Effetto serra 
Cambiamenti Climatici
Protocollo di Kyoto





Collegamenti

 


Home

Sostenibilità

Inquinamento radioattivo

Effetto serra

Riduzione
dello strato
di ozono

Sostanze chimiche inquinanti

Rifiuti  da materie plastiche

Parco dei Colli




Alcuni gas presenti nell' atmosfera generano l' effetto serra, cioè intrappolano il calore irradiato dalla terra impedendone l' uscita nello spazio esterno, come il vetro intrappola il calore in una serra.
Questo fenomeno, normalmente naturale e benefico (senza l' effetto serra la terra sarebbe di almeno  15 gradi C più fredda), sta aumentando di importanza a causa dell' aumento di concentrazione di questi gas (gas ad effetto serra, detti anche  "gas-serra") dovuto alle attività umane. 
I principali gas ad effetto serra sono : biossido di carbonio( o anidride carbonica, CO2 ), metano, fluorocarburi , protossido di azoto  (N2O); anche il vapor d' acqua e l' ozono troposferico  contribuisce all' effetto serra.  

Il Biossido di Carbonio

 La concentrazione del più importante di questi gas, il biossido di carbonio, è aumentata nell' atmosfera da 290 ppmv (parti per milione in volume) nel 1880 a circa 380 ppmv nel 2006, e continuerà ad aumentare nel prossimo futuro, poichè il biossido di carbonio, insieme all' acqua, è il prodotto finale della combustione  dei combustibili fossili (carbone, petrolio e derivati, metano),delle foreste e delle biomasse. I combustibili fossili possono essere considerati depositi di carbonio, formatosi milioni di anni fa ; la loro combustione fa ritornare il carbonio (come biossido) nell' atmosfera, aumentando l' effetto serra. 

Il biossido di carbonio si scioglie facilmente in acqua : gli oceani ne contengono  enormi quantità, ma l' aumento di temperatura (dovuto all' effetto serra) diminuisce la solubilità del gas in acqua, liberando nuovo gas nell' atmosfera e accelerando il fenomeno.

 

Andamento della concentrazione di biossido di carbonio nell' atmosfera

( Nell'immagine NASA:
andamento della CO2  nell' atmosfera)


Quali  sono le principali conseguenze dell' effetto serra ?


Non è contestato che l' incremento dell' effetto serra sia dovuto alle attività umane , ma si discute ancora molto sulle sue possibili conseguenze. Gli studi più autorevoli sono stati effettuati per conto dell' ONU dall' IPCC (International Panel on Climate Change); un rapporto di questo comitato, di cui fanno parte centinaia di scienziati,  (IPCC WGI Third Assessment Report - SPM, pubblicato nel 2001) , sostiene che il mondo si sta riscaldando:

- la temperatura media superficiale globale è aumentata nel 20° secolo di circa 0,6°C. 
E' molto probabile che il decennio dal  1990 sia stato il  più caldo del secolo, ed il 1998 l' anno più caldo da quando si hanno registrazioni strumentali (dal 1861).

 
-Dati dai satelliti dimostrano una diminuzione di circa il 10% dell' area coperta dalle nevi dalla fine degli anni  sessanta. In particolare si stanno ritirando velocemente le nevi e i ghiacciai equatoriali, sulle Ande peruviane e in Africa ( il 33% dei ghiacci del Kilimangiaro è scomparso negli ultimi 20 anni); è diminuito lo spessore del ghiaccio  marino dell' Artico nella tarda estate.
- Per quanto riguarda l' Antartide, non  è stato evidenziato un riscaldamento di tutto il continente. Tuttavia nell' Antartide Occidentale, ed in particolare della Penisola Antartica (a Sud dell' America Latina), si osservano spesso massicci crolli di vaste aree ghiacciate con formazione di iceberg.

 

Immagine NASA da satellite : un enorme blocco di ghiaccio si stacca dalla Penisola Antartica, 19 Marzo 2002

Immagine dal satellite Modis della NASA
(Un enorme blocco di ghiaccio, esteso   3250   Km2, quasi quanto la Valle d'Aosta, si stacca dalla piattaforma Larsen B, ancorata alla  Penisola antartica,
19 Marzo 2002)


-Il livello dei mari si sta innalzando a causa dell' espansione termica delle acque (causa principale) e del ritiro dei ghiacciai : l' incremento durante il 20° secolo è stato di 20-30 centimetri. 

