A

Abagiù: sf. Paralume, abat-jour.
Abbaccare: v. Saltare, passare oltre.
Abbaccafossi: sm. Di persona dalle gambe lunghe.
Abbanfà
: v. Abbrustolire, diventare rosso in viso.
Abbiliàssi
: v. Rattristirsi, inquietarsi, angosciarsi ("'Un t'abbilià: èn cose che ssuccèdino").
Abbirinto
: sm. Confusione, disordine / Abbirintato: agg. Di persona o luogo disordinato.
Abboccatìccio
: s.m. Di persona di bocca buona, che mangia con appetito qualsiasi cosa.
Abboddissi
: v. Accovacciarsi, accosciarsi (da Bodda).
Abbracchìto: agg. Sfiduciato, avvilito, giù di morale.
Accaccarato: agg. Sporco.
Accaciottorassi
: v. Fare grumi, coagularsi.
Accallà/Accaglià: v. Socchiudere ("Mi s'a. l'occhio dal sonno!"), accostare.
Acciaccià
: v. Schiacciare, comprimere, pestare.
Acciospà
: v. Arruffare, pasticciare, lavorare con molta superficialità / Acciospòne: sm. Di persona che acciòspa.
Acciottelloràssi
: v. Distendersi per prendere il sole.
Acciuccignà: v. Accartocciare, maltrattare / Strapazzare (anche in senso erotico: "vieni vì che t'acciuccigno!") / Acciuccignato/a: Strapazzato, raggrinzito, accartocciato.
Acciuciaràssi: v. Vestirsi con brutti abiti.
Accotrozzolà: v. Accumulare o spostare delle cose da una parte ad un altra con rumore o danno.
Acculà: v. Muoversi all'indietro.
Adà: v. Guardare (da "(gu)a(r)dà") ("Ada lellì com'é bbona!")
Addormentasòcere: sm. Dolce a base di zucchero caramellato e frutta secca (nocciole, mandorle, ecc.) / Persona lenta nei movimenti.
Addottorato: agg. Di persona istruita.
Affrittellato: agg. Fritto in padella ("Le vòi du' ova a.?") / Occhi a.: Occhi pesti, gonfi, assonnati.
Affuffignà: v. Imbrogliare, fare confusione.
Aggagliassi
: v. Accorarsi, arrabbiarsi.
Aggalappià
: v. Allacciare / fig. Conquistare quasi con ipnosi o carisma
Agganghì:
v. Soffrire moralmente, lograrsi.
Aggeggiassi: v. Ornarsi, vestirsi a festa.
Agghietrà: v. Arretrare / Agghietràti: s.m.pl. Arretrati, rate da riscuotere/pagare
Agghiozzarsi: v. Appesantirsi dal cibo, fino a rimanere senza fiato.
Ahibbò!: Interiezione che manifesta disgusto / A. trògli!: Sporcaccioni! sudici!
Alleccurì: v. Allettare, far venire voglia.
Allegrì / Alligrì: v. Allegare i denti, sensazione di freddo ai denti.
Alliccià: v. Scappare via senza protestare, togliersi di mezzo ("A.! e di burìna!").
Àmbora: sf. Camera.
Ammattàssi: v. Vestirsi in modo strano, vistoso, senza gusto.
Ammodìno: agg. Di persona che si comporta educatamente, correttamente, onestamente ("La Terè è tanto una sposina a.").
Ampò!: Interiezione di "Guarda un po'! Toh!" ("A. lellì, che muso duro!").
Anaciàto: s.m. Ubriaco (d'anice).
Anchetta: sf. Sgambetto.
Anco: Anche.
Anguille cèe: sf. vedi Cèe.
Anneccià:
v. Rendere scuro come i necci (dolci di farina di castagna, color marrone scuro), annuvolarsi.
Anniffàssi: v. Scurirsi in volto.
Antro: Altro.
Aoncà: v. Vomitare.
Aonco: sm. Spasmi del vomito.
Àpisse: sm. lapis, matita.
Appalloccorà: v. Aggrumare, amalgamare male ("Mi s'èno appalloccorati 'mmatuffi!")
Appattumàssi: v. Avvinghiarsi, abbracciarsi, arruffarsi.
