PER L'UNITA' DEI LAVORATORI

Da anni di fronte a un attacco generale da parte del capitale, manca una risposta altrettanto unitaria da parte del proletariato in lotta.

Le contestazioni agli accordi confederali del '92 e '93 le manifestazioni contro la riforma previdenziale del 94-95, pur dimostrando una capacita` di reazione da parte dei lavoratori, non hanno messo in discussione la gestione del conflitto da parte dei sindacati confederali che, anzi, se ne sono fregiati come una garanzia di stabilita' per il futuro governo di centro-sinistra.

L`autorganizzazione pur avendo superato da tempo lo stato embrionale, e presentandosi come una realta` visibile e radicata in molti settori di classe, di fatto sembra non porre all'ordine del giorno il rapporto con il resto del mondo del lavoro ancora legato ai sindacati istituzionali.

Gli stessi percorsi praticati dalle diverse sigle autorganizzate, son spesso divisi e distinti.
Non di rado infatti, si sviluppa un lavoro ristretto alla propria area di influenza e si esalta una concezione di concorrenzialita` tra sigle nello svolgimento di lotte e di vertenze. Pur riconoscendo una diversa impostazione tra le varie istanze organizzative, non crediamo possa essere questo il limite che impedisce di individuare una linea di classe in grado di unire i lavoratori su comuni percorsi di lotta.

Il superamento della propria ristrettezza organizzativa passa anche attraverso un lavoro di conoscenza delle lotte, di documentazione di tutti quei momenti di resistenza, piu` o meno noti, che i lavoratori dentro o fuori i sindacati ufficiali attuano ogni giorno. Elemento tutt'altro che scontato, in assenza del quale risulta molto difficile delineare un quadro reale del conflitto in atto nel nostro paese e sviluppare un bilancio critico delle lotte in questione.

Crediamo quindi che vada aperto un confronto tra coloro i quali sentono sulla propria pelle la contraddittorieta` e la parzialita` del lavoro che svolgono nei diversi ambiti organizzativi, e che pure giudicano insufficienti tutte quelle proposte (convenzioni, consulte, confederazioni) che tendono ad evidenziare piu` una risposta organizzativa che politica al problema.
L`unita` delle lotte dal basso e` solo un'enunciazione di principio se le avanguardie che militano nelle diverse sigle sindacali, non assumono come proprio questo punto di vista, lavorando in prima persona per superare l`estemporaneita` dei momenti di unione. Occorre un salto di qualita` dell`autorganizzazione, la capacita` di una logica unitaria, partendo dalla necessita` di conquistare politicamente ed organizzativamente la maggioranza dei lavoratori.
Il cardine di questa unita` deve essere l'individuazione degli interessi generali della classe, degli obiettivi principali su cui concretizzare una reale opposizione alle politiche capitalistiche e a quanti, anche all`interno del movimento dei lavoratori, in maniera piu` o meno evidente le sostengono.

Su queste tematiche occorre sviluppare un confronto. Da parte nostra vogliamo costruire una occasione di dibattito tra lavoratori e militanti sindacali di base, da tenersi a Roma in data da specificare. In preparazione sollecitiamo la presa di contatti da parte degli interessati per un eventuale scambio di materiale di discussione sulle questioni del sindacato e del lavoro.