Quando ci si deve descrivere non si sa mai bene da
quale parte cominciare; suppongo che la cosa migliore da fare sia partire
dall’inizio.
Io sono Alberto Vesentini, nato nell’Aprile del 1974
in un ridente paesino della provincia veronese.
Ho un diploma odontotecnico e per un certo periodo
ho praticato questa professione con molto piacere, poi ho preferito continuare con gli studi
universitari. Diplomato Universitario in Tecnologie Alimentari nel 1999, ho
frequentato un corso sui Sistemi di Autocontrollo igienico-sanitario e sui
Sistemi Qualità UNI EN ISO 9000, conseguendo il titolo di “esperto in tecniche
di sistemi di autocontrollo nelle filiere agroalimentari” e di Auditor Interno.
Sono una persona a cui piace imparare tante cose e
così mi cimento in varie attività tra le quali il giardinaggio ed il fai da te.
Mi piace la montagna in tutte le stagioni e così,
quando posso, vado a sciare o a camminare, ma la montagna mi piace anche o,
forse, soprattutto, per le sue tradizioni e usanze. Amo tantissimo le leggende
dell’area dolomitica e la simbiosi che la gente di montagna ha ancora con il
proprio territorio. Sembrano forse due cose distinte, ma sono una cosa sola: il
rispetto delle tradizioni locali è amore per la propria terra, è voglia di non
perdere la propria identità, è il non voler dimenticare un passato (e quindi
anche le leggende) che rappresenta le radici. Non nascondo la mia particolare
simpatia per l’area montana del Triveneto (che, guarda caso, racchiude l’area
dolomitica) ed in particolare per l’Alto Adige, Alto Veneto e l’Austria. La
ragione è semplice: perché, al di là della bellezza dei paesaggi, loro hanno saputo conservare i loro costumi,
le loro usanze ed una “saggezza popolare” che noi, nelle nostre città, abbiamo
in molti casi perso.
Credo non possiate negare la bellezza di questi
larici che sembrano d’oro! La natura è tutta bella e ha tante cose da
insegnare, basterebbe fermarsi un po’ per guardare e, finalmente, vedere.
Mi piace
molto leggere, in particolare i libri di montagna, ma leggo un po’ di tutto.
Qualche
volta dipingo, lo faccio come sono capace, senza troppe pretese.
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