Derubato di Yesterday". McCartney accusa Yoko Ono


Frasi al vetriolio contro la vedova di Lennon: "Ha guadagnato più di me da quella canzone. E pensare che si tratta della sola con cui nessun altro dei Beatles ha mai avuto a che fare"

LONDRA, 15 MAGGIO 2001 - Paul McCartney rivendica 'Yesterday'. L'ex Beatle ha parlato della canzone più famosa dei Beatles spiegando che a guadagnarci di più dal brano è stata la vedova di John Lennon, Yoko Ono. Nessun tono acceso nelle parole di Paul che, però, ha lanciato frecciate molto chiare alla vedova di Lennon.


Paul ha detto di aver scritto la canzone
da solo, senza l'aiuto di John o degli altri Beatles. Finora 'Macca' aveva rivendicato solo l'intuizione del brano dicendo che gli era venuto in mente mentre dormiva. Colpa del proprio 'scarso' guadagno, ha specificato il musicista in un'intervista alla rivista 'Radio Times', è un accordo che ha firmato a 20 anni, quando era all'inizio della carriera, e che gli fa guadagnare tuttora una fetta molto piccola delle royalties sulle sue canzoni. «Io e John - ha detto McCartney - firmammo il nostro primo accordo in una cantina di Liverpool e quel pezzo di carta vale ancora oggi», ha spiegato il cantante che, pur ammettendo di non potersi certo lamentare dal punto di vista economico (è uno degli uomini più ricchi d'Inghilterra), ha definito «orribile e sbagliato» quel vecchio contratto spingendo per una revisione dell'accordo.


Paul ha lanciato una seconda frecciata alla vedova di John rivelando che Yoko ha rifiutato di anteporre il nome di Paul a quello di John nei crediti di 'Yesterday' nell'album «The Beatles Anthology». «Yoko - ha spiegato McCartney - ha sicuramente guadagnato più di me da quella canzone. E pensare che si tratta della sola canzone con cui nessun altro dei Beatles ha mai avuto a che fare. Potrei mettermi a litigare - ha detto Paul - ma sono una persona civile e la vita non è lunga abbastanza per queste storie. Preferisco farmi una passeggiata al parco o divertirmi. E comunque continuo a parlare regolarmente con Ringo e George, gli voglio bene e gliene vorrò fino alla morte.