Appestà: v. Puzzare, emanare o diffondere cattivo odore (anche: Impestà)
Appipporà: v. Appallottolare, ridurre a piccola pallina ("E smettila d'a. le caccole!").
Appitonàssi: v. Appesantirsi dal molto mangiare.
Appitoràssi: v. Farsi prendere dal sonno.
Appuggià: v. Fare scalo, mettere al sicuro.
Araccattadispersi: sm.scherzoso di grande indumento appartenente a persona grassa ("Vel reggipùppore lì è un a.!").
Aràdio, aradìno: sm. Radio.
Arancà: v. Fare immensa fatica per fare/completare qualcosa ("Vanni a dà una mano te: 'uno vedi come a.?"); inseguire affannosamente.
Arègge: v. Sostenere, reggere / A. 'l mòccolo: Assistere alle effusioni di due innamorati per controllarle o favorirle.
Ariulò: interiezione, grido di gioco de' bamboretti / A. t'ho visto! Grido emesso da chi scopre l'avversario a nascondino / A. col prìllo! Grido che accompagnava il lancio della trottola (il prìllo).
Arizzà: v. Alzare
Aronzà: v. Rimproverare / A., a.!: Cammina! Vammi fuori dai piedi!
Aruciolà: v. Arrotolare. Maltrattare ("Se 'un ti mòvi t'aruciolo un orecchio!")
Arunà: v. Riunire, radunare, raccogliere.
Asserbà: v. Metter via qualcosa per usarlo o consumarlo più tardi / Chi a., a. al gatto!: proverbio, chi conserva una cosa, la conserva inutilmente perchè poi ne usufruirà un'altra persona.
Atobùsse: sm. Autobus
Attacchìno: sm. Di persona attaccabrighe, provocatrice.
Attopato
: agg. Di persona facile all'eccitazione sessuale.
Attrabaccà
: v. Scavalcare.
Aù-ttartàna!: Interiezione per una cosa o un'azione che ha dell'impossibile ("Che vvòi fa? ti voi fa pagà da ve' ppidocchiosi lì? A.!")
Avvincàssi: v. Piegarsi, ingobbirsi.
Avvoàto Cencetti: s.m. Difensore non richiesto, impiccione in fatti altrui ("O Avvoàto Cencetti, ma a te chi t'ha chiamato?!?")


B

Baàna: sf. Donna mal vestita, becera, sporca, spettinata.
Bacco: sm. Salto, passo lungo ("Lullì camìna con de' bacchi che 'un ni stai dietro")
Bàggioro: agg. Mogio, lento ("Dopo la batosta se n'andiede b. b.")
Bàghere: sm. Carrozza, calesse a due ruote / I 'Bbàgheri: i villeggianti, i "bagnanti" ("O Carola, oggi t'arìvino 'bbagheri?").
Bagnanti: sm.plur. Villeggianti, inquilini delle case affittate in estate dai viareggini.
Bàia / Baiétta: sf. Tinozza per i panni.
Baldoria: sf. Mucchio di pinugliori, legname e foglie al quale viene dato fuoco la sera del 7 settembre per festeggiare la Madonna (che, dice la tradizione, salvò Viareggio da un'epidemìa di peste). Con le forche, poi si tiravano in aria le braci e i pinugliori incandescenti e si dava vita alle "mì nonne" (le faville). / fig. Allegra confusione, festa.
Ballàcchera, A b.: agg. Di cosa andata all'aria, male.
Ballòccioro: sm. Castagna lessata con la buccia
Balloccioròne: sm. Persona goffa, buona a nulla, "grande, grosso e coglione"
Ballòne: sm. Cuccetta dei marinai / Buttàssi nel b.: fig. Andare a letto.
Bamboccino: sm. Pupazzo, bambolotto / Di uomo vestito tutto a puntino, rifinito.
Bamboretto/Bàmboro
: sm. Bambino.
Banco / Bancone : sm. Armadio per la biancheria.
Bao!: avv. Assai ("Ha smoccolato bao!"), viene sempre posto dopo un verbo per enfatizzarlo.
Baraccata: sf. Una grande quantità ("Lullì ha una b. di quatrini")
Baraccone: sm. Hangar dove vengono costruiti i carri del carnevale di Viareggio / Talvolta viene usato anche come sinonimo di struttura o azienda dagli alti sprechi ("Bel baraccone che dev'esse' vell'affare lì!").
