Quello che segue è un avviso a pagamento, apparso il 26 marzo 2002 sui quotidiani "la Repubblica" ed "il Messaggero", con il quale l'Azienda dice la sua riguardo l'intera vicenda:

POMEZIA/MISTEL: COME SI DISTRUGGE UN'AZIENDA

Scriviamo per una fondamentale esigenza di chiarezza e di ristabilimento della verità.
Tutti si levano in difesa dei posti di lavoro in pericolo, ma nessuno si è interessato delle cause che ne sono all'origine. Politici, media, sindacati e dipendenti sembrano ignorare:

 

Venendo alla Mistel dobbiamo precisare che il mancato pagamento del solo salario dl Gennaio '02 è dovuto all'avvenuta, illegale, occupazione dello stabilimento con conseguente impossibilità d'accesso, nonostante la disponibilità manifestata dall'azienda al dialogo e la raccomandazione a non intraprendere azioni irreparabili. Negli ultimi anni la Mistel ha registrato pesanti perdite di bilancio che hanno portato a bruciare tutte le riserve derivanti da utili precedentemente accantonati, per varie decine di miliardi di lire e nel 2001, lo stesso capitale sociale. Vivamente preoccupata per l'andamento aziendale, la proprietà si era rivolta l'anno scorso ai vari Ministeri competenti (Lavoro, Attività Produttive e Telecomunicazioni) senza ottenere neanche una formale risposta di cortesia. Nessuna attenzione e nessun supporto neanche dalla Confindustria di cui eravamo soci, e da cui, visti i risultati, ci siamo dissociati. Paventando proprio quanto sta ora succedendo, Mistel non ha potuto affrontare a suo tempo quel ragionevole ridimensionamento che avrebbe potuto salvare quantomeno 60 o 70 posti di lavoro. Rimasta senza capitale ed in assenza di prospettive di lavoro, si è reso necessario procedere alla messa in liquidazione della Società come previsto dalla legge. La richiesta di. Concordato Preventivo è stata dettata da un impegno morale verso i creditori, ma anche per consentire ai dipendenti di poter usufruire piu agevolmente della cassa integrazione guadagni e della così detta mobilità. Assicurando in tal modo ai dipendenti stessi ben tre anni di ammortizzatori sociali. Con tutto il tempo, quindi, per trovare altro lavoro senza lo stravolgimento dei bilanci familiari. Del pari la creazione di una nuova società è avvenuta, previo parere favorevole del Tribunale, al solo scopo di salvare una ventina di posti di lavoro e con l'intento di potere, eventualmente, riassorbire in futuro altri lavoratori dalla Mobilità.

(ndr: da questo punto in poi le versioni pubblicate differiscono tra loro)

[versione pubblicata da La Repubblica]
Siamo stati calunniati, diffamati, ingiuriati e minacciati anche personalmente pur avendo sempre rispettato le leggi, i contratti di lavoro e pagato le tasse.

[versione pubblicata da Il Messaggero]
Abbiamo sempre rispettato le leggi, i contratti di lavoro e pagato le tasse.

(ndr: da questo punto in poi le versioni tornano a coincidere)

I nostri bilanci sono stati certificati sino al 2000. Nel 2001 abbiamo subito un accertamento presso l'azienda da parte della Guardia di Finanza durato quattro mesi senza sortire nulla di negativo; salvo problemi di carattere formale da noi contestati. Il protrarsi, da oltre cinquanta giorni dell'illegale occupazione dell'azienda e l'impedimento a svolgere la normale attività, ha provocato il mancato rispetto da parte nostra dei contratti in essere, provocando gravi danni economici al residuo patrimonio aziendale e soprattutto ai creditori fra i quali gli stessi dipendenti.
In conclusione riteniamo di aver sempre agito con assoluta trasparenza e confermiamo che, ove le altre parti, sospettando operazioni furbesche o di comodo, preferiscono puntare al fallimento, non potremo che assecondare tale loro disegno, declinando ogni ulteriore responsabilità.

MISTEL SPA (firma apparsa su La Repubblica)
La Società Mistel (firma apparsa su Il Messaggero)

 

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