-=] CAP 7 - La promessa [=-

"Assolutamente no!"
"Ma maestro..... per favore ascoltatemi!" non ricordi se fossi più furiosa o disperata.
"Bambina mia, sai che noi maghi non possiamo assolutamente perdere la testa in queste faccende di cuore." borbottò, forse non troppo convinto.
"Ma... padre... - sorrisi tra me e me pronunciando quella parola con aria afflitta: gli faceva sempre un certo effetto: forse stavo diventando cattiva, pensai - Ascoltate almeno lui..."
Alzò leggermente la testa avvolta nel cappuccio della sua tunica candida, sussultando.
"Figliola... ciò a cui stai per andare incontro è una scelta molto difficile. Se acceterai di sposarlo la tua vita sarà costantemente divisa tra l'amore per la magia e l'amore per il tuo sposo.
Ma se veramente sarai la maga che ho visto quando ti ho preso come apprendista... sai già che la magia sarà sempre un richiamo più forte... di qualsiasi cosa... Te ne rendi conto vero? Lo trascurerai parecchio..."
"Si maestro lo so... gliene ho già parlato... - cercai i suoi occhi nelle ombre del cappuccio; non li avevo mai visti, anche se sentivo il loro calore - sa che diverrò una maga... sa che potrei morire nel tentativo... ma è convinto che non mi accadrà nulla, e che staremo benissimo insieme. Non c'è stato argomento che l'abbia dissuaso. Gli ho detto tutto ciò che mi avevate consigliato, compreso il fatto che prima di legarmi a lui avrei dovuto superare la Prova... Non c'è stato verso di fargli cambiare idea." sorrisi felice, tutto avrei voluto tranne che cambiasse idea!
Darsh sbuffò. Era certo che grandi sciagure mi avrebbero perseguitato dopo questa scelta. Ma dopotutto non era il mio vero padre e sapeva di non potermi costringere: poteva solo mettermi in guardia.
"E sia! Parlerò con questo sciagurato!", bofonchiò.
Esultante gli gettai le braccia al collo, incurante del regolamento dei maghi che imponeva rispetto verso il proprio maestro.
Avvertii un suo sorriso e mi diede qualche pacca affettuosa sulle spalle.
"Sii felice bambina mia... Te lo auguro."

Cambiammo discorso e ci immergemmo in una disquisizione su alcuni ingredienti di incantesimi, quando dopo poco sentimmo lo scalpiccio di un cavallo in lontananza.
"Eccolo!" dissi eccitata.
Legolas comparve da dietro una macchia di alberi, puntuale come gli avevo chiesto.
Si avvicinò a noi e mi sorrise, poi scese da cavallo e si parò davanti a Darsh.
Lo osservai innervosisrsi: Darsh non toglieva mai il cappuccio, perchè diceva di avere il volto sfigurato e questa cosa lasciava i suoi interlocutori un po' spaesati.
E mi agitai anche io.
"Salve... ehm... stregone!" disse con un inchino leggermente goffo. Io chiusi gli occhi dalla disperazione: non volevo guardare!
"Ma bene giovanotto, cominciamo bene! Ti sembra questo il modo di rivolgerti a un povero vecchio che fa da padre alla tua amata?" disse con voce contrariata.
"Ma io veramente non volevo essere scortese... - replicò Legolas incespicando sulle parole - assolutamente..." e abbassò lo sguardo.
"mmm bene dunque cosa avresti da dirmi?" guardai stizziata il mio maestro: di certo non gli stava facilitando il compito! Legolas non aveva mai digerito la magia pura... e non aveva mai apprezzato gli umani... le due cose messe insieme non lo facevano stare a suo agio.
"Ecco... io... - iniziò un po' incerto, poi probabilmente mandò al diavolo le sue paure e prese coraggio - Vorrei chiedervi la mano della vostra uh... allieva... figlia... insomma..." arrossì visibilmente non sapendo bene come valutare il rapporto che c'era tra me e Darsh.
"Ah! Vorresti la sua mano? E chi mi assicura che non la farai soffrire? Eh?"
Quella frase probabilmente ferì l'orgoglio di elfo di Legolas, che subito si eresse fiero.
"Credo che voi abbiate frainteso le mie intenzioni e la mia decisione riguardo a questa faccenda. Se temete per la felicità di Milady, bè non dovete farlo. So bene chi è e cos'è. E so cosa comporta questo. E di certo non mi spaventa. Mi ha accennato alla Prova: bene vorrà dire che attenderò e pregherò che la superi indenne. La magia sarà la sua vita? Io sarò il suo sostegno." disse, guardando il mio maestro con sguardo di ghiaccio.

Darsh lo sondò attentamente, mentre un ghigno fece capolino da sotto le ombre del cappuccio.
"Bene, ho deciso di darti fiducia, scapestrato. Forse sei migliore di quel che sembri alla prima impressione. Ti do il permesso di portarti via la mia bambina... - la voce si addolcì, quando si voltò verso di me - Trattala bene mi raccomando... Non la lasciare mai sola..."
"Mai accadrà..." disse Legolas prendendomi per mano e guardandomi a lungo negli occhi.

Era una promessa...

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