Bare: sm. Bar.
Bargiuà, Alla b.: sf. Messo tutto fuori posto, storto, in modo disordinato.
Barù, Alla b.: interiezione, Tirare a casaccio.
Baùcco: sm. Cappello, cappuccio.
: v. Bere / sm. Vino, bibita, acqua ("'Un ti sarai miga scordato il da b.?")
Befanino: sm. Biscotto dalle varie forme tradizionale dell'Epifania.
Befanòtti: sm. Gruppo di bamboretti vestiti a befana che la sera precedente l'Epifania vanno di porta in porta per racimolare qualche "chicco" (dolce, caramella, befanini) o soldo.
Bellìoro: sm. Ombelico.
Bellioròso: agg. Ostinato, battagliero, coraggioso (dall'it. "bellicoso")
Béo: sm. Baco, verme / Avè il b. matto / Esser presi dal b. matto: Essere agitati, eccitati oltremodo ("O Tòno! che t'è preso 'l b. matto?").
Béolo / Beolìno: sm. Chiatta più o meno grande, spinta con lo stanghìno (vedi) o dagli argini da buoi o uomini, con cui i renaioli trasportavano la sabbia lungo il Burlamacca.
Biascià: v. Masticare, biascicare ("Hai finito di biascià la scingomma?") / fig. Parlare in modo incomprensibile ("Ma cche hai biasciàto?")
Bìgnori: sm.plur. Piccoli soprammobili o vasetti di poco valore.
Bìgolo: sm. Aggeggio, pulsante, tasto.
Bìllori: sm.plur. Dolcetti da poco, duri, a base di farina di castagna. Prendono questo nome per la loro forma a piccolo cilindro (da ..."billo")
Billoròne: sm. Ragazzone sempliciotto, buono a nulla.
Bimbetto: sm. vedi Bamboretto.
Bimba/o: sf./sm. Figlia/o: le madri a Viareggio chiamano "il mì bimbo" anche un figlio di 70 anni...
Bischerata: agg. Di cosa fatta male, con incuria o superficialità / Scemata.
Bischero: sm. Piccola levetta o piolo / Organo genitale maschile / Di persona che non è capace di farsi valere.
Bòdda: sf. Rospo / Di donna bassa e grassa / "Fra le bisce e le b." luogo isolato e sperduto / B. ùcciara: Di aspetto estremamente ripugnante, anche tartaruga / Boddìni: girini.
Bòffice: sm. Avè un bel b.: aver culo, fortuna / agg. Soffice, morbido; di persona: cicciottello.
Boiata: sf. Nel gergo delle sartine (ma non solo) è un lungo filo "da imbastimento".
Bottàccio: sm. Bottino, nel senso di contenuto dei pozzi neri.
Bòzzo: sm. Pozzanghera.
Bràa: sf. Mutanda, calzone / Braétta: sf. Mutandina da donna, costume da mare maschile
Bràalone: sm. persona trasandata, in particolare che porta i calzoni col cavallo basso e le chiappe mezze di fuori.
Brècche: sm. Catrame (dall'inglese black).
Briào: sm. Ubriaco / Briàa: Sbornia / Briaèlla: Persona che spesso prende sbornie.
Brillòcchi: sm.plur. Anelli e cincaglieria luccicante, ma falsi, "bigiotteria".
Bròncioli: sm.plur. Scarti, pezzi piccoli di scarso valore.
Brònzola
: sf. Bolla / Acqua colle b.: acqua frizzante.
Brònzolone: sm. Persona grassa e insulza, cafone.
Bruciaùlo: sm. Bruciore o irritazione anale, emorroidi / fig. Timore, paura.
Brùcio: sm. Grosso bruco, peloso che al contatto con la pelle irrita.
Brùglioro / Brùgliolo: sm. Brufolo.
Brùo: sm. Bruco / Nudo b.: Completamente nudo, fig. povero.
Bùa: sf. Buca (in ogni senso: delle lettere, delle fogne, del cesso); Dolore, graffio, puntura (ling.infantile) / Andà per le bùe: v. Andare in malora, fallire.