Le proiezioni dell' andamento climatico globale fino al 2100

Le proiezioni dell' IPCC, effettuate con metodi molto migliorati rispetto al passato, indicano forti incrementi della concentrazione di CO2  nell' atmosfera dovute alle attività umane, con notevoli  conseguenze climatiche  : 

-Aumento della temperatura superficiale globale media da 1,4 a 5,8 °C  nel periodo 1990-2100 : anche la velocità di riscaldamento dovrebbe aumentare rispetto al 20° secolo. 
Il riscaldamento dovrebbe essere più pronunciato in alcune aree del pianeta (parte nord del Nord America, Asia del Nord e centrale).

-Ondate di calore, siccità, suoli più aridi. 
-Evaporazione dell' acqua più intensa, con più energia nell' atmosfera : tempeste, tornadi, uragani più violenti e frequenti.
-Continuerà l'innalzamento del livello dei mari: sono possibili erosioni delle spiaggie di sabbia ed inondazioni di popolose aree costiere (delta del Nilo, Bangla Desh) e  piccole isole ( in particolare sono minacciati gli atolli del sud Pacifico).
-Più facile trasmissione di alcune malattie infettive, fra cui malaria e febbre gialla

Quanto dureranno i cambiamenti climatici ?

Le emissioni dei gas serra più persistenti (biossido di carbonio, protossido di azoto, perfluorocarburi) hanno un effetto duraturo sul clima : per es., parecchi secoli dopo che avvengono le emissioni di CO2, circa un quarto di esse permane nell' atmosfera.
Dopo una ipotetica stabilizzazione della concentrazione dei gas serra, le temperature medie globali superficiali ed il livello dei mari continuerebbero ad innalzarsi per centinaia di anni , a causa del grande ritardo con cui il profondo oceano segue il cambiamento climatico.

Cosa si ha intenzione di fare contro l'effetto serra ?

  • Occorre notare che, sulla reale pericolosità del riscaldamento globale, non vi è concordanza di opinioni: alcuni scienziati tendono ancora ad essere scettici ( vedi uno dei siti segnalati); 
    ad esempio viene sottolineato il fatto che non sia stato dimostrato un riscaldamento di tutto il continente antartico  e si evidenziano lacune nei modelli climatici usati dall' IPCC.

  • Per limitare l' effetto serra sono state suggerite alcune azioni :

    • - Risparmio energetico ; uso di energia da sorgenti rinnovabili (solare, eolico, idroelettrico, geotermico, biomasse) o, fra i combustibili fossili, preferenza al gas naturale rispetto al petrolio o al carbone (la combustione di metano  genera  meno biossido di carbonio a parità di energia prodotta).

    • - Eliminazione graduale dei clorofluorocarburi ( vedi pagina sullo Strato di ozono ); riduzione degli altri gas serra 

    • - Riduzione della deforestazione




Il Protocollo di Kyoto

Si tratta di un accordo internazionale, sottoscritto nel 1997 da 84 Paesi, che indica gli obiettivi per la riduzione  dei gas ad effetto serra. Il Protocollo è stato ratificato da 146 Paesi ( ma non dagli USA ) ed è entrato in vigore nel Gennaio 2005. Viene fissata per i paesi industrializzati una diminuzione del 5% in media ( 6,5% per l' Italia) entro il 2012,  rispetto ai loro livelli di emissione del 1990. 
Poichè l' attuale tendenza è di un aumento notevole delle emissioni, la riduzione del 5% sarebbe un grande risultato ( i Paesi sviluppati dovrebbero ridurre le loro emissioni anzichè  incrementarle decisamente ), comunque non sufficiente a fermare l' aumento di temperatura.

