APPENDICE
X (Actum
recognitionis pro Theodoro Rocci Cerasoli) Notaio Bartolomeo Ravenna,
atto del 6 ottobre 1790, ASL, 40/38, ff.122-123 A
preghiere a Noi fatte dall’Ill.mo Signor D.Teodoro Rocci Cerasoli Nobile,
Patrizio di questa Città di Gallipoli, e stipendiario perpetuo di S.M.
D.G. ci siamo personalmente di unita col medesimo conferiti nella Venerabile
chiesa de’ Rev.di Padri Riformati di questa città, ed ivi essendo nell’entrare
dalla porta piccola di detta chiesa verso il vento di tramontana, viddimo
nel pavimento della chiesa sudetta una picciola lapide sepolcrale di marmo
sulla quale in rilievo si vedeva scolpito un albero di cireggio, verso
la parte superiore del quale vi era scolpito ANTONIO, ed intorno a detto
albero le seguenti parole= SANRIO
ROGIO DE GAETA CASTELA/ NO
DE LA CITATE DE GALLIPOLI Indi
passati sul Presbiterio di detta chiesa, sotto ai gradini dell’altare
maggiore vi era un’altra lapide di marmo bianco nella quale vi erano incise
alcune armi, o siano imprese rappresentanti un’albero di cireggia colle
seguenti parole. MODESTE SUMPTA VIRESCIT LINPHA; e
sotto di dette armi vi era la seguente iscrizione= JOSEPH
ROCCI QUONDAM
DONATI ANTONII FILIUS AVITUM
NON RESPUENS IUSTA
DIVI ANTONII A PADUA AEDICULAM SEPULCHRUM
VETUS NOVUM HIC IN AUCTORIS VITE POST MORTEM ET NOBISCUM VIVENTIS SACELLO
VENERABILI AFFECTU
PIETATIS NOVO NOVUM
HOC MONUMENTUM SIBI,
SUISQUE IN POSTERUM PECULIARE PIE
CONFICIENDUM CURAVIT ANNO
SALUTIS MDCLXXXIX. Qual
iscrizione, armi, ed altro da noi vedute, e lette, ci richiese esso D.Teodoro
che del tutto ne dovessimo rogare pubblico atto. (Actum
recognitionis pro D. Josepho Castiglione) Notaio Bartolomeo Ravenna, atto
del 9 ottobre 1790, ASL, 40/38, ff.123-124 Ad
istanza, e richiesta a noi fatta dall’Ill.mo Signor D.Giuseppe Castiglione
Patrizio di questa Città di Gallipoli ci siamo personalmente conferiti nella ven.le chiesa de’ R.ndi Padri
Domenicani di questa predetta Città, ed ivi essendo, viddimo nell’altare
primo a man sinistra di detta chiesa nel calare dall’altare maggiore sotto
il titolo del Nome di gesù, e propriamente di rimpetto a quello di M.V.
del Rosario lateralmente nell’arco dell’altare predetto che vi erano formate
di stucco due armi, o siano insegne rappresentanti un ippogrifo coronato;
e sotto dell’altare predetto, e propriamente vicino ai gradini del medesimo
vi era una lapide sepolcrale di marmo bianco, su della quale vi era incisa
la seguente iscrizione= ACHILLES CASTIGLIONE CESARIS FILIUS ACHILLIS SENIORIS NEPOS, ET JOANNIS ANTONI PRONEPOS TUMULUM, ET ARAM HANC REFECIT, ET DOMINI
IESU DICAVIT ANNO
DOMINI 1701. Locchè
veduto, e letto da tutti noi, fummo richiesti da esso medesimo sudetto
D.Giuseppe Castiglione, che del tutto ne dovessimo rogare publico, e solenne
atto a sua futura memoria. |