PROTOCOL #49 - In your dreams

Si distese sfinito su di lei, come se dopotutto il suo corpo non fosse ancora sazio e la sua anima non potesse separarsi da quella di Lucyfer.

Socchiuse gli occhi per un attimo.

Cosa aveva fatto? Cosa avevano fatto...?

Senza accorgersene le sue dita incontrano quei cortissimi fili dorati poco sopra l’orecchio destro della donna, sul quale mille minuscole spine nere si estendevano a raggio come orecchini, e rimase meravigliato da quanto incantevole fosse la sensazione che gli provocava il solo toccarli.

Il respiro di Lucyfer stava a poco a poco tornando regolare, mentre il suo petto che ancora si muoveva mosso dai sospiri gli apparve ancora così attraente...

Si tirò su reggendosi sugli avambracci, per riscoprire quanto lei fosse bella... quanto il suo corpo, la sua voce, i suoi occhi, la sua intera anima lo riempivano di perfezione.

Era forse quello il sentimento che gli umani chiamavano amore?... ma infondo non gli importava del nome che avesse, non gli importava di catalogarlo, sapeva solo che dentro di lui una linea rossa simile ad un nastro di porpora lo legava a quella donna, un nastro d’acciaio che mai si sarebbe spezzato.

Alzò il capo per specchiarsi di nuovo nel suo volto ovale senza il minimo difetto, poi si distese supino accanto a lei, rimanendo a fissarla.

Lucyfer teneva gli occhi semichiusi ed un braccio sulla fronte, schermandosi dalla luna. Pareva assorta in qualcosa che lui non riuscì a comprendere.

Il silenzio era rotto solo dai loro respiri, nulla di più.

Ad un tratto Smith le portò un braccio sotto il fianco e la trasse a sé. Così, senza parole.

Lei si adagiò sulla sua pelle liscia e flessuosa, posando il capo sul suo petto ed una mano sulla sua spalla.

- Chiudi gli occhi.- gli sussurrò soavemente.

Lui obbedì, senza sentirsi né obbligato né oppresso, semplicemente perché desiderava fare ciò che lei gli aveva bisbigliato con la sua calda e suadente voce.

 

>Protocol#50<