Quali gas e quali paesi

L' accordo riguarda sei gas ad effetto serra : biossido di carbonio, metano, protossido di azoto, perfluorocarburi, idrofluorocarburi ed esafloruro di zolfo ; prevede limiti alle emissioni di  39 paesi (quelli relativamente più sviluppati), fra  cui, in ordine di emissioni discendente:

 USA 
 Unione Europea (15 paesi)
 Russia
 Giappone
 Canada
 Polonia 
 Bulgaria e altri paesi Est Europei
 Svizzera
 Norvegia

Nota

I CFC, clorofluorocarburi, non sono menzionati dal protocollo di Kyoto perchè la loro limitazione è già prevista nel  Protocollo di Montreal 

Gli USA - lo stato che inquina di più l' atmosfera con il 36% di emissioni di  anidride carbonica del 1990- e l' Australia - con una grande industria carbonifera- non ratificheranno il Protocollo, che è stato invece approvato da Unione Europea, Russia, Giappone, Canada, Polonia ed altri paesi, che rappresentano insieme il 61,6% delle emissioni.

I meccanismi di flessibilità

Per raggiungere gli obiettivi indicati a Kyoto, possono essere utilizzati strumenti che intervengono sui livelli di emissioni di gas a livello locale, nazionale o transnazionale.

Il protocollo prevede tre strumenti :

- Emission trading (commercio delle emissioni) : le foreste piantate dopo il 1990 vengono considerate depositi di carbonio, e vengono riconosciuti crediti che sostituiscono i tagli alle emissioni. Possono essere anche riconosciuti come crediti progetti per sfruttare energie rinnovabili ( solare, eolico, biomasse), o miglioramenti degli attuali sistemi di generazione dell' energia.
I Paesi relativamente sviluppati possono acquistare e vendere permessi di emissione, per ridistribuire nel modo più economico fra i vari Paesi e fra imprese le quote di emissione concordate. Lo Schema di Commercio delle Emissioni dell' Uninone Europra è il più grande sistema multinazionaledi commercio delle emissioni di gas serra nel mondo. E' iniziato nel Gennaio 2005 e tutti e 25 gli stati membri vi partecipano.
-Joint Implementation (Implementazione congiunta)  e Clean Development Mechanism (Meccanismo per uno sviluppo pulito) : Consentono di realizzare la riduzione delle emissioni in Paesi Terzi, dove i costi di abbattimento sono più bassi.

Le misure di flessibilità vengono considerate supplementari rispetto alle azioni domestiche.
Secondo l ' UNCC ( United Nations Climate Change Secretariat ), i Meccanismi di Sviluppo Pulito (CDM) innescati dal Protocollo di Kyoto ridurranno le emissioni ( entro la fine del 2012) per più di un miliardo di tonnellate : "E' ora evidente che il Protocollo di Kyoto sta dando un contributo significativo verso lo sviluppo sostenibile nei Paesi Emergenti". ( Comunicato stampa UNFCC , Giugno 2006 )

Critiche al Protocollo di Kyoto

La critica fondamentale riguarda l' efficacia dell' accordo : perfino una piena implementazione del Protocollo avrebbe un impatto limitato, nonostante i costi elevati; in ogni caso occorre prepararci ad un certo livello di cambiamento climatico. 

Una seconda critica viene principalmente dagli USA, ed è relativa al fatto che praticamente nessun sacrificio viene richiesto ai Paesi in via di sviluppo : questo in seguito all' accoglimento del cosiddetto Principio di Responsabilità (secondo cui i Paesi che hanno maggiormente contribuito ai livelli attuali di concentrazione dei gas devono essere i primi a sostenere i costi ed a ridurre le emissioni).

Altre critiche riguardano i meccanismi di flessibilità, che vengono visti con un certo sospetto. Per esempio, essi non considerano  "debiti" di carbonio dovuti alla distruzione di foreste esistenti, ma solamente  "crediti" per quelle piantate dopo il 1990. Recentemente si è tuttavia formato un mercato spontaneo per i permessi di emissione, soprattutto da parte di industrie Nordamericane.

 



Alcuni siti selezionati :

 Carbon Dioxide Information Analysis Center-Registrazioni storiche del contenuto di CO2 da campioni di ghiaccio e dall' atmosfera

 IPCC Intergovernmental Panel of Climate Change, gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico  

 2005 warmest on record in North Emisphere,  BBC News, 15 Dicembre 2005

Climate Change - Thematic portal, sito web dell ' UNEP

 Il Protocollo di Kyoto  ( in Italiano )

 The sky is not the limit: The emerging market in Greenhouse gases  Obiezioni ai Clean Development Mechanisms
previsti dal Protocollo di Kyoto; pubblicazione di Carbon Trade Watch

allfonsit@yahoo.it

Ultima revisione : Luglio 2006

inizio pagina