EMICRANIA

E' il più diffuso tipo di cefalea caratterizzato dal fatto, come dice la stessa parola ,che colpisce solo metà della testa e daun dolore martellante al ritmo del battito cardiaco che aumenta col movimento e quindi con ogni sforzo fisico.
La vera causa è tuttora ignota ma il meccanismo della insorgenza del dolore è stato invece individuato in una vasodilatazione delle vene del cranio, e precisamente di quelle della membrana che avvolge il cervello, preceduta da una improvvisa vasocostrizione, che provoca il rilascio di sostanze vasoattive e dolorose, poiché la conseguente espansione delle arterie irrita ulteriormente i nervi.
In questo meccanismo , un neurotrasmettitore, la SEROTONINA, gioca un ruolo fondamentale anche se non esclusivo.
Ultimamente questa ipotesi- detta vascolare - sta per essere ulteriormente approfondita nel senso che si tende a privilegiare come VERA causa della dolorosa vasodilatazione, più che l'iniziale vasocostrizione, un SEGNALE di origine nervosa, una specie di anomala attività neurale che attraversa tutta la corteccia cerebrale come un'onda e che causa una progressiva depressione della corteccia che sarebbe la vera causa dei fenomeni collegati all'aura e causerebbero l'attivazione improvvisa dei sensori del dolore nel sistema nervoso del trigemino, i quali così stimolati, rilascerebbero delle sostanze chiamate neuropeptidi capaci di provocare la vasodilatazione e la conseguente ulteriore irritazione ed infiammazione dei nervi.

"Fino a qualche tempo fa si considerava la cefalea un fenomeno vasomotorio, scatenato dalla vasocostrizione dei vasi intracranici e dalla vasodilatazione di quelli extracranici. Ora la si ritiene una vera e propria malattia del sistema nervoso centrale. Rami Burstein, professore di neurobiologia alla Harvard medical school, ha pubblicato una ricerca in cui afferma che il mal di testa è un disordine neurologico provocato da una serie di comunicazioni errate fra gruppi di neuroni.

«L'emicrania» spiega Burstein «è una specie di onda di dolore che si sposta da un'area all'altra del cervello. Un primo gruppo di neuroni diventa eccessivamente sensibile al dolore, seguito a distanza di poco tempo da un secondo gruppo di neuroni che si ipersensibilizzano». Questa ipersensibilità dei neuroni potrebbe spiegare perché, talvolta, durante l'attacco di emicrania, persino il semplice contatto di un pettine tra i capelli procura sofferenza. Esperimenti sui topi dimostrano che se si interviene con la terapia quando il secondo gruppo di cellule cerebrali si è già sensibilizzato, i farmaci non funzionano più. Occorre quindi prenderli, suggerisce Burstein, entro i primi 20 minuti dall'inizio dell'attacco.
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Durante la crisi - che può durare da poche ore ad un'intera giornata- il malato tende ad isolarsi in quanto la luce ed i rumori accentuano la sofferenza.
Nausea, vomito, diarrea, iperurinazione, sono a volte altri sintomi concomitanti.
In molti casi l'emicrania è preceduta dalla cosiddetta AURA cioè da disturbi visivi - lampi , puntini luminosi, zone d'ombra- o da formicolii ad un arto che sono dei disturbi neurologici dovuti o all'iniziale vasocostrizione (ipotesi vascolare) o all'impulso nervoso depressivo ( ipotesi neurologica) che si tramuterà poi nella vasodilatazione dolorosa tipica dell'emicrania.

A GRAPPOLO


E' detta a grappolo, perché , di solito, gli attacchi compaiono raggruppati, intervallati da lunghi periodi di calma. E' il tipo di cefalea che dà il dolore più violento in quanto coinvolge i gruppi di nervi del trigemino che vengono irritati proprio dalla vasodilatazione sanguigna. Il dolore è unilaterale come nell'emicrania , ma è quasi sempre localizzato nello stesso lato del capo e centrato più attorno ad un occhio che nella tempia. Gli attacchi ,di intensità violenta, durano fortunatamente, una o due ore, ma tendono a ripresentarsi dopo breve tempo causando nella " vittima " uno stato di agitazione ed un'aggressività, dovuti alla ricerca forsennata di un qualche sistema per far cessare l'insopportabile dolore. Altri sintomi correlati, oltre quelli tipici dell'emicrania, sono: naso chiuso, rinorrea, lacrimazione, arrossamento facciale e/o dell'occhio.

MUSCOLO-TENSIVA


La cefalea muscolo-tensiva si presenta invece come un dolore continuo ,che opprime la testa come un casco stretto e che si irradia ai muscoli del collo. E' spesso presente tutto il giorno a bassa intensità per aumentare in certe circostanze. Il dolore è sordo e penetrante ma comunque non tale da compromettere , come invece accade con l'emicrania , le normali attività giornaliere.
La causa risiede in una continua ed involontaria contrazione dei muscoli del capo e del collo.

ALTRI TIPI

Ovviamente questa è solo una schematizzazione dei tipi di cefalea e sappiamo tutti che spesso la realtà individuale se ne infischia delle schematizzazioni e comunque è troppo variopinta per poter essere rigidamente classificata. Esistono quindi anche delle cefalee miste, muscolo-tensive ed emicraniche oppure a grappolo ed emicraniche e così via.
L'International Headache Society (La Società Internazionale delle Cefalee) ha classificato ben 13 tipi di cefalea!
I tipi fondamentali restano comunque quelli di cui abbiamo parlato, dato che gli altri tipi o hanno origine in altre malattie dell'organismo, o hanno origine in una causa ben precisa.

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