Buà: v. Bucare / nel gioco del calcio: Dribblare (vedi Trabuà)
Bùo: sm. Buco (in ogni senso), ma soprattutto culo ("Che b.!" che fortuna) / B. strinto: tirchio / A b. a b.: appena in tempo / B. spanàto: persona molto fortunata.
Buccellato: sm. Ciambella dolce lucchese o grossa ciambella in genere; sedile del cesso; eccesso di ciccia d'intorno alla pancia o alle gambe ("'Ampò che buccellati hai messo!").
Bugnà: v. Brontolare in sordina, mugugnare; Rumore di tuoni in lontananza.
Burbiglione: sm. Scarafaggio / fig. Prete (per la sua veste nera come fosse un b.).
Burìna: sf. Bolina, andatura a vela / Andà di b.: v. Rigare via dritti, a "chiappe strette".
Buzza: sf. Pancia.
Buzzo: sm. Puttana in senso spregevole; Interiora dei pesci
Buzzone: sm. obeso.


C

Caà: v. Cacare.
Càabasso: sm. Di persona bassa o di culo basso.
Càadòro: sm. Coleottero di color verde brillante. Era credenza nei bamboretti che un c. rinchiuso in un bicchiere caàsse spiccioli.
Caàna, Caétta: sf. Diarrea (anche Caaròne) / fig. Paura
Caàta: sf. Feci / fig. Cosa di poco valore o realizzata male ("Il càri di vest'anno son delle c. !")
Caccarè: sm. Persona di bassa statura, magra, macilenta.
Caccaro: sm. Sporco aggrumato in piccole palline.
Cacciùcco: sm. Zuppa di pesce tipica viareggina che, a differenza della versione più nota alla livornese, è caratterizzata da un brodo meno addensato.
Caciòttoro: sm. grumo, coagulo.
Calcamanino: sm. Figurina che con po' d'acqua e una leggera sfregatura i bamboretti si potevano trasferire sulla pelle, facendolo sembrare come un tatuaggio. / Figurina (come quella della raccolta dei calciatori)
Calduffa: sf. Caldàna, "banfata".
Calzino, Tirà 'l c.: vedi "Tirà 'l c."
Caminà: v. Camminare / fig. Essere prossimi alla fine o alla morte ("Còce vell'ovo lì, che coméncia a c.") / Caminà 'n puntali: v. Camminare in punta di piedi.
Camùciolo: sm. Fiorellino giallo che nascono nei poggioni sulla spiaggia / fig. Cosa di nessun valore ("E che m'hai datto? De' c.?!?").
Canèstro: sm. Canestro dei doni e dei "chicchi" (dolci) che si prepara per i bamboretti di famiglia.
Canfìno: sm. Olio per lumi e per la tradótta (vedi) / fig. Miscela di liquori forti.
Càntero sm. / Càntera: sf.: Cassetto del "banco" (vedi) o del comodino / Cànterale: sm. Cassettiera della camera da letto.
Canto: sm. Angolo di un incrocio a cui si dava un "nomìcchioro" (vedi) che indicava una persona, un luogo o un fatto accaduto.
Cantùccio: sm. Fetta di pane tostato e dolciastro che veniva dato alle persone a dieta per convalescenza.
Canzonetta: sf. Canzone / Spettacolo comico in vernacolo che tradizionalmente viene messo in scena durante il periodo del Carnevale.
Capocchìna: sf. Varietà di radicchio.
Capocchiòne: sm. Persona dura di comprendonio / Tipo di pesce.
Carabòttolo: sm.Barattolaccio di latta / Oggetto di tipo meccanico mal funzionante e rumoreggiante.
Carambambù: sm. Di oggetto tanto ingombrante quanto inutile.
Carapùgnolo: sm. Scarabeo dei pini.
Carduffo: sm. Ciocca arruffata di capelli.
Carimìccio / Caremìccio, A c.: locuz.avv. Il modo di portare un'altra persona a cavalcioni sulle spalle o sulla schiena.
Càrìo: sm. Nel gioco delle carte, carte che danno punteggi pesanti.
Carnevale: sm. Grande confusione, situazione tesa di preludio di rissa ("Ma che c. c'hai fatto ne' ripostiglio?" / "In vella famiglia lì ci dev'èsse' del c.!")
