N O N C I F E R M E R A N N O !
La crisi capitalista non si ferma davanti a nulla: la guerra - ancora pendente - e l'embargo in Iraq, e la repressione dei lavoratori che lottano in Italia come nel resto dei paesi più sviluppati.
La vicenda dei lavoratori dell'Atac nell'aprile del '97 fu solo la punta di un iceberg che emergeva, denunciando come sindacati, padroni e governi avessero ormai talmente imbrigliato il diritto di sciopero da costringere per forza a rompere "lacci e lacciuoli", per affermare la propria dignità.
Con il nostro lavoro abbiamo cercato di far emergere il resto della montagna: decine di lotte che quotidianamente si scontrano contro ristrutturazioni e privatizzazioni, nel pubblico come nel privato.
Operai, lavoratori dei servizi, precari, disoccupati sono spinti dalla crisi a misurarsi con le limitazioni dei diritti in fabbrica, nella sanità, nei trasporti. I padroni chiudono le fabbriche, cercano altrove profitti facili, in questo aiutati anche dal governo che ha regalato con il pacchetto Treu, con i contratti d'area una maggiore facilità nella gestione della forzalavoro, flessibile e precaria.
Dalla BORLETTI all'ATAC, dall'ENICHEM alle FS i lavoratori stanno rispondendo alla crisi dei padroni.
La privatizzazione delle FS va avanti da tempo macinando diritti e qualità dei servizi. Ferrovieri e pendolari scontano la logica del profitto: smembramento dell'azienda in mille rivoli, risparmio sulla sicurezza e sull'elemento umano, tecnologie "a risparmio", senza sperimentazione. Ed ora, oltre al danno la beffa. In queste condizioni di distruzione del servizio pubblico in nome del profitto, i ferrovieri vengono licenziati perchè lavorano in questo stato di cose! Oltre ad essere vittime, come i passeggeri, della mancanza di sicurezza.
LAVORATORI!
Ogni lotta ci rafforza, indipendentemente dalle conclusioni. Non possiamo arrenderci. Possiamo invece migliorare la nostra organizzazione. Gli operai devono trovare il sostegno dei giovani proletari, dei precari e disoccupati. Anche questi ultimi assaggiano il bastone della repressione, come a Napoli, mentre "lavori socialmente utili" e lavoro in affitto rappresentano la "carota"... e l'inganno!
Contro le ristrutturazioni gli operai hanno occupato le fabbriche (alla Borletti e alla Delphi Packard); contro la flessibilità i precari hanno occupato le agenzie del lavoro interinale, nuove forme di caporalato legale. I lavoratori dei servizi devono trovare momenti di unità con i pendolari che sono per lo più operai e lavoratori salariati. Devono unirli, non farli usare dai dirigenti delle ferrovie, dal governo contro le lotte che difendono la qualità del servizio e il suo carattere sociale.
UNITA' DEI LAVORATORI
SOLIDARIETA' CON CHI LOTTA!
COSTRUIAMO MOMENTI DI UNITA' E DI LOTTA TRA
LAVORATORI, PRECARI E DISOCCUPATI.
Roma, 10/3/98
Centro di Documentazione e Lotta
Rosso 16
P.za Immacolata 28 - ROMA