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Trekking: la nostra filosofia
Nell’organizzare
un trekking cerchiamo di tenere conto delle esigenze di tutti i
partecipanti. Perché un trekking, può essere facile, impegnativo,
difficile, ma comunque deve essere sempre divertente.
Per
non superare la soglia di stanchezza oltre la quale gli animi dei
partecipanti cambiano, e l’umore del gruppo si elettrizza, noi
programmiamo delle tappe, almeno sulla carta, di 35 km al massimo, che,
salvo imprevisti si percorrono su terreni misti mediamente in 6/7 ore di
marcia al passo.
Generalmente,
dividiamo la tappa in due, al mattino la parte più dura e più lunga del
percorso e al pomeriggio dopo la sosta quello che rimane, alternando
quando serve “piede a terra”.
I
cavalli sono compagni di avventure e non mezzi di trasporto perciò
dobbiamo averne cura, tenendoli in buono stato di salute fisica e psichica
e allenati.
L’organizzazione
è fondamentale quando si deve raggiungere una meta precisa, a chi non è
mai capitato di sbagliare percorso, di trovare una frana o degl’alberi
abbattuti dalla tempesta della sera prima, una sbarra chiusa anche se di
solito è aperta, un contadino che non ti fa passare sulle sue terre ecc.
ecc. senza aggiungere le infinite problematiche dei cavalli che capitano
di solito quando durante la tappa è già successo di tutto. Avere con se
una attrezzatura adeguata risolve molte cose.
L’organizzazione
che prevede buona parte di questi imprevisti rende il trekking piacevole.
Finire la tappa senza problemi a uomini e cavalli è la sfida di chi come
noi organizza trekking.
Per
partecipare a un trekking non bisogna essere dei fenomeni ma semplicemente
avere un po’ di spirito di adattamento lasciare gestire il gruppo da una
guida esperta, conoscere il cavallo e quando se la merita (la maggior
parte dei casi) concedergli fiducia.
In
conclusione l’organizzazione per noi è importante, tornare a casa da un
trekking con uomini e cavalli al 100% è motivo di orgoglio e di grande
soddisfazione. Luciano De Santis & Tonino Ippolito Cavalieri di Turismo Equestre
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