DIALETTI E SEDUZIONE….  

 


 

Dialetto, arma di seduzione. Specie se si tratta di toscano o siciliano. A svelare il potere di inflessione e cadenza nell'accendere il desiderio, e' un'indagine realizzata su 500 italiani da un gruppo di sessuologi. Ad aggiudicarsi la palma di dialetto più erotico, almeno per le donne, e' la lingua di Dante. Seguono siciliano e genovese, mentre agli ultimi posti c'e' il dialetto romano, il “meno erotico” della penisola. ''La pronuncia aspirata della 'c' tipica del dialetto toscano, insieme al tono sincopato, sembrano suggerire alle donne una particolare decisione nell'approccio ed esercitano un notevole effetto afrodisiaco nel 38% dei casi studiati”. Il siciliano, per contro, con i suoi suoni retroflessi (pronunciati con la punta della lingua rivolta all'indietro) che portano al rafforzamento delle consonanti, evoca ''prestanza fisica e virilità” per il 26% delle donne intervistate. Non solo, l'apertura delle vocali nell'idioma di Sciascia, viene associata nell'immaginario femminile a disponibilità e generosità anche in camera da letto. Promosso a pieni voti poi, dal 31% delle donne campione, il genovese. Il suo andamento melodico, ispirato dalla caduta delle consonanti finali, insieme alla modulazione particolarmente cadenzata, esercita una vera e propria malia sul gentil sesso. Poco erotico invece il romano, che piace solo al 6% delle intervistate. Il rotacismo della 'l' e il rafforzamento di alcune consonanti intervocaliche, insieme alla debole pronuncia della doppia 'r', conferiscono alla “parlata” della Capitale rudezza eccessiva. E gli uomini? A sorpresa mutano i meccanismi di seduzione innescati nel sesso forte dall'inflessione dialettale femminile. Il veneziano, per esempio, con il forte indebolimento delle consonanti intense e la tipica vocalizzazione della 'l' seguita da consonante, viene giudicato particolarmente sinuoso. Nell'immaginario del 36% degli uomini si associa al fruscio delle vesti femminili. Segue il sardo: il suo carattere aspro, le vocali strette che si attaccano le une con le altre, il tipico tono discendente, fanno pensare al paesaggio roccioso, al suono delle onde, evocando nell'inconscio del 25% degli intervistati il fascino del mistero, dell'ignoto. Erotico anche il milanese, i cui suoni gutturali di matrice celtica (come la u e la e), insieme all'eliminazione delle consonanti doppie e ai francesismi, attivano nel 27% degli uomini di casa nostra un effetto erotico immediato, istintivo. Solo l'8%, invece, i sostenitori del bolognese. Con la sua inconfondibile pronuncia della 's',  il dialetto emiliano evoca piuttosto immagini materne, spegnendo negli uomini qualsiasi desiderio erotico. Il maggior potere erotizzante, comunque, per i maschi e' detenuto soprattutto dall'aspetto fisico (36%), seguito dal dialetto (27%) e dalla posizione sociale, mentre per le donne contano di più il dialetto (32%) e la posizione sociale (25%), seguiti da aspetto fisico e cultura.  


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