La Prima Oasi Marina in Italia è stata inaugurata proprio sulla Rivera Romagnola

Inaugurazione dell'Oasi Marina a Cesenatico

Presente Ricard Gutierrez che ha messo a disposizione la sua notevole esperienza

 

A fare gli onori i massimi esponenti LIPU
A Zadina (RA) taglio del nastro per l'oasi marina costiera gestita da quattro comuni
Un brindisi a Cesenatico

CESENATICO (31.10.2004 - La Voce di Romagna) - Taglio del nastro per l'Oasi marina costiera di cesenatico. Domenica scorsa nel tratto di spiaggia di Zadina, compreso nello stabilimento balneare di Gesturist, in una bella giornata di sole, è avvenuto il taglio del nastro per l'Oasi Marina costiera dei 4 Comuni.

A fare gli onori, il Vice Presidente della LIPU nazionale Vittorio Cavallaro al quale è spettato il taglio del nastro. L'inaugurazione ha visto la partecipazione dei volontari della delegazione provinciale, nonché di alcuni rappresentanti giunti da Trieste e Milano. A dare un tocco di internazionalità alla manifestazione, la presenza di Ricard Gutierrez, ornitologo di riferimento per il bacino mediterraneo, nonché rappresentante di Seo/BirdLife Spagna. Dopo il taglio del nastro, gli astanti hanno potuto provare, grazie alla disponibilità del Direttore Generale Francesco Corrà, cannocchiali e binocoli messi a disposizione dalla Swarovski Optik Italia. Invitati speciali all'inaugurazione, numerose specie di Laridi (gabbiani) che si sono fatti fotografare od osservare durante la mattinata con buona pace per la riuscita della manifestazione. "La presenza di Gutierrez - ha spiegato il delegato provinciale Forlì-Ravenna, Sandro Brina - non solo ha fornito un tocco di internazionalità all'evento, ma ha dato l'opportunità di iniziare un discorso sulla gestione dell'Oasi, traendo importanti spunti. Questo perché lo stesso Gutierrez è direttore di una realtà simile in Catalogna, con l'"aggiunta" di un ventennio d'esperienza in più. La sua testimonianza può quindi essere fondamentale per fornire un aiuto concreto nella gestione dell'Oasi costiera e nell'impostazione degli strumenti fondamentali per la sua direzione." Ora inizierà la parte operativa per l'organizzazione dell'Oasi ed il programma delle visite.

Nicoletta Brin(ett)a

Il Vice Presidente LIPU Vittorio Cavallaro stringe la mano
dell'ideatore dell'Oasi

Io sono stato invitato dall'amico Sandro Brina, in veste di Delegato della Sezione LIPU di Trieste a collaborare per l'inaugurazione dell'Oasi marina costiera.

L'iniziativa, prima nel suo genere in Italia, trova la sua notevole importanza nel fatto che fino qualche anno fa - come hanno rimarcato sia i Sindaci dei quattro Comuni interessati all'Oasi, che il Vice Presidente LIPU Vittorio Cavallaro - sarebbe stato impensabile anche solo proporre un'Oasi in mezzo alla super-turistica Riviera Romagnola.

Taglio del nastro

Invece grazie all'opera di sensibilizzazione ed all'attenzione prestata dai sindaci alla tutela dell'Ambiente, si è potuto creare quest'Oasi, che non è affatto un aspetto limitante per la fruizione del territorio, ma anzi offre la possibilità di creare un turismo invernale, in una zona che d'inverno invece era completamente trascurata. Oltretutto, quest'Oasi è una zona di sosta e di rifugio per un gran numero di animali. I gabbiani sono la specie più rappresentata, con sette specie presenti in inverno e con la più grossa concentrazione di Gabbiani nordici (Larus argentatus) d'Italia. Ma non ci sono solo gabbiani: Sterne e Limicoli sono facilissimi da osservare tra il bagnasciuga e le prime onde, mentre al largo non è infrequente incrociare il volo maestoso dei grandi animali pelagici: Labbi soprattutto, ma il giorno dell'inaugurazione, grazie alla preziosa esperienza di Ricard abbiamo potuto osservare anche due Berte maggiori, specie che in Alto Adriatico non è considerata affatto frequente!

 

Ricard non si è dimenticato di questa sua esperienza in Italia. Chiude questa pagina una mail che ha scritto sulla lista della SEO spagnola. Secondo me è il più bel messaggio d'augurio per l'Oasi e per chi continua a credere che un mondo migliore sia possibile.

 
Il gruppo di Volontari, che hanno collaborato per la buona riuscita dell'inaugurazione, insieme al VicePresidente LIPU Vittorio Cavallaro
ed all'ideatore dell'Oasi e delegato provinciale Forlì-Cesena Sandro Brina

 

 

Hola

 

Questo fine settimana sono stato in Italia, nella regione Emilia Romagna, invitato dalla LIPU (la "versione" italiana di SEO/Birdlife) per dare una conferenza sugli uccelli marini ed inaugurare una riserva (oasi) nel litorale di quattro cittadine, in quella parte dell' Adriatico di cui il Comune centrale è quello di Cesenatico (per coloro il cui nome suona familiare è il luogo natale del defunto ciclista Marco Pantani). Il fatto è che sembra che la nostra esperienza con la riserva naturale del delta del Llobregat, situata in una zona fortemente antropizzata, risulta loro interessante per il contesto in cui si presenta tale iniziativa.

