PROTOCOL #40 - Simple programs

Era stato un incontro semplice, un semplice ritrovo.

L’unica cosa che la rendeva in un certo qual modo colpevole era il fatto di non aver detto ai compagni di aver svelato la verità a Smith. Qualcosa l’aveva bloccata proprio mentre stava per farlo.

Forse era quella sensazione di assoluta perfezione che aveva incontrato in quegli occhi grigi di ghiaccio, qualcosa di privato da condividere solo con la sua unità gemella...

Scosse la testa.

- Devo aver lasciato qualche rotella dentro la cupola...- sbuffò - Giuro che non mangerò più panna montata in vita mia!-

- Hai detto qualcosa?- Belial la fissava stranito.

- Nh?- Lucyfer si accorse di aver pensato ad alta voce - Io... dicevo... che ho provato a mangiare; stando chiusa là dentro non c’era molto da fare...-

Moloch la fissò quasi curioso.

- É... bello?- le chiese con l’innocenza propria di un bambino. La donna si stupì molto nel vedere il compagno per la prima volta palesare sentimenti diversi dal gelo o dall’irritazione.

- É... - rispose, tentando di trovare il termine adatto -...insolito.- concluse sorridendogli.

- Già, chissà perché non l’abbiamo fatto prima!- esclamò Belial - A volte ho l’impressione di essermi perso troppe cose...- concluse rivolgendo il capo alla luna calante.

- Comunque,- riprese la bionda indicando due uomini in nero - rimandiamo a dopo il discorso. Non eravate curiosi di vedervela con i nuovi Agenti?-

- Ovviamente!- fece l’uomo, esaltandosi a quella vista - Forza!-

Senza farselo ripetere due volte si lanciò contro i nemici. Lucy incrociò le braccia al petto.

- Io non lo capirò mai.- disse scuotendo il capo, e raggiungendo a passi lenti il compagno.

Moloch arrivò prima di lei, sferrando immediatamente un calcio alla nuca di uno dei due ed uccidendo all’istante l’essere umano in cui l’Agente si trasformò subito dopo.

L’altro strabuzzò gli occhi e si voltò invano in cerca di vie di fuga, finendo per prendere la scala che l’avrebbe condotto al tetto di un edificio limitrofo.

- Così non è divertente.- commentò Belial, sbuffando - E va bene, raggiungiamolo.-

I tre presero a salire la stessa scala, all’inseguimento dell’Agente fuggitivo. Raggiunsero il tetto appena in tempo per vederlo tentare di raggiungerne l’estremità opposta e lanciarsi dall’altra parte.

Con un salto Belial fu di fronte a lui, sorridendogli amichevolmente.

- Non te la prendere, amico, - sogghignò - ma lasciatelo dire: siete proprio scarsi.-

Detto questo gli assestò un pugno all’addome che lo fece finire di nuovo dalla parte da cui era venuto, giusto ai piedi di Lucyfer, che lo accolse con un sorriso maligno sulle labbra.

- Eh, già.- commentò lei prima di prendere la testa del nuovo Agente tra le mani e voltarla indietro di centottanta gradi.

Il corpo dell’uomo cadde a terra, privo di vita.

- Sono solo programmi.- sussurrò Moloch con il suo tono innaturale, mentre un organismo morto prendeva il posto del programma appena sconfitto.

- E sono stupidi.- aggiunse Belial sgranchendosi le spalle - Poteva benissimo smaterializzarsi a suo piacimento, ma a quanto pare elaborare troppe informazioni a questi novellini fa male!-

Si avvicinò ai compagni, ridacchiando.

- Qui non c’è più nulla da fare.- annunciò prendendo la via più rapida per scendere dal tetto. Saltò giù in un attimo e scomparve dalla vista dei compagni.

Moloch si voltò verso Lucyfer, che gli fece cenno di andare, annuendo.

Così il bambino si lanciò dietro all’uomo, senza dire più nulla.

Era rimasta di nuovo sola, anche se per pochi istanti.

Sospirò e si apprestò a seguire i due, ma una morsa ferrea avvolse il suo polso, rendendole impossibile muovere un solo passo in più.

 

>Protocol#41<