...:::BENTORNATA:::...


e COMPLIMENTI (anke se voi ellenici dei nostri complimenti...ecc... :) )


Non state sognando, é tutto vero. La Grecia é campione d'Europa. Non ci si riesce a credere, ha battuto a Lisbona il Portogallo conquistando il suo primo trofeo della storia. Non si scomodino gli dei, a guidare il trionfo é stato un profeta tedesco: Otto Rehhagel. E' suo il miracolo ellenico, é lui il padre della squadra che ha sorpreso il mondo intero. Una formazione granitica, dura, cinica, catenacciara. L'espressione di un calcio che molti davano per superato: quello delle marcature a uomo, del libero staccato, del contropiede. A dimostrazione che si può giocare in tanti modi diversi: quello che conta, alla fine, é solo il risultato.


Al Da Luz c'é l'atmosfera delle grandi occasioni. L'attesa é febbrile, le grandi hanno fallito tutte, all'atto finale per la conquista del trono sono arrivate invece due squadre molto diverse fra loro nel modo di intendere il calcio. Da un lato il Portogallo dello sceriffo Scolari, grande solidità difensiva ma soprattutto grande fantasia dalla trequarti in su. Dall'altro la solida Grecia di Otto Rehhagel che ha eliminato in sequenza Spagna, Francia e Repubblica Ceca.


Le formazioni sono quelle annunciate alla vigilia con una sola defezione: la Grecia deve rinunciare allo squalificato Karagounis, al suo posto a centrocampo c'é Giannakopoulos. In avvio il Portogallo prende subito in mano le operazioni. Figo ispira la manovra spaziando sulla trequarti, molto movimento fanno anche Deco e Cristiano Ronaldo. La Grecia é subito rintanata nella propria metà campo. Il primo pericolo é firmato dal Miguel: diagonale di destro dal vertice dell'area, Nikopolidis é costretto a rifugiarsi in angolo. La squadra di Rehhagel reagisce prontamente: Vryzas con una fantastica rabona apre sulla destra per Katsouranis, Charisteas però si fa anticipare da Ricardo in uscita. E' il Portogallo però a crederci di più: prima Pauleta, poi Maniche provano la soluzione dal limite: in entrambi i casi non sono fortunati. La partita diventa più tattica. La Grecia prende le misure a metà campo (Katsouranis segue a uomo Deco) e riesce anche ad essere più intraprendente sulla trequarti con un ispirato Giannakopoulos. Di occasioni da gol, però, neanche l'ombra. Nel finale di tempo Scolari perde per infortunio il laterale destro Miguel: al suo posto dentro Paulo Ferreira, fresco vincitore della Champions League con il Porto e fresco di passaggio al Chelsea.


Ad inizio ripresa la partita si infiamma: é il 57' quando Seitaridis guadagna il primo calcio d'angolo della partita per la Grecia. Dalla bandierina va Basinas, Ricardo esce a vuoto, Jorge Andrade si fa sovrastare da Charisteas che insacca di testa a porta sguarnita. La curva dei tifosi ellenici esplode, la squadra di Rehhagel é a sorpresa in vantaggio. Per il Portogallo é una brutta mazzata. I ragazzi di Scolari provano subito a reagire con una botta dal limite di Cristiano Ronaldo, Nikopolidis si oppone con i pugni. Il ct lusitano prova a dare una scossa ai suoi: così richiama in panchina Costinha ed inserisce Rui Costa, alla sua ultima apparizione in maglia rossoverde. Figo cerca disperatamente il pareggio: diagonale di destro dal limite, la palla si spegne fra le braccia di Nikopolidis. Scolari si gioca il tutto per tutto a poco più di un quarto d'ora dal termine: fuori l'evanescente Pauleta, dentro Nuno Gomes. La palla buona capita subito sui piedi di Cristiano Ronaldo: pescato da un lancio lungo di Rui Costa, aggancia in maniera stupenda in area ma poi spara alto sulla traversa. Rehhagel avverte il pericolo e corre ai ripari: un difensore, Venitidis, al posto di un centrocampista, Giannakopoulos. Il Portogallo prova l'arrembaggio finale alla disperata ricerca del goal che potrebbe riaprire i giochi, ma nel finale viene disturbato anche da un solitario invasore di campo che prima va a tirare verso Figo la bandiera del Barcellona e poi si tuffa in rete. Il Portogallo ci prova fino all'ultimo: Figo si gira fra tre avversari in area e, di sinistro, manda la palla a sfiorare il palo. Non bastano neanche cinque minuti di recupero a riequilibrare le sorti dell'incontro, non c'é più niente da fare. Il Portogallo perde una storica finale in casa, Zagorakis alza la Coppa. La Grecia é campione d'Europa a pochi giorni dalle Olimpiadi di Atene. Non state sognando, é tutto vero.


PORTOGALLO-GRECIA 0-1


RETE:57' Charisteas


PORTOGALLO (4-2-3-1): Ricardo; Miguel (43' Paulo Ferreira), Carvalho, Jorge Andrade, Nuno Valente; Maniche, Costinha (60' Rui Costa); Figo, Deco, Cristiano Ronaldo; Pauleta (74' Nuno Gomes). All.Scolari


GRECIA (1-3-4-2): Nikopolidis; Dellas; Seitaridis, Kapsis, Fyssas; Katsouranis, Basinas, Giannakopoulos (76' Venitidis), Zagorakis; Vryzas (81' Papadopoulos), Charisteas. All.Rehhagel


ARBITRO: Merk (Germania) - Assistenti: Schraer e Salver (Ger)


NOTE: Ammoniti: 11' Costinha, 46' pt Basinas, 63' Seitaridis, 67' Fyssas, 85' Papadopoulos, 93' Nuno Valente. Angoli 10-1 per il Portogallo. Recupero 2' pt, 5' st





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