 

Pertanto volevo consigliarvi di imparare dalla costanza e dall'inventiva dei nostri colleghi italiani. Sicuramente la situazione iniziale, che comunque mi è abbastanza familiare, non ha cessato di sorprendermi. Li la caccia è sotto tutti i punti di vista eccessiva. Ci sono cacciatori che sparano addirittura dalla finestra delle loro case. Apri la finestra. Vedi un merlo? Bè, allora tiro e chi si è visto si è visto. Chiudi la finestra e pensiamo ad altro. Quello stesso fine settimana alcuni di loro avevano sparato alle gambe di un agricoltore perchè quest'ultimo non gradiva che cacciassero nel suo campo. Per non parlare della quantità di uccelli a cui sparano: a migliaia entrano nei centri di recupero della LIPU, mi raccontava il vicepresidente Vittorio Cavallaro.

 

Inoltre, la parte interessata è un tratto di costa fortemente influenzato dallo sviluppo turistico dei decenni precedenti (non hanno la nostra Legge delle Coste e sono presenti concessioni amministrative nella spiaggia). Ci sono stabilimenti balneari e la stessa spiaggia "si affitta" da maggio a settembre. Risultato: un panorama urbanistico "alla Benidorm" in cui l'ultima cosa che ti aspetti è l'inaugurazione di un'oasi...in spiaggia! Bè, buon viso a cattivo gioco. Oltretutto questa costa è un continuum di uccelli che vanno "su e giù" per l'Adriatico e i movimenti di anatre, smerghi, gabbiani, charranes, garzette ed altri uccelli (anche due Berte maggiori) erano frequenti lo scorso fine settimana e sono abbondanti in inverno. La soluzione per coniugare entrambe le realtà, quella naturale e quella urbanistica-turistica? La trovata è del nostro "co-censuario" Sandro Brina. Questo instancabile e veterano attivista ha ideato un modo per proteggere questi uccelli: un oasi "temporanea"...che funziona quindi durante l'inverno!, cioè quando ci sono. Così, almeno durante questo periodo, gli uccelli sono al salvo dai cacciatori e si può iniziare un lavoro di divulgazione e educazione ambientale che sicuramente sarà il principio di migliorie ambientali nella costa. E chissà se anche, come diceva lui, del recupero delle dune litorali in un ambiente in cui oggi le uniche dune presenti sono i mucchi di terra che i concessionari costruiscono in inverno per evitare che le burrasche inondino gli stabilimenti balneari chiusi in questa epoca.

 

Può sembrare un'idea da pompiere. Invece si tratta di perseguire un obiettivo molto difficile. Un'idea geniale per rimanere aggrappati. Per iniziare a lavorare. E da qui sicuramente l'importanza che la LIPU ha dato al progetto ed anche l'interesse con cui è stato accolto dai comuni locali, i quali notano come ogni anno ci sia meno turismo di sole e spiaggia (alla Alberto Sordi o Benidorm, tanto per intenderci) e come iniziative come questa possano dare un valore aggiunto al litorale. Se i bambini del futuro impareranno a distinguere i Larus cachinnans dai michahellis che si vedono e si decideranno di non essere cacciatori come alcuni dei loro genitori o nonni la verità è che sarà qualcosa che segnerà l'epoca. Bè, se distinguessero i ridibundus dai michahellis sarebbe sufficiente, non è vero?

 

E' un lavoro arduo per un ambiente molto antropizzato però anche ricchissimo di zone umide come quelle del delta del Po, dove in una zona denominata Valle Mandriole possiamo osservare fino a 70 "cormoranes pigmeos" ("marangoni minori" in italiano -finalmente lo ricordo-), i quali sono un'assoluta delizia, circondati da anatre, garzette grandi, alcune limicole ed un'aquila minore. (tardiva).

 

E' così, che al decollare dall'Aeroporto del Prat ti si ritorce lo stomaco vedendo come stanno distruggendo tutte le zone umide che c'erano fuori dal ZEPA (sono arrivati al limite e addirittura lo hanno oltrepassato un pò -il giudice lo sa già-) e ti prende male; poi arrivi ad un luogo in cui anche altri se la passano male per altri motivi e vedendo l'ingegno e la tenacità di persone come Sandro Brina ti rendi conto che questo mondo continua ad avanzare. E alla fine torni a casa pensando che vale la pena continuare a lottare fino a quando ci sono gruppi di persone come Sandro, Max, Paolo, Stefano, Angela, Vittorio, Pietro, Morena, Cri, Susi, Nicoletta e compagnia così come tanti altri che si spaccano (che ci spacchiamo, come molti di coloro che stanno leggendo queste parole) in due per salvare quel poco di mondo che ci resta. Dipende da tutti noi. Non arrendiamoci, perchè è ciò che molti sperano che facciamo!

 

Más información sobre la LIPU en http://www.lipu.it
 
 

Un saluto (questa mail è risultata un pò planetaria, ma dovreste vederlo per potere realmente comprendere lo sforzo titanico che implica il lavoro che stanno facendo).

 

 

 

 

 

Ricard Gutiérrez

 

http://www.rarebirdspain.net