esercizio di analisi logica, non necessitano quindi di quella fase - che alcuni alunni trovano estremamente demotivante o non sanno affrontare - che è lo studio individuale.

Ma l’applicazione del metodo Feuerstein significa molto più della semplice esecuzione degli esercizi del P.A.S.: importantissimo è il modo in cui il mediatore (un esperto formato all’applicazione di questo metodo) propone gli strumenti; fondamentali sono tutte le attività di generalizzazione, esemplificazione, discussione, confronto di strategie cognitive e risolutive che egli mette in atto e stimola negli allievi a partire dall’esecuzione degli esercizi.

Motivo per cui gli strumenti - sotto copyright - non vengono venduti “direttamente” al cliente (in libreria, per esempio) ma vengono acquistati da applicatori formati al metodo, presso Centri autorizzati.

 

 

                                                                                                 

Chiarite così le caratteristiche generali del metodo,     

possiamo però chiederci: a che scopo applicarlo? Perché e quando preferirlo ad altri?

In termini molto generici, potremmo dire che il principale obiettivo che si propone chi applica questo metodo è quello di  produrre o migliorare negli allievi la capacità di imparare (dapprima, aiutati dalla mediazione didattica; poi, in modo autonomo).

La via che si percorre per raggiungere tale obiettivo consiste nel far prendere progressivamente coscienza agli allievi delle proprie capacità di raccogliere, interpretare e rielaborare informazioni, messaggi espliciti e impliciti. Tutto ciò affrontando insieme (insieme al mediatore e magari insieme ad altri allievi) una serie di compiti specifici, di sfide cognitive, diversificate e sempre più complesse.


Scendendo maggiormente nei dettagli, potremmo dire che il programma si propone di:  

  • correggere funzioni cognitive che risultino carenti (così da porre i pre-requisiti dell’apprendimento),

  • formare corrette abitudini cognitive,

  • sviluppare la motivazione intrinseca all’esecuzione dei compiti (così che l’allievo non si attivi solo in funzione di una “ricompensa esterna”, come per esempio il voto o l’ammirazione degli altri),  

  • sviluppare l’uso del pensiero astratto attraverso l’interiorizzazione di concetti, strategie di lavoro e operazioni mentali, 

  • rafforzare  il pensiero riflessivo e la comprensione profonda dei propri meccanismi mentali, 

  • rafforzare la capacità di confrontarsi con altri, su base razionale,

  • aumentare l’elasticità mentale, sia rispetto alla soluzione di problemi (problem-solving) che rispetto alla capacità di accettare altri modi di pensare, altri punti di vista, altre strategie cognitive, almeno se adeguatamente motivati.

Tutto ciò significa anche che vi sono dei requisiti minimi, normalmente richiesti perché si possa applicare questo programma di arricchimento strumentale:  

  • almeno dieci anni di età, 

  • Q.I. (Quoziente Intellettivo) almeno pari a  40, 

  • capacità d’interpretare semplici informazioni orali,

  • abilità visuo-motorie che consentano di eseguire esercizi con carta e matita.

Tuttavia, anche in alcuni casi in cui non si danno questi requisiti è possibile intervenire, con specifici adattamenti del metodo e degli strumenti.

Sul versante opposto, bisogna sottolineare che anche persone normalmente dotate possono trarre notevole vantaggio dal P.A.S. (proposto in forma ridotta, a seguito di una selezione ragionata degli strumenti - e delle pagine di tali strumenti - da affrontare): esso si presta molto bene a potenziare le capacità logiche e verbali, le capacità organizzative e l’elasticità mentale di chiunque e ha generalmente ricadute molto positive sulla fiducia in se stessi e sull’apertura verso gli altri.

Se infatti questo programma ha “effetti collaterali”, essi sono generalmente molto graditi! 

Tra questi, la progressiva diminuzione di comportamenti aggressivi e impulsivi (che possono portare a dare risposte sbagliate non per carenza di capacità cognitive ma per insufficiente riflessione).

 

Chiarite così anche le finalità generali del metodo,        

ci si può ulteriormente chiedere: in che tempi? in che luoghi? in che modi viene applicato il programma di arricchimento strumentale?  

Proposto nella sua forma completa, in situazioni rientranti nella norma, il P.A.S. richiede circa 300 ore di lavoro, solitamente articolate in due o tre anni, con una scansione ottimale dell’intervento consistente in due o tre sessioni di lavoro settimanali, della durata di un’ora/un’ora e mezza ciascuna.

Può essere svolto sia in ambito scolastico che extra-scolastico, sia come intervento individuale/in piccolo gruppo, sia come progetto coinvolgente intere classi/gruppi interclasse.  

Per esempio, in ambito scolastico, noi di Gaiamente stiamo attuando, per l’anno in corso, diversi progetti:  

  • Applicazione del P.A.S. come attività pomeridiana aggiuntiva, rispetto alle normali ore scolastiche, in una scuola media inferiore (gruppo interclasse eterogeneamente composto).  

  • Applicazione del P.A.S. come attività di recupero o potenziamento cognitivo facente parte del normale orario di lezione (mattutino), per classi di una scuola media superiore (istituto professionale).

  • Applicazione del P.A.S. come attività di recupero cognitivo, individuale o di piccolo gruppo, per alunni con disabilità cognitive di una scuola media superiore (istituto magistrale). Anche in questo caso l’intervento rientra nel normale orario di lezione, mattutino.

