ADAMO DISPONE

di Giuseppe Drago

 

 

Genesi 3:20 E l’uomo diede a sua moglie il nome di Eva, perché lei fu la madre di tutti i viventi.

Il primo segno di sottomissione, già appare, la donna poteva dare benissimo il nome a se stessa, ma invece, (Genesi 3:16……………………… i tuoi desideri si volgeranno verso tuo marito ed egli dominerà su di te).

Eva, vediamo che ubbidisce, con silenzio e rispetto, e per questa sua osservanza, grande è l’onorificenza che riceve, che è quella di essere chiamata la madre di tutti i viventi. Non è poca cosa, questo titolo gli appartiene perché dato da Dio, indirettamente, in relazione alla condanna, che partorirebbe con dolore. L’appellativo, non lo ha avuto, Adamo, padre di tutti i viventi.

Genesi 3:21 Dio il SIGNORE fece ad Adamo e a sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì.

Li vestì, questa parola ci dice che Dio li coprì, e può certamente significare, un ante della volontà di proteggerli e di amarli durante il percorso esterno dal Giardino. Il primo sentimento che Dio manifesta alle sue creature, rispecchia quello del Padre Ceste che, nonostante tutto, vuole recuperare la sua opera.

Genesi 3:22 Poi Dio il SIGNORE disse: «Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male. Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell’albero della vita, ne mangi e viva per sempre».

Perché Dio si preoccupa che l’uomo posa prendere dell’albero della vita e vivere per sempre? Perché con l’acquisizione del libero arbitrio, l’uomo potrebbe raggiungere anche l’albero della vita, ciò che Dio gli aveva proibito, non, come detto sopra, per limitarlo, ma per permettergli un’acquisizione graduale dei poteri divini, dato che il rapporto era con la materia.

L’acquisizione del bene e del male da parte di Eva ed Adamo, già causa un certo squilibrio nei progetti di Dio, ma non di allarmare la sua Potenza, certamente. Con riferimento alla conoscenza del bene e del male l’uomo è diventato come, (diciamo come), la divinità, ma di sicuro non per tutti gli altri attributi. E se l’uomo mangiasse dell’albero della vita, sarebbe un guaio per lui, perché si creerebbe un’anomalia della stessa portata di Lucifero, ci sarebbe una creatura divina in un territorio contaminato e di peccato, e ciò è impossibile secondo i piani di Dio. Quindi l’uomo deve, a tutti i costi, essere trasportato in un altro pianeta detto “Paradiso” (vedremo come sarà trasportato).

Genesi 3:24  Così egli scacciò l’uomo e pose a oriente del giardino d’Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via dell’albero della vita.

I Cherubini con la spada fiammeggiante custodiscono l’entrata, impedendo che l’uomo potrebbe entrare nel Giardino e prendere del frutto della vita; ma i due cherubini furono posti non per limitare la possibilità all’uomo di diventare eterno, ma per i motivi, detti sopra.

Apocalisse 22:14  Beati quelli che lavano le loro vesti per aver diritto all’albero della vita e per entrare per le porte della città!

Quando l’uomo acquisterà, per mezzo della redenzione di Cristo, la idoneità ad entrare nel Regno dei Cieli, “Paradiso” prenderà del frutto dell’albero della vita prima di entrare attraverso le porte della Città della Gerusalemme Ceste.

Ecco che allora i tempi sono compiuti, e l’uomo ha acquistato la redenzione ed un nuovo corpo (spirituale) per vivere in eterno.