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Ayrton da Silva nasce il 21 Marzo 1960,
secondogenito di Milton da Silva un grande proprietario terriero del Brasile.
Suo padre era un grande appassionato di gare motoristiche, fu quindi con piacere
che notò in Ayrton una forte passione per le macchine e, per il suo quarto
compleanno, gli regala un kart. La sua prima gara con i kart si tiene nel
1972 nella pista di kart che fa parte del complesso di Interlagos. Nella gara ci
sono tutti i piloti locali più in gamba, tra cui Maurizio Sala. Ayrton mostra
subito tutta l’energia e il talento che gli brucia dentro: stupendo tutti vince
la gara. Nel 1977 Ayrton vince il Campionato Kart Sudamericano e l’anno
successivo si ripete.
Pur sapendo che per seguire la sua passione dovrà fare
molte rinunce getta comunque se stesso nella volontà di seguire i suoi sogni,
appoggiato da suo padre che lo aiuta anche finanziariamente. Il primo passo da
affrontare è il trasferimento in Inghilterra che allora era la patria indiscussa
di qualsiasi gara con i motori. Nel 1981, corre in Formula Ford 1600cc
nel team Van Diemen di Ralph Firman. Nel 1982 vince 22 gare e il campionato. La
tappa successiva è la Formula 3, che è l’ultimo passo prima della Formula Uno.
Nel 1983 continua la sua marcia a spron battuto verso il successo: fa suo il
campionato inglese e dopo la vittoria nella gara conclusiva a Macao, dove si
sfidano i migliori piloti di tutte le serie nazionali. realizza il sogno di
entrare a far parte di un team di Formula Uno.
L'esordio in Formula 1 è molto amaro per Ayrton: qui
infatti non basta il talento del pilota ma occorre anche un team dotato di soldi
(molti) e di uomini. Ayrton purtroppo, come ogni buon novellino, deve fare
i conti con la realtà di un team di bassa lega. La gara che lo consacrerà
campione, si svolge a Monaco. Ayrton si qualifica molto indietro in tredicesima
posizione. Il tempo si mette al brutto e minaccia di piovere; Senna capisce che
gli si sta offrendo la prima vera opportunità. La pioggia, come accade sempre
nelle gare, livella le prestazioni ed al settimo giro Senna è in sesta
posizione. Le condizioni della pista esaltano il brasiliano che recupera giro
dopo giro fino ad arrivare a ridosso del leader della corsa, Prost. Bastava un
giro ed il sorpasso si sarebbe compiuta ma la corsa viene inspiegabilmente
interrotta, togliendo a Senna un meritato successo.
Nel 1985 corre per la Lotus e vince la sua prima
gara all’Estoril.
Solo nel 1988 riesce ad avere una vettura in grado di
vincere il titolo. Firma per la McLaren e, come compagno, avrà Prost, che sarà
poi il suo arcinemico. Quell’anno vince 8 Gran Premi ed il suo primo titolo di
Campione del Mondo.
Stirling Moss disse:
"Ayrton Senna è il pilota più grande che io abbia mai visto, l'unico in grado di
competere con Fangio e Clark."
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Oggi, o
tra dieci anni, se ci sarà ancora la Formula 1, il pilota sarà sempre al
centro dell'attenzione, perché il pubblico va alle corse per vedere i piloti
piuttosto che le macchine. Il pilota verrà sempre prima della macchina. |
Non
potrai mai cambiare il mondo da solo. Però puoi dare il tuo contributo per
cambiarne un pezzetto. Quello che faccio davvero io per la povertà non lo
dirò mai. La F1 è ben misera cosa in confronto a questa tragedia. |
La cosa
importante è la gioia che mi dà ogni vittoria, il piacere che offre, al pari
di una grande conquista, un'enorme sfida, come combattere e vincere una
battaglia. Senza queste emozioni, tutte queste emozioni, correre non avrebbe
senso. |
E' strano.
Proprio quando penso di essere andato il più lontano possibile, scopro che
posso spingermi ancora oltre. |
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Alain Prost:
Ora come ora lui insegue una cosa sola: il titolo mondiale. Pensa solo
a quello, vuole solo quello, sogna solo quello. Questo gli dà una determinazione
spaventosa. E io che gli sto vicino me ne accorgo perché lui è sempre al massimo
del rendimento dal venerdì mattina quando comincia le prove fino alla domenica
pomeriggio quando taglia il traguardo.
Nigel Stepney:
Ayrton e Michael [Schumacher] sono un altro pianeta. Quando Ayrton è arrivato
alla Lotus aveva qualcosa di speciale, misterioso. Era un enigma. Apparentemente
sono persone come tutte le altre, ma hanno qualcosa di particolare. Non so cosa
sia. Arrivano, danno un’occhiata e sanno cosa devono fare. Entrambi sono calmi
ed entrambi trasmettono fiducia nelle persone con cui lavorano.
Rubens Barrichello:
Quando mi sono ripreso nel centro medico dopo il mio incidente, la prima faccia
che ho visto è stata quella di Ayrton, con le lacrime agli occhi. Non avevo mai
visto Ayrton così, prima. Ho avuto l'impressione che vivesse il mio incidente
come se fosse successo a lui. Egli mi ha aiutato molto nella mia carriera, ed io
adesso non trovo le parole per descrivere la sua perdita.
Michael Schumacher:
Senna era il più grande, non ci sono paragoni che reggano. Non cerco una
vittoria per questo motivo, perché non penso che sarò mai alla sua altezza.
(Prima di Monaco 2000, lanciato verso il terzo titolo)
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