 

In ambito extra-scolastico, noi di Gaiamente offriamo consulenze e applichiamo il metodo con privati che ne facciano richiesta.

In questo caso il lavoro è solitamente individuale, e risulta particolarmente adatto per bambini con medie o gravi difficoltà cognitive.

 

Non ci dilunghiamo qui ulteriormente sugli aspetti tecnici del metodo, né su approfondimenti di aspetti specifici, poiché questi si possono trovare nelle varie sezioni del sito (consigliamo in particolare una visita alle sezioni "Il metodo Feuerstein", "Un momento...c'è di più!" ed "Esperienze").

Vi rimandiamo al sito anche in caso voleste approfondire le vostre conoscenze sul lavoro che svolgiamo come Centro per il potenziamento cognitivo (consigliamo in particolare una visita alla sezione "Attività").

Piuttosto, vogliamo chiudere questa chiacchierata informale proprio presentandovi brevemente il nostro sito.

 

 

Circa la navigazione, non c’è molto da dire:                        

anche grazie all’inserimento di mappe e tabelle riassuntive legate direttamente alla home-page, abbiamo cercato di renderla quanto più facile possibile, perché desideriamo che informazioni, contenuti, inviti alla cooperazione risultino facilmente fruibili per chiunque, anche per chi non fosse particolarmente a suo agio con computer, mouse e altre “diavolerie tecnologiche” di questo genere!

Circa la grafica, come avrete notato, il sito è costituito da pagine molto allegre/gaie, perché la mente che apprende è vivace, felice, viva, in espansione positiva. Del resto:

  • Il nome del Centro oltre che del sito (GaiaMente) è già un programma e riassume la nostra filosofia: operare in base alla convinzione che le capacità cognitive si possano modificare in modo da migliorare la qualità di vita dell'individuo, tenere vivo il piacere dell'indagine sulle mosse del pensiero, affrontare anche le tematiche più serie con spirito ludico (poiché il gioco e l'umorismo sono tra i più potenti mezzi di crescita e apprendimento), creare un'occasione per cooperare e mettere in rete conoscenze e competenze specifiche.

  • Anche la metafora dei frattali che ricorre e fa da sfondo a ogni pagina vuole trasmettere l’idea entusiasmante dell’espandersi (all’infinito) delle possibilità della mente umana, attraverso la creazione di sempre nuove occasioni per sollecitare le potenzialità che abbiamo in noi, con gioia - la stessa gioia che viene comunicata dall’esplosione di colori delle figure frattali  (che sono poi numeri che diventano colori; linguaggio della scienza che si traduce in quello della fantasia).

  

Circa le sezioni, esse sono pensate per rispondere a esigenze di vario tipo che abbiamo incontrato nel corso delle nostre esperienze, sia confrontandoci con altri esperti e docenti, sia con genitori, alunni, operatori del settore scolastico, formativo, riabilitativo.

  • Le prime due: "Chi siamo" e "Attività" sono dedicate alla presentazione del nostro Centro e delle molteplici attività che propone.

  • La sezione "Il metodo Feuerstein" contiene una più approfondita disamina del metodo dal punto di vista dei suoi fondamenti e rimandi teorici, delle sue applicazioni ufficiali in Italia e all’estero e propone anche una guida essenziale alle risorse bibliografiche e in rete. 

  • La sezione "Torneo di bridging" utilizza un’attività caratteristica del metodo Feuerstein (trovare - per principi generali dati - trasposizioni in una molteplicità di campi) per invitare al "gioco" chiunque abbia voglia di mettere alla prova la propria elasticità mentale e di collaborare con gli altri sfidando se stesso. 

  • La sezione "Un momento c’è di più" propone temi di riflessione teorica e metodologica, un ricco glossario, e anche materiali – quali enigmi e paradossi - atti a stimolare la curiosità intellettuale di formatori e allievi. 

  • La sezione "Esperienze" è una delle sezioni maggiormente aperte ai contributi esterni in quanto raccoglie resoconti di esperienze significative, personali e professionali, inerenti il campo cognitivo e testimonianze di chi - tramite metodo Feuerstein o anche mediante altri metodi di recupero e potenziamento cognitivo e metacognitivo - ha raggiunto o sta raggiungendo importanti risultati, con persone che precedentemente, con altri tipi di trattamento (psicologico, logopedico, di recupero scolastico) non apparivano modificabili.

  • Infine, la sezione "Divergiamo insieme" è dedicata al pensiero divergente, di cui porta esempi culturali (filosofi vari, umorismo ebraico, ecc).

 

Circa le scommesse di cui si fa portatore, esse risiedono:  

  • per quanto riguarda la metodologia d’intervento intorno a cui il sito ruota, nel presupposto di base della modificabilità cognitiva, cioè nella convinzione che ogni individuo - qualunque sia il suo stato fisico o il suo patrimonio genetico - possa migliorare le sue capacità mentali e concettuali, migliorando così l’intera sua vita;

  • per quanto riguarda la concezione del sito stesso, nella convinzione che un pizzico di utopia – dell’utopia che ci porta a pensare che vi siano persone disposte a cooperare alla costruzione di un patrimonio comune di esperienze e conoscenze, di cui chiunque possa beneficiare – non possa che rendere migliore noi stessi e il mondo.

 

E con questo vi salutiamo e vi aspettiamo numerosi!

GaiaMente

 

       

 

 

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Per qualsiasi altro uso del materiale pubblicato su questo sito si deve contattare GaiaMente.

 

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