Il sentimento di teatro è sempre un atto
d'amore (...) un sentimento di fraternità.
(Louis JOUVET)
Spettacolo Comico surreale in duue atti
Debutto: Roma, 24-27 giugno 1999 Teatro L'Isola che non c'è
Numero degli interpreti: otto
Durata: 2 ore e 15 minuti
Il teatro è ingenuità ritrovata
E' la purezza fanciullesca che consente di tirar fuori
Tutte le istanze della propria anima
E personificarle, renderle concrete.
Di personaggi che prendono il volo dai propri autori, se ne sono già visti diversi
nella drammaturgia di fine millennio. Pirandello insegna. Ma di uno che prenda
il volo nel vero senso della parola, ancora non si era sentito parlare.
D'altronde, se pensiamo che il destino sia segnato nel nome, allora un Icaro
non può far altro che volare!
E qui sopraggiungono le complicazioni linguistiche di
cui Queneau è maestro: il nostro Icaro è involato.
Sfruttando il doppio senso della parola, possiamo pensare che sia stato rubato,
piuttosto che prendere il volo di sua
sponte. Ed è quello che pensa il suo autore, non Queneau, bensì Hubert Lubert,
romanziere di professione, nonché di vocazione!
E già, ci troviamo di fronte ad un romanzo nel
romanzo, perché di romanzo si tratta e non di un testo teatrale vero e proprio.
Come romanzo, però, bisogna ammetterlo, è sicuramente molto particolare: è
costituito al novanta per cento da dialoghi! Ad ogni modo la trama riguarda un
romanziere che non riesce più a trovare il suo personaggio principale, Icaro,
il quale comincia a girovagare per l'immensa Parigi, incontrando personaggi
della vita reale e della finzione…
Insomma, una fantasmagoria di luoghi, personaggi e
situazioni che danno vita ad uno spettacolo dal taglio cinematografico sposato
ad hoc alle atmosfere, alle suggestioni e alle evocazioni che solo il teatro può
dare: una scena nuda animata da otto allievi-attori alle prese con un testo
difficile da interpretare, pieno di trovate e di rimandi, leggero (come solo le
parodie sanno essere) godibile e divertente da guardare. E… Pirandello? Gli
facciamo un baffo come alla Gioconda!
Parco luci minimo: da 25.000 Kw (comprensivo di sagomatori) e centralina da 12 canali.
Amplificazione musicale più microfoni direzionali, lettore CD.
Una scrivania e due sedie, tre tavolini rotondi, una panchina o due cubi neri, altri oggetti di scena, due cubi neri e due sedie a simulare una macchina.
Fondale e quinte neri. Costumi essenziali formati di pochi elementi.