Ancora in carcere l'assassino
Negata a ottobre la libertà anticipata a Mark David Chapman. La sua scarcerazione, a 20 anni dal delitto, era ritenuta improbabile da molti esperti di diritto

 

 

 

WASHINGTON, 8 DICEMBRE - Poteva lasciare la cella, a vent'anni dal del delitto da lui premeditato e compiuto e, ironia della sorte, proprio nei giorni in cui il mondo ricorda la morte di Lennon. Ma così non è stato. Lo scorso ottobre è stata negata la libertà anticipata a Mark David Chapman, l'uomo che ha assassinato John Lennon. La commissione ha rilevato che l'assassino continua ad essere animato «dal desiderio di notorietà» che era uno dei moventi del suo delitto. La 'sentenza', così motivata, è stata subito notificata al detenuto.


Chapman, 45 anni, è stato ascoltato per circa un'ora dai membri della commissione penitenziaria nel carcere di Attica (New York), dove sconta una condanna all'ergastolo: la legge di New York prevede infatti la possibilità di libertà anticipata dopo 20 anni. Anche in caso affermativo la scarcerazione non sarebbe avvenuta prima del 4 dicembre, e prima di allora gli sarebbero stati procurati un lavoro e una casa così da facilitare il suo reinserimento. Dopo di che sarebbe rimasto in libertà vigilata per il resto dei suoi giorni, con l'obbligo di rapporti regolari ad un ufficiale di polizia. Ora che la libertà anticipata gli è stata negata, tra due anni potrà rifare la domanda.


La scarcerazione era data assai improbabile da alcuni esperti. Per Robert Gangi, che dirige la Correctional Association of New York, che si batte per i diritti dei detenuti, «l'udienza è una pura formalità, vista la notorietà del suo crimine. Che torni libero non è solo improbabile - diceva alla vigilia del verdetto - non c'è alcuna possibilità, viste le pressioni che vengono dal mondo politico». «Se Gesù Cristo tornasse sulla terra per dire che è giusto scarcerare Chapman, la commissione non lo farebbe per paura delle reazioni politiche», aveva aggiunto Gangi.


Tra le inluenti figure politiche che avevano chiesto che Chapman restasse in carcere c'è il senatore statale Michael Nozzolio, capo della commissione crimine dell'assemblea statale. «John Lennon rappresnetava una visione di speranza, pace e amore - ha scritto in una lettera al capo della commission, Brion Travis - Ma questo messaggio positivo e la sua vita sono stati cancellati da Mark David Chapman. È responsabilità della commissione far sì che la sicurezza della gente non sia minacciata dalla scarcerazione di un pericoloso criminale come Mark David Chapman».


La possibilità che l'assassino che colpì Lennon a New York l'8 dicembre 1980 tornasse un uomo libero preoccupava molto la vedova del musicista, Yoko Ono, che ha scritto alla commissione chiedendo che Chapman resti in carcere. Yoko teme per la sua vita e quella dei figli del Beatle, Julian e Sean. Lo scorso anno un pazzo cercò di uccidere l'altro Beatle George Harrison, ricorda la vedova Lennon nella sua lettera.