Càro: sm. Carri allegorici caratteristici del Carnevale viareggino
Casétta: sf. Piccola casa (spesso un paio di stanze: da letto e cucina) che si trova "in fondo l'orto" nelle case "viareggine". D'estate è abitata dal proprietario della casa che così facendo può affittare la casa vera e propria "a' bbagnanti"
Catafè: sm. Limite, in particolare del campo da gioco (ad es. nella lippa)
Catubà: v. Rubare, sottrarre furtivamente.
Cavallona: sf. Ragazza alta, vivace e formosa.
Cavìgliolo: sm. Traversina della sedia che, fissata tra un gambo e l'altro, la irrobusticono.
Ceàla: sf. Canocchia (specie di crostaceo marino) / 'Un toccà 'l culo alla c.!: non gli toccare il tasto dolente!
Cècchio: sm. Grosso foruncolo ("Ni venisse un c. al culo!", malaugurio).
Cèccia!: v. Siedi!, cuccia! (usato in particolare verso i bamboretti o gli animali domestici).
Ceci: sm.plur. Moine, coccole. ("O billorone! 'un mi fa' 'cceci") / Cecione, Cecioso: (bimbo) viziato, voglioso di ceci.
Cèe: sf.plur. Prelibato novellame di anguille; un tempo se ne trovavano in abbondanza nel canale Burlamacca ed erano parte della dieta dei poveri. Oggi sono rare, vietate alla pesca e perciò estremamente costose.
Cenciorina: sf. Donnetta insulsa, pettegola.
Céndora: sf. Cenere ("Va 'ppiove': 'ada 'l cielo com'è cendoraccio", color cenere)
Ceppiòne: sm. Grosso "bruglioro" (vedi).
Che d'è?: interr. Che è?
Chiccabuàna: Località remota immaginaria ("Ma 'n dove andamo? A c.?"); letto o luogo di riposo ("Era stanco morto, e s'è ritirato 'n c.").
Chiedòne: sm. Persona avvezza a chiedere insistentemente / Occhio c.: occhio supplichevole ("E' inutile che mi fai l'o.c.: 'un te li do!").
Chiésa nóva: sf. Così era chiamata la chiesa di S.Andrea, di più recente costruzione rispetto alla "Chiésa vecchia".
Chiesaròtto: sm. Bacchettone, baciapile, frequentatore assiduo di chiesa
Chiésa vècchia: sf. La chiesa di S.Francesco, la più antica della città costruita nel cuore della Vecchia Viareggio.
Chiocca: sf. Testa / Chioccone: sm. Testardo / Di persona di difficile apprendimento o dalla testa più grossa del normale.
Chiocchetta: sf. Calvizie incipiente ("O che ti viene? la c.?")
Chiocchétto, Chiocchìno: sm. Colpo dato con l'indice della mano per colpire, per dispetto, la chiocca di qualcuno, o per giocare con le biglie di vetro.
Chiorba: sf. Testa (v.Chiocca).
Chiùcco: sm. Copricapo di lana invernale, o spregiativo per qualsiasi altro copricapo ("E che c. ti sei messo 'n capo?")
Ciàccaro: sm. Persona buona a nulla, sudicia, di poco valore.
Ciàccia, Ciaccìna: sf. Frittella, o per esteso cosa schiacciata ("C'è montato sopra e l'ha fatta diventà una ciaccina!")
Ciàccio: sm. Merda spiaccicata nelle mutande; spregiativo/ironico per titolo di studio ("Da vando c'ha 'l c. appeso 'n casa si fa chiamà dottore!")
Ciàffaro: sm. Faccione colorito. / Ciaffaròna: agg. donna paffuta e colorita.
Ciaffata: sf. Schiaffo.
Cialdóni: sm.pl. Dolci schiacciati tipicamente versiliesi e viareggini, tipici dell'Epifania. Per farli occorrevano le piastre (vedi).
Ciampa: sf. Polpaccio.
Cianchétta: sf. Sgambetto.
Ciancià: v. Intrattenersi in lunghe chiaccherate.
Cianciuà: v. Balbettare, pronunciare male.
Cìcciori: sm.pl., Riccioli, Cicciorùto: sm, Riccioluto.
