PROTOCOL #26 - Error

Sedeva in silenzio sul tetto di un palazzo poco lontano dall’esplosione che era appena avvenuta.

Belial si complimentava con sé stesso per l’ottimo piano e Moloch pareva esasperato da ciò.

- Allora Lucy, hai visto che ne siamo stati capaci? Quel B-212 è proprio un gioiellino!-

- Non so ancora dove tu l’abbia trovato un elicottero in così poco tempo, addirittura da servirlo su un piatto d’argento ai ribelli.- commentò il bambino.

- Ognuno ha i suoi trucchi!- ridacchiò l’uomo - Ve l’avevo detto io che un bel piano era ciò che serviva! E adesso, per la tua gioia, Moloch, Morpheus è salvo!-

La giovane donna chiuse gli occhi. Vedeva di nuovo Smith scostarsi da sé e urlarle di allontanarsi, di non essere minimamente interessato a ciò che lei aveva da dirgli e che odiava Matrix più di qualsiasi altra cosa al mondo.

Senza una parola aveva notato il segnale dei compagni, un breve luccichio sui vetri del palazzo antistante, ed aveva lasciato la stanza con flemma inumana.

- Certo, certo...- sospirò tentando di sbarazzarsi di quei pensieri - tanto quella che rischia la pelle sono sempre io...-

- Suvvia,- sorrise Belial di rimando - Sei andata avanti come esca perché tu sai recitare! Moloch è così cupo e inquietante che nessuno crederebbe mai che sia un bambino normale!-

- Ti odio.- si limitò a rispondere Moloch.

L’altro scoppiò a ridere.

- Lo vedi?- commentò con ilarità.

- Comunque non hai avuto difficoltà con Smith, o sbaglio?- riprese.

- No, infatti.- replicò lei. Belial era tornato ad essere quello di sempre. O forse lo era sempre stato... forse era la sua personalità mutevole nei momenti più delicati a renderlo irritabile e nervoso.

- Ma stavo per dirglielo.- aggiunse Lucy alla fine, con un sospiro - La verità, intendo.-

Gli altri rimasero zitti, comprendendo e lasciando che la compagna parlasse di nuovo.

- Ho visto l’ira più nera nei suoi occhi.- fece - Ha urlato prima che uscissi. Ha detto che gli umani sono solo feccia. E poi, poco prima che me ne andassi, di odiare con tutto sé stesso Matrix... di odiare i sentimenti, i sapori, i profumi... tutto.- si fermò per un istante - Non so se tutto questo sia vero o sia solo frutto della frustrazione che lo condanna. Ma ciò che so per certo è che non può evitare di provare emozioni.-

Belial fece per parlare di nuovo quando un’ombra fulminea sfrecciò dinnanzi a loro, laggiù, nel desolato vicolo.

- Neo?- si sorprese il bambino.

- Qualcosa è andato storto.- disse di nuovo l’uomo accorgendosi degli Agenti che sbucavano dall’altra parte della strada.

Moloch rimase a fissare con sguardo intenso gli occhi del compagno, rivolgendogli impliciti segnali, mentre Lucyfer, che conosceva già la risposta a quella silenziosa domanda, fece due passi avanti.

- E va bene, andiamo!- scattò infine Belial, esortando l’altro a precederlo - Lucy!- chiamò infine.

La bionda si lanciò dal palazzo al seguito dei due nel gelo più totale.

 

>Protocol#27<