George Harrison

Il più giovane dei Beatles, nasce il 25 Febbraio 1943 a
Liverpool. La famiglia, suo padre Harold, autista di autobus, e sua madre
casalinga, intuendo l’amore che George nutriva per la musica non ostacolarono
in alcun modo la passione del figlio, contribuendo all’acquisto della prima
"vera" chitarra elettrica rigorosamente usata. George frequentò prima
la Dovedale Primary School, nella quale studiò anche John Lennon,
successivamente al Liverpool Institute, dove conobbe Paul McCartney. Mostrò la
sua natura indipendente già da giovane, presentandosi a scuola con capelli
lunghi e indossando jeans. George e Paul prendevano lo stesso autobus per
andare a scuola e ben presto scoprirono la stessa passione per la musica e la
chitarra. Ogni giorno spendevano parecchie ore a suonare insieme fino a quando,
nel 1956, Paul presentò il quattordicenne George ai Quarry Men. Troppo giovane
per far parte del gruppo, sedeva in un angolo della sala ad ascoltarli
abbracciando la sua chitarra e partecipando di tanto in tanto quando il
chitarrista titolare non era disponibile. Gradatamente George divenne
componente fisso del gruppo, che da allora prese il nome di "Johnny and
the Moondogs". Fin dall’inizio la popolarità dei Beatles era dovuta
principalmente alle canzoni di John e Paul, cosìcchè anche George concentrò la
sua attenzione nello scrivere brani musicali, anche se molte delle sue prime
opere non furono mai registrate dai
Beatles. La prima canzone scritta da George e che appariva in un album dei Beatles
fu Don't bother me. George perse la più grande apparizione dei Beatles
in America all’"Ed Sullivan Show" il 9 Febbraio 1964, a causa di una
malattia alla gola. Nei mesi successivi, durante la registrazione del film A
hard day’s night, si innamorò della modella Patty Boyd che sposò il 21 Gennaio
1966. George comincia a trascorrere molto del suo tempo a leggere e studiare
sanscriti ed i trattati religiosi indiani. La sua trasformazione musicale ed il
suo nuovo modo di pensare, oltre a contagiare in parte John Lennon e Paul
McCartney, influenzarono anche altri artisti. Le composizioni che più
rappresentano il cambiamento di George in quel periodo furono cronologicamente
Love you to, Within you without you e The inner light la cui base musicale fu
registrata interamente a Bombay con musicisti del posto. I continui viaggi in
India, ben presto interrotti dagli altri tre Beatles e le sempre più frequenti
difficoltà ed incomprensioni caratteriali, specialmente nei confronti di Paul
McCartney, determinarono, intanto, una prima preoccupante crepa nell’assetto
interno del gruppo. La sua ormai forte personalità ed il suo talento sin troppo
sacrificato provocarono in lui forti frustrazioni ma, allo stesso tempo, gli
davano nuovi stimoli competitivi.Se
mai doveva darne ancora la prova, è con Abbey Road, l’ultimo album
"felice" composto dai Beatles, che George dimostra ancora una volta
tutta la sua bravura e genialità in brani come Something, il brano più
coverizzato dei Beatles insieme a Yesterday, e Here comes the sun in cui viene
utilizzato per la prima volta dal quartetto il "Moog". Significativa
per George è stata la sua attrazione per la musica e la cultura indiana;
organizzò a New York un concerto di beneficenza con molte star della musica per
raccogliere fondi per il Bangladesh, dove molte persone stavano morendo di fame
a causa della guerra civile. Nonostante il fatto che il 1972 fosse iniziato
bene per George, con la pubblicazione di un secondo triplo album in cofanetto
(la registrazione del suo Concert for Bangladesh), le sue buone intenzioni
vennero fiaccate quando il fisco statunitense pose delle tasse sui ricavi del
disco, causando un ritardo nella destinazione dei fondi alla popolazione per la
quale il concerto era stato organizzato. Nonostante tutto, il cofanetto
raggiunse il primo posto nella classifica britannica e vinse un "Grammy
Award", e il Karma di George rimase integro, dal momento che aveva agito
in buona fede. George e Ravi Shankar (il suo insegnante di sitar) ebbero anche
un riconoscimento dall’UNICEF per la raccolta di fondi a favore del Bangladesh.
Nel 1974 George occupò il primo posto delle classifiche sia con il singolo Give
me love, che con l’album dal quale era stato tratto il 45 giri Living
in a material world, ma era chiaro che fosse più interessato alla spiritualità
che non all’aspetto musicale. Oltre a lavorare con Ringo, lanciò la sua nuova
etichetta discografica, la "Dark Horse", e si imbarcò anche in un
disastroso tour statunitense che venne distrutto dai critici. Di lì a poco avrebbe
perso la moglie, Patty Boyd, innamorata dell’amico Eric Clapton. Nel 1976 un
tribunale americano stabilì che il brano My sweet Lord era un plagio di He’s so
fine, una canzone portata al successo nel 1963 da un gruppo femminile
statunitense, "The Chiffons". Musicalmente parlando George attraversò
un periodo di stallo, ma sviluppò un nuovo interesse per il cinema attraverso
la "Hand Made Films". Trascorse gli ultimi anni del decennio seguendo
una nuova passione, le gare del Gran Premio di F1 e pubblicando un suo nuovo
album tra il 1976 ed il 1981. Si sposò nuovamente e quando la seconda moglie,
Olivia Arias, nell’Ottobre del 1978 gli diede un figlio, Dhani, sembrò che
George fosse finalmente felice, sicuro e realizzato.
Il 29 novembre 2001 George morì a causa di un tumore
contratto anni prima, a casa di un amico di lunga data, a Los Angeles con
accanto la moglie Olivia e il figlio Dhani.

Ciao
George, sarai sempre nel nostro cuore!
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