Ciciorani: sm.pl., Civiltà immaginaria di creduloni e sciabigòtti. In realtà i C. sono gli abitanti di Ciciorana, paesetto della Garfagnana.
Cilucchi: sm.pl., Ciuffi di capelli spettinati.
Cinciàglioro/Cinciàgliero: sm, Piccolo lembo pendulo di carne, anche umana (rimettiti nel fìstio vel c. lì!)
Cincillàcchero: sm. (v.Cinciàglioro)
Cincilécca, fare le c.: sf.plur. Allettare, far venire voglia.
Cionco: agg., Rattrappito, azzoppato, troncato dai dolori.
Ciotta: sf. Sterco.
Ciottèllora: sf. Lucertola.
Ciòttoro: sm., Contenitore di terracotta, per uso da cucina / Ciottorìno: sm, Piccolo contenitore di terracotta tipico della Fiera de' Ciottorini che si svolge il 25 marzo, per la ricorrenza della SS.Annunziata.
Cipolla: sf. Orologio da taschino (detto anche "Favollo")
Ciribignòccola: sf. Testa, capoccia, cranio.
Ciriè: sm. Per indicare qualcosa di indeterminato (ha 'omprato di tutto: cavoli, pere e tutto il c.)
Cìtto: sm. Centesimo (Vell'affare 'un vale un c.!)
Ciùcca: sf. Ubriacatura ("Delafia se l'hai presa la c.!").
Ciùccia: sf. Copricapo che viene "inghiozzato" in testa, cuffia di lana (Te la sei messa la c. 'n capo? Guarda che è freddo, veh!).
Ciuccià: v. Succhiare, ciucciare / fig. Bere (avidamente) vino (A lullì ni piace c.!)
Ciucciabellìori: sm. Di persona dalle labbra grosse e sporgenti, capaci di "ciucciare" gli ombelichi
Ciuciàro: sm. Persona trasandata (da "ciociàro", pastore della Ciociarìa).
Còccioro: sm. Tegamino in terracotta / Culo o intestino ("Ho 'l c. 'mpiombato/'ntasato") / Coccioròne: sm. accrescitivo per indicare un culone o anche un gonfiore da puntura d'insetto.
Coda di ziffa: sf. Tromba marina.
Cogliòmbari/Cogliòmberi: sm.plur. Coglioni / Rompimento di c.: sm. Scocciatore.
Coiattolino: sm. Pezzetto di cuoio di forma ovale della forcella, dove viene sistemato il sasso da lanciare.
Coltellaccio: sm. Cannolicchio, pregiato mollusco di mare che vive nella sabbia sottomarina e viene "straccato" dalle Libecciate. Detto anche "Nicchione".
Coméncià: v. Iniziare, cominciare
Comodo: sm. Scranno del gabinetto o gabinetto per estensione.
Conchino: sm. Grosso e pesante vaso da fiori.
Confidenzoso: agg. Persona che si prende, o dà, troppa confidenza, "tocchignone".
Confino, Il: sm. Torre del Lago.
Còo: sm. Cuoco.
Coòmbalo, Coòmbaro: sm. Cocomero, testa grossa / Buru-tutùmme fra coòmbari: frase detta per minimizzare al bamboretto una sua caduta.
Cotrione/Cutrione: sm. Spalle, schiena.
Cotròzzolo: sm. Di cosa o persona grossa e tozza.
Covata: sf. Escrementi di animali (cavalli, asini, cani) a forma di uova (Telofio! Il tu' cane m'ha seminato una c. davanti 'asa... ma che ni dai da mangià?!?).
Covetta: sf. Tinozza in metallo per farci il bagno o lavarci i panni.
Crèpa: sm. Zuppetta di pane nel vino zuccherato, detta anche "Zuppa del Seghetti"
Croàtto: sm. Similitudine per cattivo (poiché nel XVII sec. i croati erano feroci mercenari di cavalleria leggera)
Cuccuméggia: sf. Civetta (Porta male sentì cantà la c. opp. cuccumeggià).
Cùffio: sm. Culo (Sai dove te lo devi mette' vel dito lì? In c.!!!)
Cùgio: sm. Cugino.
Cunìglioro: sm. Coniglio (En curiosi i c., ma anco chi ni da' da mangià...)