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UTAHRAPTOR
Specie:Utahraptor ostrammaysi
Dimensioni:Lunghezza da 4,5 a 6 metri
Altezza 2 metri circa
Peso attorno ai 600 chili
Dieta:carnivoro
Distribuzione: Utah, Montana(probabilmente anche in altri stati dell’Unione)
Specie simili, anche se successive, in Asia centrale
Epoca:Cretaceo inferiore (120-130 milioni di anni fa)
Il primo fossile di Utahraptor venne trovato dal paleontologo dilettante Bob Gaston nel 1992, nello stato dell’Utah e descritto da James Kirkland.
Si tratta di un esemplare piuttosto incompleto, con alcuni resti del cranio e degli arti, oltre ad altre parti dello scheletro.
Si tratta allo stesso tempo del più antico e del più grande Dromeosauride sinora rinvenuto.
Nel Cretaceo inferiore l’Utah era un ambiente piuttosto caldo e secco, con una vegetazione composta principalmente da boschi di conifere , boscaglie di cicadacee e felci.
La fauna era composta, oltre che da poche specie di micromammiferi, rettili di vario tipo e pterosauri, da erbivori come il sauropode Astrodon jonhstoni, Iguanodon, il tireoforo Gastonia.
Tra i carnivori c’erano Acrocanthosaurus e vari tipi di piccoli carnivori.
In questo ambiente viveva l’Utahraptor.
Le due specie, di cui la più grande era l’ostrammaysi, per quel che se ne sa convissero sia nel tempo che nei luoghi.
Entrambe dovevano avere abitudini piuttosto simili, anche se forse l’oweni si cibava di animali più piccoli, come vedremo più avanti.
Probabilmente, visto il peso inferiore ad una tonnellata, era ricoperto da un manto piumoso, sebbene finora i fossili non ne rechino traccia.
Gli artigli delle zampe anteriori e posteriori, specialmente i “falcetti” del secondo dito posteriore servivano egregiamente allo scopo, così come la possente muscolatura, che doveva permettere salti notevoli.
La lunga coda rigida lo bilanciava nella corsa e forse poteva servire per cambiare direzione durante i salti.
Per quanto riguarda la velocità, viste le dimensioni e i muscoli delle zampe posteriori, robusti e corti, probabilmente raggiungeva la velocità di circa 80 chilometri l’ora, con un’accelerazione improvvisa, ma non per lunghi tratti.
Doveva trattarsi di un cacciatore che non operava in gruppi troppo estesi, viste le dimensioni: forse pochi esemplari, una coppia o un piccolo gruppo costituito da poche coppie, si
organizzavano per abbattere prede abbastanza grandi, come gli Astrodon.
Da questo si potrebbe dedurre che Utahraptor era un predatore che si lanciava all’attacco dopo un lento e cauto avvicinamento:seguiva lo sprint finale per non lasciare il tempo alla preda di organizzare le difese.
Una volta avvicinatisi alla preda la assalivano conficcando gli artigli nella pelle, provocando lacerazioni molto estese, per poi balzare via, fuori dalla portata della vittima, impaurita, quindi ancora più pericolosa.
Il tempo e la perdita di sangue facevano il resto.
La scena doveva fare un certo effetto: immaginate diversi animali grandi il doppio di una tigre che straziano con i loro artigli un sauropode lungo anche diciotto metri, uno dopo l’altro, finché la preda non cade a terra, in preda allo choc per emorragia.
Utahraptor oweni, date le dimensioni inferiori, forse preferiva ai sauropodi gli Iguanodontidi.
Ultima, ma non per importanza, caratteristica che permise un discreto successo del genere, fu il fatto di possedere una discreta intelligenza, secondo alcune ipotesi poco meno del quoziente intellettivo di un canide.
Se fosse stato veramente così, questi teropodi si sarebbero potuti organizzare in gruppi dalla gerarchia complessa e anche tendere agguati pianificati in gruppo.
Note: i Velociraptor fuori misura che si vedono nei film della saga di Jurassic Park sono ispirati a Utahraptor, sebbene di dimensioni leggermente inferiori, ma simili a quelle stimate per Utahraptor oweni.
Il paleontologo Robert Bakker ha scritto un libro, Raptor Red, che racconta la storia di un anno di vita di un esemplare di Utahraptor.
Written by Utahraptor